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domenica 30 settembre 2007

LETTURA


 



Da qualche giorno sono immersa nella lettura di questo romanzo inquieto e dolce, passionale e tragico.
Scritto dalla penna di Hong Ying con leggerezza e poesia, scorrono immagini della Cina in un clima di  Rivoluzione e in contrasto con la modernità e l'emancipazione Occidentale.
La Protagonista Lin Cheng, scrittrice e poetessa,  insegna a Julian Bell, arrivato dall'Inghilterra, in un lento e sensuale percorso amoroso, tutti i segreti dell'erotismo orientale.

sabato 29 settembre 2007

DUNA DISTESA







Vorrei non averle qui


queste note imprigionate


dalla nostalgia,


assolo che strugge


il silenzio


fluido e imponente.


Vorrei averti qui



anche fosse deserto



sarei duna distesa



sotto il tuo corpo



di caldo vento.



Mic*

giovedì 27 settembre 2007

Eppure...

Non ho fatto altro che marciare
per chilometri d'asfalto
non ho fatto altro che annodare
nastri di pensieri
e ho masticato parole
tante parole
che non mi hanno sfamato
ho arrotolato cartine così sottilmente
da impedirmi di mettere a fuoco
il punto della situazione,
qualsiasi situazione.
eppure...
... eppure ...
riesco ancora a viaggiare in senso contrario.
Perchè è così che mi fai sentire,
tu che non hai ancora capito
quanto tu stia dall'altra parte delle sbarre
e ti illudi d'essermi carceriere
tu sei come me
in qualcosa di sbagliato



mercoledì 26 settembre 2007

BREAK







Nulla mi ha fermata!!! Nemmeno i mezzi operativi che stendevano strati di bitume sulla via adiacente gli uffici dove lavoro. L'insegna rosa e panna mi chiamava, la vedevo dalla finestra del piano del mio ufficio.
Come si può avere a un tiro di schioppo una pasticceria, oltrettutto denominata "Capriccio" e non cadere in tentazione?
Nulla, salto il pranzo! Cerco di convincermi che mangerò a casa al mio rientro dall'orario continuato.
Un collega m'informa che rientrando da un'uscita per servizio ha tranquillamente attraversato il tratto di strada,  l'asfalto è percorribile.
Prendo tempo, si tratta solo di far passare le 13,00 e poi vedrò scendere quella serranda grigio acciaio sull'acquolina che già viaggia per la mia bocca al solo pensiero di essere davanti al banco tirato a specchio pieno di dolcezze, grassi e calorie... ma così invitante!!!!
12.28 ok concentriamoci sul lavoro... cavoli tanto lo so che dopo mi vengono i sensi di colpa per essermi lasciata andare...
12.33 ma che è un chiodo fisso oggi?! Nooooo!! evita... dimentica... ti sei pesata ieri e non ti è piaciuto il responso...
12.41 ho il portafoglio in mano
12.43 scendo le scale di corsa
12.44 (all'usciere) : mi avvicino un attimo qui di fronte, tempo due minuti e ritorno!
la pasticceria è davanti a me, il traffico m'impedisce di attraversare.
Con ansia vedo il proprietario affacciarsi dal locale, mi fiondo dentro e saluto.
Le vedo piene e gonfie di creme, cioccolato, panna, frutta, riccioli di decori che le rendono tutte più graziose.
La dolce metà del pasticcere si offre per servirmi (oh! ma è proprio metà... come caspitina fa a stare così in linea dentro una pasticceria?! mistero!) io non so decidermi alla fine cedo a un fritto megagalattico ripieno di crema pasticcera ... poi vedo tenerezze mignon e rivolgendomi alla signora con fare vampiresco:
"Per cortesia fammi anche un vassoietto di mignon misti... per i bambini a casa"
Visto il pranzo vorrei tenermi leggera per la cena!

