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martedì 23 dicembre 2008

Ancora una mano...





... e siamo all'antivigilia della vigilia di Natale.
mentre tutto s'annoda tra fiocchi d'organza sintetica,
profumi legnosi e d'agrumi
sembra che precipiti questo tempo
in bilico sul finire del baratro ciclico, cadrà anch'esso dall'ala immensa e circolare del tempo, quando nel suo affannoso rincorrere l'alba e poi il tramonto sulla ruota del criceto, arriverà in cima ad ore 24 e si lascerà cadere nel vuoto... il suo posto è già assegnato al nuovo giorno che al minuto secondo è lì puntuale a prendere servizio... e si penserà che tutti i giorni siano uguali... ma non è così,
per qualcuno sarà Natale... ma sarà Natale davvero per tutti?

Natale è gioia, gioia nel cuore...
io passo per questa mano!

Mic!

giovedì 18 dicembre 2008

Complice un' Orchidea ...

Giocofotografando in pausa caffè!
Mic














Negli occhi
due stelle
d’un nero profondo

Meraviglia
di donna
il suo sorriso è solare

Esuberante
nel cuore
il suo bisogno è amore

Ti prende per mano
delicata Regina
e con tono pacato
in parole sue sagge
lenisce ferite
accarezzandoti piano.

Marisa for Mic
 



Marì ti porto con me!
Sempre e ovunque!
Grazie d*










mercoledì 17 dicembre 2008

Oltre le barricate





Oltre le barricate c'è rimasto poco da raggiungere per appropiarsene.
Solo rovine e cumuli d' immondi indumenti dismessi,
sangue e piccole, quasi invisibili ad occhio umano, pozze di sudore.
Da questa parte non si è al sicuro.
Ma, per lo meno, si ha la sensazione di essere comunque al riparo.
Una piccola guerriera raccoglie dalla sacca quel pò
di coraggio che rimane superstite da una guerra, che ha visto due mondi arrendersi all'implosione.
Cosa sono i sogni?
Dove vivono se non per le vie tracciate dalle stelle
luminose sì, ma quanto distano dalla realtà scura che di ombre è colma?
Forse un essere mai visto in natura si aggira sospettoso e cospira contro di lei e lei questo lo avverte, per questo allarga le narici, per inspirare meglio l'odore nemico, per prepararsi, eventualmente alla difesa.
E quale arma usare? Disarmarlo con la dolcezza che le è propria o usare la forza delle lame d'acciaio?

Mic

giovedì 11 dicembre 2008

X MAMMA

QUESTO VIDEO MA'  LO DEDICO A TE!!!


BY KIKKO

ALIAS =MITIKOKOBE=




LADY SEXY DI VACCAMAN - BELLA GAFO!


TI LOVO!!!

QUANTO MANCA A NATALE?















MORGAN - "CANZONE PER NATALE" (dedicata a me perchè mi piace un casino!)

mercoledì 10 dicembre 2008

Ti Ascolto ... in compagnia di Elvis!







CI SEI! IO SONO QUI! TI ASCOLTO!
GOODNIGHT MIC



Ascoltando Lui: il Grande, il Mitico, l'Inimitabile ed Unico ELVIS*













Elvis Presley - "Suspicious Minds"

venerdì 5 dicembre 2008

Aria di cambiamenti!


