continua.../
martedì 13 marzo 2012
LOVE ADDICTION (dipendenza affettiva)
continua.../
mercoledì 18 maggio 2011
DISSOMIGLIANZA
E' la seconda o terza volta che apro il blog con l'intenzione di scrivere come sempre ho fatto e non è che non abbia nulla da dire, è probabilmente il contrario ed è come quando le cose si ammucchiano e si catastano l'una sull'altra e creano una barriera che poi è difficile da superare, scavalcare, spostare per fare un varco che non si riesce a creare per andare oltre.
Non è una bella sensazione.
Quando accedo al "mio amato blog" come qualcuno lo ha definito non so se in tono dispreggiativo o in forma del tutto rassegnata come se io preferisca il blog ad un altro tipo di comunicazione interpersonale, bisogna allora che si sappia che a questo luogo ci sono affezionata per tanti motivi, tanti quanti si possono risolvere in uno e se mi sentirò condizionata nella libertà di gestirlo allora non avrebbe scopo proseguire a scriverci sopra.
Sicuramente considerata la mia natura ostica sempre in conflitto con una realtà altrettanto difficile per varie motivazioni, questo luogo assume i contorni di una virtuale seduta in analisi dove mi spoglio di alcune riserve per portare alla luce la mia emotività, i miei umori, le mie esperienze, i miei percorsi e così via discorrendo.
Un'analisi schietta e dura dove scelgo di usare la parola come interlocutore precipuo con me stessa.
Io scrivo a me stessa e se mi avvito in messaggi subliminali ... non mi aspetto che vengano captati e ricevuti dall'onda ideale, ma spero tanto che non arrivino a chi il destinatario non è, creando contrasti e ambiguità da cui dover prendere le distanze per forza della ragione e d'altra volontà.
Può capitare che leggendo i diari virtuali di questa e altre piattaforme ci s'imbatte in scritti tanto squisiti quanto sciatti, carichi di contenuti quanto liberi e ricreativi e viene spontaneo influenzare l'idea che il carattere dei proprietari sta lì fra le anse delle loro parole, qualche volta per i più intuitivi la si scopre fra gli spazi e gli interstizi.
Non sempre ciò è vero e pochi a dire il vero possono assumersi la capacità di comprendere chi in fondo si affronta per pochi minuti di lettura pregevole o meno.
La conoscenza è un'arte destinata a chi si riconosce e si sceglie per quelle che sono le affinità ed empatie.
Io stessa alzo barriere se mi accorgo che non si instaurano i presupposti per un rapporto confidenziale e di amicizia e tanto meno se non incorrono determinati influssi empatici.
Ma "qualcuno" non mi conosce a tal punto da comprendere le mie dinamiche esistenziali e quegli sdoganamenti emozionali illudendosi forse che è bastante lo strado superficiale che ho concesso di me per credere d'avere invece in mano le chiavi della mia assoluta disponibilità.
Devo purtroppo deludere chi pensa in questi termini.
Mi dispiace dunque che in qualche caso io venga considerata una persona dura, severa, disumana, ma giustamente è lo scotto da pagare quando due mondi sconosciuti vengono a contatto ma sono di due universi opposti.
Spesso siamo mossi da segnali ai quali non si riesce a dare una spiegazione concreta per i comportamenti che assumiamo come difesa o come attacco, dipende dalle situazioni, in questo caso io sono la persona descritta sopra.
Mi è stato chiesto di spiegare le motivazioni del mio comportamento freddo e distaccato, questa è la risposta:
non sono disposta a far invadere il mio territorio, il tessuto epiteliale della mia quotidianità, l'ingenuità e l'immaturità ha lasciato posto da molto tempo ad una differente visione del mio prossimo, la scorza si è indurita e l'armatura indossata, la selezione naturale è un dovere verso me stessa.
PUNTO!