Mic

martedì 25 settembre 2007

FUMO


Vorrei fumare una sigaretta. Ho in borsa il pacchetto nuovo fiammante ancora incellophanato. Basta che faccia mezza rotazione del busto e avrò la borsa fra le mani. Un piccolo quasi insonoro click sul fermo della fibbia e lei mi offrirà il suo mondo nascosto.
Ho proprio voglia di fumare! Accessori neri e oro, neri e acciaio, dentro una borsa nera!
però l'accendino è tutto colorato. Anche il pacchetto di sigarette lo è. E' facile trovarlo!
Si, il pacchetto è tutto colorato, la grafica è delicata con oasi e piramide sullo sfondo e un cammello in primo piano, cromìe indovinate per convincerti con sottile messaggio: sono io la tua oasi... prenditi una pausa, respira blue!
Appena sotto il quadretto mignon segue il rettangolino necroforo: IL FUMO UCCIDE!
ODDIOMAMMMAAAAA FAMMI GIRARE IL PACCHETTO!!!!
non c'è scampo all'orrore: IL FUMO OSTRUISCE LE ARTERIE E PROVOCA INFARTI E ICTUS.
CA.....VOLETTI DI BRUXELLES
e ora chi ha il coraggio di tirare la linguettina appiccicosetta che corre in diagonale per tutto il perimetro del sopra del pacchettino mio di sigarette che ho (AVEVO) voglia di fumare?
FERMI TUTTI! CONTROLLIAMO IL PANICO!
OK! OK! VA MEGLIO... un bel respiro SU SU SU SUUUUU ok ora fuori FIUUUUUUUUUU!
Non morire in apnea però!
Ecco!respira... è passata!
AHHHHHHH!
Cosa ho pranzato?
Una deliziosa e fresca Tenerife. Trattasi di un'insalatona composta da verdure e frutta di stagione e papaja e tonno naturale... buonissima! Un filino d'olio extravergine, aceto balsamico e un pizzico di sale.
SALE? MA SAI CHE TI FA IL SALE ALLE ARTERIE?
e la verdura? Toxoplasmosi a parte se non hai la certezza che sia stata mondata bene? da dove proveniva? Cosa compongono oggi  il cibo che ingurgitiamo? per lo più di anticrittogamici, antiparassitari, insetticidi, ormoni etc etc, cos'è quelllllll ETC? ... VELENO!!!!!!
ODDIO ECCO, UN'ALTRO ATTACCO DI PANICO!
Con tutta questa ansia per sedarla un pochino mi occorre qualcosa!
Vabbè accendiamoci sta sigarettina!

(se accompagnata da una tazzina di caffè è pure meglio!)

BACI
mic_in un attimo di pazzi@!

venerdì 21 settembre 2007

REGALA AGLI ALTRI




REGALA AGLI ALTRI


Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.

Regala un sorriso
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non ho te lo dono".
Questo è il tuo paradosso.

Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua nella misura
in cui l'avrai regalata agli altri.

(Alessandro Manzoni)

mercoledì 19 settembre 2007

IL MIO NOME


Il significato del mio nome


ORIGINE



Il nome Daniela ha origini bibliche ed è composto dall’ebraico “Dan”, significante “giudica” e da “el”, uno degli appellativi indicante Dio, cioè: Dio è il mio giudice.
E’ un nome abbastanza diffuso in Italia; in Francia diventa Danielle ed in lingua inglese Daniel.



 



ONOMASTICO



Si festeggia il 10 di ottobre.



