segui i miei passi

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mercoledì 27 dicembre 2006

TRA LACRIME E CAREZZE





...E vivere nella vita
tra ciò che separa
l'incanto dal mondo,
la parola dal silenzio,
la festa dalla solitudine di pietra...
......

rimanere, a volte, lì
a contare stelle opache
sul soffitto
a fermare, sempre in un punto,
la moviola della vita
(quello in cui freme il labbro)

poi, basta s'affacci
un profumo di terra bagnata
o salga le scale un aroma di caffè
........

E amo quella di me che trovo
in tutte ,anche nelle rughe
delle lunghe stagioni e nei
fervidi giorni dei vent'anni
in cui sprezzanti sbattevamo
sguardi tristi in faccia al mondo
ed uscivamo pulite e senza reggiseno.
......

Che il tempo
nessuno te lo rende indietro
e perdi attimi nei ricordi
che sembrano essere tutti splendidi.

La verde età
come un prato in crescita
nella primavera degli anni.
......

Sì il tempo
nessuno te lo rende indietro
ma resta ancora lì...
Intero, tra lacrime e carezze.
Tutto rimane e a volte
riesci a viverlo
con lo stesso stupore e intensità
del primo giorno.
......

Il primo giorno di ogni giorno
quello che guardai in faccia
affacciandomi alla vita

- ma ero già stata vita
in un amniotico temporale inverso -

incoraggiarono la mia venuta
mani esperte d’uomo.
Tenendomi il capo
con ferma delicatezza
riceveva il mio corpo,
frutto d’amore
e serrate le caviglie mi sollevò al mondo,

- con occhi chiusi ascoltavo i suoni,
non sapevo cosa fosse un sogno -

affidandomi donna ai giorni dei giorni.





(esperimento di poesia collettiva 6 autrici a confronto dal sito Millestorie.it)
in ordine di apparizione: othila, lindarc, nuvola, susy, celia, micol




domenica 24 dicembre 2006

... E SARA'...




 




..E sarà Natale!...

sssshhh!!

AUGURI








Nessuno potrà mai dire
di conoscermi veramente,
io stessa faccio fatica
a ritrovarmi nello specchio.
Forse sarà
che nessuna neve
imbiancherà questo Natale,
ma solo la pioggia lo bagnerà.
Forse sarà
che tende a smorzarsi
la fiamma della candela
che è tremula dentro me,
o sarà che da troppo tempo sento bisogni,
ed in essi mi sono persa
ed ora se chiamo a gran voce
il mio nome
non riesco a voltarmi.
Sarà che io so chi è triste,
quanto è grande il suo dispiacere
e sono impotente davanti al dolore di ognuno.
Allora mi fermo a guardare lontano
un orizzonte carico di nuvole
e gustando il vento sulle labbra
poso un altra pietra della mia vita
sul selciato.
Quante pietre occorrono per costruire una casa?
e quante una vita?


AUGURI DI BUON NATALE!
MICOL


martedì 19 dicembre 2006

** Quattro mani sopra il cielo **





Quattro mani sopra il cielo

Tra la seta lucente,
filata di stelle
e la pelle morbida
come petali di rose,
il tuo mondo
due labbra accarezzano.
Chiede asilo la luna
dietro una nuvola,
ora che amandosi,
quattro mani calde
intrecciano un sogno.

E’ un sogno rotondo
che veglia di notte
e all’alba risveglia
schiudendo un pensiero.
Ti culli nel cielo
futuro di specchi,
forse avrà la tua bocca
o forse i tuoi occhi,
più bello sarà se avrà
il suo profilo,
ed è dolce d’ incanto
il mistero di un figlio.


(4manisoprailcielodiAnonimo&Micol)

giovedì 14 dicembre 2006

domenica 10 dicembre 2006

NINFEE






NINFEE



La punta non scorre, d’inchiostro si è spenta
sul calice vuoto della perduta innocenza
e i giorni imitandosi corrono ciechi,
inseguendo menzogne per sfidare la morte.
Dio! Quanto vorrei arginare lo sdegno
e lasciare che scivoli,
tra stelle rosse che forano il grigio,
in quello sguardo aperto sul mattino.
La goccia continuerà a cadere in limpida perla,
raccolta in vasi di liquidi palmi
e sullo specchio di stagno potrei svelarmi,
libera di stupore sopra il volto lunare
della grazia mesta delle ninfee in fiore.

