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venerdì 26 novembre 2010

A Marisa La Mia Stella Del Mattino!


Ci sono persone che ci stanno accanto assorbendo i nostri umori e pronti ad accarezzare il bambino offeso che diventiamo. IO HO TE! Ti ho da sempre come se fossimo nate insieme. Fosti una poesia che mi toccò il cuore appena letta, prolissa di parole tanto avevi da dire e ti offristi così agnello sacrificale in un luogo di sordi, ma io ti colsi come quelle margherite che tanto mi riempono di tenerezza e ti risposi con emozione. Avevamo messo già il semino nel solco ma ancora non lo sapevamo aggirandoci per luoghi differenti, con vite sconosciute l'una all'altra, che sarebbe diventata una pianta forte e piena di frutti.


Il tempo ci faceva sfiorare, fino al giorno del sorriso e della confidenza, anime affini, anime assetate di ascolto e preghiera.
Cominciò così una lunga avventura, il nostro matrimonio vero ammmmoreeeeeeeeeee!!!!
Ci piace scherzare su questo e poi siamo ugualmente due anime legate senza anelli e senza altare, unite nella bellezza che sappiamo alimentare ogni giorno sul sentimento puro come acqua di sorgente del nostro affetto.
Quante guerre abbiamo affrontato, delusioni, rimpianti, decisioni... complicità!
Quante ancora ne affronteremo sempre Noi fedeli a noi stesse, sempre spalla a spalla, mano nella mano.
Quanto è bella Marisa la nostra complicità abbiamo occhi lontani ma sguardi uno sull'altro.
Ti sento accanto Mia Stella del Mattino, piena di voce, di pensiero e di fatica, sorella, madre, amica!
Sarei sotto un ponte vestita di stracci se tu non fossi un giorno giunta dal nulla dell'idea che prese forma anche per me.

Je t'adore!

MicolforMarì




"Io e te o noi


 abbiamo la stessa visione, la stessa passione


uno scambio tra il mezzogiorno e la mezzanotte


in un gioco di ruolo che mette in scena


i nostri sistemi di pensiero


in forma di parola"
Marisa

(amicizia)


http://scrivendodinoi.splinder.com/post/20495836/di-pochi-due-la-forza-generatrice


MARI' TI ASPETTO PER CENA
SCALOPPINE AI FUNGHI
TE GUSTANO?



... sentissi che profumino! 

Ti Aspetto!



 

SOLA IN UNA STANZA!


Qualche giorno di completa autonomia nella stanza d'ufficio dove lavoro mi ha viziata.
Complice l'assenza per malattia del collega che divide questo esiguo spazio con me.
Il pegno è stato quello di sostituirlo nel suo lavoro non ho avuto problemi mi fa piacere sentirmi utile e collaborativa.
Il Grande Capo, ha un timore reverenziale a chiedermi di sostituire il collega perchè più di una volta risentita da una serie di circostanze, categoricamente ho rifiutato di dare la mia disponibilità, oppure se in calendario avevo delle scadenze non mi era proprio possibile dividermi in due, ma questa settimana oltre all'ordinario potevo permettermi di assecondare la richiesta.
Mi piace stare sola in questa stanza d'ufficio... posso far aleggiare un sottofondo musicale, chiusa dentro e lavoro serenamente, qualche volta canticchiando, e il tempo scorre senza quasi rendermene conto. E' in un momento di questi che un collega fa sbuccare il suo testone tra lo stipite e la porta e dice:"Passavo in corridoio e ho sentito la musica... eh! Che ne dici se chiedo di farmi trasferire nel tuo ufficio? Si sta bene qui!" Rispondo io: "Seee e chi lo scolla a quello da qui..." facendo un cenno verso la scrivania vuota del collega assente! Poi entra e chiude la porta dietro di se.
Parliamo come dischi rotti sulle difficoltà della nostra situazione lavorativa parliamo dell'ambiente ostile e soffocante che si è creato negli ultimi anni risultato della sofferenza e dellignoranza o forse solo dell' incapacità di gestire con buon senso tutta la situazione ... si parla e poi non so come arriviamo a discorrere di cinema, di libri e arte in generale.
Dopo un pò lui si alza dalla sedia davanti alla mia scrivania e ci diamo un imput per riprendere il lavoro.
Chiude la porta ma subito dopo la riapre e mi dice:"Grazie per la chiacchierata ... mi dici che ci stai a fare tu in questo posto?!" Rido e gli rispondo che ci lavoro! Chiedo dove, secondo lui dovrei stare, mi risponde alzando le spalle:"Non lo so! ma non qui!"
Credo d'aver capito cosa intendesse e gli ho sorriso mentre richiudeva la porta dietro di se ritornando su quel che favevo prima d'essere interrotta dal suo ingresso.
Non scegliamo dove nascere ma possiamo scegliere di realizzare un ambiente affine alla nostra personalità per vivere al meglio le nostre azioni e accrescere il nostro spirito.
Peccato però che questa sia solo un'utopia perchè gli ambienti sono altamente condizionati da esterne influenze e vivere al meglio le nostre possibilità non dipendono prerogativamente dalla nostra volontà.
"Caro" collega... non potresti assentarti per un'altra settimana? ... poi un'altra e ancora un' altra... un'altra...
Mic

