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venerdì 15 ottobre 2010

DALLE MACERIE


 





foto Danielaesse (Micol)©



Qualcuno si sta prendendo cura di creare un archivio storico nell'Ente in cui lavoriamo.
Si riesumano antichi cimeli ed è riportare alla luce le radici di una storia di generazioni di cui oggi facciamo parte anche noi. Una storia complicata quella che stiamo scrivendo, fatta di capitoli faticosi e con la preoccupazione di un capolinea incombente.
L'umore non è dei migliori, si guarda ad un futuro che abbiamo difficoltà a riconoscere come proseguo della nostra vicenda lavorativa.
Ci confidiamo il peso delle lotte inutili, delle nostre voci inascoltate, la paura di essere solo numeri nella grande cesta di una lotteria. Ma non abbiamo un biglietto vincente.
Ci muoviamo senza fretta, come nell'assistenza di un malato terminale attendiamo un verdetto, qualsiasi esso sia purchè ci tolga l'insicurezza dell'ignoto.
Qualcuno la scorsa mattina aveva con se delle scatole polverose che contenevano vecchi registri, antichi documenti e alcuni libri.
"Abbiamo pensato a te!" Una collega ha un libro in mano, pubblicazione del 1954. Mi consegna fra le mani un libro di poesie con la copertina ingiallita e un pò macchiata dall'età "puoi tenerlo sulla scrivania, a te le poesie piacciono".
Così fra tanto splendore che un dì fu il nostro Ente qualcuno amava rilassarsi leggendo delle poesie che sono rimaste lì in attesa di un erede.
Quel gesto mi ha commosso e la mia passione per l'antiquariato ha avuto un guizzo di soddisfazione.
Ho annusato il libro, aperto e accarezzato quelle pagine. Alcune note scritte in una calligrafia istruita e ben impostata. Sfoglio il libro senza ancor leggere la stampa ma cercando i segreti che questo contiene.
Lo giro sul retro, lo peso e annuso ancora l'odore di carta impregnata dal tempo e dalla solitudine provata per decenni dentro una scatola perduto fra carte e altre cose.
Le poesie in versi e rime raccontano vita agreste e amori romantici. Un linguaggio quasi dimenticato, l'amor cortese e di feste campestri.
Mi concedo qualche tempo per immaginare un luogo alberato dove dall'alto si scorgono tetti di case in pietra in una domenica di Pasqua, un campanile che richiama il paese alla Messa e un giovane che scruta il capo dei compaesani per scorgere la chioma mora della sua amata.
Un amore platonico come più non esistono e il mio cuore si rallegra per questa fortunata occasione arrivata in un mattino gonfio di nuvole grigie, dove anche il mio cuore s'accozza alle nuvole invidioso per somigliarle.
... e penso che dalle macerie può nascere un fiore ... sì un fiore coraggioso che non morirà mai! 

Goodnight
Mic







foto Danielaesse (Micol)©


 

7 commenti:

maubauis ha detto...


:) mi ricorda "l'ombra del vento" di Zafon

maledetti_architetti ha detto...

:) buono il profumo delle cose passate

MicolForever ha detto...

MauBaus
"L'ombra del vento" il cui protagonista è quel bimbo che soffre per aver dimenticato il volto della madre defunta e il padre accompagna in un luogo dove l'ì stanno "libri dimenticati" e lui ne adotta uno  e man mano che lo legge ...... ma se lo racconto tutto finisce che dico pure che diversamente da come si è soliti  immaginare non è il maggiordomo l'assassino ma alla fine vuoi vedere che è sua cugina?
No! scherzo un bellissimo libro, lo leggerò per ora ho letto un paio di recensioni sul web.
Grazie per avermelo portato all'attenzione.
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maledetti_architetti
buono si... per chi sa apprezzare il profumo degli oggetti antichi è un ottimo mezzo di trasporto per un tuffo nel passato.
Grazie
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SemifreddoalCaffe ha detto...

anche a me piacciono i libri vecchi... quelli che qualcuno ha sfogliato... ha respirato... e penso sempre che nelle cose rimanga un pò dell'anima del proprietario...
sono piena di vecchi libri... mi piace andare per soffitte e cantine e scovare foto ingiallite... libri... quaderni... oggetti...


e la poesia... da brivido...

baci!

MicolForever ha detto...

semifreddo
non dimenticherò d'aver provato un orgasmo multiplo quel tardo mattino di anni fa che entrai nella Biblioteca a BudaPest.
In questo momento ho i brividi al solo ricordo... fui ipnotizzata da un libro stampato in cirillico amanuense con decorazioni... ho sempre pensato fosse un testo religioso o comunque ritualistico.
L'energia che emanava quel libro mentre lo sfogliavo con estrema cura mi calamitava, una specie di Sindrome di Stendhal, e lo ammetto fu la prima ed ultima volta in vita mia che pensai di prendere indebitamente un oggetto e portarmelo via.
Fu così forte il bisogno di possesso che a stento riuscii a scollarmi da quel libro e riporlo nello scaffale tra gli altri... fui felice d'essere stata prescelta, perchè sono certa della magia fu quel libro a scegliermi, forse voleva davvero scappare da quella catalogazione precisa e ordinata, forse voleva riprendere vita o magari trovare una vittima sacrificale.
La mia fantasia va oltre ogni logica lo so, non sarebbe appunto fantasia.
Grazie ti aspetto alla prossima!
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maubauis ha detto...


:)
(se non l'hai ancora letto secondo me si, merita.. no la storia non è proprio cosi)

MicolForever ha detto...

mauBauis
ho letto e so che la storia non è come ho scritto nel mio precedente commento... appena potrò fiondarmi in una libreria proverò a cercarlo, m'incuriosisco sempre tento quando mi parlano di un libro che è stato letto se poi lo consigliano come un buon libro allora ha tutta la mia attenzione.
Grazie [IMMAGINE]