Micol

mercoledì 6 dicembre 2006

Tra la seta e le rose




 



 





TRA LA SETA E LE ROSE

E’ un pensiero

che non nuoce
vive di se e non scuce
i fili intessuti
di colori e luce.

Tra il sorriso e il pianto
incanta col suo canto
di carezze implose
tra la seta e le rose.


Micol


sabato 2 dicembre 2006

LA PROSPETTIVA (AMICO CLOCHARD)






LA PROSPETTIVA
(amico clochard)

Ho perso ormai da anni
la misura dei miei passi
e nella notte vago
per contarli dal principio.
Mi basta poco per essere candore
anche se sfuggono sopra il mio sudore
irrancidito e scuro d’avventura
sguardi di pena e di paura.
Di tempo infinito ho colme le mani
che il volo prottendono mimando le ali
e non ho mai preteso di cambiare il mondo
ma c’è stato chi ha preteso di cambiare me.
Sopra il fondo di un brodo caldo
mi beo come un orologio nel suo oro,
e non ha senso indossare
una costosa montatura
ma con quali lenti stai a guardare
l'ideale prospettiva della libertà.

Micol

lunedì 27 novembre 2006

Tutto è compiuto








Tutto è compiuto
sopra lo stridere lungo



del ferro su rotaie consunte


dalla ruggine.


 


Come onda


dal profondo arriva


ad assordarmi il ventre,


inutile doglia.


Micol

 


venerdì 24 novembre 2006

AUTUNNO








Autumn in Rome by Dg*

respirando un tiepido sole,
alla magnifica visione di colori e forme,
che scaldano come legna al fuoco di un camino.

Mic

OSTAGGIO






Ostaggio
dentro lame di luci irreali
mi hanno mentito, ingannato
e tradito.
Rabbia e delusione
si muovono
nelle viscere contorte.
Mi offende il pensiero
che ancora non è finita:
quanto tempo ancora
dovrò vivere prigioniera?
Nella gola dell'anima
pianto due dita
toccandola, colpendola...
...e vaffanculo il cielo!
- mi libero convulsa -
vomitando sogni.

Micol

mercoledì 15 novembre 2006

SUL CELATO MISTERO DELL'ORIZZONTE





SUL CELATO MISTERO DELL'ORIZZONTE.
(Ascoltando L. Einaudi “Le Onde”)

Palmi aperti accarezzano l’onda del vento
avranno cura di ammansirlo laddove si fa più forte,
mentre la roccia perenne resta silenziosa,
ancorata nel fondale del suo liquido destino.
La sua anima imparò ad ascoltare la voce del tempo,
sottomessa al suo volere e di solitudine perisce,
la risacca vela talvolta lo sguardo
volto eternamente sul celato mistero dell’orizzonte.

Micol

lunedì 13 novembre 2006

AMORE CHE SEI





 




AMORE CHE SEI



 


(tra le mani un libro di Pablo Neruda)



 


 



 


Amore che sei in un altro,altre mani, altre labbra e io



 


così immersa nel desiderio di quelle mani, di quelle labbra,



 


non ho scampo così distante e perduta



 


che ogni giorno va cercato tra le pieghe di un vestito.



 


Tra i capelli s’annoda la tua voce, ferma orologi e piani,



 


quando il soffitto piomba addosso con tutta la forza delle travi,



 


sopra il silenzio che sovrasta la dolcezza che ancora invade



 


lo spazio breve del tuo passaggio.



 


Penso a te che sei piedi, un passo dopo l’altro



 


su marciapiedi e scale, sei la porta che si apre su una stanza



 


il saluto che richiama la tua presenza.



 


Dello specchio nella notte che muore,  



 


a ridosso delle rosee braccia dell'alba, diventa pelle il mio pensiero



 


che si tende sulla tua mano, la barba sul lavandino,



l'acqua che scorre sul tuo mattino.



 


Amore che sei , null’altro mi concedi se non il pensiero per esserti accanto



 


e io sono contenta così quando m’illudo che nascondi in un sorriso  



 


il ricordo del mio nome. E’ in quegli istanti che m’accarezza il conforto,  



 


quando penso d’esistere almeno, dentro il tuo respiro sereno.



