segui i miei passi

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venerdì 31 dicembre 2010

ALLE PORTE


 Non dare per scontato o irraggiungibile
ciò che può rivelarsi un futuro di scoperte!
Lasciati guidare dalla curiosità di vivere
in un nuovo giorno, io non smetto di sperare
e in ciò che desidero continuerò a
mettere in gioco me stessa
per Te e per Me
per tutti quelli che Amo!
Mic

BUON 2011
AUGURI!






martedì 28 dicembre 2010

VIA DA QUI


"Qui c'era un altro post!" 
Mi diverte l'idea - pensare chi ha commentato o silenziosamente ha letto e passato oltre non trovare più quelle parole.
Sono attimi, ancora le mie piccole e disubbidienti impulsività che corrono più veloci prima che io possa afferrarle, frenarle, tirarle per il vestito sulla schiena.
Parole che loro stesse mi mettono due dita in gola per farsi cacciare fuori.
Poi i ripensamenti, ritornano indietro comprendendo la faciloneria quella voglia che avevano d'andarsene in giro con quell'arroganza che non mi rispecchia e mi supplicano il colpo di spugna.
Ecco qua, ripulita la pagina da quello sfogo.

Però ora via da qui  prima di ricadere sotto una nuova richiesta di libera uscita.

GOODNIGHT
Mic


 



 





 




 

lunedì 27 dicembre 2010

HO VOGLIA DI SPORCARMI DI MARE


Improvvisa e insaziabile arriva la voglia di sole e tepore, la lama di luce ha trafitto lo sguardo apertosi al risveglio baciandomi per scendere dai sogni ancora impressi fra i capelli spettinati.
In cucina dopo la colazione ho avuto pochi ripensamenti, mi sono mossa decisa a far felice i palati di casa.
Ho riempito una teglia di sfoglie, sapori e besciamelle e i ragazzini festosi saltellanti canzonavano: "Mamma fa la pasta al forno - mamma fa la pasta al forno!!!"
Tutta quella pioggia, quel plumbeo assillo dei giorni scorsi appena rischiarati da luci artificiali decori d'alberi di Natale e l'umido opprimente, il freddo e la febbre, il mal di ossa, sono un piccolo ricordo concentratosi ora al centro della mia colonna vertebrale. 
M'incanto sul volo d'uccelli che cercano riposo su un ramo spoglio sfregio sul quadro di cielo azzurro appena venato di spennellate di grigio.
"Questo pomeriggio portami al mare!" ho chiesto abbozzando un sorriso che sapeva di  preghiera, ho voglia di sporcarmi d'alghe e sabbia bagnata.

Mic

giovedì 23 dicembre 2010

DOVE SEI FINITA?


 



Giornata caotica quella trascorsa, uscita dall'ufficio e senza pranzare sono corsa a scuola dalla mia piccola che si sarebbe esibita alle 14.30 con l'inizio della recita di Natale. Trecentoventi bambini uno più uno in meno su un palco allestito per il "percorso di Gesù nei secoli".



Le due settimane precedenti sono state concentrate sull'organizzazione. I figuranti vestiti in abiti d'epoche diverse per raffigurare i momenti più salienti della storia della nostra Italia. Personaggi dell'Arte si sono avvicendati,Galileo Galilei ammantando la scenografia di un gioco di luci e stelle, Dante, Leonardo da Vinci, Garibaldi coi Mille (erano una quarantina con le giubbe rosse e i moschetti, ma sembravano tantissimi sul palco). La Breccia di Porta Pia, il 900 e via fino ai nostri giorni tra il Va Pensiero per concludere con l'Inno di Mameli invitando la platea a sollevarsi in piedi con la mano sul petto e cantare in coro.



La Topastra era in abito cinquecentesco, quando è salita sul palco con le sue compagne anch'esse in costume, mi è sembrata la più bella per portamento e grazia, orgoglio di mamma commosso alla vista dell'amata figura eretta e graziosa.



All'uscita della scuola ci siamo trovati fra genitori a scambiarci saluti, auguri in prossimità delle feste e le impressioni sulla teatralità della recita.



Accompagnata a casa la piccola sono tornata in ufficio dove avrei continuato a lavorare per un altro paio d'ore, solo un caffè ha confuso la sensazione di fame. Alle 18.30 ero ufficialmente in ferie per ciò che resta di quest' anno.



Sarei stata l'ultima a chiudere la porta della Sede e per un attimo ripulita la scrivania e messo tutto sottochiave ho provato improvvisa una morsa di sofferenza. E' come se fermandomi in quell'istante non più distratta dal lavoro e tutto quanto il resto avessi incontrato quello che veramente prova la parte più congenita di me stessa. Spegnendo le luci nei due piani il passo sembrava terribilmente stanco, mi sono allora seduta nella saletta d'attesa per il pubblico lasciando che nel buio la luce del distributore del caffè illuminasse dalla sua finestra invitando alla scelta di bibite e snack. Le tensioni sono cadute con le mie borse sul pavimento ho portato le mani sul volto e ripetendo con un filo di voce qualcosa che qualcuno incontrandomi mi aveva detto all'uscita di scuola ho pianto.
"Dove sei finita?"



Mic



mercoledì 22 dicembre 2010

POST IT





Nel circo equestre delle mie frustrazioni metto alla prova ogni mio muscolo in esercitazioni di sopravvivenza.
Ammetto l'insufficiente capacità di accorgermi che altri stiano ad osservare i miei sforzi per migliorare e quando invece esausta mi lascio andare.
Può capitare un mattino che ha le sembianze di tanti giorni passati di rendersi speciale.
Può capitare che sia distratta dai gesti usuali e ancora sia cieca sul particolare che mi attende per meravigliarmi.
Poi lo vedo è un ritaglio di post it che si evidenzia sulla tastiera, mi vesto di quell'affetto arrivato gratuito e m'allargo in un sorriso,  un'energia positiva ottimizza la giornata.
Ci sono anime che non hanno paura di confidare il loro attaccamento, la confidenza e l'amicizia migliore e di questo nutrimento reciproco si alimentano rapporti che ogni giorno di più si consolidano.
Mi brucia invece pensare che nella mia strada ci sia qualcuno a cui possa aver lasciato una nota negativa della mia persona con un comportamento negativo, ma ho avuto abbastanza tempo per analizzarmi e sono giunta alla conclusione di non essere affatto una persona negativa anche se tendo all'introversione. Quando ho un comportamento distorto solitamente accade perchè questo è stato causato da circostanze che mi hanno logorato o messo talmente alle strette da rendermi confusa e plagiata sfociando in reazioni incontrollabili.
Spesso mi chiudo in questo dilemma senza soluzione, vorrei riparare tutte quelle mie sfortunate impulsività che hanno interrotto un rapporto affettivo, vorrei poter avere le chiavi per entrare in quella stanza silenziosa e buia di ostinazione e lasciare tanti post it colorati per evidenziare il mio "T.V.B." scritto con il mio più sincero affetto.
Vorrei possedere il potere d'allargare un sorriso sul volto di chi non mi considera più una persona degna di fiducia e trasmettergli invece tutta la mia fedeltà.
Non ho reticenza ad ammettere di voler bene a qualcuno e dimostrarlo è istintivo e rende speciale ogni mia azione che va incontro all'altro, non ho timore nel dimostrarmi umile e la sincerità mi rende sicura del bene che possiedo e che voglio offrire e non mi arrendo se posso recuperare e grafittare muri eretti con coraggiosi mi dispiace se riconosco d'aver commesso degli errori che hanno ferito la sensibilità dell'altro.
Non ho reticenza a dire Ti Amo! se il mio cuore grida d'essere liberato.
Mic


 

lunedì 20 dicembre 2010

MAL DI NATALE



Il rimpianto per l'infanzia perduta, l'ansia per gli incontri indesiderati, l'obbligo di mostrarsi felici: non sempre il Natale è davvero la festa dei buoni sentimenti. Senza contare che sotto l'albero addobbato cresce il rischio di cardiopatie e aumentano i suicidi. Un'indagine inedita rivela che il disagio di Natale non è legato all'eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate. Di Paola Emilia Cicerone Buon Natale? Non esageriamo. La festa più attesa dell'anno non suscita solo buoni sentimenti. Il disagio è palpabile, si percepisce per le strade affollate, nelle corsie del supermercato dove si scontrano carrelli colmi di cibo, nelle tavolate familiari dove una patina di buona educazione non basta a mantenere sereni gli animi. E soprattutto si coglie il giorno dopo, quando ci risvegliamo con gli avanzi da finire e le carte regalo da buttare via. Dicendoci che, anche per quest'anno, Natale è passato. Lasciandosi dietro una sensazione di rimpianto per ciò che non si è avuto. Perché Natale, o ancora meglio il periodo natalizio, che oggi si «spalma» per esigenze commerciali su diverse settimane, è soprattutto un periodo di attesa. Ma attesa di che cosa? «La festa del bambino Gesù dovrebbe essere il modo per celebrare il bambino che c'è in ognuno di noi», osserva Renato Rizzi, medico e psicologo. Ma intorno alla festa si agitano altre emozioni: l'ansia per gli incontri indesiderati, il rimpianto per chi non c'è, il dovere di mostrarsi felici e anche quello di fare un bilancio dei mesi trascorsi e disegnare un catalogo di buoni propositi. E su tutto, inevitabile, lo stress. «Gli studi sulla relazione tra stress e depressione inseriscono il Natale tra gli eventi stressanti per gli stimoli emotivi legati a questa ricorrenza», spiega Stefano Pallanti, professore di psichiatria all'Università di Firenze. «Natale è la festa dell'amore, e non c'è sentimento più crudele dell'amore».

articolo da fonte:
http://lescienze.espresso.repubblica.it



 

venerdì 17 dicembre 2010

LA BELLEZZA




[... eppure ci manca sempre qualcosa...]

