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mercoledì 16 novembre 2011

LABBRO D'ALA D'ANIMA IN FRONTE


Per me non vale il detto che un posto vale un altro.



Vorrei, lo dico sinceramente, essere diversa... essere come gli altri, sempre distaccati da tutto. 



La gente non si affeziona a nulla... la gente da un altro metro di proporzione alle cose, agli eventi alle persone stesse con cui hanno rapporti.



Non riesco neppure a confessarlo per la paura di sentirmi ridicola, ma questa storia di dover perdere questo luogo, benchè sia virtuale, benchè la mia parte razionale mi voglia convincere che sto dando un peso eccessivo a questa chiusura della piattaforma... 



Io non sono legata a splinder in generale... è ovvio!



Io sono legata al mio angolo, alla mia stanzetta che ho cercato di curare, per il quale ho imparato delle cose io che non sapevo neppure muovermi con il mouse... Le mie foto, i miei template... e poi i miei affetti che qui hanno lasciato la loro orma... le impronte digitali, un respiro, un pensiero, un sorriso, un bacio.




Io non ce la faccio... soffro moralmente e fisicamente.



Sarà che è tutta una conseguenza di accadimenti in questo periodo, una serie di sconvolgimenti che ho bisogno di un punto fermo.



Di un raccordo di strade che puntino ad un centro.



Questo E' il mio centro.



Non è banale.



Qui mi sono analizzata, mi sono sfogata, qui ci sono le mie speranze e non so spiegarlo ma non serve "traslocare" per rendere inocuo il mio dolore.



E' spezzare qualcosa che ha la sua importanza.



Non mi piacciono gli altri luoghi.



Io voglio tutte le mie cosette al loro posto e mai più lo potranno essere.



Ho bisogno delle mie piccole sicurezze, ignare per gli occhi di chi non capirebbe, che mi diano un labile senso di equilibrio.



Mi si spezza il cuore.



Vi potrò apparire patetica... lo sono? Mi sembra di vedervi fingere un lungo e fisso sguardo su un punto impreciso del paviemento per non guardarmi in faccia, per non dirmi quello che vi passa per la mente su di me.



ma pensate: non ci sto dormendo la notte!
Come sempre da quando ero piccola le cose per me NON DOVREBBERO FINIRE MAI!
Quelle situazioni che in fondo sai che ti daranno quel tepore di braccia accoglienti, fosse anche illusorio... ma ricevere il sollievo dalle preoccupazioni e tutto il resto.



C'è un genere  di perdita che mi distrugge.
Ma è difficile spiegarlo, in fondo chi capirebbe?



Questo blog è il mio alter ego, vederlo un giorno scomparire sarà come morire per metà.
Camminerà una metà di me, si laverà, si vestirà, andrà a fr la spesa... una metà di me.



Immaginatevi una persona a metà... sa di macabro?



Non avete la fantasia che ho io... metà gallina che va per l'aia vi fa sorridere? è un esempio migliore?



Ok! allora sarò mezza gallina a stare su una zampa e cercare di tentare un equilibrio con quella sorta d' ala che il Buon Signore ha dato per uno scherzo: Ti do un'ala sola perchè con due potresti addirittura volare.



E' passato del tempo da quando avevo due ali.



Ora sono solo uno scherzo del destino.



... e chissà quanto se la riderà... lui ... lo scherzo a vedermi ridotta così!



Ora non riesco a controllare la mia follia, non riesco a superare con il ragionamento le mancanze, il silenzio con questo ulteriore cambiamento.
Ho paura... tanta paura... per un blog mi chiedereste voi? Tutto questo per un diario virtuale?



Non è un blog, vi rispondo io... questa è Anima ... avete avuto modo di leggerla e non vi siete accorti d'esserle stati tanto vicini, vi si è offerta, vi ha bagnato con le sue lacrime, vi ha illuminato con il suo sorriso, scaldato con il suo amore... e non vi siete resi conto d'aver accostato la vostra fronte alle labbra di un' Anima. IO!





LA SOFFERENZA APPARTIENE A CHI
ELETTO SI TROVA DIFFRONTE LA PROVA
DEL VARCARE LA SOGLIA EMPATICA
SENZA ALTRE ARMI CHE IL PROPRIO
DESTINO INVISIBILE
UNA FORZA CHE ACCORCIA DISTANZE
CURA FERITE
E POSSIEDE LA CONOSCENZA
DELL'INTRINSECO SIGNIFICATO
SCATURITO DALLA COMPASSIONE E IL PERDONO. 

MICOL



domenica 22 novembre 2009

Non rileggo - scusate gli errori!

