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venerdì 30 giugno 2006

§ IMPROVVISAMENTE UNO SCONOSCIUTO §


Voglio aprire un foglio nuovo con te.



 


Come un cassetto nascosto e scoperto per caso, da riempire di fogli pieni di idee, prive di senso.  So che mi scuserai, se ti uso per le mie divagazioni mentali. So che non ti soffermerai sulla grammatica, o sulla punteggiatura, o sul mio stile di scrittura, ma che proverai a cogliere il senso d’insieme, tralasciando l’inutilità d’ogni singola parola.
Quando comincio a scrivere, non so bene cosa scriverò e perché.
Un foglio crea sempre un’urgenza in me: quella di riempirlo fino alla fine.
Lo faccio parlando con me stesso,  senza un filo conduttore. Lo faccio senza rileggere, assecondando quello che sbuca dalle dita, inseguendo pensieri che si affollano in testa, senza un ordine prestabilito.
Il risultato è spesso sconfortante, ma a volte non è troppo deprimente.



 


Scrivo di pancia, ovviamente senza troppo rispetto della grammatica, o senza prestare  troppa attenzione alla costruzione di una frase. Più che scrivere, è bisogno di parlare a bassa voce con me stesso, per riflettere e pesare.



 


 



 


Ho finito di lavorare un poco prima stasera. Invece di correre a casa per cena, proverò a parlare un poco di te. Si, hai capito bene: proverò a immaginare te.



 


Tè che non conosco e che nemmeno potrei immaginare, viste le scarse informazioni di cui dispongo. Niente di speciale, ovviamente, solo un gioco e quindi non ti aspettare troppo. Immaginazione che sconfina fino alla percezione o fino al bisogno di darti una dimensione non solo virtuale.



 


 



 


Ovviamente, se la  cosa non ti piace, puoi cestinare.



 


Non mi offendo se lo fai. Anzi capirei.



 



Non so chi sei. Al momento non è importante.



 


 



 


Predomina in me, il desiderio di stasera di immaginarti per mettere a fuoco la tua realtà sconosciuta,  come piacerebbe a me. Allora immagino.



 


Se mi concederai licenza di sbizzarrire la mia fantasia, forse scriverò un cumulo di stupidate, che però, se non altro, ti faranno sorridere e forse capire qualcosa di me che gioco a farmi bello parlando di te.

Sei timida. Almeno sembri.



 


Forse sei esile e hai un’aria sognante. Sei però decisa. Magari sei bruna, riccioluta con occhi grandi e scuri ma vivaci.



 


Sei curiosa. Forse pallida in viso, con l’aria sperduta, come avessi smarrito qualcosa, che però cerchi senza affanno. Sai d’averla sotto il naso da sempre, ma non la vuoi vedere.



 


 



 


Forse sei smaniosa e forse anche infreddolita da una vita che è stata, almeno ultimamente, un poco gelida. Forse anche avara. Una vita che non mantiene le promesse fatte all'orecchio di quella bambina, che tutti guardavano con speranza fin dalla sua nascita. Sei forse nell’attesa di qualcosa. Ma non sapendo cosa, la vorresti avere subito per far finire quella sensazione di mancanza e di ansia.



 


L’attesa ti piace, ma ti snerva.



 


Quando ti guardi allo specchio ( lo fai spesso, perché sei vanitosa…), non sembri riconoscerti. Spesso ti comporti, come se i sogni si fossero dissolti al risveglio, o come se te li avessero rubati lasciandoti con un palmo di naso.



 


A volte ti senti in trappola. Ma non hai catene. Scalceresti, per carattere, fino a strapparle o fino a morire soffocata, ma per quanto non sopporti catene, ti piace avere un pensiero costante, un idea brillante,  una passione travolgente da inseguire.



 


Certe volte vorresti una carezza. Ma poi fuggi, perché la temi.



 


Sai che se ti abbandoni, avrai paura della mancanza e della dipendenza di quel gesto, di quella emozione, che crea preoccupazione in attesa della sua fine.