Non fioccano parole
in questo inverno inverso
dal mio cuore che sfida
un bianco sotto zero
sul panorama il dorso
di rovesciate barche
 ai confini di soffice rena
distante da qui.

E' soltanto una fotografia 

eppure mi strazia per quella bellezza 
che non concede altra opportunità.



Una bellezza algida e bianca
 bianco bagliore custode.




Mic


foto dal web


(... e intanto si avvicina Natale!)

 

giovedì 16 dicembre 2010

PERMISSION DENIED

Aprivo e richiudevo, iniziato un racconto lo portavo avanti appena il lavoro mi consentiva di rivolgerci attenzione.
Affrontavo un argomento, ma ora non ha importanza specificare di cosa stessi scrivendo, il fatto è che quando ho fatto per pubblicare tutto l'ambaradan colmo di parole fitte fitte (che quando mi ci metto so essere VERAMENTE logorroica o grafomane che dir si voglia) è sparito da sotto i miei occhi.
Nada de nada, permission denied, murdered.
Forse è meglio così, in fondo era solo il resoconto di un'altro giorno d'ordinaria follia.
La mia.
Mic

martedì 14 dicembre 2010

THE POWER OF LOVE


Ho il fegato a pezzi, lo stomaco chiuso, la testa confusa, il viso emaciato, labbra incollate, nausea e tosse convulsa.
Le vene rigonfie sul dorso delle mani, unghie lunghe, limate e spezzate.
Una fede al dito che non portavo da anni, non entrava allora non esce adesso.
Ho il mal di mare sulla terra ferma, un sapore di ostriche e altri frutti di mare e ho voglia d'andare... d'andarmene per inabbissarmi in quel mare, madre dei derelitti e dei marinai.
Ho voglia di tela, di pizzo e di velo, bramo d'essere salvata da un Angelo in volo.
Ho guanti da sposa dentro una scatola di legno, faceva freddo il penultimo di dicembre e il bouquet era troppo delicato per una stronza come me
... e intanto butto giù sorsi di rubino, ogni notte è un bicchiere in più per sentire il calore che ho solo sognato circolarmi miscuglio di sangue alcolico e rido da sola, di me, di te di tutti quanti finchè reggo e poi sento la testa scoppiare prima d'andare a dormire e in quel letto sprofondo ma non dormo. Giro a gran ruota veloce di giostra con occhi chiusi e sento il vento sulla fronte e la punta del naso, mi arrotolo invece tra le coperte senza orientamento, quando sotto-sopra ecco che sono caduta ... "guarda come ti sei ridotta!"ho sospirato prima di scivolare nel più nero dei sonni
... e l'amore... l'amore... l'amore è andato perduto quel giorno stesso che l'ho scoperto, già io pensavo...l'amore... ah!! l'amour... ma s'era già perduto prima che fosse reale.
Ho chiesto perdono a tutti anche a Dio, al Cielo, all'Angelo dell'Ira e dell'Orgoglio, ma la Chiesa era vuota, non c'erano Santi nè Eroi, pregavo davanti un esercito di sordi.
Manca la forza al mattino e mi sollevo ancora pasticciata d' incubi, tutti quei colori sprecati e confusi stanno sulla mia faccia e mi lascerei andare ad un sano vomitare ma ho dignità ed un esempio da mostrare.
"Sei a pezzi" sale una voce dalla coscienza come una bambina maleducata faccio la linguaccia alla mia stessa faccia.
Ho quest'atteggiamento strafottente e disinibito, il mio linguaggio non più forbito è un cerchio chiuso di anatemi.
... eh l'amore! ... l'amore...the power of love...
...concorso per titoli, selezione naturale, l'amore è gratuito per questo è sleale.
Mic

domenica 12 dicembre 2010

RIFLESSIONI SU UN EQUILIBRIO INSTABILE




Mi vedo su un banco di scuola ogni giorno nuove lezioni, imparare a completare la mia formazione, quota da raggiungere per ora senza veri obiettivi, i sogni chiusi nel proverbiale cassetto odorano di chiuso e fibre d' indumenti intimi.

Sono apatica e devo fare uno sforzo maggiore per indurmi alla concentrazione, ho bisogno di un alito di soddisfazione per alimentare entusiasmo e ripropormi nella mia stessa vita, con un pò più di saggia decisione.



Mi manca qualcosa o qualcuno che mi faccia sentire leggera. La sobrietà che mi caratterizza è ingombrantei, sono molte le cose che non faccio più da diverso tempo ed erano quelle che rendevano saporita l'esistenza.
Basterebbe tanto poco per dare gusto a questa pietanza sciapita, una spezia per condire o un bicchiere di vino bianco che esalti il sapore in cottura di un cibo.
Manca qualcosa o qualcuno e questo destabilizza le mie percezioni sul concreto.
Penso, ragiono e rifletto, ma una parte di me va per la sua strada a ritroso nel tempo, cercando quelle emozioni perdute che vivevo in perfetta linea ed equilibrio su un piede ignorando il precipizio che mi avrebbe teso quella trappola in cui ho ceduto per la vertigine.

Mic

lunedì 6 dicembre 2010

SUL VOLTO DI OGNI UOMO SI CELA IL MIO NEMICO





Quando ho chiesto a me stessa di cambiare, fra lacrime di delusione e sacrificio non era esattamente quello che sento da qualche giorno salirmi dentro che io volevo.
Non è un genere di pagina che si dovrebbe scrivere in un diario, i diari sono scarabocchiati da grafie infantili, spesso le pagine hanno dei post scriptum colorati quali smile, fiori e cuoricini, i TVB marcati una decina di volte con la biro fino a grattare la pagina di sotto perchè è un mondo speciale quello dei diari. Sono un mondo d'infanzia che sta lasciando libero il passo all'adolescenza.
Sono i diari di Sara e di Yara due mondi completamente lontani, vite differenti. Il sorriso immaturo dalla dentatura ancora da correggere dal vistoso acciaio dell'apparecchio di Yara nelle foto che la ritragono ancora bambina, la pelle del suo viso visibile capriccio ormonale dell'età, la passione per l'atletica, la neve del bergamasco e Sara occhi color cielo in un viso d'angelo, timidi sorrisi e corpo esile. Cos'avranno in comune queste due ragazzine? I loro diari cartaccei e virtuali violati dall'indagine spasmodica per carpire il segreto e fra tanti piccoli segreti innocenti di quelle età forse una traccia per arrivare a chiudere il capitolo tragico della parola FINE.
Cos'hanno avuto in comune Sara e Yara? Cos'avranno in comune con loro due decine e centinaia e migliaia di vittime di raptus sessuale.
Di Yara non si è ancora trovato il corpo ma oramai pare terribilmente definitiva la notizia del suo assassinio.
Come donna ma soprattutto come madre di una bambina conosco l'effetto che sfibra il minuscolo tarlo di preoccupazione che accompagna di giorno in giorno la crescita di queste nostre amate creature.
Questi accadimenti hanno spaventato mia figlia, forse è un bene dico tra me, la sua insicurezza naturale si è acuita, ha paura, ha incubi, vuole dormire con mamma e papà perchè ha paura di quel "mostro" che si nasconde nell'inconscio delle nostre bambine dalle sembianze brute.
"Mamma che vuol dire che è stata stuprata?!"... Bimba mia non ci riesco a spiegartelo, forse faccio male ti ho detto che le hanno fatto del male questo ti basti, voglio lasciarti ancora nel tuo mondo innocente di fantasia, anche se oggi come oggi per un genitore romantico come me è mera illusione, ma non credo lei sappia ancora, verrà il momento nel quale lei comprenderà il significato di questi orrori capitati a ragazze cui la disgrazia ha teso una mano d'inganno e irrefrenabile cattiveria, ma io non mi sento preparata a descriverle un atto così bestiale qual'è uno stupro. Dirle che "il lupo cattivo" è un uomo qualunque che ha una vita comune ma dentro di se è il serpente più viscido esistente nel creato, il demonio fattosi in sembianze umane, che si appropria indebitamente e con violenza della vergine da sacrificare per gratificare la sua sete demoniaca.
Ho troppa rabbia, paura e non ho più fiducia in nessuno e questo non può essere educativo per mia figlia, per tutte le nostre figlie che vorremmo sempre tenere strette e proteggere.
Non esistono maschi cattivi... esiste l'inestinta serpe ai piedi del melo: LA TENTAZIONE! - IL SESSO!
Non è un marocchino a cui dare la caccia... è al maschio che non riesce a correggere i propri istinti primitivi di  possesso sulla donna che considerano un essere inferiore, debole, oggetto per il proprio piacere rozzo e sozzo.
Non sono le tensioni razziste che riporteranno in vita la povera Yara. Ora si scatena la guerra razzista, senza neppure attendere che sia un'altra la verità (ma in questo caso fa comodo credere sia un uomo "venuto da fuori" piuttosto che uno di loro... che schifo! La verità è che l'intero mondo degli adulti dovrebbe potreggere e crescere i propri figli invece è spesso artefice di un comportamento corrotto, falsamente moralista e schifosamente perverso.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Quante volte vedo sguardi lubrici scivolare sui corpi di noi donne, un istinto incontrollabile e qualche volta la sete diventa ossessione e questa riesce a trasformare uomini in esseri ignobili stupratori e omicidi.
Prego per le anime di Yara e di Sarah, prego per tutte quelle donne vittime di stupro e violenze. Prego per tutti quei corpi martoriati e offesi che non sono mai stati ritrovati e sono veramente tanti, purtroppo, anche se di questi casi non viene pubblicata un'ANSA.
Prego per le loro famiglie e per la nostra società, per le nostre bambine, per noi donne che non dobbiamo sentire la paura di camminare per strada, che tutte abbiano il diritto di crescere fiere dei propri corpi e della femminilità propria, senza il timore di alimentare insani pensieri su pervertiti d'ogni razza e genere.
E' un post che ha un suo perchè forse un pò disconnesso, forse non il genere di post che solo qualche tempo fa avrei pubblicato.
Mi allontano dal VOSTRO mondo piena di risentimento, con la rabbia che trasuda da ogni poro.
SUL VOLTO DI OGNI UOMO SI CELA IL MIO NEMICO!
Sul mio diario senza fiori e cuoricini stilizzati quest'ultima frase la ripasserò con il refil nero decine di volte fino a bucare la pagina che irreversibilmente non potrà più essere bianca!
MICOL


 

sabato 4 dicembre 2010

BUON WEEK END


Sotto freddo e pioggia è arrivato anche questo fine settimana.