 



Micol










mercoledì 8 novembre 2006

ALTALENA




ALTALENA




Quante promesse
mai mantenute
sotto esili
giochi d’inganno
e ora che ti sento vicino
io mi allontano

Oscillo su un’altalena
tra incontri
e addii
sulla schiena
mani lievi


d’amica fedele

la solitudine

Micol


martedì 7 novembre 2006

PABLO NERUDA - MI PIACI QUANDO TACI






Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

Pablo Neruda

venerdì 3 novembre 2006

Un angelo tra fiori imbevuti di pianto




 Hai incontrato un angelo
ed eri distratto.
Era così etereo,
troppo da non esser visto,
chi poteva dire
di che colore avesse i capelli
e poi pioveva,
nessuno poteva davvero
testimoniare che stesse piangendo.
Fra ciottoli e cipressi,
come smarrito
fra gesti e rituali di vedove, orfani,
spose mancate e padri lacerati,
il suo passo trascinava pesante,
ma ad un tratto io l'ho visto
fra fiori imbevuti e scoloriti,
riflesso
sul vetro di fermo-immagini di vita
mentre alzava le braccia
e gridava al cielo
"sono solo un uomo"!
...ai suoi piedi, deposto aveva le ali.

Micol

mercoledì 1 novembre 2006

SENZA FISSA DIMORA




Opera realizzata ad olio su tela "Maestrale" - Daniela S. (Micol)




SENZA FISSA DIMORA

Percorrerò
senza fissa dimora
mondi sconfinati

e su riflessi rubini
la bocca
estasiata di stupore
ubriacherò.
Avrò un sorriso nuovo,
complice l'avventura

e i sensi non taceranno il brivido
che magnifica la natura.
Abbagliata dal sole,
bagnata dalla pioggia
porterò con me
i suoni soavi delle stagioni.

Nel mio viaggio senza fermata,
ogni sasso levigherò
di pensiero e memoria

e ascolterò il vento
fra gli alberi piegati
nella fatica di contenerlo.
 Guaderò letti di fiumi,
e quando
 m'immergerò nell'oscurità

vi addormenterò i miei sogni.
Così distesa,
sotto un cielo blu notte,

sorseggerò acqua e stelle
e fino a saziarmi io vivrò
in quel margine di nuova vita,
finché mani e piedi avrò,
ricoperti di piume e libertà.

***


Micol

giovedì 26 ottobre 2006

PIANOFORTE


 



Labbra rosse, spudorato colore

su gradazione di grigi a sfumare

e un volto di sensi, sotto un foulard di voile noire.

Fiori screziati, sfidano il riparo dalla pioggia

dentro lo scandire pesante e liquido

di drammatiche note che scendono giù

da un cielo-pianoforte.

La sua coda è agile, sembrano capelli

di donna innamorata in corsa lontano dal dolore.

Sopra il nastro d'asfalto nero e avorio

si rincorrono dita

e sguardo sullo spartito, non più preludio

di una musica che picchia delirante

tacchi lucidi di lacrime.

Micol








Ispirazione tratta dall'ascolto di "L'éveil del l'amour"


 




martedì 24 ottobre 2006

JACK FOLLA . DONNE IN RINASCITA






DONNE IN RINASCITA

"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa
meravigliosa in assoluto è
una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la
caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci
crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da
mina anti-uomo che ti fa
la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che
ti stai giocando
l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è
un esame, peggio che a
scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come
il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di
dormirci, con un uomo; che sei
terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non
flirti con nessuno perché
hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri
come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi
giustificare, che ti vuole
cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo
stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli
con le altre: "Io sto bene
così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai
abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è
passato tanto tempo, e ne hai
buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci
a cercarti dentro
lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un
momento che hai guardato
giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia,
nel tuo lavoro, nella tua
solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,
alla fermata della metro,
sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato
per ore, perché l'aria
buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate,
ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei
metri che dia un senso al tuo
dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso
schema? Sono forse
pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia,
a due, a quattro mani, e
saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti
così, scomposta in mille
coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un
istinto che la trascinerà
sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova
forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di
presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della
ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la
prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore
delle tende o dal taglio
di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo
meraviglioso modo di
gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o
con un fresco ricciolo
biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il
cantiere è aperto, stiamo
lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è
la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti..."