Mic
sabato 19 febbraio 2011
SCRIVERE E POI CANCELLARE
Scrivere e poi cancellare, presa da indecisione, i discorsi ben definiti nella mente ma difficili da srotolare come fossero papiro, resta solo accartocciare come una rabbia da reprimere.
Scrivere aiuta? Tante volte la scrittura mi è stata amica e compagna ma qualche volta dopo aver letto il riflesso dentro la vasca, si decide che sia meglio sturare lo scarico e liquesfarsi morendo un poco.
In sottofondo un pianoforte mi regala sempre lo stesso motivo, non rinnova più quella poesia da dedicarmi
... e io non posso ricamare parole, perchè ho scritto tanto e non ho fatto nulla per evitare che si trasformassero in spine e ferissero, grafiassero, pungessero.
Non ho provato neppure a consolare convinta com'ero d'esser nel giusto, non ho provato neppure ad allontanarmi dal centro d'attenzione in cui io stessa mi ero sottoposta e invece buttavo parole in quel vortice nero che inghiottiva con egoistico piacere di provare dolore, una perversione proveniente dalla notte degli abbandoni.
Non ho cercato di vedere rappresentato l'altrui strappo quello che avenne dopo, quello che dovette subire dopo le parole come lame. Sicuro: avrei potuto allentare il nodo senza sfilare i lembi delle due stoffe che s'intonavano insieme così gradevolmente, forse c'era qualcosa di più di un sogno cromatico acceso e sincrono, forse le parole non bastavano più e occorrevano quei gesti larghi della mano nell'arrotondare calligrafie.
Se non è troppo tardi per comprendere non sarà troppo tardi per (ri)unire.
Parole ... solo con le parole quelle incancellabili perchè indelebili.
Goodnight
Mic
waiting...
venerdì 27 agosto 2010
ESILIO NELLA TRISTEZZA

Manca qualcosa, quel qualcosa che pesa dentro.
Manca la luce in una stanza illuminata,
manca l'aria fuori nella notte.
Cerco intorno a me ma quel che cerco non c'è.
Dov'è ora la costruzione di quegli attimi?
Quando tutto era tondo e il cerchio perfetto.
Centrifughe d'arredi cadono in contusioni
e fogli inchiostrati di parole su parole,
correzioni mai fatte solo pensate
corrono sulle pareti delle mie prigioni
gridano dai davanzali la mia libertà negata.
Finestre serrate. Porte chiuse.
Dall'altra parte voce che mi esilia nella tristezza.
Micol©
venerdì 30 luglio 2010
E' ARRIVATA NOTTE
E' arrivata notte.
Incubi e fantasmi popolano il mio respiro denso di fumo e musica.
Quella musica che io so.
Ho mani legate e sonno fragile di foglie secche rumorose sotto il cuscino.
Dov'è che mi conduci? Quale strada insegna il tuo silenzio?
E' una strada buia senza via d'uscita e sono state chiuse tutte le porte.
Ho sedotto il fabbricante di chiavi piena d'illusione che mi procurasse la chiave giusta
e con mani tremanti provo una ad una perchè arrivi il metallico suono che mi
porti dall'altra parte. Voglio ritrovarti.
Voglio entrare e vedere con i miei occhi ciò che è andato perduto e
quanto gli dei tengono nascosto per soddisfare la loro invidia,
allora svanirebbero tutti gli incubi e quei fantasmi che saltano
con piedi evanescenti dentro il mio petto quasi a sfondare sul dolore.
Ho mani legate, occhi bendati ma sento la tua musica vibrarmi dentro
e ho voce, ancora e sempre nel vuoto a precipizio della metà che sono di me.
Micol
sabato 17 luglio 2010
Piccolo Aereo giocattolo
Ho la sensazione d'essere l'equivalente di un piccolo aereo giocattolo telecomandato.