Non mi resta che augurare

BUON WEEK END

MIC



 

venerdì 26 novembre 2010

A Marisa La Mia Stella Del Mattino!


Ci sono persone che ci stanno accanto assorbendo i nostri umori e pronti ad accarezzare il bambino offeso che diventiamo. IO HO TE! Ti ho da sempre come se fossimo nate insieme. Fosti una poesia che mi toccò il cuore appena letta, prolissa di parole tanto avevi da dire e ti offristi così agnello sacrificale in un luogo di sordi, ma io ti colsi come quelle margherite che tanto mi riempono di tenerezza e ti risposi con emozione. Avevamo messo già il semino nel solco ma ancora non lo sapevamo aggirandoci per luoghi differenti, con vite sconosciute l'una all'altra, che sarebbe diventata una pianta forte e piena di frutti.


Il tempo ci faceva sfiorare, fino al giorno del sorriso e della confidenza, anime affini, anime assetate di ascolto e preghiera.
Cominciò così una lunga avventura, il nostro matrimonio vero ammmmoreeeeeeeeeee!!!!
Ci piace scherzare su questo e poi siamo ugualmente due anime legate senza anelli e senza altare, unite nella bellezza che sappiamo alimentare ogni giorno sul sentimento puro come acqua di sorgente del nostro affetto.
Quante guerre abbiamo affrontato, delusioni, rimpianti, decisioni... complicità!
Quante ancora ne affronteremo sempre Noi fedeli a noi stesse, sempre spalla a spalla, mano nella mano.
Quanto è bella Marisa la nostra complicità abbiamo occhi lontani ma sguardi uno sull'altro.
Ti sento accanto Mia Stella del Mattino, piena di voce, di pensiero e di fatica, sorella, madre, amica!
Sarei sotto un ponte vestita di stracci se tu non fossi un giorno giunta dal nulla dell'idea che prese forma anche per me.

Je t'adore!

MicolforMarì




"Io e te o noi


 abbiamo la stessa visione, la stessa passione


uno scambio tra il mezzogiorno e la mezzanotte


in un gioco di ruolo che mette in scena


i nostri sistemi di pensiero


in forma di parola"
Marisa

(amicizia)


http://scrivendodinoi.splinder.com/post/20495836/di-pochi-due-la-forza-generatrice


MARI' TI ASPETTO PER CENA
SCALOPPINE AI FUNGHI
TE GUSTANO?



... sentissi che profumino! 

Ti Aspetto!



 

SOLA IN UNA STANZA!


Qualche giorno di completa autonomia nella stanza d'ufficio dove lavoro mi ha viziata.
Complice l'assenza per malattia del collega che divide questo esiguo spazio con me.
Il pegno è stato quello di sostituirlo nel suo lavoro non ho avuto problemi mi fa piacere sentirmi utile e collaborativa.
Il Grande Capo, ha un timore reverenziale a chiedermi di sostituire il collega perchè più di una volta risentita da una serie di circostanze, categoricamente ho rifiutato di dare la mia disponibilità, oppure se in calendario avevo delle scadenze non mi era proprio possibile dividermi in due, ma questa settimana oltre all'ordinario potevo permettermi di assecondare la richiesta.
Mi piace stare sola in questa stanza d'ufficio... posso far aleggiare un sottofondo musicale, chiusa dentro e lavoro serenamente, qualche volta canticchiando, e il tempo scorre senza quasi rendermene conto. E' in un momento di questi che un collega fa sbuccare il suo testone tra lo stipite e la porta e dice:"Passavo in corridoio e ho sentito la musica... eh! Che ne dici se chiedo di farmi trasferire nel tuo ufficio? Si sta bene qui!" Rispondo io: "Seee e chi lo scolla a quello da qui..." facendo un cenno verso la scrivania vuota del collega assente! Poi entra e chiude la porta dietro di se.
Parliamo come dischi rotti sulle difficoltà della nostra situazione lavorativa parliamo dell'ambiente ostile e soffocante che si è creato negli ultimi anni risultato della sofferenza e dellignoranza o forse solo dell' incapacità di gestire con buon senso tutta la situazione ... si parla e poi non so come arriviamo a discorrere di cinema, di libri e arte in generale.
Dopo un pò lui si alza dalla sedia davanti alla mia scrivania e ci diamo un imput per riprendere il lavoro.
Chiude la porta ma subito dopo la riapre e mi dice:"Grazie per la chiacchierata ... mi dici che ci stai a fare tu in questo posto?!" Rido e gli rispondo che ci lavoro! Chiedo dove, secondo lui dovrei stare, mi risponde alzando le spalle:"Non lo so! ma non qui!"
Credo d'aver capito cosa intendesse e gli ho sorriso mentre richiudeva la porta dietro di se ritornando su quel che favevo prima d'essere interrotta dal suo ingresso.
Non scegliamo dove nascere ma possiamo scegliere di realizzare un ambiente affine alla nostra personalità per vivere al meglio le nostre azioni e accrescere il nostro spirito.
Peccato però che questa sia solo un'utopia perchè gli ambienti sono altamente condizionati da esterne influenze e vivere al meglio le nostre possibilità non dipendono prerogativamente dalla nostra volontà.
"Caro" collega... non potresti assentarti per un'altra settimana? ... poi un'altra e ancora un' altra... un'altra...
Mic

mercoledì 24 novembre 2010

VOGLIO ESTERNARE ANCHE IO




I CENTO PASSI . MODENA CITY RAMBLERS



Chiudano gli occhi i miei amici anzi vadano per altri space internetiani, quelli che simpatizzano per l'ometto che fa gesti sconsiderati indicando pazzi alla francese ed ombrelli quando non piove e vorrebbe far ridere con delle battute da balera anni 70 (quando non ci sta nulla da ridere), perchè ho bisogno di esternare.
Già, mica è il solo LUI ad avere la prerogativa d'esternazione, che a ben pensare non paga il metrò e nemmeno un taxi per visitare macerie e cumuli d'e immondizia, o con le scarpe perfettamente lucide che un NeroGiardini gli fa solo le stringhe, là dove la gente un paio di giorni prima si è trovata il fango nelle case in Veneto. Quest'aria da "guaritore", di "santone" di "messia" o di saltimbanco prestigiatore (preferisco omettere altre collusioni che questi non sono reati imputabili ed innominabili). Saviano puote - saviano docet. Quest'ometto ultrasettantenne che ha preferito al ruolo di affidabile nonnino quello di simpatizzante femminita "LA FICA E' MIA" ma solo se minorenne e bona altrimenti se sei un cesso sicuramente sei comunista o anarchico e radicale... Sono solo belle le donne che votano a lui,pure quella donnetta che mi fece una penna straziante che piccoletta più di lui all'alba del terremoto de L'Aquila gli si affidò disperata fra le braccia gridando "Come faccio non ho più nemmeno la dentiera è rimasta sotto"! Ovviamente il grande Al berlu-Pacino ha tirato fuori il miglior sorriso angolare e chiamando il macchinista ha fatto accendere i riflettori all'orecchio dell'anziana signora ha sillabato con il suo ben noto accento:"Lo sa chi son io vero? Allora ripeta quello che mi ha detto quando dico CiaK!" la poveretta stremata dal freddo e dal dolore, dalla confusione di quella terra straziata dalla furia del terremoto accetta e tutti in Italia a chiedersi che cosa avrà detto il premier alla vecchietta sdentata? Chi a pensare a parle d'incoraggiamento (ma quant'è umano lei diceva Fantozzi), no ha solo detto CIAK, l'operatore è partito con la registrazione e la signora ha ripetuto la frase che aveva perso la dentiera a quel punto simpaticamente il Cavaliere onesto e gentile ha risposto dando una pacca alla spalla della poveretta rivolgendosi alla telecamera con la stellina luminosa che splendeva dalla dentatura perfetta: DENTIERE PER TUTTI! E però qualcuno si è scordato quanti furono i dentisti, gli specialisti e addirittura i barbieri che lavorarono in modo del tutto volontario e gratuito in quei giorni a seguire, soldi che NON furono spesi dallo Stato per l'assistenza nel territorio colpito. Ma in compenso NOI non vediamo che le cose sono state fatte, che gli sfollati da L'Aquila sono tornati nelle loro case o in quelle costruite dal sistema... non vediamo. SIAMO DEGLI INGRATI. ALLORA VOGLIO iESTERNARE che quelli che per lui sono dei mistificatori e dei catastrofisti che porca putt e zozza paletta siamo così ciechi da non vedere che tutto è risolto.
Noi del partito del buon senso che stiamo sui tetti a protestare per un diritto al lavoro, noi che oramai non siamo più categorie (insegnanti, studenti, ricercatori, precari di qua e di la, sfrattati, sfruttati, pensionati, tassinari, attori, stampa, tv, radio, Ipod, penne biro) ma un unico corpo di dissenso, gridiamo alla democrazia, alla presa di coscienza sui fatti che vengono assurdamente contrastati e ignorati quali i nostri bisogni e diritti posti come secondari sulla scala delle priorità personali di un premier che vorremmo diventasse un ultimier!
Sono estremamente scandalizzata, nauseata. Alla trasmissione di ieri sera BALLARO' quando il bunghista Berlu (troppo fica la Litizzetto quando fa il verso) ... è stato ospitato in diretta telefonica alla prima sillaba ho spento la tv. Non ho cambiato canale, ho spento schizzata da un riflesso incondizionato eslamando BASTA!!!! CHIAMATE LA NEURO QUESTO E' COMPLETAMENTE PAZZO!!!!
Sono certissima che ci siano orde di luminari della branca psichiatrica che osservano il fenomeno no? DOVE SIETE!!!
Seguirete la stampa, seguirete la tv, ma lo seguirete senz'altro con tutti i vostri mezzi a disposizione no? e non si riesce a dichiararlo infermo di mente? Che ne so anche solo diversamente abile! Fate voi, ma Qui la situazione si sta aggravando non parlo della sua salute che me ne può fregà de meno, ma è della nostra salute che ci va di mezzo, quella ambientale, sociale, politica...quella di un'intera Nazione!
... il sommo coercitore di menti è scoppiato, la smania di potere lo ha portato ad interpretare il ruolo del Re Mida, ma non è un re...
Guardiamolo dal lato umano, non con la divisa di quel che è carica dello Stato!
Si capisce bene che è una persona in dificoltà... probabilmente assume un quantitativo di farmaci per tirarlo su (anche quello) e poi tirarlo giù perchè i livelli (devo scappare....) ... to be continued - SEMPRE CHE PAZZO SI POSSA DIRE... MAGARI NELL'ERA DELL'OSCURANTISMO NON SI POTEVA FARE, MA OGGI SIAMO NELL'ERA DELLE LIBERTA' DI PENSIERO E DI STAMPA ..
. NO?...