 


Piangi in silenzio, ma lo fai con un sorriso sul viso. Conservi tutto senza buttare nulla. Ogni cosa potrà tornare utile. Non sai privarti dei ricordi, non sai abbandonare o lasciare o chiudere, non sopporti liti, ma tendi ad imporre il tuo modo e sei vendicativa. Sei sensibile, forse romantica, forse fragile.



 


Affronti la vita a muso duro. Porti i segni degli schiaffi ricevuti con orgoglio. Non ti lamenti mai e non cambi idea. Non dai troppe soddisfazioni. Gli ideali sono quelli di sempre, anche se appannati. Ogni tanto però li rispolveri. E allora sembrano nuovi di zecca.



 


Non ti senti capita. Forse sei arrabbiata e poco compresa, ma non lo dai a vedere, mostrando sempre il tuo lato migliore.



 


Sei generosa ed aperta nonostante la tua innata timidezza.



 


Scrivere ti aiuta ad esprimere quello che spesso non sai pronunciare.



 


Credi che tutti siano come te e questo spesso ti porta ad essere delusa.



 


Vuoi tutto e dai te stessa, senza sconti. Vivi da talebana, senza indossare il burka. Sei severa con te stessa e non ti perdoni niente, o almeno non dai colpe a nessuno, della tua vita che non ti appaga..



 



Ho esagerato vero. ?



 


Ok dillo... ho esagerato...!



 


Che posso farci?



 


Sono come sono. L'immaginazione è sempre stata il mio tormento e insieme il mio divertimento.



 


Invento molte favole, mescolando fiabe antiche o nuove.  Favole che spesso finiscono con una divertente morale al contrario o con la vittoria dei cattivi diversamente da quello che accade nelle favole vere. L'unico problema che ho nel raccontare è che non sono mai le stesse. Dopo averle raccontate, non le ricordo e non sono in grado di ripetere il racconto neanche volendo.



Basta così per oggi.



 


Ho abusato troppo di te... e quindi finisce la mia pausa...
Sai cosa?



 


Mi piacerebbe leggerti.



 


Decidi tu..... Ti leggerò immaginandoti seduta alla scrivania, mentre scrivi su un monitor LCD, con gli occhi chiusi, tutto d' un  fiato, senza rileggere nemmeno tu, come se le dita scivolassero sole sulla tastiera, senza intoppi o inciampi di cattivi pensieri.



A presto solo se vorrai....












E' quanto mai incredibile che uno arrivato dal nulla riesca a tracciare il ritratto di una perfetta sconosciuta arrivando in somiglianze quasi dettagliate della persona alla quale si rivolge a tentoni nella foschia della sola immaginazione, e traccia le di lei emozioni, gesti, tratti fisici.

Mi impressiona anche il fatto che abbia voluto dedicarmi parte del suo tempo, come lui afferma dopo il lavoro, una pagina da riempire sottovoce rivolgendosi a me.



Un mistero che mi spaventa ... non amo essere "svestita" senza il mio consenso... certo ha usato molto tatto e ha lasciato a me il potere di decidere, in fondo ne sono lusingata, ma adesso ho solo una cosa da fare appena spento il pc, andrò  incontro ai miei sogni accompagnata dai miei riccioli che apparecchieranno il cuscino.



Buonanotte


** STO BENE **


    Improvviso questa sera mi ha attraversato un pensiero: sto bene! 


