Ho trascorso una notte agitata, mi sono alzata nel cuore della notte in preda ad una delle mie sempre più frequenti crisi di panico... so gestirle, conosco i sintomi e le combatto. Quando mi sento minacciata dalla sensazione di pericolo se non di morte mi dico:"Vaffanculo tanto prima o poi devo morire... anzi prima arriva e prima ci togliamo il pensiero!"
Non gli do tregua e riesco a domare la psiche che vorrebbe fagocitare il corpo nelle spire fredde e rendermi succube della sua volontà. Così svanisce lentamente restituendomi calma e un pò stordita, generalmente mi riaddormento.
Al mattino però ho sintomi spiacevoli mi sento come un sacco vuoto e paradossalmente pesante, la mente è lucida ma il mio corpo si trascina e tutto diventa lento nonostante l'occhio attento all'orologio, così sono uscita da casa in perfetto ritardo.
Le strade erano intasate dal traffico e tutti i rossi li ho presi io, all'ingorgo della rotonda stavo comodamente in coda attendendo che riprendesse il flusso, così arrivo in ufficio con la sensazione di irreattività ad ogni stimolo esterno, come dentro una bolla d'aria.
Sono così pesta che faccio tutto automaticamente senza neppure dar troppo pensiero alle cose, chiusa nel mio angolo e nel mio silenzio... tutto sommato in calma apparente.
Tutta questa premessa per ragionare sul fatto della mia reazione all'ingresso di un collega che già è urticante per la sua screanza, la sua invadenza e quell'aria da soggetto affetto dalla sindrome di Peter Pan che tutto gli si deve perdonare, ma io riesco a tollerarlo fino ad un certo limite. Un metro e novanta d'imbecillità impacchettata in un fisico e una faccia d'attore porno!
E' sono certa che sente che l'ho misurato e mantengo debitamente le distanze, che la sua presenza m'indispone ma in condizioni normali riesco ad avere un rapporto professionale "normale" questa mattina no, decine di volte gli ho detto di bussare prima di entrare nella mia stanza, tanto che una volta l'ho invitato ad uscire e ripresentarsi bussando, lui lo prese come scherzo e lo fece, ma io non stavo scherzando.
Questa mattina insisteva su un determinato compito burocratico d'ufficio che andava fatto come diceva lui, ma non ho ceduto, più insisteva più mi sentivo offesa perchè l'approssimazione o il crearsi una regola a proprio vantaggio solo per lavorare il meno possibile mi è insopportabile soprattutto da un miracolato che non ha nè arte e nè parte solo "padrini" o "santi" che gli hanno fatto questo regalo per consentirgli un futuro dignitoso.
E' stata una coincidenza io tesa come una corda di violino di prima mattina con nessuna intenzione di vedere e sentire nessuno che non mi garbi e questo prepotente che ha un'esperienza lavorativa di due giorni con domani e viene a fare il saccente con me.
Com'è andata? Probabilmente avevo necessità di sfogare un bel pò di rabbia repressa non mi sono risparmiata... ecco ora dovrei urlare a quest'altro che occupa la scrivania difronte alla mia, si può sopportare uno che da circa dieci minuti urla al cellulare con un amico su chi ha ragione o meno sulla formazione dell'Inter? Sul "braccino corto" dell'allenatore... sullo storico della squadra, previsioni sul Campionato attuale e via discorrendo. Ecco ora sembra che si salutino e si danno appuntamento su Face Book per continuare la discussione, no continuano, fa pure le vocine in falsetto: AIUTATEMIIIIII!!!!.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non voglio neppure immaginare quello che sarà il resto della giornata!
Meglio che mi sbatta sul lavoro, collega permettendo che con vocetta in falsetto si sta esibendo in lettura di articolo fresco di stampa sulla sua squadra del cuuu...ore dal Corriere dello Sport.
VOGLIO TORNARE BAMBINAAAAAA!!!!
Mic