Non so cosa spinga la gente a cadere in una perversione di cattiveria così gratuita.
Ora mi tremano le mani e la rabbia contrasta con il sapore del caffè che ho su per il palato e l'impulsività avrebbe fatto da padrona e sarebbe andata a rispondere, ma ho imparato a contare fino a 10 se serve anche 100.
Due bei respironi e cercare di calmare il cuore che batte all'impazzata per il moto di stizza che è arrivato leggendo a questo indirizzo una persona a cui non ho fatto alcun male e che continuamente vomita addosso a me e ad un piccolo gruppo, parole ed insulti da megera.
Ho compreso che il suo bisogno di essere sempre al centro dell'attenzione non gli bastava perchè io ero di troppo, anche se stavo in un angolino ad osservare, le rodeva il fatto che io fossi comunque lì.
La sua mente tesseva ogni giorno ordite trame contro di lei... ma era tutto inesistente solo frutto della sua mente.
Ed io ero lì per forza maggiore, e voleva farmi fuori. Probabilmente se mi potesse incontrare per strada mi si avventerebbe addosso e mi stringerebbe al collo fino a soffocarmi, perchè invidia e gelosia sono anche una malattia.
Così è riuscita a fare fuoco e fiamme, spalmare una serie di considerazioni sulla sottoscritta come per gli cche he in qualche modo sia per amicizia che per ruolo mi erano state avvicinate finchè non ci fosse più traccia di noi.
Non amo più quel luogo che pure mi ci ero affezionata tanto da essere considerato più che virtualmente un angolo della mia vita dove trovare l'affetto delle persone che mi volevano bene e provare a giocare con le parole le mie e quelle degli altri giocolieri di parole. Millestorie non ha più storie.
Gli è forse rimasta marchiata un'idea che non si è realizzata, perchè non è vero che gli artisti sono pazzi o che un pazzo è un artista per i suoi eccessi e questi non devono per forza essere considerati eccletismo.
Sono una persona semplice abituata ad ascoltare il vento a percepire la modulazione che si canalizza quando cambia, avverto con uno strano formicolio alla nuca quando qualcosa sta per accadere e il formicolio non passa finchè non vado in quella direzione a constatare gli accadimenti.
Così oggi dopo giorni entro in quel luogo conosciuto fino alle virgole e gli accentati e leggo qualcosa che non mi piace, non mi piace affatto... vengo presa di mira da un cecchino e sparata alle spalle, perchè io non replicherò, senza alcuna difesa vengo offesa e calpestata e nessuno mi diffenderà, perchè nessuno vorrà prendersi il merito di un calcio sul culo per venire a diffendere Micol (ex redattrice - ex Amministratice . (ex)(ex)(ex))
NOn esisto più in quel sito perchè darmi addosso con quegli insulti.
minchia! La Blonde ha la pressione alta, ci vuole qualcuno dei suoi amici che la corteggi con parole suadenti all'istante così si calmerà! A proposito dove saranno finiti tutti i suoi amici che la lodavano? Si siano resi conto di quanto fosse sbagliato sostenerla nelle sue lotte contro di me che mai ho mancato di rispetto a qualcuno?
Millestorie... e mettila sta parola FINE!
Un sito di scrittura che contava centinaia di presenze. Autori che pubblicavano, commentavano, fruivano, discuttevano  tutto questo quando esisteva un onesto gruppo di redattori e amministratori che curava ogni argomento, forum, iniziativa... ma si sa gli onesti non hanno fortuna al giorno d'oggi e allora siete tutti licenziati tuonò il capitano e anche senza preavviso, così da un aggiornamento all'altro della pagina redazionale ci siamo trovati fuori. Oggi fa pena vedere che è un sito che si vanta ancora di indicizzarsi fra i siti d'arte, questo con tre pubblicazioni e quattro presenze?

Questo voglio conservarlo quando mi passerà l'amarezza ci ritornerò per riderci su:

http://www.millestorie.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=23765
Micol

martedì 14 luglio 2009

MICOL TI UCCIDERO'


Sono giorni che entro ed esco da questo blog con un'idea di frustrazione.


Sono andata a rileggere Tre anni e qualcosa in più di storia. La Mia Storia.


Cominciò con quel "Benvenuta Micol!" e fui grata alle amiche che mi confezionarono questo regalo.


Ho imparato a muovere i primi passi, a comprendere piccole manovre tecniche per poi lasciarmi andare autonomamente. Sono diventata abbastanza discreta nel tempo.


Ora mi sento prigioniera in un personaggio e in un ambiente claustrofobico che non sento più in sintonia. Sono stanca e anche in un certo qualmodo disaffezionata a quel che mi circonda.