martedì 23 novembre 2010

RICORDI DA SFOGLIARE






 



Fotografie che non lascio ingiallire
quelle di un compleanno bagnato di pioggia
allagata d'amore in un parcheggio di fortuna
gli ultimi giorni di una gioia poi perduta
che mi rotola incontro lattina vuota.

Oggi un coro di voci s'alza lontano
troppo distante dalla mia anima
ai margini emarginata e si unisce inascoltata
lo sguardo fermo sul raccordo dei binari.

Oltre, rette parallele proseguono,
viaggi equidistanti senza convoglio.

Micol©


 




venerdì 19 novembre 2010

L'uomo non aspetta tempo! Riflessione spicciola di una donna malinconica.





Questa sera ho fatto rifornimento alla mia macchinina e ho preso a girare per la città.
Il traffico era intenso ma non m'innervosiva come solitamente accade soprattutto quando incrocio automobilisti pedanti o imbranati.
Mi godevo l'aria umida della sera precoce "come s'accorciano le giornate!" mi disse l'ometto del distributore. C'è sempre bisogno di scambiare due parole anche tra sconosciuti, peggio sono quelle parole non dette fra chi si conosce.
Le ampie vetrine del negozio di una mia amica allestite con una pioggia a cascata di luci natalizie mi ha catturata.
Ho parcheggiato senza aver preventivato la fermata e sono andata a vedere le novità esposte.
Un profumo misto di candele aromatizzate mi ha accolto. Il bianco degli oggetti creavano un bagliore sotto i fari illuminanti. Angeli di ogni forma e dimensione facevano capolino da ogni scaffale o angolo, insieme a fiori in tessuto e cristalli colorati. Quadri etnici appesi senza sincrono e orologi in varie forme e di foggia antica ricordavano le antiche stazioni ferroviarie o i locali fine '800. Mobiglia provenzale anticata erano stipate di articoli da regalo: piatti centrotavola, portacenere dalle forme inusuali, design nobili e portaoggetti in vimini intrecciato rifinito con fiori e bacche.
Un piccolo babbo Natale a pile cantava Jingle bells muovendo a ritmo i larghi fianchi fasciati dalla caratteristica divisa natalizia.
"Ecco ci siamo!" ho pensato con un forte senso di malinconia aggirandomi fra gli stend che mostravano qualche piccolo alberello stilizzato in studiata progettazione per interni moderni, imbiancati di tempera o innevati di neve sintetica, "ecco manca più di un mese e si respira già aria natalizia" il momento dell'anno che più mi ferisce.
La mia amica dopo aver servito due clienti che sentivo parlare sul come programmare gli acquisti per i regali, si è avvicinata chiedendomi con il suo aperto sorriso notizie su di me e la mia famiglia.
"Tutto bene, grazie!" non ho voglia di ripetermi sulle stesse cose e poi lei ha da fare e io mi voglio perdere fra quelle belle cose che immagino arredare la mia casetta senza senso.
Per le mani ho un album per fotografie ha una forma inconsueta, è una piccola cassettiera di legno, i cassetti hanno al loro interno dei fogli contenitori per foto, quattro o cinque cassettini, lo stile è Vecchia Provenza, da un lato della scatola un ricamo punto croce con l'elegante scritta anticata "I tuoi ricordi" dall'altra parte invece sta un elegante scomparto portafoto. Il costo non è eccessivo e per un attimo quell'oggetto diventa un desiderio inaspettato, mi da un senso di tempo perduto, ricordi appunto ma non posso fare una spesa non programmata.
Ripongo il bell'oggetto e osservo un lungo vaso a forma di foglia d'iris, mi attardo sulla trasparenza del vetro il colore limpido sembra acqua di un ruscello. Finisco per comprare tre candele tondeggianti in ciotole legnose.
Quella verde scuro ha una profumazione al melone, quella arancione scuro di legno di sandalo, quella viola-lilla sa di mora selvatica. Non avrei voluto spendere ma alla fine non ho resistito. Ho pensato alla mia casa invasa delicatamente da questi profumi. Sono uscita con le mie buste dal negozio con un senso di colpa e la sensazione di novità si è un pò affievolita. In strada ho seguito le auto che si fermavano in coda al semaforo, mi sono diretta al centro commerciale per un pò di spesa per la cena. Una strana calma davanti ai parcheggi completamente occupati, poi ho visto un SUV fare retromarcia e ho atteso che uscisse per immettermi nel posto che si liberava. Due uomini visibilmente in difficoltà economica suonavano in approssimazione dell'ingresso al complesso commerciale, un violino tzigano ed un'armonica, qualcuno lasciava qualche spicciolo d'euro dentro la custodia del violino lasciata aperta ai piedi del violinista, ho pensato che erano veramente bravi, quella musica mi piaceva e ho rallentato il passo per poterne ascoltare un pò. Il violinista mi ha fatto un cenno ed un sorriso scoprendo la dentatura malsana, ero ingessata nella mia posizione con le mani in tasca al cappotto e non le ho tolte per cercare fra la borsa qualche soldo, mi sono rammaricata tra me e me rispondendo al sorriso con un'espressione di scuse.
Dentro il centro commerciale pullulava di gente indaffarata, al bar un gruppo di giovani ridevano e scherzavano, la visione si apriva in un Abete sintetico addobbato a festa, giocattoli impilati, libri scontati, ho evitato l'area regali ed elettrodomestici per andare agli alimentari. Mi domandavo perchè l'uomo vuole consumare il tempo in anticipo, perchè il consumismo domanda l'acquisto anzi tempo di oggetti che rimarranno depositati per settimane dentro armadi ad ingolfare gli abiti. Mi domando perchè nulla ha il suo naturale corso, a novembre è già Natale quando solo ieri si commemoravano i nostri cari defunti.
Mic