mercoledì 24 novembre 2010

VOGLIO ESTERNARE ANCHE IO




I CENTO PASSI . MODENA CITY RAMBLERS



Chiudano gli occhi i miei amici anzi vadano per altri space internetiani, quelli che simpatizzano per l'ometto che fa gesti sconsiderati indicando pazzi alla francese ed ombrelli quando non piove e vorrebbe far ridere con delle battute da balera anni 70 (quando non ci sta nulla da ridere), perchè ho bisogno di esternare.
Già, mica è il solo LUI ad avere la prerogativa d'esternazione, che a ben pensare non paga il metrò e nemmeno un taxi per visitare macerie e cumuli d'e immondizia, o con le scarpe perfettamente lucide che un NeroGiardini gli fa solo le stringhe, là dove la gente un paio di giorni prima si è trovata il fango nelle case in Veneto. Quest'aria da "guaritore", di "santone" di "messia" o di saltimbanco prestigiatore (preferisco omettere altre collusioni che questi non sono reati imputabili ed innominabili). Saviano puote - saviano docet. Quest'ometto ultrasettantenne che ha preferito al ruolo di affidabile nonnino quello di simpatizzante femminita "LA FICA E' MIA" ma solo se minorenne e bona altrimenti se sei un cesso sicuramente sei comunista o anarchico e radicale... Sono solo belle le donne che votano a lui,pure quella donnetta che mi fece una penna straziante che piccoletta più di lui all'alba del terremoto de L'Aquila gli si affidò disperata fra le braccia gridando "Come faccio non ho più nemmeno la dentiera è rimasta sotto"! Ovviamente il grande Al berlu-Pacino ha tirato fuori il miglior sorriso angolare e chiamando il macchinista ha fatto accendere i riflettori all'orecchio dell'anziana signora ha sillabato con il suo ben noto accento:"Lo sa chi son io vero? Allora ripeta quello che mi ha detto quando dico CiaK!" la poveretta stremata dal freddo e dal dolore, dalla confusione di quella terra straziata dalla furia del terremoto accetta e tutti in Italia a chiedersi che cosa avrà detto il premier alla vecchietta sdentata? Chi a pensare a parle d'incoraggiamento (ma quant'è umano lei diceva Fantozzi), no ha solo detto CIAK, l'operatore è partito con la registrazione e la signora ha ripetuto la frase che aveva perso la dentiera a quel punto simpaticamente il Cavaliere onesto e gentile ha risposto dando una pacca alla spalla della poveretta rivolgendosi alla telecamera con la stellina luminosa che splendeva dalla dentatura perfetta: DENTIERE PER TUTTI! E però qualcuno si è scordato quanti furono i dentisti, gli specialisti e addirittura i barbieri che lavorarono in modo del tutto volontario e gratuito in quei giorni a seguire, soldi che NON furono spesi dallo Stato per l'assistenza nel territorio colpito. Ma in compenso NOI non vediamo che le cose sono state fatte, che gli sfollati da L'Aquila sono tornati nelle loro case o in quelle costruite dal sistema... non vediamo. SIAMO DEGLI INGRATI. ALLORA VOGLIO iESTERNARE che quelli che per lui sono dei mistificatori e dei catastrofisti che porca putt e zozza paletta siamo così ciechi da non vedere che tutto è risolto.
Noi del partito del buon senso che stiamo sui tetti a protestare per un diritto al lavoro, noi che oramai non siamo più categorie (insegnanti, studenti, ricercatori, precari di qua e di la, sfrattati, sfruttati, pensionati, tassinari, attori, stampa, tv, radio, Ipod, penne biro) ma un unico corpo di dissenso, gridiamo alla democrazia, alla presa di coscienza sui fatti che vengono assurdamente contrastati e ignorati quali i nostri bisogni e diritti posti come secondari sulla scala delle priorità personali di un premier che vorremmo diventasse un ultimier!
Sono estremamente scandalizzata, nauseata. Alla trasmissione di ieri sera BALLARO' quando il bunghista Berlu (troppo fica la Litizzetto quando fa il verso) ... è stato ospitato in diretta telefonica alla prima sillaba ho spento la tv. Non ho cambiato canale, ho spento schizzata da un riflesso incondizionato eslamando BASTA!!!! CHIAMATE LA NEURO QUESTO E' COMPLETAMENTE PAZZO!!!!
Sono certissima che ci siano orde di luminari della branca psichiatrica che osservano il fenomeno no? DOVE SIETE!!!
Seguirete la stampa, seguirete la tv, ma lo seguirete senz'altro con tutti i vostri mezzi a disposizione no? e non si riesce a dichiararlo infermo di mente? Che ne so anche solo diversamente abile! Fate voi, ma Qui la situazione si sta aggravando non parlo della sua salute che me ne può fregà de meno, ma è della nostra salute che ci va di mezzo, quella ambientale, sociale, politica...quella di un'intera Nazione!
... il sommo coercitore di menti è scoppiato, la smania di potere lo ha portato ad interpretare il ruolo del Re Mida, ma non è un re...
Guardiamolo dal lato umano, non con la divisa di quel che è carica dello Stato!
Si capisce bene che è una persona in dificoltà... probabilmente assume un quantitativo di farmaci per tirarlo su (anche quello) e poi tirarlo giù perchè i livelli (devo scappare....) ... to be continued - SEMPRE CHE PAZZO SI POSSA DIRE... MAGARI NELL'ERA DELL'OSCURANTISMO NON SI POTEVA FARE, MA OGGI SIAMO NELL'ERA DELLE LIBERTA' DI PENSIERO E DI STAMPA ..
. NO?...