L'ho ripetuto dentro di me tante di quelle volte che doveva trasparire dal mio sorriso colmo di soddisfazione, perchè mentre camminavo in un centro commerciale, mi sono resa conto che incrociavo gli sguardi della gente e magicamente i loro volti si illuminavano in un'espressione beota.
Forse io stessa avevo un'espressione beota... ma non importa perchè non ho più nessuna intenzione di mettermi problemi di alcun genere.
Sto bene, sto bene, sto bene!
Ho lavorato a lungo per ottenere questa pace, ho sofferto molto e sono arrivata, in certi particolari momenti, a sentirmi strato tutt'uno con l'asfalto o il pavimento, così a terra che l'impressione di sollevare lo sguardo per guardare in alto mi procurava dolore.
Ho incontrato un'amica con aria sofferente per il peso del pancione... le sono andata incontro con il mio sorriso affettuoso, parliamo, lei mi dice che manca poco più di un mese al lieto evento e che ha sofferto molto il caldo di questi giorni trascorsi, dice di aver messo su circa venti chili, certo io mi sono resa subito conto ma non volevo fare l'inopportuna perchè so bene quanto è penoso per una donna sentirsi dire: quanto sei ingrassataaaaaaaa!!!
Lei si è accorta della mia trasformazione e mi ha chiesto quanti chili avessi perso, gli ho risposto: tanti!
Lei incuriosita mi ha chiesto se ero stata dal dietologo, ho riso e le ho detto che mi sono impegnata e ho controllato l'alimentazione.
Bugia, piccola bugia... ma è questo che voglio che si sappia.
Non voglio che si sappia che la depressione mi ha devastato chiudendomi lo stomaco, portandomi il panico, la sensazione notturna di soffocamento, che mi ha portato a consumarmi in lacrime, a voler scappare e quel pensiero che in certi giorni si faceva insistente: morire... morire! liberazione e morte!
In realtà non mi ero resa conto fino in fondo quanto fossi morta dentro, tutto sembrava incolore, insapore, i sentimenti opprimenti, il respiro sempre corto con l'ansia insistente sopra ogni passo.
Ora, al contrario, sto bene! IO STO BENE!
Non volo, non nuoto, non sogno... no questo non è vero!
La leggerezza di questo benessere mi ha portato nuovamente un'attività onirica incredibilmente appagante. Prima cadevo dentro un sonno senza sogni e mi svegliavo spaventata o peggio come se non avessi dormito.
Ora sogno, ed è bellissimo! Mi mancava tanto sognare.

Mi mancavano i miei particolareggiati sogni in tecnicolor, certi paesaggi rigogliosi e ho ricominciato a ricordarmi i sogni al mio risveglio... allora penso che ci sono tutti i segnali perchè possa dire che sono tornata a vivere.
Ho acquistato una crema per idratare il mio corpo che ha sete.
Mi amo... sto bene!

lunedì 26 giugno 2006

NAZIM HIKMET- CIO' CHE HO SCRITTO DI NOI



Ciò che ho scritto di noi 


Nazim  Hikmet



Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia

è la mia nostalgia

cresciuta sul ramo inaccessibile

è la mia sete

tirata su dal pozzo dei miei sogni

è il disegno

tracciato su un raggio di sole



ciò che ho scritto di noi è tutta verità

è la tua grazia

cesta colma di frutti rovesciata sull'erba

è la tua assenza

quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via

è la mia gelosia

quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati

è la mia felicità

fiume soleggiato che irrompe sulle dighe



ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia

ciò che ho scritto di noi è tutta verità.





 

CAVALCANDO L'ONDA







Non siamo nelle distese sconfinate della baia di Baywatch ma nella mia amata Isola!



Ammiro il coraggio di quelli che surfano sono certa che la sensazione di cavalcare l'onda o stare sotto un tunnel d'acqua è meraviglioso.
Si possono vedere sparire dentro cunicoli rabbiosi, riccioli di blu e verde marino  e rimanere con il fiato sospeso, attendere che escano con le loro mute variopinte i capelli bagnati mossi dall'aria spaccata dalla potenza dell'onda.

vorrei essere sotto quell'onda... vorrei cavalcare l'onda!
Vorrei ... vorrei... ed è solo mare!

venerdì 23 giugno 2006

... Lasciarsi andare ...