Ho questa sensazione d'essere sotto il capriccio di una mano che ha potere su di me
mi fa decollare, avvitare e precipitare per poi riprendermi ad un pelo dal suolo
per farmi nuovamente impennare con il muso verso il cielo, cambiare la traiettoria
e proiettarmi in una virata che fa vibrare tutta l'ala che taglia l'aria per non cadere
e poi ancora verso su e poi giù facendo rombare i motori al massimo.
Non c'è nulla di divertente ho la nausea e i miei organi interni si sono dati la mano
per rimanere saldi nelle loro sedi d'origine.
La mano silenziosa ed amata continua a guidare il mio destino
potessi avere la volontà di esplodere in volo colorerei il cielo di fuochi d'artificio
e lasciare ai suoi occhi la magnifica visione di una magia senza eguali.
Micol
p.s. le mie parole sono semplici perchè l'Amore per essere compreso ed elargito
ha bisogno d'essere tale.
mercoledì 5 maggio 2010
Aquila senza nido.
La musica mi porta lontano, mi culla un pò balia, un pò sorella. Ora che il silenzio sembra essersi adattato alla sua condizione sento d'aver perso l'orientamento. Qualcosa o qualcuno, mi teneva in vita per contrastare la fine di me stessa. Adesso cosa valgo senza uno scopo? Qualcuno si avvicina e mi offre un sorriso, mi porge la mano e per qualche attimo credo d'aver vinto il dolore con la vanga ancora calda penso d'averlo sotterrato, ed invece riaffiora dietro ad una parola, sulle punte di un gesto. Quel dolore riaffiora per dirmi che non è ciò che voglio e faccio della fuga il mio mistero. Sei inafferrabile, qualcuno mi ha detto. Cos'è che ti rende irrequieta? Non riesco a nasconderlo a chi neppure mi conosce, come faccio a nasconderlo a me stessa?
Non sono pronta per uscire dal nascondiglio. Ci sto bene... in fondo. E' diventata la mia casa anche se ballo da sola, sorrido ad un ricordo e parlo ad alta voce, tanto a chi disturbo?
Di che cosa ho bisogno in fondo? Già... di che cosa, di chi ho bisogno?
Se solo il Cielo fosse misericordioso e ascoltasse il frastuono che fa una lacrima che cade dalle ciglia... se solo si rivolgesse a me con Voce d'Angelo... io, non mi sentirei aquila senza nido in cima alle montagne.
Goodnight
Mic
mercoledì 28 aprile 2010
Il pusher
Lo si incontrava appostato agli angoli di strada indossava un lungo pastrano nero e il bavero alzato nascondeva metà del suo volto, chi aveva incrociato il suo sguardo raccontava che le sue pupille erano punte di stelle e il nero che le circondava il mistero del cosmo.
Non parlava mai per questo nel giro lo soprannominarono "Silence".
Di Silence si sapeva ben poco che avesse una donna questo si bisbigliava più come leggenda metropolitana che realtà perchè di fatto mai era stato visto in compagnia di una donna, e teneva per se i fatti propri e quelli dell'altra gente. anche per questo calzava a pennello l'alias.
Fumava molto e qualche volta amava bere in buona compagnia.
Quando lo sentirono ridere giù nel vicolo dei miracoli non si fece altro che parlarne per giorni perchè quella risata eccheggiò come una spada sfoderata e sollevata pronta ad essere colpita da scie comete.
Una fredda mattina di fine novembre fu trovato il corpo senza vita di una donna non era bella ma ricordava vagamente certe attrici del passato del film muto, la bocca a cuore era livida e il rigor mortis aveva già completato con soddisfazione il suo amplesso su quei poveri resti femminili.
Seguirono giorni d'indagini e si attendeva che qualcuno si presentasse a chiedere quel corpo lasciato in solitudine, ma nessuno arrivò a reclamarlo che erano trascorsi diversi giorni.
Quando circolarono di bocca in bocca e di porta e in porta le cause del decesso della donna, i giornali cittadini gridavano che non era ancora nata l'alba la notizia appesa nella confusione sulla bacheca a tre piede dell'edizione straordinaria degli edicolanti.