martedì 23 novembre 2010

RICORDI DA SFOGLIARE






 



Fotografie che non lascio ingiallire
quelle di un compleanno bagnato di pioggia
allagata d'amore in un parcheggio di fortuna
gli ultimi giorni di una gioia poi perduta
che mi rotola incontro lattina vuota.

Oggi un coro di voci s'alza lontano
troppo distante dalla mia anima
ai margini emarginata e si unisce inascoltata
lo sguardo fermo sul raccordo dei binari.

Oltre, rette parallele proseguono,
viaggi equidistanti senza convoglio.

Micol©


 




venerdì 19 novembre 2010

L'uomo non aspetta tempo! Riflessione spicciola di una donna malinconica.





Questa sera ho fatto rifornimento alla mia macchinina e ho preso a girare per la città.
Il traffico era intenso ma non m'innervosiva come solitamente accade soprattutto quando incrocio automobilisti pedanti o imbranati.
Mi godevo l'aria umida della sera precoce "come s'accorciano le giornate!" mi disse l'ometto del distributore. C'è sempre bisogno di scambiare due parole anche tra sconosciuti, peggio sono quelle parole non dette fra chi si conosce.
Le ampie vetrine del negozio di una mia amica allestite con una pioggia a cascata di luci natalizie mi ha catturata.
Ho parcheggiato senza aver preventivato la fermata e sono andata a vedere le novità esposte.
Un profumo misto di candele aromatizzate mi ha accolto. Il bianco degli oggetti creavano un bagliore sotto i fari illuminanti. Angeli di ogni forma e dimensione facevano capolino da ogni scaffale o angolo, insieme a fiori in tessuto e cristalli colorati. Quadri etnici appesi senza sincrono e orologi in varie forme e di foggia antica ricordavano le antiche stazioni ferroviarie o i locali fine '800. Mobiglia provenzale anticata erano stipate di articoli da regalo: piatti centrotavola, portacenere dalle forme inusuali, design nobili e portaoggetti in vimini intrecciato rifinito con fiori e bacche.
Un piccolo babbo Natale a pile cantava Jingle bells muovendo a ritmo i larghi fianchi fasciati dalla caratteristica divisa natalizia.
"Ecco ci siamo!" ho pensato con un forte senso di malinconia aggirandomi fra gli stend che mostravano qualche piccolo alberello stilizzato in studiata progettazione per interni moderni, imbiancati di tempera o innevati di neve sintetica, "ecco manca più di un mese e si respira già aria natalizia" il momento dell'anno che più mi ferisce.
La mia amica dopo aver servito due clienti che sentivo parlare sul come programmare gli acquisti per i regali, si è avvicinata chiedendomi con il suo aperto sorriso notizie su di me e la mia famiglia.
"Tutto bene, grazie!" non ho voglia di ripetermi sulle stesse cose e poi lei ha da fare e io mi voglio perdere fra quelle belle cose che immagino arredare la mia casetta senza senso.