lunedì 15 novembre 2010

SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Ho trascorso una notte agitata, mi sono alzata nel cuore della notte in preda ad una delle mie sempre più frequenti crisi di panico... so gestirle, conosco i sintomi e le combatto. Quando mi sento minacciata dalla sensazione di pericolo se non di morte mi dico:"Vaffanculo tanto prima o poi devo morire... anzi prima arriva e prima ci togliamo il pensiero!"
Non gli do tregua e riesco a domare la psiche che vorrebbe fagocitare il corpo nelle spire fredde e rendermi succube della sua volontà. Così svanisce lentamente restituendomi calma e un pò stordita, generalmente mi riaddormento.
Al mattino però ho sintomi spiacevoli mi sento come un sacco vuoto e paradossalmente pesante, la mente è lucida ma il mio corpo si trascina e tutto diventa lento nonostante l'occhio attento all'orologio, così sono uscita da casa in perfetto ritardo.
Le strade erano intasate dal traffico e tutti i rossi li ho presi io, all'ingorgo della rotonda stavo comodamente in coda attendendo che riprendesse il flusso, così arrivo in ufficio con la sensazione di irreattività ad ogni stimolo esterno, come dentro una bolla d'aria.
Sono così pesta che faccio tutto automaticamente senza neppure dar troppo pensiero alle cose, chiusa nel mio angolo e nel mio silenzio... tutto sommato in calma apparente.
Tutta questa premessa per ragionare sul fatto della mia reazione all'ingresso di un collega che già è urticante per la sua screanza, la sua invadenza e quell'aria da soggetto affetto dalla sindrome di Peter Pan che tutto gli si deve perdonare, ma io riesco a tollerarlo fino ad un certo limite. Un metro e novanta d'imbecillità impacchettata in un fisico e una faccia d'attore porno!
E' sono certa che sente che l'ho misurato e mantengo debitamente le distanze, che la sua presenza m'indispone ma in condizioni normali riesco ad avere un rapporto professionale "normale" questa mattina no, decine di volte gli ho detto di bussare prima di entrare nella mia stanza, tanto che una volta l'ho invitato ad uscire e ripresentarsi bussando, lui lo prese come scherzo e lo fece, ma io non stavo scherzando.
Questa mattina insisteva su un determinato compito burocratico d'ufficio che andava fatto come diceva lui, ma non ho ceduto, più insisteva più mi sentivo offesa perchè l'approssimazione o il crearsi una regola a proprio vantaggio solo per lavorare il meno possibile mi è insopportabile soprattutto da un miracolato che non ha nè arte e nè parte solo "padrini" o "santi" che gli hanno fatto questo regalo per consentirgli un futuro dignitoso.
E' stata una coincidenza io tesa come una corda di violino di prima mattina con nessuna intenzione di vedere e sentire nessuno che non mi garbi e questo prepotente che ha un'esperienza lavorativa di due giorni con domani e viene a fare il saccente con me.
Com'è andata? Probabilmente avevo necessità di sfogare un bel pò di rabbia repressa non mi sono risparmiata... ecco ora dovrei urlare a quest'altro che occupa la scrivania difronte alla mia, si può sopportare uno che da circa dieci minuti urla al cellulare con un amico su chi ha ragione o meno sulla formazione dell'Inter? Sul "braccino corto" dell'allenatore... sullo storico della squadra, previsioni sul Campionato attuale e via discorrendo. Ecco ora sembra che si salutino e si danno appuntamento su Face Book per continuare la discussione, no continuano, fa pure le vocine in falsetto: AIUTATEMIIIIII!!!!.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non voglio neppure immaginare quello che sarà il resto della giornata!
Meglio che mi sbatta sul lavoro, collega permettendo che con vocetta in falsetto si sta esibendo in lettura di articolo fresco di stampa sulla sua squadra del cuuu...ore dal Corriere dello Sport.
VOGLIO TORNARE BAMBINAAAAAA!!!!
Mic

venerdì 12 novembre 2010

IN UN PARCHEGGIO





Pioveva ed io così insofferente alle convenzioni non ho mai con me neppure un ombrello.
Ferma in un parcheggio osservavo la pioggia cadere. Pensavo a come certe cose accadono e non ci facciamo caso come la pioggia, chi se ne cura? Certo se ti trovi sotto un acquazzone pensi a trovare riparo e se la tua casa è sotto tre metri d'acqua maledici quelle precipitazioni continue e disastrose, ma se come me quell'altra sera ti fermi a respirare un pò di più sotto l'affanno condensato sul parabrezza e le mani ancora bagnate, i capelli gocciolanti puoi desiderare di aprire il finestrino e annusare l'odore che esala l'asfalto bagnato, gli scarichi delle auto che pesanti cadono a terra, puoi ascoltare i passi frettolosi delle persone e il ritmico rumore sul metallo dell'auto può cullare il cuore rasserenarlo o al contrario rendere ancora più pesante.
Così ho congelato in uno scatto l'assordante silenzio che riempe l'abitacolo intimo del mio essere fragile e sensibile, un silenzio più forte di quel rumore che batteva dall'esterno, che come pioggia precipita da un cielo per schiantarsi sull'asfalto e le pozzanghere non sono altro che lacrime di quella pioggia battente che non ha appiglio nè arresto solo precipizio.

Mic

 

mercoledì 10 novembre 2010

Forse in un'altra vita!



Non ho più nulla da raccontare.
E' triste se ci penso, ma è così.
Non accade nulla nella mia vita che valga la pena d'essere raccontato. Se qualcosa succede non ho quell'immediato entusiasmo di buttarmi sulle cose come mi capitava prima. L. ha telefonato meno di un'ora fa, mi vorrebbe salvare da questo torpore, e io voglio starle accanto perchè l'adoro ma anche perchè è un'esempio per me lo è sempre stato. L. è meravigliosa, una donna bellissima e i suoi occhi cerulei brillano sempre di gioia o di commozione, sono sempre accesi vividi anche il giorno che mi diede notizia della sua malattia io mi rattristavo per lei e lei era gioiosa, convinta di combattere quel male e lo sconfiggerà perchè lei ha una voglia di vivere esagerata.
Così lei mi chiama e propone d'iscriverci in palestra. Ok! penso che mi farà bene un pò di moviemnto, faccio vita troppo sedentaria, casa, ufficio, macchina e stop.
Ok risponde lei m'informo e ti faccio sapere.
Intanto a noi due si aggiungono altre due amiche, presto anche Schatz ci affiancherà dobbiamo starle addosso in questo momento molto delicato della sua vita.
Ok! mi fa piacere stare in un gruppo di donne che m'insegneranno i sapori e i dissapori diversi da quelli che sono abituata a provare sulla mia pelle.
Così L. mi richiama e mi dice tutta festosa:"D: che ne dici di - latino-americano?"
Io balbetto, non è proprio nei miei programmi e poi è un periodaccio per me e la danza non è proprio la materia in cui mi sia mai sentita a mio agio, forse da ragazzina... insomma ho un sacco di problemi ad accettare di esibirmi.
L. non è d'accordo con me secondo il suo parere la danza ci salverà, e dobbiamo imparare a ridere perchè questo lungo periodo di percorsi differenti ma comuni sotto l'aspetto denominatore delle sofferenze ci hanno diseducato all'autoironia e alla gioia di vivere la comunità, ma soprattutto di ridere con consapevolezza quanto incoscienza, dovremmo ricaricarci d'amor proprio con sane risate.
Forse ha ragione la mia amica L. la danza latino-americano mi confa un casino, ma quando riguarda l'esibizione altrui, forse non ho molta stima di me stessa e ho paura di sentirmi fuori posto.
La mia amica L. ride, sono la più "piccolina" del gruppo e rendermi conto che le altre non si fanno alcun problema mi fa pensare che noi donne siamo veramente tenaci, quando tutto sembra crollarci addosso, quando anche la nostra stessa vita è messa in pericolo sappiamo essere delle vere condottiere e tirarci su le maniche per correggere i tiri mancini che ci vengono messi davanti.

Però ancora non lo so, non avevo mai pensato di comprare delle scarpe da ballo io se proprio devo dirla tutta, ma proprio tutta tutta ecco io mi sarei vista più come pattinatrice artistica su ghiaccio.
Forse in un'altra vita!
Mic

martedì 9 novembre 2010

NOVE NOVEMBRE


Se avessi il potere di curare i tuoi affanni e i tuoi malanni
mi sentirei una figlia migliore
ma ho poche cose e son quasi tutte sgangherate,
come queste parole un pò fradice di pioggia ma coraggiose ed umili
ed umile è il bacio mattutino che ti lascio sulla porta
mentre ancora stai dormendo e il mio mondo va di fretta.

BUON COMPLEANNO MAMMA!


SEI SCONFINATA D'ABBRACCIO NEL MIO CIELO D'AMORE!
a u g u r i !!!

domenica 7 novembre 2010

Ricorrenze sulla mia indifferenza




Claude Théberge




Si sta facendo tardi e fuori piove
l'orologio è indifferente quanto la mia stessa indifferenza
indolente cammina e intanto si sta facendo tardi.
Mio padre e mia madre aspettano di sotto
ci riuniremo per festeggiare un onomastico, un compleanno
qualcosa che annodi un anno in più e ci aggrappi  con artigli
un altro ricordo da vivere più avanti forse un domani.
Pensieri scorrono sul filo da stendere
pinzati di colore i panni stesi non si sono asciugati 
non mi ero accorta che piovesse tanto,
non mi ero accorta che questo giorno
si era infilato l'impermeabile e cercava d'aprire l'ombrello.
Intanto si sta facendo tardi, intanto non riesco a provare nulla,
sono indifferente e per la prima volta non ho neppure un regalo
credo d'essermi dimenticata perchè sono così lontana.
Intanto si sta facendo tardi e perchè ora sono qui e scrivo 
riversando versi indifferenti sul mio volto d'occhi spenti 
ancora non so dire perchè questo giorno
di ricorrenze vive sulla mia staticità.
Indifferente 
non è differente da ieri
non sarà diverso domani
- apnea -

Micol

 

sabato 6 novembre 2010

"SCHATZ"




In questi giorni sono un pò sconvolta da eventi che mi hanno toccato profondamente.
Amiche che ritornano dopo mesi e addirittura anni di lontananza.
l'incontro, l'abbraccio, la commozione, la solidarietà, la fratellanza... legami indissolubili che si ripresentano perchè è la mia presenza che viene richiamata dopo l'estraniazione.
Amiche con percorsi differenti, che ci fecero incontrare in momenti felici quando ancora le speranze e i sogni erano i nostri bagagli fra tele e cavalletti.
Orfea e la sua casa piena di quadri appesi. Quella casa oggi memoria e museo di un uomo, del suo uomo che pochi giorni fa ha lasciato questa vita terrena per essere aereo respiro d'anima celeste.
Una casa che profuma di candele e angeli ovunque che guardano come se si richiamasse la loro protezione.
Un cane di piccola taglia che gira annusando i nostri piedi composti, che abbaia in giardino e lei con gli occhi piegati dal dolore "lo sta chiamando!" dice in un fil di voce.
Cosa desideravamo vent'anni fa? I nostri legami nati dalla stessa passione dell'Arte e lei dell'arte ne aveva fatto un pò anche una professione, quei ritratti e paesaggi che lei ricorda lui sempre ad incoraggiarla a darle appoggio, accompagnandola ovunque lei volesse far conoscere la sua capacità del tratto e colore.
Lui che oggi non c'è più in quella casa così grande e che lei vede ancor più immensa.
Non avrei voluto assistere a quella bellezza appena sfiorita dal calvario. Non avrei mai pensato che la sua voce così particolare e argentina subisse quell'incrinatura di pianto. Non avrei voluto che il nostro abbraccio ritornasse per questa triste esperienza della tua vita. Ma ci sono! Sono tornata dal passato... fortunatamente per me e te ancora una possibilità.