Venne detto che il testimone oculare dalla fama d'esser un losco individuo, ladruncolo quasi di professione, ma per lo più dedito a trascorrere il tempo a fare il guardone di coppiette appartate nella loro intimita, diceva d'aver assistito Silence e la donna la notte antecedente alla scoperta del cadavere avviarsi sulla via che portava al Parco dei Grandi Alberi.
Vinto dalla propria debolezza sessuale seguì nel buio più fitto la coppia questi si appartarono sotto le fronde spettrali di una grande quercia e una volta sicuri d'essere nascosti per bene, l'uomo mostrò alla donna un piccolo fagotto che riempiva la sua grande mano sinistra.
La donna mostrava segni d'insofferenza fisica, si sollevava le vesti poi le risistemava, si comprendevano senza parole, "forse" disse il testimone "era una tossica in astinenza" d'altronde Silence non faceva nulla per occultare l'esercizio e il commercio che gli permetteva di guadagnarsi da vivere e molto probabilmente non era affatto una coincidenza che i due si trovassero insieme quella notte.
Il testimone ammise d'essere stato sconsiderevolmente attratto da quell'incontro tra i due che non riusciva ad allontanarsi senza che potesse assistere fin che non se ne sarebbero andati.
Fu allora che vide il pusher sollevare verso il volto di lei il fagotto scoprendolo e con grande meraviglia da quell'involucro fulgida e pulsante di forme brillanti apparve una stella che illuminò la scena come l'occhio di bue di una scenografia teatrale.
La donna impaziente scivolò a sedersi ai piedi dell'albero, lui sfilò la cintura dai suoi pantaloni e s'inginocchiò verso di lei, le diede una carezza compresa nel prezzo o forse c'era una complicità amorosa fra i due, dopo un lungo sguardo d'intesa lei distese il braccio quello dalla parte del cuore e lui avvolse con la sua cintura di cuoio ed acciaio servendosene come laccio emostatico.
Lo sguardo della donna implorava impaziente quel sublime istante in cui si sarebbe sentita trasportata ad una velocità inumana tra le braccia di una stella verso l'infinito e si sarebbero placate le ansie della vita terrena.
Pagò la dose con un bacio, un lunghissimo bacio e quasi non si accorse che la stella era già in circolo nelle sue vene.
L'accompagnò così, cullandola fra le braccia in quel trip d'amore e morte, il pusher delle stelle soprannominato Silence.
Non seguite la mia strada non fatevi di stelle!

Goodnight
Mic waiting...
martedì 27 aprile 2010
E' arrivata l'ora...
... di riportare l'armonia nel mio infinitamente piccolo spazio virtuale ma che ha un grande valore per me grazie anche e soprattutto a quelle persone che mi aiutano a rendere vitale un luogo fatto di tesserine, ognuna testimonianza della strada che passo dopo passo raggiungo di chilometro in chilometro... anche se il timore sia che dove stia andando proprio non lo so.
Ma questa è la bellezza. Per quanto sia dolorosa e fragile, per quanto sia sacrificio e il dubbio mette i ciottoli dentro le scarpe per rallentare se non addirittura frenare il cammino, sono convinta che dietro ad una curva, o finita la salita, oppure dopo aver attraversato un ponticello di legno io arriverò a stupirmi.
Sono convinta che la sola ricchezza di cui io abbia bisogno dopo tanta aridità sia lì fuori da qualche parte e mi stia osservando e probabilmente sorride quando mi vede saltellare e cantare con le cicale e forse per istinto mi vorrebbe aiutare quando s'accorge che inciampo e cado, perchè altrimenti non potrei spiegare la sensazione che ho come fosse l'ossigeno quando allarga i polmoni d'aria pura, di quell'aria rarefatta di un paesaggio innevato, come anche il vento che arriva dal mare mentre si sta a riva a guardare l'orizzonte.