Nicoletta Thomas "Amantes110"







LASCIARSI ANDARE



Lasciarsi andare all'emozione, sentire freddo e poi caldo, sentire il contatto della propria pelle sull'altra.
Aderirsi, confondere gli umori e i sapori, l'imperativo è lasciarsi andare!
Andare nella percezione della dimensione dell'altro, non usare la mente ma il tatto, non usare la vista ma lo sguardo interiore e attraverso se stessi guardare l'altro.
Dove vuoi che vada? dove vuoi che ti tocchi?
Delicatezza, rispetto e attenzione.
Ho sentito una tua vena pulsare, la tua pelle rispondere, ho visto il tuo volto cambiare espressione ... è lì che devo andare, quel centimetro del tuo corpo ha in se la fibra del piacere e allora accarezzo, ti irrigidisci e sorridi, sfioro con le  labbra e poso un leggero bacio e poi un altro più insinuante.
Ancora non ti conosco, ridicolo pensarlo dopo diciotto anni... ogni volta  scopro qualcosa che ti fa rabbrividire di piacere, una mia carezza che toglie il respiro, un'altra fa si che il battito del tuo cuore accelleri e io ascolto, annuso, percepisco... provo ad amarti.
Anche il tuo odore cambia e più scendo dove preferisci e più il dolce si mescola con l'aspro e poi ancora il contrario e non mi basta più annusare voglio anche gustare e io so che ti faresti torturare per ore in quel modo così intimo, ma l'urgenza impone una distrazione.
Sorridiamo e giochiamo, parliamo sottovoce guardandoci negli occhi e mi appari forte e debole insieme, so quello che posso fare di te e solo allora te ne vai chiudendo gli occhi e non mi guardi più, ma io ti osservo mentre sei dentro di me.
Ora stringi forte le palpebre, sembra appartenere alla sofferenza quel sussurro che percepisco al primo fiato, ma fingendo di non aver udito, ti chiedo e ti prego di ripronunciare, perchè sta lì il mio stordimento, in quella domanda che rinnovi da sempre: perchè ti amo così tanto?
...e mi lascio andare...vado via...
... non rispondo all'aria che ci circonda...
Ti risponderà il mio corpo sostituendosi alla mia voce...
non potrei parlare mentre il mare mi sale dentro da non poterlo contenere.
In un istante è confusione e lacerazione, non sono più io  perchè sono in te e tu non sei più tu perchè sei in me e ci stringiamo più forte da farci male, da soffocarci dentro baci rapaci.
Bocche assetate, capelli spettinati, confusione temporale... mi lascio trasportare dove tu vuoi condurmi... lasciati andare e fatti accompagnare dentro questo amore... poi sorridi e mi baci, hai palpebre pesanti poso sulla tua fronte baci che già sogni ed ora nell'illusione, potrò anch' io, lasciarmi andare!

Micol

 



giovedì 22 giugno 2006

OGGI E DOMANI







OGGI E DOMANI


Non amarmi
offrendoti uomo
e quel che di te resta
della nebbia
che attraversasti ieri

Amami
offrendoti fanciullo
e quel che di egli è
imparagonabile meraviglia
oggi e domani


mercoledì 21 giugno 2006

PAGINE LEGGERE


 



 






 



PAGINE LEGGERE



Sto bene con te e forse sarà per questo

che mi ritrovo

ad attendere nuovi giorni

con allegria

e ancora sorrideremo

sopra pagine leggere di un insolito libro

scritto un po’da me

un po’da te

mai per noi



 



Micol




 






giovedì 15 giugno 2006

Una nuova alba ti ricorda



 


Anche se le nostre strade si separarono definitivamente tantissimi anni fa, in questo giorno ho sempre avuto un pensiero per te.

... ed è immaginabile quanto tutto mi ritorna prepotentemente in mente ma col tempo arrivano solo i bei momenti e frammenti della tua voce che si affievolisce come un soffio di vento.