Jack Folla


dedicata a tutte le mie Sorelle dell'Anima e anche a me!

lunedì 23 ottobre 2006

VOLO IMPRONUNCIABILE E INVERSO



Come carta consunta
su pareti di calce,
strappare vorrei
questo silenzio,
tirarlo di lato
in brandelli irregolari
e liberare isole bluette
di fiori dimenticati.
Graffio su parole mai dette
e che sul tacito assenso
il tempo padrone,
ha lasciato in bilico
fra lingua e denti
pronte a spiegare un volo
impronunciabile e inverso.
Riflesso sullo specchio d’acqua
di tutti i giorni trascorsi
comprenderai le rughe
percettibili sul mio volto
segnate da albe e tramonti,
in china rossa e oro,
mentre tu sarai lì,
come ora,
dall’altra parte di me,
amore mio perduto.

Micol
 

mercoledì 18 ottobre 2006

GIBRAN - RIMBAUD


"Dammi il supremo coraggio dell'amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose...
Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore, e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita
nella morte, alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore, che accetta l'offesa, ma disdegna di ripagarla
con l'offesa.
Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo."
K.Gibran


Nelle sere blu d'estate me ne andrò per i sentieri
Sull'erba fine, tra il pungente grano....
Non avrò parole, non avrò pensieri
Ma nel petto mi salirà un infinito amore
E come uno zingaro andrò lontano......
(Arthur Rimbaud)


domenica 15 ottobre 2006

Un'opera in primo piano






Micol in "Bellezza bionda che legge un libro" di Piot



Un particolare ringraziamento a Jack Cat (Apostrofo.it) per questo Ritratto Unico nel suo Genere! Complimenti Jack!

Mic

sabato 14 ottobre 2006

I MANDALA DI SERENELLA







Sono quelle cose che non ti spieghi, capitano, sembrano pr caso, ma poi ti fermi a pensare e ti sorprende la logica ad incastro delle tue esperienze.
Girottavo senza fissa dimora per il web, stanca del solito giro, solo per smorzare la noia, l'insoddisfazione e quel non so che e che mi trovo davanti? i tuoi delfini! Serenella! le tue parole!Serenella.
La tua musica, i tuoi discorsi, i tuoi mandala, la tua voce... io alla finestra con te che mi parli al telefono in una giornata di sole! I nostri discorsi in chat (fortunatamente salvati)... e ti ritrovo, ti penso, ti parlo così in questo unico modo che mi è rimasto.

Scrivevi così per Alessandro:

Nel vento, nel cuore


Se si piange per chi si pensa di aver perduto, vuol dire che l'abbiamo ancora...


Alessandro la tua voce nel vento, nel cuore, nella mente, vibrante ..come sempre...



Serenella, io non ti ho perduto!!
ciao Sorella dell'Anima









C'è di più
(poesia di Serenella)

Oltre questo tempo



 


c'è di più


 


oltre questa materia


 


c'è di più


 


oltre questa memoria


 


c'è di più...


 


c'è l'eternità dell'arte


 


della musica


 


che si tramanda


 


che diventa eredità


 


di ognuno...


 


la tua voce


 


la tua musica


 




la tua poesia








18 aprile 2004

fiori di pesco, fiori di susino
rosa ,bianchi
e sopra di essi un cielo che
non vuole scoppiare d'azzurro




 

giovedì 12 ottobre 2006

IN SUSSURRO E SPIRA





IN SUSSURRO E SPIRA

Smetto la croce da questo volto, che ha perso il sonno 
e si rigira, stropicciando il bianco delle notti
che si nutrono di pensieri inquieti.
Sono sagole di canapa, le tensioni prospettiche
dalle linee di fuga, sempre più ruffiane, di un sogno
nascosto nella fibra e nello spasmo delle mie gambe strette.
Sono dell’inverno, che conosce il mio nome e chiama,
le labbra socchiuse, in attesa, dell’etereo soffio
del suo bacio, ed è solo per quest’ardore che nel buio
si muove adagio, in sussurro e spira, la mia preghiera.

Micol


martedì 10 ottobre 2006

MOMENTI DI FELICITA'

mercoledì 4 ottobre 2006

NON POTHO REPOSARE


 



(NON POTHO REPOSARE - ANDREA PARODI)



 



Sono giorni che ho in mente questo brano.


sono giorni che canto, pregando che la mia voce arrivi in alto molto in alto.



NON POTHO REPOSARE



(non posso riposare)


 



Non potho reposare amore e coro
pensende a tie soe donzi momentu.
No istes in tristura prenda e oro
in dispiacere o pessamentu.
T'assicuro ch'a tie solu bramo,
ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.

(Non posso riposare, amore e cuore,
sto  pensando a te ogni momento.
Non essere triste gioia  e oro,
in dispiacere o in pensiero.
Ti assicuro che io solo te bramo,
che t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.)