LETTERE DEL NOME



In questo nome vi è il predominio dell’elemento Acqua, che influisce perciò grandemente su coloro che si chiamano così.
Nella prima lettera, la “D” vi è racchiusa molta dolcezza, notevole costanza, un buon senso di adattamento e praticità nella vita. Indica chiaramente che il benessere arriverà dal proprio lavoro costante, ma anche da buoni e sinceri appoggi di persone amiche. Dona inoltre un buon senso negli affetti.
Nella seconda lettera, la “A” vi è molta apertura, molte possibilità latenti che aspettano di essere portate alla luce, da elevazione morale e sociale. E' favorevole anche nel campo degli affetti, permette di sormontare bene le difficoltà.
La terza lettera è la “N”, che non è sfavorevole ma frena un po’ le lettere iniziali. Chiaro indizio che l’individuo farà bene a riflettere sulle sue azioni, meglio ancora programmarle molto bene. E’ necessario che chiarisca innanzitutto le proprie idee, per non disperdere vanamente le proprie possibilità.
La “I”, la quarta lettera del nome, porta in sé alternative e modifiche, pone l’individuo di fronte a delle scelte che non potrà evitare, sia moralmente, sia spiritualmente. Indica anche una sorte non costante, possibilità di mutamenti che potranno essere favorevoli, ma talvolta, purtroppo, sfavorevoli. In questo caso non dipenderà più o meno dalla volontà del soggetto, che dovrà subire passivamente.
La “E” ritorna ad essere molto positiva, confermando l’elevazione annunciata dalla A iniziale. I progetti fatti e le mete desiderate potranno essere realizzati, non subito e di primo acchito, ma si giungerà ugualmente al traguardo finale con il lavoro costante, con il metedo e la pazienza, anche se la via sarà più lunga del previsto. Non mancheranno le soddisfazioni morali ed intellettuali, il soggetto è prudente, ma con improvvisi slanci, fondamentalmente leale, può essere un ottimo amico.
Considerando la sesta lettera, la “L”, vediamo che chi porta questo nome avrà una vita indubbiamente non sempre facile, come era già indicato nella lettera I, ma arriverà senz’altro al trionfo e alla realizzazione, ottenuti raggiungendo il dominio di se stesso. Questa lettera parla di espressione anche nella vita pratica, non solo nel campo spirituale.



INTERPRETAZIONE DEL NOME



Per chi ha questo nome, il Cancro come riferimento astrologico rappresenta autodifesa dalle aggressioni esterne, un modo di porsi di fronte al mondo più passivo che attivo, che si distingue in un atteggiamento di rinuncia al dominio degli altri. Sono portati ad ingrandire più del necessario situazioni insicure o poco chiare, essendo spesso troppo vulnerabili e sensibili.
Il suo arcano è La Luna, cioè la psiche in tutte le sue manifestazioni più profonde ed è da là, negli abissi di questo insondabile mistero che per tutti rappresenta l’anima, che sembra attingere la sua inesauribili risorse.
La personalità di Daniela è come un’antenna pronta a ricevere e trasmettere sensazioni.
La capacità decisionale è alquanto debole, ma non è una persona da sottovalutare. Come il “granchio” quando afferra con le chele l’oggetto del suo interesse, difficilmente mollerà la presa.
Tenera e fremente, pur così indifesa nella sua sensibilità, riesce sempre ad instaurare rapporti tenacissimi con le persone che la interessano, coinvolgendole nel suo mondo emotivo. Intuitiva, comprende profondamente l’umanità in genere ed ha sempre una parola gentile per tutti anche se la corazza che la riveste, sovente, la impedisce di buttarsi a capofitto, come talvolta sente di desiderare.
L’alone di mistero che inevitabilmente finisce per circondarla, è più fittizio che reale. Daniela ha bisogno degli altri e, soprattutto, ha bisogno di esplicare le sue doti interiori, altrimenti finisce per irrigidirsi in idee preconcette e in posizioni troppo conservatrici.



MODO DI AMARE



E’ impossibile per Daniela pensare di non amare anche solo per un giorno. La sua anima, sempre assetata di tenerezza, è costantemente alla ricerca di chi possa renderla felice. Quando la sua aurea si fonde con quella di chi ama, ecco apparire tutti i colori dell’iride. Non è passione, ma amore profondo, tutto un mondo di emozioni e di drammi dolcissimi. Quando ama, tutto attorno a lei si trasforma: tutto diventa facile ed i sogni sono a portata di mano. Ma da questo sogno ci si può svegliare con la bocca amara ed è questa la realtà più difficile da accettare: la fine di un amore.
Il suo peggior difetto resterà sempre quello di non riuscire a dimenticare gli amori che furono, costantemente fonte di una sottile nostalgia.



SALUTE ED ALIMENTAZIONE



Il punto debole di Daniela è lo stomaco.
Dovrà seguire un'alimentazione semplice, mangiare poco ma sovente. Il suo sonno è sempre molto agitato per il lavoro dell’inconscio quindi dovrà fare uso di tisane come la camomilla.



FIGURA GEOMETRICA



Un triangolo equilatero, con la punta rivolta verso il basso, sormontato da una lieve curva, quasi una mezza circonferenza, rivolta verso l’alto. Il triangolo rappresenta tutto ciò che dall’alto scende verso il basso, è il simbolo dell’Acqua , in modo metafisico, che individualizza ogni cosa e genera l’esistenza. Nella linea curva che lo contrasta, s’identifica la Luna, la psiche.