Da un paio di giorni le notizie circolano sottovoce nei corridoi e nelle stanze della sede in cui presto servizio.
Il pensiero si affetta sottile fra speranze e preoccupazioni.
Il nuovo che avanza un poco spaventa, un poco aiuta a riprendersi in mano qualche entusiasmo.
Per ora viviamo ancora nell'incoscente bisogno di conferme che ci da l'abitudine quotidiana di quel breve sibilo che il badge annuncia il nostro ingresso o la fine dell'orario di lavoro.
Non abbiamo nessuna certezza, di sicuro l'era del Cinghiale Bianco, vissuta dai nostri padri e parte da chi mi è coetaneo, ha subito una svolta e  sta per concludersi.
In fondo, senza rimanere troppo concentrati nella propria realtà, i segnali arrivano da diverso tempo da tutto il territorio nazionale.
Il disagio generalizzato non distende di certo gli animi, sempre più in ansia e riversi in condizioni d'instabilità e precariato.
Se per questo Ente fosse stata prevista una Cassa Integrazione o peggio la possibilità di una chiusura per mancata o inadeguata gestione del personale dirigente dell'attività e la dichiarazione fallimentare, , oggi saremo di sicuro per strada a far cifra o somma con le migliaia di precari, cassintegrati, licenziati, disoccupati etc etc.
Ma grazie anche alla pazienza, al bisogno di sentirsi uniti in questa barca che fa acqua da tutte le parti eccoci arrivati ad oggi dopo quasi cinque anni di sofferenza e sopportazione degli eventi nostro malgrado avvenuti.
Lunghi periodi senza stipendio, instabilità, malumori, gravi discussioni, scioperi, manifestazioni e tutto quel che ne deriva da una situazione che definirla difficile e ben poco per chi non la vive sulla propria tavola apparecchiata.
Nessuna certezza quindi, ma il segnale forte portatoci dalla Regione Sarda in questi giorni ci fa credere che siamo oramai all'imbocco di un tunnel dotato di nastro trasportatore.
E' questa la sensazione che provo a pelle, mi sembra di essere trasportata mio malgrado e d'altronde che potrei fare... che potremo fare? E' forse il lavoratore che decide del proprio futuro?
Non ci è dato questo potere.
Tra pochi giorni si dovrà adottare lo Statuto tipo per i Consorzi di Bonifica, deliberato e approvato definitivamente dalla Giunta regionale  il 3 u.s. 
( http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?v=9&c=27&c1=1305&n=10&s=1&p=0),
poi sarà la volta dell'attuazione del riordino dei P.O.V. sul personale impiegato e nel frattempo vista la volontà ferrea da parte dell'Assessore dell'Agricoltura in persona a portare a termine nel più breve possibile la Riforma sui Consorzi di BOnifica, ci attendiamo un pò di tutto.
Il discorso sulla Fusione o accorpamento dei Consorzi tra di loro è una meta oramai metabolizzata, probabili saranno i  trasferimenti del personale verso altri enti, evitando così la piaga della riduzione forzata.
Rimane comunque quella sensazione di vago timore.
Ci lasciamo trasportare da quest'onda di innovazioni sul nostro territorio e nelle nostre case.
La sensazione è che non tutto sarà indolore.
Che  ne sarà di noi e delle nostre famiglie? vorrei solo pensare che non venissimo intesi come numeri che producono esclusivamente un costo.
Di certo così non è più possibile nemmeno più andare avanti... ed il Natale per i nostri bambini sta bussando alle porte delle nostre case disadorne e senza doni.
Micol

giovedì 4 dicembre 2008

FAME DI CAREZZE (da un blog)



Mi capita ogni tanto di trovare nelle mie scorribande notturne sul web pensieri d'altri che mi colpiscono e in qualche modo entrano a far parte di alcuni ragionamenti, che io stessa mi sono trovata a fare... o appartengono ad alcune mie sensazioni ed emozioni.
Quando nel blog di una persona ho trovato questi suoi pensieri ho sentito il bisogno di fermare quell'istante riportando da me queste sue impressioni.
NOn ricordo il suo nome, il suo nick o quant'altro di lui... so che nel suo blog ho trovato tanta delicata manifestazione di un animo sensibile e acuto nel saper descrivere percezioni e sentimento.


Sarebbe  infinitamente  migliore un mondo dove  l'uomo fosse meno vile e smettesse di rinnegare la propria parte femminile, manifestare apertamente le proprie necessità che non sono debolezze come tanti pensano che siano. Fanno parte della nostra intima percezione dei bisogni naturali che hanno lo scopo di avvicinarci agli altri e mostrarci più disponibili alla condivisione di rapporti. Rapportarsi con rispetto e affetto, ci fa sentire rilassati e se ne beneficia tutti di un'apertura armonica che sempre meno è riscontrabile.
Ecco appresso i pensieri che ho voluto annottare in questo mio diario virtuale:

 

ultimamente mi ritrovo sempre più spesso a pensare che in questo breve viaggio di sola andata le relazioni umane sono l’unico mezzo reale che abbiamo a disposizione per colmare la nostra fame di carezze.