Sento delle forti vibrazioni positive. Dopo un lungo periodo in cui tutto era lontano e scuro, ricomincio a fremere di piccoli entusiasmi sotterranei e quando ho pensato che sperare diventava ogni goirno più difficile e sembrava arrancare dentro un tunnel senza luce, ora corro verso quella luce perchè m'investirà di gioia.
A te che sei nei pensieri miei ... confondo i miei alibi e le mie ragioni ... butterò questo mio enorme cuore fra le stelle giuro che lo farò... e senza dire parole con me ti porterò...ricordati dovunque sei, se mi cercherai... sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai... ohoh my Angel... you are my Angel and you light up...
Fu sacrificata una margherita, ad uno ad uno cadevano i petali,
l'ultimo disse "T'Ama" e la donna rimase immobile in un tempo
indefinito sospesa a sospirare.
Poi il petalo fra le sue mani le parve così solo e lo mise fra
le pagine di un libro per trovare compagnia fra le parole.
Un libro anomalo. Mai era stato scritto Fine e mai lo sarà.
elucubrazioni notturne by Micol
mercoledì 17 febbraio 2010
Mente in ingorgo

Qualcuno mi sa dire perchè sono qui? Come sono arrivata, dove stavo prima di oggi?
Quale influenza astrale, confluenza energetica, coincidenza medianica ha voluto che mi trovassi ad avere questa vita tra le mani?
La mia mente è in ingorgo, nessuna capacità di regolare il traffico dei miei pensieri, dei miei dubbi, delle mie domande.
Perchè qui e non altrove? Potevo nascere in Australia. Mi piace l'Australia, oppure la Scozia, l'Irlanda perchè non in quei Paesi di verde lussureggiante, di scogliere battute?
Sto cercando di comprendere l'incomprensibile, sto cercando di soffocare la smania di fuggire dalla paura.
Fuggire dall'invisibile che m'insegue.
Brucia e non è fuoco. E' una distesa d'acqua e non è lago.
Perchè i sentimenti sono invisibili eppure li percepiamo come tangibili?
Perchè io posso sentire l'ardimento della passione e non posso toccarla?
Perchè sento il dolore con il suo peso che mi offende ma non posso schiaffeggiarlo?
Perchè devo inghiottire bile di assenza e non poterla vomitare?
Perchè devo sentire quanto cazzo urla il silenzio e non avere più il potere di ascoltare la melodia di una voce amata?
Micol©

mercoledì 28 ottobre 2009
A che serve una slitta a qualcuno che non esiste?
Solo dopo con la coda dell'occhio un luccichio mi ha attratta.
Alcuni commessi lavoravano in una corsia, perchè un particolare simile doveva farmi sentire così frustrata.
Addobbi di Natale. Provo un leggero disequilibrio, una strana oscillazione d'immagini tra le zucche sarcastiche di Halloween si facevano spazio abeti e addobbi natalizi.
Non arriverò a Natale! Non ci sarà un Natale.
Natale è morto! Dio è andato in vacanza alle Seychelles.
Un Dio che ha svuotato ventri per uccidere i figli. E' forse diverso da Erode?
Un Dio che ha cessato la produzione "manna dal cielo!", un dì fece il miracolo solo per farsi elettorato.
Non arriverò a Natale!
Ruberò la slitta a Santa Claus e volerò tra fiocchi di neve sintetici e stelle di carta argentata.
Prenderò quella slitta, saprò guidarla ha un computer di bordo, e poi non sarà un furto, da indiscrezioni circola voce che Santa Claus non esiste.
A che serve una slitta a qualcuno che non esiste?


lunedì 21 settembre 2009
Colpevole è la notte

Colpevole è la notte che m'accende d'illusione.
Asperge cospicuità, cospira tenace,
esige costernazione, onerosa porge il conto
in intrattabile estinzione.