GIORNO E ORE



Giorno fortunato: il lunedì.
Ore propizie: mattino dalle 7 alle 8, pomeriggio dalle 14 alle 15, sera dalle 21 alle 22.



NUMERO



Il 9 ma composto dal 7 + 2.
Questo numero composto è positivo per Daniela.
La rende un poco timida e talvolta solitaria, ma più per desiderio di introspezione, che per un rifiuto del mondo. La calma e la cortesia sono un suo modo di esplicarsi e rifuggire dalla violenza e dalla volgarità, come è più portata ad apprezzare le doti morali ed intellettuali delle persone, che il loro conto in banca. E’ amante del bello in tutte le sue manifestazioni e, sovente, ha buona predisposizione artistica. Ama e rispetta la natura ed è osservante delle regole e delle leggi della società, senza però farsene schiava. Può raggiungere ottime posizioni per il proprio lavoro, sia in campo scientifico, sia in quelli che richiedono inventiva ed anche intuizione.



COLORE



Il grigio argento.



ELEMENTO



L’Acqua.
Elemento che dona molta adattabilità, ma altrettanta immaginazione e fantasia, che possono produrre irrequietezza interiore. Porta intuizioni improvvise che, finchè non sono ben assimilate dalla ragione, causano uno stato di angoscia. Daniela cerca istintivamente di costruire una vita calma e tranquilla per compensare il suo bisogno di sicurezza che raramente riesce ad ottenere interiormente.



PIETRA



La perla.



METALLO



L’argento.



PIANTA



Il giunco.
Flessuosa pianta palustre dal legno chiaro, il giunco catalizza le influenze dell’elemento Acqua e della Luna e si è sempre prestato docilmente ad essere utile all’uomo, fin dai tempi più lontani. Ricorda le migliori qualità di Daniela per l’adattabilità, la dolcezza, ma l’interiore forza e fermezza. Daniela si troverà molto bene se arrederà la camera con mobili costruiti con questa pianta. Avrà un ambiente accogliente ed elegante, dove potrà sentirsi sicura e a proprio agio come in un nido.



FIORE



La ninfea.
Il suo effetto è magico per gli occhi che aiuta a calmare dalle irritazioni e gonfiori, oltre schiarirli e renderli lucenti come raggi di luna. Ha inoltre il potere di rendere più acuta la vista. Ha effetti benefici sullo stomaco.



ANIMALE 



La chiocciola.
Una bestiola simpatica, con il guscio a spirale e dell’aspetto, che tanto ricorda gli abitatori di altri mondi.
Una piccola chiocciola montata a ciondolo o un opercolo dagli sfruttati colori rosati, potrebbe essere un bell’ornamento per chi porta questo nome ed anche una buona protezione.



MUSICA



La nota della Luna: il MI, terza nota della scala musicale.



HOBBY E PASSATEMPI



La lettura, libri scientifici che possono arricchire la sua cultura.
Daniela colleziona profumi e vecchie bottiglie di vetro.



VIAGGI E TURISMO



Amante della natura predilige località difficili da raggiungere, incontaminate, può trovarsi a proprio agio anche in un isola sperduta senza sentire la mancanza delle comodità che invece a casa pretende.



MODA



La tenera fantasia, un po’ capricciosa che Daniela, come vibrazione lunare, possiede, la induce a tentare gli accostamenti più strani nel proprio abbigliamento. Seguirà sempre il suo instabile umore: un giorno si vestirà di pizzi e di lunghe gonne,, come la più romantica eroina delle sue fantasie e, un altro, si deciderà per la tenuta più comoda e sportiva, magari abbinandovi un accessorio molto femminile. Daniela si sente molto donna e non rinuncerà mai alla sua femminilità che metterà sempre in risalto, sottolineando soprattutto i particolari del suo abbigliamento.