FORZA "SCHATZ" NON SARAI MAI SOLA!
 



lunedì 1 novembre 2010

A tavola!



ravioli fatti in casa - foto daniela©esse -


Di ripiena passione s'offron al gusto 
si sposan in rosso e di grana fine un velo

Micol





 

domenica 31 ottobre 2010

ECO DI SPARO (Novembre)



opera "le Vent"- Il Vento - Claude Théberge

Aprirò domani la porta a novembre
sarà in anticipo rispetto al mio calendario,
non può essere già trascorso
ancora un anno, un altro e ancora un altro.
Le pareti di cartongesso si sono ispessite
rocce impossibili d'abbattere

Davanti la croce mi vede sgranare rosari
di semi d'onice nera e lucida come lacrime
di sangue rappreso
che cosa è successo?
Sento arrivare novembre 
come fosse piombo, eco di sparo
a distanza ravvicinata.

Micol©


 

giovedì 28 ottobre 2010

DONNE

Sono sempre stata molto severa verso me stessa, posso considerarmi grosso modo persona integerrima, non certo priva di difetti e qualche peccatuccio senza grossa rilevanza.
Tutta questa severità risultato di un'educazione impartitami dall'infanzia dalle donne di casa della famiglia originaria di mio padre. Allora mi veniva inculcato che una donna nell'immaginario collettivo dell'epoca della mia infanzia era e doveva essere "pura e casta" corpo ed anima da farmi credere lo dovesse essere anche dopo sposata. Lo so fa sorridere questo concetto, ma questa era la mentalità, e so anche che loro, le "donne di casa" che contribuirono alla mia educazione e che oggi purtroppo non ci sono più, si fecero tanto male con questo genere di convinzione.
Il troppo come si dice storpia. Una donna secondo il "regolamento della casa" doveva sorridere mai ridere "apertamente", indossare abiti puliti in ordine e sobri, avere buon gusto e maniere nell'arredare casa e accogliere l'ospite, laboriosa in preghiera (ora et labora), andare a Messa e rispettare la memoria dei cari defunti ricordandoli con l'orazione del Rosario e le visite al Campo Santo.
Il sesso argomento tabù, tanto che pensavo a quei matrimoni come contratti fatti per uno status estetico più che vissuto nell'interezza.
In realtà non so perchè sto buttando giù questa sorta di appunti, probabilmente cerco risposte per quell'atteggiamento sempre sofferente che non mi fa vivere bene e allora provo ad indagare scavando fino alle radici.
Il carattere viene influenzato dall'ambiente in cui si vive, dalle persone che sono responsabili dell'educazione e anche dalle circostanze, dalle occasioni che arrivano o si perdono, insomma sono indecisa se rendere completamente responsabili le mie "maestre" ma di sicuro una mano a questa forma d'attitudine mentale che ho, ce l'hanno messa.
Avranno mai pensato nella loro vita che probabilmente non è stato abbastanza ciò che hanno fatto per se stesse? Sempre circoscritte nella famiglia d'origine con rari sbocchi verso l'esterno. Non so se hanno realizzato prima che la malattia ce le portasse via e quelle rimaste sono chiuse nelle loro vite avvitate, che c'è un mondo oltre quel cortile, che non è mai stato sufficiente il chiacchiericcio davanti alla pasta fatta in casa o i dolci per il giorno della festa, la solidarietà famigliare è una grande ricchezza, ma una bambina con l'abitino in crépelle bianco e le scarpe di vernice nera forse avrebbe costruito nel tempo un'altra idea della vita e più stima in se stessa.
Le rimprovero e loro mi sorridono da Lassù, ma per averle qui ancora con tutto l'amore che hanno versato su di me, l'allora bambina gracile e nervosa, farei tutto il percorso a ritroso.
Vi penso, vi amo al di là di questa vita bisognosa di valori che appassiscono come i fiori del vostro giardino che nessuno più ha cura.
A mia nonna Emanuela, zia Tata, zia Anna e zia Lucia!
Il mio bacio alato fin Lassù

sabato 23 ottobre 2010

SOTTO IL PIUMONE ROSSO RUBINO



Primo stop stagionale.
Mi ritrovo sotto il mio piumone rosso rubino alle dodici oramai superate da dodici minuti con indosso ancora il pigiamone di cotone flanella rosa antico. Febbre e mal di gola, penso ad una faringite o una tracheite, deglutire fa un male cane fino alla schiena. Penso che devo assolutamente mettermi in piedi prima di lunedì e ho solo un giorno davanti a me.
La settimana lavorativa in arrivo ha un numero incredibile di scadenze fiscali e io devo ASSOLUTAMENTE DEVO trovarmi sul posto di lavoro, quindi starò calmina questi due giorni cercando di muovermi giusto per il necessario e poi a riposo.
D'altronde il mio medico lo dice sempre, conoscendo la mia indole di quella che deve strafare anche quando sta male, che il riposo è la miglior medicina di tutti i malesseri. Intanto mentre scrivo faccio un'applicazione di FROBEN soluzione da nebulizzare, allevia il dolore alla gola ed è gradevolissimo, e durante la giornata prenderò due pasticche effervescenti di Efferalgan e tazzoni caldi di camomilla e thè dolcificati al miele di eucaliptus. Bòn se non addolcisco così questo raffreddamento mi dica lui che devo fare, col pigiamone, calzettoni e in piedi sul letto mi viene difficile ammaliarlo con la danza del ventre!
Una cosa stupendissima però che mi succede quando sono febbriccicante è che faccio dei sogni talmente colorati e lucidi, mi sembra di viverli realmente e mi tengo su il morale... troppo lungo spiegare cosa ho sognato stanotte ma solo pensare mi fa impennare sulle onde.
comunque il risultato è che sopporto con insofferenza stare male fisicamente... ho una valanga di cose da fare che mi attendono lì ferme e desolate. Vado a consolarle con due paroline.

Buon sabato!


 

mercoledì 20 ottobre 2010

'Volo' Come una poesia





image from web





Come una poesia.

Sai come si dice in inglese studiare a memoria?

By Heart, col cuore.

Conoscere una persona

By Heart, a memoria,

significa, come quando ripeti una poesia,

prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene.


da Il giorno in più


Fabio Volo




 



 



martedì 19 ottobre 2010

L'idiota Zen di PV







Un brutto raffreddore mi obbliga a casa scompigliando un pò l'ordine sistematico delle cose.
Non mi dispiace quest'improvviso stop... probabilmente il mio IO da un pò si dimenava per fermarmi a prendermi cura di me stessa. Per chi mi legge e ha captato qualcosa di me avrà compreso il mio profondo rapporto con la spiritualità, benchè le lotte intestine si affaccino di giorno in giorno come materialistiche guerre ad armi impari la vera grande battaglia è tra i tue titani l'IO legato al terreno e il ME extrafisico.
Profondamente emozionale sono un centro di radioattività - attenzione, nell'avvicinarvi prendete le dovute precauzioni. 
Lascio una vignetta di Pietro Vanessi che con autocritica e buongustaia satira riesce a farci specchiare nei suoi tratti in continua evoluzione. (visitatelo http://www.unavignettadipv.it/public/blog/ )

Buona giornata

Mic



venerdì 15 ottobre 2010

DALLE MACERIE


 





foto Danielaesse (Micol)©



Qualcuno si sta prendendo cura di creare un archivio storico nell'Ente in cui lavoriamo.
Si riesumano antichi cimeli ed è riportare alla luce le radici di una storia di generazioni di cui oggi facciamo parte anche noi. Una storia complicata quella che stiamo scrivendo, fatta di capitoli faticosi e con la preoccupazione di un capolinea incombente.
L'umore non è dei migliori, si guarda ad un futuro che abbiamo difficoltà a riconoscere come proseguo della nostra vicenda lavorativa.
Ci confidiamo il peso delle lotte inutili, delle nostre voci inascoltate, la paura di essere solo numeri nella grande cesta di una lotteria. Ma non abbiamo un biglietto vincente.
Ci muoviamo senza fretta, come nell'assistenza di un malato terminale attendiamo un verdetto, qualsiasi esso sia purchè ci tolga l'insicurezza dell'ignoto.
Qualcuno la scorsa mattina aveva con se delle scatole polverose che contenevano vecchi registri, antichi documenti e alcuni libri.
"Abbiamo pensato a te!" Una collega ha un libro in mano, pubblicazione del 1954. Mi consegna fra le mani un libro di poesie con la copertina ingiallita e un pò macchiata dall'età "puoi tenerlo sulla scrivania, a te le poesie piacciono".
Così fra tanto splendore che un dì fu il nostro Ente qualcuno amava rilassarsi leggendo delle poesie che sono rimaste lì in attesa di un erede.
Quel gesto mi ha commosso e la mia passione per l'antiquariato ha avuto un guizzo di soddisfazione.
Ho annusato il libro, aperto e accarezzato quelle pagine. Alcune note scritte in una calligrafia istruita e ben impostata. Sfoglio il libro senza ancor leggere la stampa ma cercando i segreti che questo contiene.
Lo giro sul retro, lo peso e annuso ancora l'odore di carta impregnata dal tempo e dalla solitudine provata per decenni dentro una scatola perduto fra carte e altre cose.
Le poesie in versi e rime raccontano vita agreste e amori romantici. Un linguaggio quasi dimenticato, l'amor cortese e di feste campestri.
Mi concedo qualche tempo per immaginare un luogo alberato dove dall'alto si scorgono tetti di case in pietra in una domenica di Pasqua, un campanile che richiama il paese alla Messa e un giovane che scruta il capo dei compaesani per scorgere la chioma mora della sua amata.
Un amore platonico come più non esistono e il mio cuore si rallegra per questa fortunata occasione arrivata in un mattino gonfio di nuvole grigie, dove anche il mio cuore s'accozza alle nuvole invidioso per somigliarle.
... e penso che dalle macerie può nascere un fiore ... sì un fiore coraggioso che non morirà mai! 

