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sabato 25 giugno 2011

DELL'INFANZIA UN RICORDO STAMPATO






Se devo essere sincera mi manca la mia Topastra con il suo facino ovale e gli occhioni troppo grandi sui giochi e le manine pienotte che impugnavano la penna per scrivere con una calligrafia grande e rotonda.
Un pò mi manca l'eccessivo bisogno di protezione che a poco a poco ha lasciato posto ad un carattere che si forma risoluto e con accenti di maturazione.
Lei sa sempre ciò che vuole a differenza di me.
Oggi il definitivo saluto ad un ciclo scolastico quello delle classi elementari, promossa a pieni voti per la soddisfazione di tutti ma soprattutto la sua.
Un'altra tappa di un cammino che la vede crescere sana anche in quei principi inculcati da un'attenzione continua e che va completando la responsabilità di custodire un bene tanto prezioso.
E' felice e spensierata, vorrei che la vita l'aiutasse a non dimenticare la sua infanzia anche nel profilo che già si delinea come piccola adulta e che sia sempre orgogliosa di quel che è stata e diventerà.
Sono fiera di te Topastra e per confondere la mia gioia di abbracciarti quando ti lasci andare alle coccole, ti prego non diventare troppo grande, almeno per il mio cuore di mamma.
Ti Amo!
mamy


 

martedì 21 giugno 2011

PAROLE E VETRI




Le ho viste affidarsi a mezzi di trasporto inconsueti pur di raggiungerti. Le mie parole.
Mi commuovono sono come bambini incompresi ed innascoltati ma tenaci si arrampicano sfidando la pietra e i muri che visti da qui sembrano grattacieli.
Le mie parole sono esangui quando la sensazione di inadeguatezza e inutilità provano a schiacciarle e rubini, smeraldi, turchesi e altre pietre e diamanti loro sono di grande valore quando s'impegnano ad abbassare il capo per studiare il volto di chi ha potato la siepe.
Avrei potuto portare, le mie parole, ancora su quelle labbra dipinte d'audace colore sulle gradazioni in bianco e nero del mio ritratto e avrei potuto attendere di darle vita per versarle in un volo diretto sulle tue labbra schiuse su un "si" dolce come frutti sgranati di melograno.
Con lentezza, le mie parole, su muovono e si cullano sul solco fra i miei seni pieni come lune e di dune ad accostare il paragone al deserto, così fa capolino l'irriverente pensiero in quelle pronunciate carezze, il gioco che diventa palpito d'ala, battito di cuore, vibrazione e martelletto e tutto a te mi porta quando non so dove più mi trovo a scivolare tra vetri sparsi nel letto di una stanza esplosa in una lampada fulminata.
Mic

sabato 18 giugno 2011

UNA GRANDE LEZIONE DI CIVILTA'


Posso dire IO C'ERO e sono fiera d'esser stata incollata alla TV spettatrice attiva di una GRANDE MANIFESTAZIONE E TESTIMONIANZA CIVILE E DI RISPETTO DEDICATA AL LAVORO E SOPRATTUTTO AI LAVORATORI DI OGNI GENERE E CATEGORIA.



 



Benigni: voi l'Italia migliore. Tutti in piedi!


(un momento memorabile della manifestazione)