Coercisa come sono nell'angolo
dal fabbricante di chiavi,
da qui posso vedere il giardino
recintato d'edera e filo spinato.
Micol
domenica 6 settembre 2009
... innamorarmi ancora!

Settembre è il mese che preferisco.
Ho come l'idea che sia il mese autentico nel quale inizi un nuovo anno.
Questa è stata un'estate infame, la seconda che vivo con l'estrema sensazione di essere con l'acqua alla gola, non è un eufemismo, il mare è riuscito solo a sfiorarmi i piedi.
Nuove fobie.
La mia mente produce, seduce, traduce, contraddice, disdice e potrei continuare ad elencare quanto essa sia diventata parte a se stante, su questo corpo che insinua un conto alla rovescia.
Settembre... profumo d'autunno.
Promesse sotto tetti di pioggia.
E' iniziata la vendemmia. Sarà generosa.
L'estate ha maturato i frutti, acini gravidi di succo bordeaux o limpido sulla polpa gialla in quelle sfumature di verde chiaro.
Ed io mi sento gravida di un amore ostile.
Principio e fine di una stagione arida che non ha dato frutti.
Voglio danzare scalza sotto la pioggia, bagnare le mie radici...e innamorarmi ancora!
Goodnight
Mic
mercoledì 26 agosto 2009
Non ha alcun senso!

che senso ha scrivere di questo, buttare giù un diario di notti bianche e pura rabbia
e impotenza implosa.
Limo le unghie così corte da non avere artigli per diffendermi e guardo uno spicchio di luna così perfetto da farmi impallidire di vergogna.
Perchè tutto è così perfetto: il profilo dei miei bambini è perfetto,
l'ombra della sedia sul pavimento è perfetta, le ceramiche di mia zia lo sono:
IO NON SONO PERFETTA!
Sono un comunissimo, strafottutissimo comune mortale IMPERFETTO.
Cosa ci sarà dopo la Morte?
UN MONDO PERFETTO!
Ma per me, questo ora non ha alcun senso!
Mic
sabato 4 luglio 2009
Commissione d'esame.
The Who - Quadrophenia - The real me
Probabilmente un'abitudine dettata dall'idea di una speranza.
Ma poi... tutto diventa intriso di un'atmosfera irreale, ho compreso come gestire la disillusione.
Mi piace scrivere questi miei pensieri che cadono così semplici.
Ho imparato a bastarmi da sola,
Forse apparirò insana_mente instabile, ho dialogato per così tanto con me stessa che
non mi sento più nemmeno poi così tanto sola.
E' una certezza quella che mi ritroverò ogni volta che avrò bisogno di sclerare o di cantare.
Tutto avviene nelle stanze arredate della mia mente.
E' come se il mio fosse un gioco di potere della mia personalità su quella degli altri.
Nessuno può esser certo di quello che la mia mente sta elucubrando mentre sono attenta e partecipe in una conversazione oppure mentre lavo i piatti. Questi sono solo esempi.
L'immagine è quella di una donna intenta a svolgere un compito domestico, banale, usuale.
Il fatto è che è proprio un'immagine quella che si vede.
Un corpo, un movimento, una sequenza di slade... espressioni, gestualità, collocamento spazio temporale di un dato corpo in un dato contesto.
No, vorrei che si sentisse il mio sorriso beffardo.
Nessuno può immaginare dove realmente sono in quello ed in altri momenti.
Chi incontro, a chi parlo, a chi mi dedico, i panorami che produco dipingendo con il pensiero.
E' come possedere una doppia vita, oh! lo so che gli psichiatri ci vanno a nozze con questo tipo di cose.
La mia intelligenza ha del timido nel farsi avanti, soffro del blocco dello studente davanti alla commissione d'esame.
E' così che gli altri mi fanno sentire. Sotto esame.
Ed io ne esco fuori sempre insufficiente, in errore.
La mia è una necessità vitale quella di prendere sì coscienza del presente, ma non posso escludere
nessuna possibilità di estraniazione da questa condizione che si protrae nel tempo ed ha delle difficoltà oramai radicate.