Ho questa sensazione di distacco affettivo nel reale come nel virtuale. Gli ultimi accadimenti personali mi hanno deluso, fatta sentire tradita e anche umiliata. Ho voglia di respirare!


Ho maturato l'idea che ho bisogno di ritinteggiare le pareti e dare aria nuova a queste stanze o chissà magari di nuove, non è escluso. Lascerei, arrivata qui, indicazioni di STRADA SENZA VIA D'USCITA chiuderei l'eventualità di proseguire un percorso decadente e fossilizzante. O forse no, mi lascerei la possibilità di riportare i miei umori a seconda del momento... mah! rimango una conservatrice e una nostalgica. Qualcosa di sicuro succederà. Qualcosa in qualche modo deve assolutamente cambiare. 


Perchè ho bisogno di luce, aria, acqua, leggeri tendaggi, colori, via il nero, il grigio, quel quadro da soffitta.


MICOL TI UCCIDERO'!


NON VOLTARTI... QUESTA VOLTA NON MI SFUGGIRAI...


TI UCCIDERO' COMUNQUE!



La fauna dell'eco-ambiente virtuale muta geneticamente, metamorfosi impercettibili ma costanti.


Strisciano silenziosi si cibano di sangue e di miele, si assaggiano l'un l'altro restituendo sapori


di disgustoso voyerismo. Instabili equilibristi sulla linea di confine del reale. Opinabile contenuto


di vuoto contingente. Lacrimosa pena ti assolve per grazia ricevuta e lascio che diventi


droga lo spleen che mi circola in vena, che io sia dannata se non ho amato veramente.


Mic

venerdì 22 maggio 2009

Avatar

Milo Manara

Più volte in questo ultimo periodo ho pensato di cancellare l'avatar che mi rappresenta su Splinder.
Ma non so se è possibile ammetterla come constatazione... è che mi ci sono affezionata.
E' da tre anni, mese più mese meno, che ci guardiamo in faccia più o meno ogni giorno che il nostro rapporto è diventato praticamente di parentela, anche se acquisita.
Se non la vedessi, mi domanderei di quel che starà facendo o come starà.
Sono quei fenomeni assurdi di auto-suggestione.
Un simbolo, una piccola icona, talmente piccola che sembra uno scarabocchio, ma la mano di chi l'ha creata tutto aveva da pensare che farne un pasticcio.
Ricordo  che quando mi trovai nella condizione di scegliere un avatar, fui molto decisa a scegliere fra le pin-up di Milo Manara quella che mi avrebbe presentato il mio profilo utente a simbolico riconoscimento, d'amica, e perchè no d'invidiata nemica.
Così ecco che mi affascinò questo ritratto, sensuale sì ma con moderazione.
Una bellezza che si avvicina ai tratti mediterranei, avvenente ma non aggressiva.
Qualcuno un giorno mi disse:"Ma sai che a guardare bene il tuo avatar ti somiglia? Dì la verità lo hai scelto per questo motivo?" Beh! assomigliare ad un fumetto mi sembra paradossale ed eccessivo, ma di una cosa sono certa, lei è il mio Alter-ego ma soprattutto è più bella di me!

Goodnight
Micol




mercoledì 1 ottobre 2008

MiCol un nick : brogliaccio di idee sulla storia di un nick da riordinare

Micol nasce attraverso l'accettazione di una richiesta d'iscrizione nel febbraio del 2005 da parte di un sito di scrittura che in quel momento aveva visto i natali con l'anno nuovo.
Perchè scelsi il nick Micol?
Facciamo un passo indietro, nell'estate del  2000 quando a meno di un mese dalla nascita di mia figlia ancora non si era scelto il nome da imporle.
A me piaceva tanto il sapore speziato di certi nomi femminili quali:
Miriam - Irene - Sara - Marta - Maria, ma le nonne si contrastavano, a mia madre si illuminavano gli occhi se la mia scelta fosse caduta su Irene in quanto era il nome della mia nonna materna... ma allora la suocera si sarebbe offesa se non avessi optato per il nome di sua madre... quindi Irene abolita con grande rammarico perchè era sicuramente il nome con più probabilità di essere scelto.
Così cominciarono le liste lunghissime... certo che noi donne abbiamo una grande varietà di scelta sui nomi propri femminili.
C'era Matilde e poi Giulia, ma anche Maddalena e Francesca, che dire di Federica e Roberta, mmmmmhhh Silvia? Teresa... Katiuscia, Tatiana, Jasmine li abbiamo subito scartati....
Così mio suocero con un tomo in mano arrivò dalla sua camera e gaudioso ci annunciò: "Ho trovato, mia cara che ne dici di MICOL?"!
Fui folgorata... siiiiii! Mi piace, saltellavo con il pancione e ... gioiosa guardavo implorante mio marito:
 "La chiameremo MICOL!"
Fin qui tutto bene a parte l'espressione accigliata di mia suocera che continuava a dire: "Giulia! Mi è sempre piaciuto Giulia!"
 no... no ... MICOL mi piaceva proprio.