BELLEZZA E COSMESI



La sua epidermide, così delicata che le dona quel fascino etereo e lunare, ha bisogno di essere idratata costantemente. E’ bene che si abitui a bere molta acqua minerale, specie al mattino a digiuno. Sempre la Luna è responsabile di quella tendenza alla pinguedine che cerca di combattere passando da una dieta all’altra. Niente di più dannoso. Cerchi Daniela di accettare con maggiore serenità le sue forme piene e sinuose che sono tutt’altro che disprezzabili.
Daniela non si truccherà mai pesantemente, i suoi lineamenti sottili verrebbero soffocati. Un po’ di cipria chiara basterà ad esaltare la sfumatura delicata della pelle.



PROFUMO



Il tiglio.
In questo profumo avrà un sostegno prezioso per ottenere l’emotività e la sensibilità eccessive, perché serve anche per migliorare l’equilibrio psichico. Consiglio: mettere fiori di tiglio sotto il cuscino, farete sogni profetici!

 



mah!... si... mi ritrovo in tanto ma non in tutto... boh! all'argento preferisco l'oro bianco, ahh!! è tutta colpa della luna se bisticcio con la bilancia (ora so con chi prendermela!) Poi... poi... è vero collezionavo vecchie bottiglie di vetro e profumi... ma poi non ci stavano più nella teca .
Ci mancherebbe che metessi pure le foglie di tiglio sotto il cuscino per fare sogni profetici... quelli arrivano da soli...
Vediamo cos'altro: l'abbigliamento... no,no... pizzi e merletti non fanno al caso mio, trovo molto femminile una donna vestita con un abito taglio maschile (adoro le camicie da uomo) vabbè... chiudiamola qui.
Un grazie va a Daniela S. (guarda caso ha le mie stesse iniziali) che inconsapevolmente, visitando il suo sito, ha soddisfatto le mie curiosità.

Mic

AAPPARENZA

...e se pur ti sembro io appaio ma non sono!

Mic

martedì 18 settembre 2007

E' SOLO UNA QUESTIONE DI RUMORE

E' da sempre così, certi giorni mi accanisco cercando delle spiegazioni, in altri penso che sia questa la vita che per me è stata scritta e sia inutile cercare risposte, che poi mi ci vorrebbero altre due vite per trovarle a darmi soddisfazione.
Mi annullo cercando di non pensare e se proprio la mente ha bisogno del suo costante motore acceso, allora cerco di sprofondare in sogni vigili e mi racconto storie fantastiche.
Così è tornato questo vortice di assenza che m' inghiotte e dopo giorni di lotta e di pensiero libero, mi sono lasciata prendere dalle caviglie e fatta tirare giù.
Non ho la forza di oppormi, mi guardo allo specchio e vedo rotolare giù le lacrime sopra un'espressione tutto sommato serena o probabilmente sarebbe più giusto dire: assente.
Sono quei giorni in cui mi domando dove sono realmente.
Ho solo bisogno di panorami semplici fatti d'aria e di sole, un cielo terso sopra profili netti che contrastano l'orizzonte, ho bisogno soprattutto di me stessa e far tacere la centrifuga che la mia mente conduce in un programma continuo che consuma ogni energia, pretendendomi schiava tanto da rendermi sgomenta quando il motore cede un attimo al silenzio e alla pace e allora sto come disorientata e mi chiedo:
Cos'è questa pace, questa quiete?... Che succede?
Ma ora non vivo quella pace e mi domando dove e cosa sono.
Sono il profilo di una nuvola che ha assunto una forma contratta.
Sono nel filo d'erba che la forza di un passo ha piegato, un pò ingiallito, ma non spezzato.
Sono quel fiore che avresti fatto bene a recidere ed invece hai strappato con tutte le radici e pietosamente messo dentro un vaso.
Sono quel nido che ha accolto due piccole uova e ne ha fatto grandi bambini.
Sono quel ramo che proteso verso il cielo non è mai riuscito a toccarlo.
Chi sono ancora?
Sono l'onda che travolge con la sua forza che vorrebbe fagocitare vita e amore.
Sono l'immenso fra le tue braccia in pochi minuti d'amore e poi sono la fuggiasca, il silenzio e la colpa, la bambina e la donna, quello che non sono e quello che sarei potuta essere...
...e tutto questo fa un gran rumore, una confusione di voci che s'alzano una sull'altra, volti d'amare e quelli da cancellare, tenebre e luce, gioia e dolore.
Tutto questo lo senti? Tu che mi siedi accanto, puoi sentire tutto questo?
No, non credo tu lo stia sentendo, lo deduco dall'espressione che hai, affondato come sei dentro un qualsiasi altro pensiero diverso da noi.
Invece io non devo faticare neppure tanto per sentirlo arrivare.
Forse riuscirò a domarlo ed è un rumore che lentamente si affievolisce, si addolcisce, si manifesta in calore diffuso e si trasforma in suono, produce vibrazioni che l'udito più intimo percepisce ed è più vicino di quanto possa sembrare.
Lo è anche in questo istante mentre ti volti di lato per rivolgere il tuo sguardo dentro il mio divenuto fessura liquida e scura.
Non puoi accorgerti di quanto sia immersa in quel suono che esilia e di come seguo tracce percettibili anche se in lontananza, perchè per uno strano gioco del destino sin da bambina la vita mi ha allenato d'esser qui e contemporaneamente altrove.
E' solo una questione di rumore, no mi correggo: è solo una questione di suoni, compresi in un' Opera denominata Amore!