Per le mani ho un album per fotografie ha una forma inconsueta, è una piccola cassettiera di legno, i cassetti hanno al loro interno dei fogli contenitori per foto, quattro o cinque cassettini, lo stile è Vecchia Provenza, da un lato della scatola un ricamo punto croce con l'elegante scritta anticata "I tuoi ricordi" dall'altra parte invece sta un elegante scomparto portafoto. Il costo non è eccessivo e per un attimo quell'oggetto diventa un desiderio inaspettato, mi da un senso di tempo perduto, ricordi appunto ma non posso fare una spesa non programmata.
Ripongo il bell'oggetto e osservo un lungo vaso a forma di foglia d'iris, mi attardo sulla trasparenza del vetro il colore limpido sembra acqua di un ruscello. Finisco per comprare tre candele tondeggianti in ciotole legnose.
Quella verde scuro ha una profumazione al melone, quella arancione scuro di legno di sandalo, quella viola-lilla sa di mora selvatica. Non avrei voluto spendere ma alla fine non ho resistito. Ho pensato alla mia casa invasa delicatamente da questi profumi. Sono uscita con le mie buste dal negozio con un senso di colpa e la sensazione di novità si è un pò affievolita. In strada ho seguito le auto che si fermavano in coda al semaforo, mi sono diretta al centro commerciale per un pò di spesa per la cena. Una strana calma davanti ai parcheggi completamente occupati, poi ho visto un SUV fare retromarcia e ho atteso che uscisse per immettermi nel posto che si liberava. Due uomini visibilmente in difficoltà economica suonavano in approssimazione dell'ingresso al complesso commerciale, un violino tzigano ed un'armonica, qualcuno lasciava qualche spicciolo d'euro dentro la custodia del violino lasciata aperta ai piedi del violinista, ho pensato che erano veramente bravi, quella musica mi piaceva e ho rallentato il passo per poterne ascoltare un pò. Il violinista mi ha fatto un cenno ed un sorriso scoprendo la dentatura malsana, ero ingessata nella mia posizione con le mani in tasca al cappotto e non le ho tolte per cercare fra la borsa qualche soldo, mi sono rammaricata tra me e me rispondendo al sorriso con un'espressione di scuse.
Dentro il centro commerciale pullulava di gente indaffarata, al bar un gruppo di giovani ridevano e scherzavano, la visione si apriva in un Abete sintetico addobbato a festa, giocattoli impilati, libri scontati, ho evitato l'area regali ed elettrodomestici per andare agli alimentari. Mi domandavo perchè l'uomo vuole consumare il tempo in anticipo, perchè il consumismo domanda l'acquisto anzi tempo di oggetti che rimarranno depositati per settimane dentro armadi ad ingolfare gli abiti. Mi domando perchè nulla ha il suo naturale corso, a novembre è già Natale quando solo ieri si commemoravano i nostri cari defunti.
Mic

