
martedì 23 agosto 2011
martedì 5 gennaio 2010
Anatomie De L' Enfer
Troviamo un Rocco Siffredi lontano dall'usuale ruolo di "stallone". Impersona un gay che si lascia coinvolgere da una donna (l'attrice Amira Casir) in un ruolo di voyeur, per finire in un incontro etero.
La trama ha della provocazione soprattutto in immagini che parlano sopra gli scarsi dialoghi.
A me è piaciuta la colonna sonora. Questo video trae alcune immagini del film.
Mic
venerdì 11 dicembre 2009
Il Bacio Umido di Bocca Tombale.

Sei tutte le Notti il bacio umido
di bocca tombale,
il Corpo convulso di sensi negati
e solitarie lune
bianche d'umor di copula
del viril rimpianto che senza ferma
bagna in vischioso amor perduto.
Micol

martedì 15 gennaio 2008
PRINCIPE DEI MIEI SOGNI
Incubi e demoni abitano le mie notti e i miei giorni,
notti e giorni senza principio né fine.
Principe dei miei sogni
ti aspetto come alba di sangue per liberarmi,
per spaventarli con l’ora della tua furia celeste
esorcizzandoli brandendo le tue spade d’acciaio.
Amore sublimato, dissetami e riempimi ancora di te.
Voglio leccare le tue mani,
le tue cicatrici, il tuo petto, il tuo ventre,
sollevami sulla tua bocca e fammi gemere al rogo
delle tue mille lingue di fuoco.
Tacita le mie meste parole col gaudio del tuo sesso
impala fin dentro la mia gola
perché siano solo quelle d’estasi ad avere vita.
Tuona e ruggisci il tuo rancore,
legami e spezzami col tuo orgoglio ferito,
se questo potrà mai placare i venti che soffiano contrari
ma non tacere più né oggi né domani.
Saziami del tuo seme, Padre legittimo del mio dolore
crocifiggimi se necessario, ma nutrimi ancora della tua essenza,
distendi il tuo nome sopra
il frutto verginale che ti attende in ansimo irrequieto,
Micol
lunedì 15 ottobre 2007
AUTO_REGGENTE
Reggo alla nostalgia di te
al desiderio delle tue labbra immorali sulle mie,
che scendono ad incorniciare la croce sul mio petto.
Reggo nutrendomi del miele di agrumi e asfodelo
che ho intinto tra le dita in in_colpevole rapire
di quella visione del tuo corpo disteso,
muto e perfetto.
Mi muovo sul sentiero che accompagna al sublime
sul breve ricciolo d’ombra che sembra voler cedere,
tracimato e sfinito dall’umida follia.
Io reggo tenendo palmi aperti sui fianchi,
verticale sopra i tacchi,
la testa addossata alla parete di un comune desiderio.
Oh!Baby!
Ti abbraccerò con gli occhi e lascerò
che la carezza scenda dove l’inguine geme,
lasciando fremere lo spicchio di luna di bianca coscia,
appena sopra la curva trasparente dell’autoreggente
e sognandoti dentro me
aprirò la soglia all’essenza cancellando la distanza.
Micol