Mic_Oph



venerdì 14 settembre 2007

MAI PIU' SILENZIO!



Mai più silenzio,
per quella donna
che imparò ad  ascoltare
la voce della musa



e al suo passaggio



s’aprirono spartiti



all’armonia.



 



Micol




 




 


 




 

martedì 11 settembre 2007

REBECCA



 



La pioggia ha dipinto con tutte le sfumature del grigio ogni cosa, cadendo impregna i muri, i marciapiedi, i teloni delle attività commerciali, anche l'impermeabile di Rebecca si fonde in una scura tonalità e che la pioggia lo bagni a lei sembra non importare.
Seduta al tavolino di un bar, vista in secondo piano, la sua esile figura sembra impersonare una comparsa fuori dalla scena di un corto, mentre i pedoni corrono sotto probabili ripari, lei ha lo sguardo fisso sulla piccola pozzanghera che si allarga sul cerchio di metallo bianco del tavolino di gusto retrò.
Indefinibili i suoi pensieri si sono persi nella confusione di un mattino invernale, il suo sguardo è vago e reso ancora più chiaro da un tentativo di pianto soffocato dalla tremula volontà di non compiangersi.
Istintivamente si alza, rovesciando appena la sedia, ha deciso che un pò di movimento l'aiuterà a distrarsi da quell'ossessivo quadro che le opprime la mente.
Si renderà presto conto che nemmeno la concentrazione sul suo passo svelto e il continuo accozzarsi contro pali e persone la riporterà nella reale dimensione che la vede protagonista.
Non ode che l'unico sordo rumore dei suoi ragionamenti derivare dal nastro che ripetutamente riavvolge e sembra non abbia intenzione di spezzarsi.
Si ferma ad ascoltare il ricordo della sua voce senza impedirsi di rivivere l'ultimo incontro con la persona che orgogliosa affermava di conoscerla meglio di chiunque altro, anche di se stessa.
Quanto tempo della sua vita gli ha concesso?
Ma in fondo serve a qualcosa misurare il tempo? Anni, mesi o giorni, poche ore, che differenza fanno quando è lacerante anche respirare per quell'incredibile addio rivelatosi come un bambino dispettoso tra i fili di seta dei suoi lunghi capelli.
E' arrivato col sapore di un bacio doloroso, levando il fiato, dal sorriso dell'incontro alla maschera di sofferenza dell'abbandono.
Quanto aveva atteso quell'uomo? Forse una vita!
L'uomo ideale, l'uomo che l'avrebbe sorretta, amata.
Ora tutta la sua dedizione le appare come una farsa.
Cerca nel contenuto dei tanti discorsi, una menzogna, una pecca e se riesce a trovarla si contorce in una maledizione contro se stessa per non aver compreso meglio quel che voleva realmente da lui?
Dove era finito, in quei momenti, il suo istinto che si dimenticava di darle conforto?
Gelosia? Possesso? No! Niente di tutto questo, solo un mare di inebetito rimpianto per non aver capito subito dove sarebbero arrivati, quale sarebbe stata la portata della sofferenza.
"Ti ho amata come se fossi stata la prima donna della mia vita... ti amerò come se fossi l'ultima..."
Forse tutto il mistero stava lì, in quella frase un pò troppo romantica e inusuale per un uomo della sua età, troppo vera per non colpirla, troppo forte per non circuirla fino a partorire quell'assurda idea che la trovava a contemplare da sola una città carica di ricordi.
Nessuna certezza, niente è umanamente sicuro e lui sarebbe dovuto essere quello che l'avrebbe stretta per sempre a se in quell'amore unico.
Rebecca accende una sigaretta fra le mani che visibilmente tremano tradendo un'emozione.
Sussulta davanti all'orologio che per un istante la costringe a prendere in considerazione un' inevitabile incidente, ha dimenticato se stessa e il suo lavoro, ha dimenticato anche qualcos'altro, fa un veloce inventario e ricorda, sorride ma continua a camminare apparentemente senza meta.
Un timido raggio di sole attraversa le nuvole e si infrange su una vetrina, lei si guarda riflessa. La sua immagine distorta dal vetro inumidito e opacizzato dallo smog sembra non rimandarle un'immagine dai contorni precisi.
Rimane ad osservarsi ipnotizzata da un pensiero, sospira insistentemente e cerca di raccogliere i cocci di se per trovare la forza per ricomporre la propria identità, solo allora si compiacerà di se stessa.
A tre isolati di distanza, la suoneria di un telefonino posato sul tavolino bianco dal gusto retrò di un bar non cessa la sua chiamata.
La pioggia non cade più.