lunedì 15 novembre 2010

SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Ho trascorso una notte agitata, mi sono alzata nel cuore della notte in preda ad una delle mie sempre più frequenti crisi di panico... so gestirle, conosco i sintomi e le combatto. Quando mi sento minacciata dalla sensazione di pericolo se non di morte mi dico:"Vaffanculo tanto prima o poi devo morire... anzi prima arriva e prima ci togliamo il pensiero!"
Non gli do tregua e riesco a domare la psiche che vorrebbe fagocitare il corpo nelle spire fredde e rendermi succube della sua volontà. Così svanisce lentamente restituendomi calma e un pò stordita, generalmente mi riaddormento.
Al mattino però ho sintomi spiacevoli mi sento come un sacco vuoto e paradossalmente pesante, la mente è lucida ma il mio corpo si trascina e tutto diventa lento nonostante l'occhio attento all'orologio, così sono uscita da casa in perfetto ritardo.
Le strade erano intasate dal traffico e tutti i rossi li ho presi io, all'ingorgo della rotonda stavo comodamente in coda attendendo che riprendesse il flusso, così arrivo in ufficio con la sensazione di irreattività ad ogni stimolo esterno, come dentro una bolla d'aria.
Sono così pesta che faccio tutto automaticamente senza neppure dar troppo pensiero alle cose, chiusa nel mio angolo e nel mio silenzio... tutto sommato in calma apparente.
Tutta questa premessa per ragionare sul fatto della mia reazione all'ingresso di un collega che già è urticante per la sua screanza, la sua invadenza e quell'aria da soggetto affetto dalla sindrome di Peter Pan che tutto gli si deve perdonare, ma io riesco a tollerarlo fino ad un certo limite. Un metro e novanta d'imbecillità impacchettata in un fisico e una faccia d'attore porno!
E' sono certa che sente che l'ho misurato e mantengo debitamente le distanze, che la sua presenza m'indispone ma in condizioni normali riesco ad avere un rapporto professionale "normale" questa mattina no, decine di volte gli ho detto di bussare prima di entrare nella mia stanza, tanto che una volta l'ho invitato ad uscire e ripresentarsi bussando, lui lo prese come scherzo e lo fece, ma io non stavo scherzando.
Questa mattina insisteva su un determinato compito burocratico d'ufficio che andava fatto come diceva lui, ma non ho ceduto, più insisteva più mi sentivo offesa perchè l'approssimazione o il crearsi una regola a proprio vantaggio solo per lavorare il meno possibile mi è insopportabile soprattutto da un miracolato che non ha nè arte e nè parte solo "padrini" o "santi" che gli hanno fatto questo regalo per consentirgli un futuro dignitoso.
E' stata una coincidenza io tesa come una corda di violino di prima mattina con nessuna intenzione di vedere e sentire nessuno che non mi garbi e questo prepotente che ha un'esperienza lavorativa di due giorni con domani e viene a fare il saccente con me.
Com'è andata? Probabilmente avevo necessità di sfogare un bel pò di rabbia repressa non mi sono risparmiata... ecco ora dovrei urlare a quest'altro che occupa la scrivania difronte alla mia, si può sopportare uno che da circa dieci minuti urla al cellulare con un amico su chi ha ragione o meno sulla formazione dell'Inter? Sul "braccino corto" dell'allenatore... sullo storico della squadra, previsioni sul Campionato attuale e via discorrendo. Ecco ora sembra che si salutino e si danno appuntamento su Face Book per continuare la discussione, no continuano, fa pure le vocine in falsetto: AIUTATEMIIIIII!!!!.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non voglio neppure immaginare quello che sarà il resto della giornata!
Meglio che mi sbatta sul lavoro, collega permettendo che con vocetta in falsetto si sta esibendo in lettura di articolo fresco di stampa sulla sua squadra del cuuu...ore dal Corriere dello Sport.
VOGLIO TORNARE BAMBINAAAAAA!!!!
Mic