II


Il primogenito a casa non era d'accordo:
<Mammina, se è una femmina la chiamiamo AlessiaMerz >(si, detto così tutto attaccato, poi lui aggiungeva anche il cognome che per ovvi motivi di privacy non cito) quando vedeva la show girl in tv cadeva in adorazione e dolce nella sua ingenuità continuava il discorso: <Se è maschietto lo chiamiamo MaxPezzali!> all'epoca il mio piccolo seienne era uno sfegatato fan degli 883.
Io cercavo di fargli capire che insomma non era proprio il caso e che cmq saremmo arrivati a scegliere insieme il nome del futuro frugoletto/a.
Nel pomeriggio di un afoso giorno della prima settimana di agosto nacque la nostra adorata bambina.
Bianca e rosea, paffutta nei suoi 3,860 grammo più grammo meno ma soprattutto bella... bellissima!
(se non lo dico io, chi se no?)
Nel braccialetto tra data/ora e peso alla nascita c'erano solo i cognomi genitoriali... nessun nome alla piccolina.
Nessuno voleva chiamarla Micol.
Mia madre aveva problemi con lo spelling e da Micol arrivò a chiamarla Nicòl[e] (non male a dire il vero però! diciamo che sono un tipo testardo) poi venne fuori che Micol le ricordava Michele (nome di suo padre) allora perchè non chiamarla Michela? Nooo! Basta! e perchè non Claudia o Ludovica o Caterina...
Ah! La confusione era dilagante, persino il ginecologo mi consigliò e pure la puerpera accanto al mio letto!
No e poi no! era una questione di principio.
Così nell'ultima giornata in ospedale arrivarono a portarmi la bimba per l'allattamento (che per tutto il tempo lei era la "Piccolina", "l'Amore di Mamma", "Tesoruccio del mio cuore" etc... conscia che ancora un nome non lo aveva), mi dissero che per registrarla non c'era più tempo per le indecizioni e che dovevo darle il nome, così eravamo arrivati al dunque...
Gia! Il momento della verità.
Eravamo sole io e lei nella stanza. Avremo deciso noi due, complici per la vita.
Dopo averla allattata era così rilassata e serena che si addormentò, l'adagiai sul letto, lei aveva i pugnetti sollevati e un visino così dolce da commuovere.
Io allora sussurrai: "Irene!"
Nessun movimento...
"Giulia!"
Calma piatta!
"Sara!"
Se la dormiva di brutto.
Trepidante pronunciai:
"MICOL!!!"
NOOOOO!!! RESPINTO!!!
un pò mi rincuorai dissi tra me che proprio dormiva e non c'era verso di avere un benchè minimo consenso da parte sua, allora decisi per un altro tentativo e poi avrei riprovato se necessario forse convinta che mi sarebbe andata bene... c'era il nome scelto dal mio piccolo che tanto sapevo essere ansioso per quella scelta, esclusi Merz e dissi piano:
"ALESSIA!"
il sorriso degli angeli comparve sulle sue labbra, i piccoli arti si allungarono in un piccolo stiramento e sembrava dirmi:
"Finalmente mamma ce l'hai fatta a scoprire il mio nome!"
la presi in braccio e la portai in alto e la chiamai:
"ALESSIA... AMORE MIO!"