Micol

"Gli uomini bramano sempre essere il primo amore di una donna, e questo è un effetto della loro stupida vanità. Noi donne abbiamo un istinto più sottile. Ciò che ci piace essere... è l'ultima storia d'amore di un uomo. Oscar Wilde"

domenica 9 settembre 2007

Un pensiero


Questa mattina ho ricevuto un messaggio che ripropongo qui!
Mi ha allargato il cuore e quando arrivano a me pensieri che mi fanno comprendere quanto io possa essere importante per qualcuno anche se nell'arco di un nano secondo della sua vita, m'imbatto nelle riflessioni più disparate.
Non sono nulla di importante. Sono una donna semplice, poco attraente, una fallita e a tratti così stupida e ingenua da farmi schifo da sola.
Sono quel libro aperto dove tutti possono leggere, ed è un male essere così in questo mondo terribilemnte arrogante e menzognero, non c'è nulla di peggio di una come me che lo attraversa. Divento ogni giorno di più, diffidente e circospetta, non rispondo ai vostri pvt perchè sono stanca della falsità, sono stanca di quelli che vogliono solo prendere e stanca di un mondo illusorio. Non esistete, non vi conosco, non so chi siate... potreste essere i peggiori criminali, maniaci, non ho intenzione di allargare le mie amicizie. Quelli che ho sono sufficienti. Sono qui solo per non annoiarmi troppo. Sono qui solo perchè ho bisogno di uno spazio mio dove stare in solitudine.
Riprendo le mie tele e i miei colori, loro diventano il mio specchio, le mie emozioni, i miei voli e finalmente potrò piangere senza infastidire nessuno e non dovrò fingere di stare bene per non urtare la sensibilità altrui con la mia introversione, la mia depressione, voglio che venga a galla tutto il male che ho dentro solo così potrò guardarlo in faccia e combatterlo.

Tu che mi vuoi bene e mi hai inviato questo messaggio non puoi immaginare il bene e nello stesso tempo il male che mi hai fatto! Non è colpa tua... sono i miei organi che a tratti si stringono a morsa così forte da soffocarmi e quando si rilassano la bile sale e devo vomitare il veleno.
Perdonami, ti voglio bene anche io... e non sempre le cose vanno come si vorrebbe.
Ora sto così ... domani forse riderò ... atrice di una felicità che non mi appartiene! for ever Mic








.

...E TI VENGO A CERCARE





E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.

Franco Battiato

martedì 4 settembre 2007

OVUNQUE FUORI DAL MONDO





 



OVUNQUE FUORI DAL MONDO

 


Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare,

dall'alternare placido delle correnti,

alla velocità di minima discesa

per planare all'infinito

sulla linea di fuga di un cielo sospeso,

come aliante in volo,

ovunque fuori dal mondo.

Micol