venerdì 12 novembre 2010

IN UN PARCHEGGIO





Pioveva ed io così insofferente alle convenzioni non ho mai con me neppure un ombrello.
Ferma in un parcheggio osservavo la pioggia cadere. Pensavo a come certe cose accadono e non ci facciamo caso come la pioggia, chi se ne cura? Certo se ti trovi sotto un acquazzone pensi a trovare riparo e se la tua casa è sotto tre metri d'acqua maledici quelle precipitazioni continue e disastrose, ma se come me quell'altra sera ti fermi a respirare un pò di più sotto l'affanno condensato sul parabrezza e le mani ancora bagnate, i capelli gocciolanti puoi desiderare di aprire il finestrino e annusare l'odore che esala l'asfalto bagnato, gli scarichi delle auto che pesanti cadono a terra, puoi ascoltare i passi frettolosi delle persone e il ritmico rumore sul metallo dell'auto può cullare il cuore rasserenarlo o al contrario rendere ancora più pesante.
Così ho congelato in uno scatto l'assordante silenzio che riempe l'abitacolo intimo del mio essere fragile e sensibile, un silenzio più forte di quel rumore che batteva dall'esterno, che come pioggia precipita da un cielo per schiantarsi sull'asfalto e le pozzanghere non sono altro che lacrime di quella pioggia battente che non ha appiglio nè arresto solo precipizio.

Mic

 

mercoledì 10 novembre 2010

Forse in un'altra vita!



Non ho più nulla da raccontare.
E' triste se ci penso, ma è così.
Non accade nulla nella mia vita che valga la pena d'essere raccontato. Se qualcosa succede non ho quell'immediato entusiasmo di buttarmi sulle cose come mi capitava prima. L. ha telefonato meno di un'ora fa, mi vorrebbe salvare da questo torpore, e io voglio starle accanto perchè l'adoro ma anche perchè è un'esempio per me lo è sempre stato. L. è meravigliosa, una donna bellissima e i suoi occhi cerulei brillano sempre di gioia o di commozione, sono sempre accesi vividi anche il giorno che mi diede notizia della sua malattia io mi rattristavo per lei e lei era gioiosa, convinta di combattere quel male e lo sconfiggerà perchè lei ha una voglia di vivere esagerata.
Così lei mi chiama e propone d'iscriverci in palestra. Ok! penso che mi farà bene un pò di moviemnto, faccio vita troppo sedentaria, casa, ufficio, macchina e stop.
Ok risponde lei m'informo e ti faccio sapere.
Intanto a noi due si aggiungono altre due amiche, presto anche Schatz ci affiancherà dobbiamo starle addosso in questo momento molto delicato della sua vita.
Ok! mi fa piacere stare in un gruppo di donne che m'insegneranno i sapori e i dissapori diversi da quelli che sono abituata a provare sulla mia pelle.
Così L. mi richiama e mi dice tutta festosa:"D: che ne dici di - latino-americano?"
Io balbetto, non è proprio nei miei programmi e poi è un periodaccio per me e la danza non è proprio la materia in cui mi sia mai sentita a mio agio, forse da ragazzina... insomma ho un sacco di problemi ad accettare di esibirmi.
L. non è d'accordo con me secondo il suo parere la danza ci salverà, e dobbiamo imparare a ridere perchè questo lungo periodo di percorsi differenti ma comuni sotto l'aspetto denominatore delle sofferenze ci hanno diseducato all'autoironia e alla gioia di vivere la comunità, ma soprattutto di ridere con consapevolezza quanto incoscienza, dovremmo ricaricarci d'amor proprio con sane risate.
Forse ha ragione la mia amica L. la danza latino-americano mi confa un casino, ma quando riguarda l'esibizione altrui, forse non ho molta stima di me stessa e ho paura di sentirmi fuori posto.
La mia amica L. ride, sono la più "piccolina" del gruppo e rendermi conto che le altre non si fanno alcun problema mi fa pensare che noi donne siamo veramente tenaci, quando tutto sembra crollarci addosso, quando anche la nostra stessa vita è messa in pericolo sappiamo essere delle vere condottiere e tirarci su le maniche per correggere i tiri mancini che ci vengono messi davanti.