Goodnight
Mic







foto Danielaesse (Micol)©


 

martedì 12 ottobre 2010

Ascoltare - piccola formuletta d'applicare!

Ho la sensazione di sentirmi pressata da tanti problemi, è come se fossi stata sbattuta contro una parete e l'ansia mi stringe in una morsa mentre vedo arrivarmi addosso la parete frontale, lo spazio si fa stretto man mano che l'aria viene compressa contro di me dalla spinta lenta ma graduale dell'incombente muro.
Troppe le cose da fare, da pensare, da organizzare. Mi soffocano i sensi di colpa per non riuscire a fare tutto essere presente dove mi si aspetta che io sia per aiutare o solo dare una parola di conforto, quell'idea tangibile del mio affetto.
Guardare mia madre negli occhi, in quegli occhi che la malattia battezzata con il nome tedesco o austriaco che non so pronunciare nè scrivere, le ha congelato una sola espressione. I medici dicono sia stato uno shock da stress famigliare a provocarle quella maschera inespressiva un pò Pulcinella. I suoi occhi sono la rappresentazione del dolore di una madre, lei che era l'allegria impersonificata, lei il motore che mai si fermava a tener stretto quel suo unico grande ed eterno amore che è mio padre.
Oggi è solo un lamento, quando cammina, quando parla ed elenca tutte le medicine che deve prendere da quando ha subito la tiroidectomia e il suo corpo che muta a seconda della profilassi a cui viene sottoposta e quella vertebra che solo ora viene scoperta essere la causa del continuo dolore al fianco e del respiro, una lesione, un'incrinatura e lo schiacciamento, l'ortopedico nel suo studio alza la voce per riformularle la domanda una seconda volta (lei appare sempre confusa o non ammette un accenno di sordità) "Signora, ha fatto qualche brutta caduta non di recente?" Certo che si, di schiena da un muretto di un'altezza approssimativa di un metro e mezzo urtando violentemente la nuca sullo spigolo di un gradino sottostante e la schiena? Quella notte di sirene spiegate nessuno ha pensato di controllare il resto del suo corpo, solo la testa perchè visibilmente ferita e sanguinava, il fatto che fosse tutta indolenzita al risveglio e lamentasse al braccio, la spalla e l'osso sacro? Non c'era da preoccuparsi conseguenza della caduta, spiegabili contusioni da trauma E' LOGICO!
A me invece non pare logico che io ti debba portare rispetto solo perchè la tua professione nel mio ideale è una missione Egregio DOTTORE!
Mia madre peggiora ogni giorno che passa, dei suoi mali nessuno trova cura, sbattuta con tutte le sue sofferenze fisiche e morali da uno studio all'altro dove appese stanno tutte quelle belle pergamene di specializzazioni ma com'è che nessuno riesce a dar sollievo a mia madre?
La verità è che bisogna essere un pò Medici e un pò Stregoni ma soprattutto prima dei ferri dovreste usare il cuore e quello strano organo che non va solo compreso nella branca Otorino-Laringoiatra, non so mai sentito parlare d' orecchio? Cuore + Orecchio = Ascolatare, piccola formuletta da applicare per evitare tanti vostri errori di malasanità. Ascoltare con il Cuore chi si affida a voi con estrema fiducia e speranza!
Intanto mia madre non è stata mai depressa in vita sua ed oggi lo è, stanca abbattuta e bisognosa di qualcuno che l'aiuti nelle piccole incombenze quotidiane e io sto sempre a disagio e in difetto all'idea che non posso essere presente da lei come dovrei, come il mio dovere di figlia m'imporrebbe.
Sto male a vederla così e chiudo la bocca ai miei problemi per non aggravarle gli stati d'animo anche con i miei sempre in allerta.
Gli anni passano e la terra trema sotto i piedi, vederla così mi spaventa non la riconosco più vorrei strapparle quella maschera dal volto e ritrovare la sartina innamorata e canterina con le treccine e il sorriso sempre acceso come nelle fotografie che di tanto in tanto le piace guardare.
Ti abbraccio mammina mia!

venerdì 8 ottobre 2010

VARREBBE PROPRIO LA PENA





Ritorno sulla triste vicenda che ha per vittima la quindicenne di Avetrana, SARA Scazzi.
Ho letto molte fonti ed articoli e non sto a riportare qui i particolari ancora più scioccanti e raccapriccianti fatti dal reo confesso zio della ragazzina.
Ieri notte guardavo in alcune immagini il volto pulito che esce dall'infanzia, quello di Sara, mi colpiscono i suoi occhi, gli occhi sono proverbialmente detti: specchio dell'anima, e in quegl'occhi il turbamento si scorge.
Un piccolo rimprovero ho rivolto a quell'anima defraudata: "Dovevi parlare... quale minaccia ti faceva stare zitta? Dovevi parlare con tua madre, denunciarlo ai Carabinieri, appendere manifesti sui muri... ma mai starsene con la bocca chiusa e accettare sottomesse minacce e abusi!"
Ritorno su questa vicenda che ha scosso profondamente le sensibilità di tutta una Nazione, e ancora l'indignazione si fa più grave quando ho letto un articolo di cui riporto il link e incollo il titolo mi pare sufficiente e non aggiungo altro perchè mi è difficile sotto ogni profilo che mi vorrebbe ragionevolmente pacata e credere siano fenomeni da non considerare, è anche vero che il MALE si presenta sotto aspetti differenti, come in tutta questa storia, con la faccia di quello che somigliava ad un uomo come tanti .

http://www.nuovasocieta.it/attualita/8424-sara-scazzi-lo-zio-assassino-ha-dei-fans-su-facebook.html

Sara Scazzi, lo zio assassino ha dei fans su facebook

Il mio pensiero dietro Sara mi ha portata ad una vicenda a me molto vicina accaduta nel giugno del 1989, portato alla ribalta nazionale da trasmissioni televisive, noti criminologi, vennero scritti libri ma per noi suoi concittadini rimane Gisella Orrù, sedicenne, studentessa, e molto graziosa (anche su Splinder c'è un blog sul "Giallo del Pozzo" http://www.ilgiallodelpozzo.splinder.com/), anche lei scomparve inghiottita dal buco nero della "sparizione" in un incrocio di vie che portava alla sua abitazione. Per una decina di giorni le indagini furono depistate da strane telefonate, voci di donna che dicevano essere amiche ai famigliari informavano che la ragazza si era allontanata volontariamente, fino al ritrovamento del suo corpo avvistato da due ragazzini che giocavano in campagna dentro il sifone di una condotta idrica profonda una decina di metri.
Dall'archivio di Repubblica:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/07/11/chi-ha-ucciso-gisella-orru-sparisce.html
Fu rinvenuta in un pozzo in piena campagna saponificata e in stato di decomposizione dopo numerosi giorni di permanenza, era irriconoscibile, quando fu trovata ricordo ancora il servizio di un tg locale dissero che poteva essere una donna sui trentacinque anni.
Quegli anni furono particolarmente ombrosi nella nostra Città data una situazione che minacciava la quiete di noi cittadini venutasi a creare.
Nel giro di due anni avvenirono tre omicidi, qualcosa che a memoria non si ricorda sia mai avvenuta, due giovani uomini e Gisella, in situazioni differenti ma che pare fossero collegati in qualche modo.
Mai come in quel periodo ci si sentiva dentro un clima estraneo alla normale vita di sempre, minorenni che inspiegabilmente tentarono il suicidio, una purtroppo perse la vita per aver ingerito acido muriatico,una morte atroce e se si pensa voluta da una quindicenne che non aveva lasciato presagire nulla, fa molto pensare.
Dall'esame autoptico sul corpo di Gisella si riscontrarono raccapriccianti atti di violenza inaudita, picchiata, violentata (preferisco tralasciare i particolari) e quel piccolo foro sul seno sinistro che fu considerato l'atto "pietoso" di un macellaio, l'arma usata per trapassare il cuore di Gisella non fu mai trovata nè identificata come certa se uno spillone o un ferro da calza, fu quello comunque il colpo ultimo infertole per dare fine allo strazio.
perchè tanta ferocia?
Questi non sono che una goccia nel mare dei soprusi e abusi subiti dalle donne in tutta l'Italia, consideriamo il mondo intero la sofferenza è grande da non riuscire a coprire tutta l'infamia.
Cos'è che spinge l'uomo a diventare un mostro? Raptus? No non può tutto definirsi un attimo in cui la ragione e l'umanità in un uomo spegne l'interruttore per cadere nel buio fangoso che trasforma in bestie.
Sono molto triste. Varrebbe la pena di gridare alla pena di morte per questi esseri meschini ed ignobili, ma per loro sarebbe troppo facile cessare la coscienza di tormentarli per quel gesto raccapricciante.
L'agonia dell'anima, fino all'ultimo dei loro giorni, la pazzia che tortura ogni ora d'aria è il minimo della pena.
Auguriamoci che la Giustizia faccia veramente GIUSTIZIA. Viviamo in una società considerata civile anche se tale non sembra essere. Ma chiedere la pena di morte ci porterebbe solo alla loro stessa stregua di mostri.

mercoledì 6 ottobre 2010

NEL QUAL CASO AVRETE MIE NOTIZIE.