III


Questa la premessa.
Il nome rimase in un cantuccio chiuso della mia mente fino al giorno che dalla mailing list di un Forum  abitualmente frequentato da genitori con minori portatori di handicap e anche per problemi spiccioli di quotidianità familiare, arrivò la segnalazione dell'apertura di un sito di scrittura: PAROLE IN FUGA.
Incuriosita e con la mania della scrittura, mi avvicinai e per qualche giorno mi aggirai in anonimato fra quelle pagine bianche di un sito ben strutturato e con ancora pochi iscritti che davano una buona impressione per affiattamento e qualità di pubblicazioni, così mi iscrissi mettendo la prima pietra che edificò la mia stanza di "poetessa e scrittrice".
Nacqui così con il nick di MICOL.
Fui ben contenta dell'accoglienza, dei primi commenti reciproci e a poco a poco, delle conoscenze che si facevano più affiattate.
Rispolverai le vecchie agende che stavano chiuse in una scatola in cantina.
Trovai le mie poesie adolescenziali e quelle che ripercorrevano le mie esperienze di vita.
Il materiale era vasto e mi dedicai al "rimontaggio" di alcuni versi sparsi, qualche poesia venne pubblicata integralmente così com'era in origine ed altre furono ispirazione per nuove.
Visto il successo proseguii con le sperimentazioni, le ricerche e mi piacque moltissimo la nuova veste di questa creatura virtuale che prendeva lentamente ma con costanza un'identità propria.
Non so dire se MICOL fosse qualcosa di indipendente da me.
So per certo che dava voce a tante di quelle emozioni assopite o negate che finalmente si rendevano libere di esistere.
Nel corso di questi anni ho cercato di separarmi dal "personaggio" che Micol si portava appresso ogni volta che accedevo ad un nuovo sito.
Venivo riconosciuta e avevo l'impressione che si attendesse sempre la conferma di quell'impressione suscitata in chi mi aveva incrociata nel cammino della mia esperienza sulla scrittura.
Ammetto di esser stata sofferente e un paio di volte ho voluto testare se presentandomi con altri nick venissi apprezzata e considerata alla pari della Micol che aveva oramai la propria "fama".


IV


I siti di scrittura sono un serbatoio di personaggi che hanno in comune la passione per la scrittura o forse perchè proprio attraverso la scrittura, almeno per la maggior parte di loro, si crea quel transfert adatto a manifestare più apertamente le proprie emozioni e trarne il vantaggio della socializzazione anche per quei soggetti dalle problematiche reali più svariate.
Trovavo abbastanza positiva l'atmosfera creativa che veniva a instaurarsi in questi luoghi virtuali.
Ma non ho mai perso di vista la possibilità che pur trovando testi che mostravano un 'accentuata sensibilità e buoni sentimenti, dietro a quelle pubblicazioni c'era sempre un soggetto per me del tutto anonimo.
In fondo vedere come l'affiattamento tra gli autori avveniva e avviene, se si parla al presente, in modo immediato ed enfatico, il sospetto non mi ha mai lasciato, che dietro a tanta dichiarata manifestazione dovesse esserci una implicita richiesta di soddisfazione del proprio ego.
Così, nel tempo ho imparato a testare e a verificare le diverse personalità.
I gruppi, gli amici, non nego che nascano e durino nel tempo, ma quante realtà vengono a scontrarsi?
Fin dagli inizi trovai ostilità in alcuni soggetti, la loro mania di protagonismo non accettava che altri fossero benvoluti e apprezzati, fosse come artisti che come persone.
Le esperienze negative non sono mancate all'appello e queste mi hanno chiuso ancora di più nella certezza che il male arriva anche in un luogo dove si "predica" la Poesia e dove ci stanno concentrazioni di menti ed energie tutto è possibile.
Non rinnego le mie esperienze sui siti di scrittura, ma oggi sono arrivata alla conclusione che l'espormi pubblicamente non mi è confacente.


v


Dall'inizio dell'anno sono stata scelta come Amministratrice dei Forum su un sito di scrittura.
La mia attività è per la maggior parte del tempo incentrata sul controllo perchè non vengano disattese le misure del Regolamento, dell'attività degli iscritti e quindi di moderazione e lo svolgimento di mansioni di servizio lasciandomi poco spazio all'ispirazione e alla scrittura.
Ricollegandomi al discorso delle personalità come nella vita reale anche in un luogo virtuale queste attraversano periodi di crisi e di scontri.
Le affinità sono spesso indebolite proprio dal fatto che dietro ad un monitor ci si sente più disinibiti anche per quella personalità più introversa e spesso le polemiche sfociano da discussioni banali o perchè a "monitor" diversamente che a  "pelle" come nella vita reale, qualcuno non entra nelle  grazie di un altro e si trova quasi lecito scendere in grosse polemiche che nulla hanno a che vedere con l'attività letteraria.
Ci sono momenti che questo insieme di umori negativi mi privano dell migliori buone intenzioni, dato che confluiscono sulla mia persona perchè io le dipani, mostri la mia autorevolezza e qualche volta cerchi di risistemare i rapporti.
In realtà sono molto distaccata e questo è sicuramente positivo, non condizionata da quelle che potrebbero essere le amicizie che mi porterebbero a giudizi di parte.
Realmente e tanto meno virtualmente non mi è riuscito di legarmi in rapporti amichevoli di "massa" ma come spesso accade nella mia vita reale, ho mantenuto quelle che io considero vere amicizie con un paio di persone a me molto vicine e che frequentino o meno il sito restano qualcosa al di fuori di quella bagarre.

(continua ./...)