Oggi avresti compiuto 44 anni, i tuoi progetti ( se ancora ne facevi ) si sono schiantati su un muro di cinta poco meno di un anno fa... credo tu non abbia ricordo, ma a tanti hai lasciato questa sensazione di vita spezzata anche se...
Una nuova alba ha sfidato questo giorno, qui la vita prosegue fra alti e bassi e anche se tu non ci sei più, voglio dirtelo lo stesso:
Buon Compleanno Massimo!
Buon Compleanno ai tuoi occhi di giada, irrimediabilmente stanchi sulla vita da quando eri bambino.
Buon Compleanno alle tue mani delicate e alle lacrime che hanno asciugato, ai volti che hanno accarezzato, alle pagine che hanno scritto nella tua caratteristica calligrafia infantile.
Buon Compleanno ai tuoi piedi, che ti hanno portato lontano, in un lontano dove ti sei perso e a tutti sei diventato irraggiungibile, ma dovunque sei stato,  ti abbiamo amato con tutte le nostre forze, ma per te non è stato mai abbastanza...
Buon Compleanno ai tuoi pensieri, quelli veri che ti urlavano dentro e quasi impazzivi,  a quelli che ti hanno distrutto i buoni sentimenti e quelli che cercavano di rincorrerli, a quei pensieri artificiali che ti procuravi per lenire il dolore e la lacerazione di ferite mai rimarginate, a quei pensieri che qualche volta si sono posati ancora su di me dopo la nostra fine e mi hanno chiamato da poterli sentire e io non ho più voluto tornare indietro.
Buon Compleanno fra parole di Neruda e rose rosse, quelle che mi donasti e io ti restituii con quell'orologio tanto carino che per farti più male ti dissi che te lo restituivo insieme a tutto il tempo che avevamo vissuto insieme... ma, non dimentico che ci siamo fatti anche tanti bei regali e tu in giorni come questi mi ricordi che i nostri doni ce li siamo scambiati con tanto amore e tanto dolore, con le emozioni al limite ed estreme, il mio angelo-demone che voleva vendicarsi col mondo che lo aveva ferito!
... solo per ricordarti...

D.






mercoledì 14 giugno 2006

FENICOTTERI







Nell'Isola che mi ospita succede di vedere anche queste meravigliose creature.
I fenicotteri si notano da lontano per la caratteristica "macchia" rosa che nell'insieme creano per regalarci un attimo di stupore.
Graziati e tranquilli vivono negli stagni naturali che il paesaggio marino ha creato.
Questa immagine è tratta dalla zona di Capo Spartivento, la zona più a sud della Sardegna.

martedì 13 giugno 2006

DIPINGENDO PERDO



Dipingendo perdo
il sentimento annoiato
leggiadro il pennello
sul contorno disegnato
colline rigogliose
diventano i pensieri
e si trasformano in paesaggi
gl'innominati desideri

mi fermo a osservare
e un altro tocco di colore
servirà a completare
questo bel capolavoro
sulla destra è firmato
da un famoso pittore
di rosso è il tratto
il suo nome è amore


Micol









L'arte non riproduce ciò che è visibile ma rende visibile ciò che non sempre lo è. [paul klee]




IL MARE CHE MI ASPETTA





 

c'è voglia di mare


Nell'aria c' è voglia di sole e di mare. Quest'anno sento di essere spinta verso quel mare che solitamente rifuggo per mille motivi o forse nessuno.

Ho voglia di colorare la mia pelle al sole, assaggiarmi l'interno dei miei polsi ancora sgocciolanti dopo l'ultimo bagno e sorbirmi la sua salinità.

Ho voglia di stendermi e fondere il mio sguardo sotto le palpebre chiuse con il rosso del sole, girarmi di schiena e sentire piano piano che il calore fa presa sulle spalle quasi a far male.

Ed ho voglia di sfidare quell'attimo di diffidenza che mi prende prima di staccarmi dal bagnasciuga, fra la terra ed il mare ,prima di sfiorare a pelo l'acqua con un piede. Scendere adagio quasi pattinare avvertendo la sabbia scolpita dalle piccole onde e indovinare il sasso levigato e la conchiglia erosa al tatto timido mentre l'acqua sale piano e lambisce le caviglie poi sempre più su cercando di termoregolarizzare l'impulso a lasciar stare.

Poco prima che arrivi all'inguine guardo il mare venirmi incontro attendo che la sabbia torni a riposarsi sul fondale perchè devo ammirare dallo specchio tutta la sua bellezza fra verdi azzurrati e piccole ombre di pesciolini di passaggio ed è allora che mi rapisce, mi chiama ed io lo voglio con tutta me stessa alzo su le braccia e con le mani sfioro il cielo un attimo prima di tuffarmi dentro a quel mare che mi aspetta... e in apnea volare dentro i suoi umori.