E' sconvolgente apprendere quante persone scompaiano senza lasciar tracce dietro di se. Solo in Italia

[... per mancanza di tempo dovrò riprendere il post in un momento più opportuno*]
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07/10/2010 09:40:05

In sintesi quello che il ragionamento articolato delle mie parole voleva sviluppare su questa pagina nella mattinata di ieri, si sarebbe basato su certificazioni statistiche sui numeri delle persone scomparse in Italia nell'ultimo bienno e dei risultati ottenuti dietro le indagini svolte dalle varie Istituzioni, Commissioni, Forze Pubbliche e anche solo la caparbia forza di volontà di famiglie, amici o semplici testimoni sul filo del ritrovamento di coloro che in un attimo il loro destino cadrebbe nel buco nero della sparizione.
Avrei tessuto un discorso intorno all'ultima "sparizione" della giovanissima Sara Scazzi, ma ieri notte la prima connessione fatta sul web m'informava già di un possibile ritrovamento dei suoi poveri resti, notizia confermata più tardi. Mi sono così bloccata su tutta una serie di considerazioni fatte sulle circostanze di quest'ultimo ed ennesimo fatto cruento perpetrato su un'adolescente che mi hanno indignato, amareggiato, colpito profondamente.
La prima impressione personale all'annuncio della sua scomparsa fu di contraddire a priori l'esame di ritenere plausibile il suo allontanamento come volontario.
Questo sopraggiungeva dalle descrizioni fatte sulla sua personalità (anche forte dell'esperienza di essere madre di due adolescenti) mi stonava veramente tanto che quel visino d'angelo, quegli occhi timidi e insicuri avessero fatto una scelta simile.
Al terzo giorno dalla scomparsa, trascorso un tempo limite a che ne caso fosse una "ragazzata" e fosse ricomparsa, ripassando attraverso le cronache i suoi ultimi movimenti prima della scomparsa "nel vuoto" ero fermamente convinta che dovessero cercare il suo assassino nella famiglia.
Nell' 88% dei casi è uno zio.
Sono statistiche, sono i fatti che parlano, avremmo voluto che questo caso fosse un'eccezione, ma alla luce di questo terribile giorno per la famiglia di Sara e per tutti quelli che l'hanno amata oggi non resta che chiedersi "perchè" le è capitata una sorte simile e purtroppo non ci sarà mai un'adeguata risposta.
Quell'angelo meritava di vivere, di crescere nelle esperienze della sua età, invece la sua vita è stata interrotta dalla mano della violenza e la furia omicida di un uomo respinto che più non riconosceva nella persona famigliare.
Il MOSTRO è tra le pareti domestiche (quasi) sempre.
La cecità dei genitori per l'assurdità del solo pensiero, per la fiducia che si pone ad un famigliare lasciando spesso in custodia il bene più prezioso che sono i figli, i figli che vanno a scuola, che passeggiano in un parco, certo il caso, l'errore la'anomalia può celarsi ovunque e in chiunque, oggi più che mai siamo tutti esposti molto di più a tutto.
Penso comunque che alla base di tutto i segnali soprattutto per i casi famigliari sono evidenti, il campanello d'allarme trilla nella coscienza di una madre se la propria figlia è in pericolo, se sta subendo molestie, se questa indifesa creatura si trova in una situazione di disagio. Madri e figlie devono ASSOLUTAMENTE avere un rapporto di massima stima e fiducia, queste situazioni avvengo nella maggior parte dei casi in famiglie in cui si avvertono rotture, in cui la vittima viene identificata come solitaria, schiva e bisognosa di qualcuno con cui confidarsi, ricevere affetto... spesso inesperta sull'effetto che hanno certi comportamenti su una persona che travisa la ricerca di un consiglio, un pò di protezione e scatena incolpevolmente aspirazioni purtroppo come in questo tristissimo caso maniacali e persecutive fino al gesto incolsulto e nel più tragico dei casi, all'omicidio per un rifiuto.
Stendo un velo pietoso sul fatto che la madre abbia avuto notizia del possibile ritrovamento del corpo della sua amata "bambina" attraverso una trasmissione quale "CHI L'HA VISTO"...
Non oso esprimere completamente la critica feroce che farei a questo genere di intromissione mediatica di cui oramai siamo abusati tutti indistintamente ma perchè piace tanto stare in tv, essere dentro la notizia...
Le indagini erano in atto e mi da un enorme senso di frustrazione e fastidio che le telecamere siano entrate dentro quell'attesa spasmodica di una madre ancora convinta di ritrovare il sorriso della propria creatura.
Ma il mio odio contro la tv "luce della ribalta" è noto... Per CHI L'HA VISTO fenomeno in cui ognuno si può sentire protagonista tramite una telefonata in trasmissione di un avvistamento il più delle volte falso e mitomane.
Odio questa forma di comunicazione, critico la stampa e qualsiasi mezzo che lede la privacy delle famiglie solo per congestionare la mente delle persone in una morsa tra tragedia e gossip per allontanare l'intelletto da altre ben più significative considerazioni su quello che è un sitema politico che ci vuole Italiani pizza e mandolino allegri convittuali alla tavola di un re fedigrafo e blasfemo.
... e anche alla luce di quest'ultimo periodo che sottolinea pienamente la mia insoddisfazione come ITALIANA lascio qui un rigo dopo un bacio alato alla piccola dolce SARA che non le è stato concesso di scrivere di più sul suo diario scarabocchiato di cuoricini e fiori, pensieri di una quindicenne e sogni per un futuro tarpato.
Qui lo scrivo e qui lo nego: se mai dovessi "scomparire" non cercatemi a "CHI L'HA VISTO!" nel qual caso avrete mie notizie - vivo o morto - X





CIAO DOLCE SARA,
FIORE BIANCO RECISO,
NON LASCERA' NEL BUIO,
LA LUCE DEL TUO SORRISO!
Mic




bacio alato Piccola!




 

sabato 2 ottobre 2010

EFFETTO DOMINO




Probabilmente uno dei miei grandi difetti è l'impegno alla riflessione che sorge spontanea per ogni evento mi succeda.
Quando poi questo arriva da persone vicine come familiari ed amici dalla riflessione nascono una serie di sentimenti contrastanti sulle assurde contraddizioni degli accadimenti.
Ho ricevuto una mail, per la precisione più d'una dello stesso tono e in cui si affrontava lo stesso argomento, da parte di una persona amica delusa dalla mia assenza nonostante abbia sollecitato più volte.
Mi limito a risposte ovvie e concise e questo sembra non bastare, so bene di ferire qualcuno che mi ha dimostrato il suo affetto e che conta ancora su di me nonostante tutto. Mi scrive giudicando il mio problema da sempre quello di non essere espansiva, essermi relegata dietro gli impegni di famiglia e lavoro e che per coltivare un amicizia bisogna essere in due, si aspetta da me  più impegno. (?)
Per quanto mi spiace sentirmi additata come una persona distaccata, poco espansiva, sfuggente etc... sento di provare molta stanchezza.
Forse sono giunta ad un'età ed anche ad un limite che non sopporto più chi si arroga la volontà di giudicarmi senza la benchè minima conoscenza di quelli che sono i miei reali stati d'animo e il mio vissuto.
Non parlo dei miei problemi a chiunque.
Se arrivi a dirmi questo è perchè non mi conosci affatto, conosci quello che io ho voluto che tu conoscessi di me, una patina dove ognuno scivola se io lo decido e solo chi ha la chiave entra.
Sono una stronza? OK! Sono un'egoista? Perchè no, chi non lo è almeno una volta nella vita?! Sono egocentrica? Evviva! Sono una a cui piace condurre il gioco finchè non si stanca e posso lasciare anche a metà partita? Distrarmi e voler giocare a qualcos'altro? Sono un essere umano con i suoi difetti e pochi pregi, come tutti: C O M E  T E CHE MI SCRIVI E CHE HO DELUSO!
Mi dispiace davvero e  non ce l'ho con te. 
Tutti facciamo parte di un sistema e questo è solo uno degli effetti sortiti da quella grande catena di rapporti umani, perchè come te e tutti gli altri in questo gioco siamo null'altro che tessere di un DOMINO.

START!

(*) Non posso resistere (nonostante sia estraneo all'argomento del post) devo inserire un trailler di "DOMINO" film ispirato alla vera storia di Domino Harvey che intraprende la carriera della cacciatrice di taglie, ed è dedicato alla sua memoria.

Il cast con Keira Knightley (secondo me incredibilmente assomigliante a Winona Rider - che adoro) - Mickey Rourke ed Edgar Ramirez (certi esemplari esistono solo nei film) . Del regista Tony Scott  (2005 Francia).