REDAZIONE ARRIVA LA NOTIZIA






BUONA VISIONE
SE NON AVESTE VISTO VI CONSIGLIO OGNI SINGOLO MOMENTO DI TUTTI IN PIEDI

mercoledì 15 giugno 2011

CENA IN CALDO ATTENDE IL PASSEGGERO


Questa sera ho preparato una ricetta composta di una misura di tranquillità in insalata e fritelline di piselli... lo ammetto non ho saputo resistere al birroncino.
La mia piccola topastra che si fa sempre più grande è scappata dalla tavola con una fritellina in mano seguita dal mio rimprovero che così facendo avrebbe lasciato le sue impronte digitali ovunque avesse toccato e mi sono sentita dire: "Oh mà ... e fregatene!"
Fosse semplice fregarmene ero già dietro a sgrassare con lo chante claire pregnando l'aria di profumi evocativi al sapone di marsiglia, che poi è stato come avessi sgrassato la coscienza e mi sentissi meglio sapendo di pulito.
La tv accesa su Ballarò ... la "messa" del martedì sera,  scontato l'argomento che avrebbero affrontato, ho atteso la vetrina di Maurizio Crozza che credo sia l'unico uomo rimasto sulla faccia della terra a farmi ridere così tanto, adoro il suo acume, quel faccione che sprizza simpatia ed intelligenza da tutti i pori.
Non è bello, ma mica ci devo dormire insieme!
Dopo di lui la telecamera ha portato in primo piano D'Alema l'uomo che Nanni Moretti incitava nel film Aprile
"D'Alema reagisci, rispondi, dì qualcosa! Reagisci!... E dai!... Dai, rispondi! D'Alema dì qualcosa, reagisci...dai!... Di qualcosa, D'Alema rispondi. Non ti far mettere in mezzo sulla giustizia proprio da Berlusconi! D'Alema, dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà, D'Alema dì una cosa, dì qualcosa, reagisci!..."
... e a quel punto ho sentito infrangersi l'ultima volontà d'attenzione ho spento la tv: niente Floris, cartelli e statistiche... nessun servizio sulle piazze ineggianti la vittoria dei 4 SI referendari... nulla, silenzio e sono stanca. Stanca un pò di tutto, a volte anche delle mie convinzioni politiche e di tutto quel calderone di parole. Sono stanca e vorrei chiudere in fretta questo giorno.
Arriva un sms al mio cellulare:
"Il volo da Roma non ha subito ritardi. Bel volo!"
Perfetto, la cena è in caldo, vado ad apparecchiare per chi ritorna dal viaggio.

Goodnight

Mic

lunedì 6 giugno 2011

domenica 5 giugno 2011

MINIERA





- locale docce -
foto daniela esse


Un paio di mesi fa ho visitato la miniera di Serbariu (Carbonia - CI) oggi museo, in occasione della presentazione del libro di uno scrittore locale.
Ammetto di non aver retto alle lunghe e soporifere disquisizioni dei relattori seguiti all'autore e lasciata la sala conferenze ho preso a muovermi silenziosa nel museo.
Pochi scatti istintivi per congelare il passato. 

 




 


- caschi per visite in galleria -
foto daniela esse




(continua)
 

venerdì 3 giugno 2011

IN NOME DI MADRE LIBERTA' E SORELLA DEMOCRAZIA




foto dal web - archivio Michael Yon (fotografo freelance) - guerra in Iraq 



Il Maggiore Mark Bieger culla una bambina iraquena – Farah – ferita a morte
dallo scoppio di 
un’ autobomba, un attentato ad opera di insorgenti che coinvolse
brutalmente un gruppo di ragazzini mentre correvano incontro a militari
statunitensi in pattuglia, per salutarli.




Non convince questa stagione piange pietosa su corpi libanesi riemersi dall'abbraccio delle acque a cui chiedevano libertà.



Strade che non conducono più da nessuna parte governate da cingolati tritatutto su pedoni incauti o troppo offesi da dittature e discriminazioni.



Libertà! Democrazia!



Nei canali di scolo scorre sangue piovano di giovani che non diverranno padri, bambine che non diverranno mogli e libri ancora aperti sull'ultima lezione d'economia sui resti d'arredi di un'aula colpita, scappavano con l'artiglio dell'orrore nella nuca, dalla mira del cecchino, cadendo poi in rigagnoli sui volti delle  loro madri e mani assottigliate dal dolore, dalla guerra e dal lutto posate sopra teli forniti dalla società della misericordia in cui s'allargarono fantasie di fiori rossi in un tam tam di libertà a sberleffo dei segnali di bombe e fumo con gli spari sopra un cielo ferito.
Non convince questa stagione e i telegiornali sono un bollettino funebre, ecatombe trascinata sulla striscia in sovraimpressione sul teleschermo; mi chiedo qual'è la corrispondenza tra spettatore e indifferenza, mi domando se la lucida follia dell'ignaro eroe è un sentimento di cui tutti siamo dotati o solo alcuni popoli ce l'hanno nel DNA cent'anni di guerre in nome di sorella DEMOCRAZIA e per la solitudine di chi ha sempre lottato per un'ideale d'indipendenza in nome di madre Libertà.

Mic