Però ancora non lo so, non avevo mai pensato di comprare delle scarpe da ballo io se proprio devo dirla tutta, ma proprio tutta tutta ecco io mi sarei vista più come pattinatrice artistica su ghiaccio.
Forse in un'altra vita!
Mic

martedì 9 novembre 2010

NOVE NOVEMBRE


Se avessi il potere di curare i tuoi affanni e i tuoi malanni
mi sentirei una figlia migliore
ma ho poche cose e son quasi tutte sgangherate,
come queste parole un pò fradice di pioggia ma coraggiose ed umili
ed umile è il bacio mattutino che ti lascio sulla porta
mentre ancora stai dormendo e il mio mondo va di fretta.

BUON COMPLEANNO MAMMA!


SEI SCONFINATA D'ABBRACCIO NEL MIO CIELO D'AMORE!
a u g u r i !!!

domenica 7 novembre 2010

Ricorrenze sulla mia indifferenza




Claude Théberge




Si sta facendo tardi e fuori piove
l'orologio è indifferente quanto la mia stessa indifferenza
indolente cammina e intanto si sta facendo tardi.
Mio padre e mia madre aspettano di sotto
ci riuniremo per festeggiare un onomastico, un compleanno
qualcosa che annodi un anno in più e ci aggrappi  con artigli
un altro ricordo da vivere più avanti forse un domani.
Pensieri scorrono sul filo da stendere
pinzati di colore i panni stesi non si sono asciugati 
non mi ero accorta che piovesse tanto,
non mi ero accorta che questo giorno
si era infilato l'impermeabile e cercava d'aprire l'ombrello.
Intanto si sta facendo tardi, intanto non riesco a provare nulla,
sono indifferente e per la prima volta non ho neppure un regalo
credo d'essermi dimenticata perchè sono così lontana.
Intanto si sta facendo tardi e perchè ora sono qui e scrivo 
riversando versi indifferenti sul mio volto d'occhi spenti 
ancora non so dire perchè questo giorno
di ricorrenze vive sulla mia staticità.
Indifferente 
non è differente da ieri
non sarà diverso domani
- apnea -

Micol

 

sabato 6 novembre 2010

"SCHATZ"




In questi giorni sono un pò sconvolta da eventi che mi hanno toccato profondamente.
Amiche che ritornano dopo mesi e addirittura anni di lontananza.
l'incontro, l'abbraccio, la commozione, la solidarietà, la fratellanza... legami indissolubili che si ripresentano perchè è la mia presenza che viene richiamata dopo l'estraniazione.
Amiche con percorsi differenti, che ci fecero incontrare in momenti felici quando ancora le speranze e i sogni erano i nostri bagagli fra tele e cavalletti.
Orfea e la sua casa piena di quadri appesi. Quella casa oggi memoria e museo di un uomo, del suo uomo che pochi giorni fa ha lasciato questa vita terrena per essere aereo respiro d'anima celeste.
Una casa che profuma di candele e angeli ovunque che guardano come se si richiamasse la loro protezione.
Un cane di piccola taglia che gira annusando i nostri piedi composti, che abbaia in giardino e lei con gli occhi piegati dal dolore "lo sta chiamando!" dice in un fil di voce.
Cosa desideravamo vent'anni fa? I nostri legami nati dalla stessa passione dell'Arte e lei dell'arte ne aveva fatto un pò anche una professione, quei ritratti e paesaggi che lei ricorda lui sempre ad incoraggiarla a darle appoggio, accompagnandola ovunque lei volesse far conoscere la sua capacità del tratto e colore.
Lui che oggi non c'è più in quella casa così grande e che lei vede ancor più immensa.
Non avrei voluto assistere a quella bellezza appena sfiorita dal calvario. Non avrei mai pensato che la sua voce così particolare e argentina subisse quell'incrinatura di pianto. Non avrei voluto che il nostro abbraccio ritornasse per questa triste esperienza della tua vita. Ma ci sono! Sono tornata dal passato... fortunatamente per me e te ancora una possibilità.



FORZA "SCHATZ" NON SARAI MAI SOLA!
 



lunedì 1 novembre 2010

A tavola!



ravioli fatti in casa - foto daniela©esse -


Di ripiena passione s'offron al gusto 
si sposan in rosso e di grana fine un velo

Micol