Recentemente ho letto che la psiche dell’uomo – per mantenersi attiva e unitaria nella sua complessità – necessita di un’adeguata ricchezza di contatti col mondo esterno attraverso gli organi sensoriali (si parla appunto di fame di stimoli, ossia fame di riconoscimenti, come di un bisogno basilare dell’individuo umano). Nel contatto tra persone la carezza rappresenta – per chi la riceve – il percepire che l’altro si è accorto di noi. Per contro, la deprivazione sensoriale (per i bambini come per gli adulti) è un deserto in cui nessuno si accorge della nostra esistenza.



Tutti sappiamo che esistono carezze fisiche e verbali: le prime, più vicine alla nostra fame primordiale, hanno un maggior impatto sullo stato dell’io Bambino. Le seconde, invece, si rivolgono alla persona in se stessa (è il caso di riconoscimenti quali “Sei un amico”, “Sei veramente in gamba”, “Ti voglio bene”, “Ti amo”).
L’aspetto singolare (e proprio per questo affascinante) è che in una situazione di vuoto quasi tutti noi preferiamo una carezza negativa a nessuna carezza, ossia siamo orientati a provocare l’ambiente che ci circonda per averne in risposta reazioni negative piuttosto che non averne affatto, poiché se è vero che l’adulto può resistere in una situazione di povertà di stimoli e di riconoscimenti, è altrettanto certo che questa resistenza impegna tutte le energie della persona.



Riuscire a vivere senza un costante rifornimento di carezze è senz’altro segno di forza e autonomia. “Ricordarsi del tempo felice” non sempre è “maggiore dolore”, come dice Dante: può anche essere la considerazione del valore della propria vita e di quanto abbiamo saputo fare, ed essere dunque nutrimento nei momenti in cui l’esperienza presente offre troppo poco al nostro bisogno di carezze.



Fame di carezze

http://menteindisordine.wordpress.com/2008/03/16/fame-di-carezze/



Fame di carezze



C’è però da riflettere su come questa specie di economia delle carezze venga alimentata da alcuni comandamenti negativi sottintesi nelle abitudini della nostra società (quali la povertà di segnali affettivi e di espressione dei sentimenti, l’obbligo di schermirsi quando si è lodati, l’insincerità nelle relazioni interpersonali): “NON dare carezze agli altri”; “NON rifiutare carezze indesiderate”; “NON chiedere carezze, pur avendone bisogno”; “NON accettare carezze, anche se le desideri”; “NON dare carezze a te stesso”.
Al contrario, è necessario regalare carezze agli altri, come e quanto lo si desidera; offrire carezze a se stessi; chiedere le carezze di cui si ha bisogno; accettarle quando ci sono gradite, rifiutarle quando non lo sono.



Questa prospettiva è un cammino personale di felicità.



GRAZIE ALIENO CHE GUARDI AD  UN MONDO FATTO DI SOLI UOMINI


O UOMINI SOLI


MIC



martedì 2 dicembre 2008

Passi Indietro




Mi piacerebbe, in questo istante, poter avere piedi scalzi, ma il pavimento è freddo, la legna è diventata cenere nella gabbia di ghisa e il plaid è scivolato dalle mie spalle...
Mi piacerebbe mostrare il mio sorriso mentre scrivo.
Sorrido di me, di tutti quei passi indietro che ho fatto, degli inchini per salutare il pubblico insoddisfatto della mia esibizione.
Ma mai ho voltato le spalle, ho caminato piuttosto a tentoni senza sapere bene cosa mi aspettasse, senza voltarmi.
Non parlo più e penso che sia inutile parlare quando idiomi differenti si scontrano fiato contro fiato, quando la mano tesa di uno buca l'aria per trovarvi il vuoto... dove sta quell'altra mano che si prega di stringere?
Forse sta dentro ad una tasca a stringere un pugno nascosto o forse dentro ad un'altra mano a scaldare le linee della vita e chissà se queste combaciano.
Sorrido di me, dei miei bisogni nell'aria circostante e mi distraggo sopra un  fulmine che ha lacerato la notte come uno sfregio sulla pelle vellutata... ma anch'esso è pur sempre luce e come il sole porta il canto delle cicale questa saetta  carica di elettricità porta con sè il rumore dei passi del cielo, di tutto il cielo che si muove ed è vivo, come me, come il mio sorriso, come tutto il mio Amore che attende un passo indietro!
Buonanotte