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mercoledì 27 dicembre 2006

TRA LACRIME E CAREZZE





...E vivere nella vita
tra ciò che separa
l'incanto dal mondo,
la parola dal silenzio,
la festa dalla solitudine di pietra...
......

rimanere, a volte, lì
a contare stelle opache
sul soffitto
a fermare, sempre in un punto,
la moviola della vita
(quello in cui freme il labbro)

poi, basta s'affacci
un profumo di terra bagnata
o salga le scale un aroma di caffè
........

E amo quella di me che trovo
in tutte ,anche nelle rughe
delle lunghe stagioni e nei
fervidi giorni dei vent'anni
in cui sprezzanti sbattevamo
sguardi tristi in faccia al mondo
ed uscivamo pulite e senza reggiseno.
......

Che il tempo
nessuno te lo rende indietro
e perdi attimi nei ricordi
che sembrano essere tutti splendidi.

La verde età
come un prato in crescita
nella primavera degli anni.
......

Sì il tempo
nessuno te lo rende indietro
ma resta ancora lì...
Intero, tra lacrime e carezze.
Tutto rimane e a volte
riesci a viverlo
con lo stesso stupore e intensità
del primo giorno.
......

Il primo giorno di ogni giorno
quello che guardai in faccia
affacciandomi alla vita

- ma ero già stata vita
in un amniotico temporale inverso -

incoraggiarono la mia venuta
mani esperte d’uomo.
Tenendomi il capo
con ferma delicatezza
riceveva il mio corpo,
frutto d’amore
e serrate le caviglie mi sollevò al mondo,

- con occhi chiusi ascoltavo i suoni,
non sapevo cosa fosse un sogno -

affidandomi donna ai giorni dei giorni.





(esperimento di poesia collettiva 6 autrici a confronto dal sito Millestorie.it)
in ordine di apparizione: othila, lindarc, nuvola, susy, celia, micol




domenica 24 dicembre 2006

... E SARA'...




 




..E sarà Natale!...

sssshhh!!

AUGURI








Nessuno potrà mai dire
di conoscermi veramente,
io stessa faccio fatica
a ritrovarmi nello specchio.
Forse sarà
che nessuna neve
imbiancherà questo Natale,
ma solo la pioggia lo bagnerà.
Forse sarà
che tende a smorzarsi
la fiamma della candela
che è tremula dentro me,
o sarà che da troppo tempo sento bisogni,
ed in essi mi sono persa
ed ora se chiamo a gran voce
il mio nome
non riesco a voltarmi.
Sarà che io so chi è triste,
quanto è grande il suo dispiacere
e sono impotente davanti al dolore di ognuno.
Allora mi fermo a guardare lontano
un orizzonte carico di nuvole
e gustando il vento sulle labbra
poso un altra pietra della mia vita
sul selciato.
Quante pietre occorrono per costruire una casa?
e quante una vita?


AUGURI DI BUON NATALE!
MICOL


martedì 19 dicembre 2006

** Quattro mani sopra il cielo **





Quattro mani sopra il cielo

Tra la seta lucente,
filata di stelle
e la pelle morbida
come petali di rose,
il tuo mondo
due labbra accarezzano.
Chiede asilo la luna
dietro una nuvola,
ora che amandosi,
quattro mani calde
intrecciano un sogno.

E’ un sogno rotondo
che veglia di notte
e all’alba risveglia
schiudendo un pensiero.
Ti culli nel cielo
futuro di specchi,
forse avrà la tua bocca
o forse i tuoi occhi,
più bello sarà se avrà
il suo profilo,
ed è dolce d’ incanto
il mistero di un figlio.


(4manisoprailcielodiAnonimo&Micol)

giovedì 14 dicembre 2006

domenica 10 dicembre 2006

NINFEE






NINFEE



La punta non scorre, d’inchiostro si è spenta
sul calice vuoto della perduta innocenza
e i giorni imitandosi corrono ciechi,
inseguendo menzogne per sfidare la morte.
Dio! Quanto vorrei arginare lo sdegno
e lasciare che scivoli,
tra stelle rosse che forano il grigio,
in quello sguardo aperto sul mattino.
La goccia continuerà a cadere in limpida perla,
raccolta in vasi di liquidi palmi
e sullo specchio di stagno potrei svelarmi,
libera di stupore sopra il volto lunare
della grazia mesta delle ninfee in fiore.

Micol

mercoledì 6 dicembre 2006

Tra la seta e le rose




 



 





TRA LA SETA E LE ROSE

E’ un pensiero

che non nuoce
vive di se e non scuce
i fili intessuti
di colori e luce.

Tra il sorriso e il pianto
incanta col suo canto
di carezze implose
tra la seta e le rose.


Micol


sabato 2 dicembre 2006

LA PROSPETTIVA (AMICO CLOCHARD)






LA PROSPETTIVA
(amico clochard)

Ho perso ormai da anni
la misura dei miei passi
e nella notte vago
per contarli dal principio.
Mi basta poco per essere candore
anche se sfuggono sopra il mio sudore
irrancidito e scuro d’avventura
sguardi di pena e di paura.
Di tempo infinito ho colme le mani
che il volo prottendono mimando le ali
e non ho mai preteso di cambiare il mondo
ma c’è stato chi ha preteso di cambiare me.
Sopra il fondo di un brodo caldo
mi beo come un orologio nel suo oro,
e non ha senso indossare
una costosa montatura
ma con quali lenti stai a guardare
l'ideale prospettiva della libertà.

Micol