Amore meu prenda de istimare
s'affettu meu a tie solu est dau;
s'are iuttu sas alas a bolare ,
milli bortas a s'ora ippo bolau;
pro benner nessi pro ti saludare,
s'attera cosa non a t'abbissare.

(Amore mio, gioia da stimare,
il mio affetto a te solo e' dato;
se avessi avuto ali per volare,
mille volte all'ora avrei volato;
per venire almeno a salutarti,
o solo per vederti*
un'altra cosa ancora non ti nascondere*.)

Si m'esseret possibile d'anghelu
d'ispiritu invisibile piccabo
sas formas; che furabo dae chelu
su sole e sos isteddos e formabo
unu mundu bellissimu pro tene,
pro poder dispensare cada bene.

Se mi fosse possibile d'angelo
di spirito invisibile prenderei
le forme; ruberei dal cielo
il sole e le stelle e formerei
un mondo bellissimo per te,
per poter dispensare ogni bene.

Parole di Salvatore Sini (prima meta' del '900)



*le traduzioni su quest' ultimo verso sono diverse





 


"C'è un momento,tra la notte e il giorno,
che non è nè notte nè giorno.
Quello, è un momento di AbacadA..."



 



Dopo la sua AbacadA,
Andrea ora canta e canterà sempre ancora per noi, nell'aria, e dovunque.
Perchè "LA VITA E' BELLA".
Buon viaggio, capitano!



 



Ad Andrea Parodi voce d'angelu 17/10/06



 


martedì 3 ottobre 2006

Nell'assenza, nell'attesa...


 



Oggi non trovo conforto, mi giro e rigiro come dentro ad una bolla d'aria e aspetto che trovi il suo punto di rottura per versarmi esanime in un punto impreciso.
Mi fa male persino respirare, mi succede quando sono troppo in ansia o quando sento una tristezza oltremisura.
Vorrei aggirarmi nel silenzio assoluto, avrei voluto spegnere tutte le voci che si sono rivolte a me, quelle che non erano precisamente rivolte a me ma emettevano suoni che ad un'attenzione particolare scoprivo essere parole, mi infastidisce ogni rumore... una forchetta caduta, la lavatrice in centrifuga, il miagolio del gatto... sono nervosa e indispettita. Alla tristezza ci aggiungo la rabbia.
Cerco rifugio qui.
Nessuno può venirmi incontro, ho chiuso le braccia, e forse la porta.
Non ho bisogno d'altro che del mio angolo nascosto, nessuno mi conosce veramente e forse nemmeno io ancora mi conosco.
Troppe situazioni irrisolte, troppe energie spese per l'inutile mondo del web, indecisa sul da farsi chi mi chiede di rimanere e da chi sento indifferenza se non ostilità...
Io sto qua.
Voglio stare qui.
nell'assenza, nell'attesa... sola con me stessa.


venerdì 29 settembre 2006

A te mia carissima aMICa





G r a z i e !

aMICo!

Mic

* * * * *

A te mia carissima aMICa

E' dove intravediamo quelle radure,
anelli di congiunzione tra due realtà,
che trova posto il nostro "eppure"
segnato e sognato dalla comune bontà.
Là c'è ciò che siamo stati e saremo,
quell'impagabile voglia di comunicare,
il nostro desiderio di non venir meno,
le lacrime che espiano qualsiasi male.
Là ha casa la nostra eterna speranza,
là non c'è fine, come non c'è inizio,
là finalmente siamo nella stessa stanza
e il nostro abbraccio scaccia il supplizio.
E il supplizio di non poter alleviare il dolore
diventa solo un fraterno, dolcissimo amore.

Pierfrancesco (Pecco)





Oggi è stata una giornata colma di eventi, di notizie (non tutte piacevoli- un pensiero particolare va a te che sai), di volti e di voci. Quando ho aperto il mio indirizzo e.mail mai avrei pensato di trovare una confezione regalo, avvolta in semplice carta, semplice come è l'amicizia.
L'ho trovata ovunque io andassi,lì precisa a testimoniare la comprensione, la complicità, la confidenza ... il sapore del pane fatto in casa.
Grazie Pierfrancesco, sai bene il valore inestimabile che do a questa tua poesia dedicata a me, ma soprattutto a noi, alla lealtà della nostra amicizia.
ti voglio bene Peccohelo
Mic!