Un sacrificio che mi ha insegnato a non lamentarmi, a subire.
Ha prodotto un alter ego che vive ciò che io vorrei vivere realmente.
Posso dichiarare apertamente la mia lucida follia.
... ed ora mi scuserete ho un volo fra pochi istanti...
... il tempo di chiudere gli occhi e lasciarmi andare ...
BUONANOTTE
MIC
giovedì 25 giugno 2009
Che io sia per me il coltello
Qualcosa andrebbe detto, andrebbe fatto, oppure no, meglio star zitti, star fermi.
E' una strana situazione e mi pesa, ma dopo quegli errori commessi per impulsività ho imparato ad essere più cauta e riflessiva.
Sì, c'è qualcuno che ha il merito d'avermi insegnato ad essere prudente.
Tanto per dire, tanto per fare si rischia di cadere nel patetico.
Avere il bisogno di agire costi quel che costi, consci o meno dell'effetto finale è un salto nel buio, non è prevedibile se questo porterà ad urtare violentemente contro un ostacolo o lanciarsi nel vuoto senza trovare atterraggio di fortuna.
La conseguenza minore è trovarsi in dovere di scusarsi per l'errore commesso auspicando che l'ascolto e la disponibilità dell'altro siano favorevoli, al contrario se ci s'imbatterà in un muro impenetrabile, il fantasma della ritorsione colpirà il tessuto molle dell'incomunicabilità.
Meglio non fare, meglio non dire.
Il silenzio è d'oro.
La fiducia è una cosa seria.
In stand by non accade nulla...
si prova un dolore sordo ma composto
si rischia d' apparire freddi e distaccati
ma è l'unica soluzione per uscirne indenni
e non trovarsi nella condizione di dover usare
contro se stessi il coltello dalla parte della lama.
Goodnight
Mic
mercoledì 1 aprile 2009
HEAVEN
Un cambiamento che sradicherà quei gesti, certe situazioni che sono diventate abitudini.
Le abitudini sono le nostre certezze.
Un ancòra salda nel fondale sabbioso del nostro Io.
Così allontano da me il giorno che dovrò andarmene adducendo a scuse ed impegni inesistenti.
Gli amici o meglio specificare, quelli che si facevano chiamare tali, sono andati via da tempo.
Oppure sarebbe molto meglio ammettere che sono stata io quella che in qualche modo si allontanò, presa da un virus che mi rese insofferente e anche intollerante.
Ma in fondo era ciò che volevo. Stare sola.
La confusione non l'ho mai gradita, ma una bella serata spensierata e in allegria non l'ho certo disprezzata.
Sembro essere stata risucchiata tra le maglie della rete della vita, di quella vita anonima e d'ordinaria follia.
Ho nostalgia di molti momenti vissuti accalorata in argomenti e discussioni, e tanto tanto altro.
Ho nostalgia della Poesia che diede il pass a questo percorso.
Sorrido al pensiero che un giorno cercando attraverso un motore di ricerca alcune mie poesie mi meravigliai che alcune frasi estrapolate da alcune delle mie composizioni viaggiassero per siti destinati a cartoline virtuali, frasi per sms e per S. Valentino.
Non me la presi, sono forse mie? Quelle parole, quelle frasi sono sgorgate perchè fossero sorgente d'ispirazione e piacere per chi le avrebbe lette.
Ora non ho Poesia da dare. Qualcosa ha compromesso la libertà della mia anima.
Penso che quando troverò la combinazione per liberarmi dalle catene, lei tornerà.
Intanto devo convincermi a prendermi cura di tutto quello che è stata ed è la mia identità ed iniziare a metterla in una capiente valigia... e sì perchè senza rendermene conto, ora dopo ora, giorno dopo giorno ho costruito un piccolo patrimonio di cui oggi mi rendo conto di non esserne neppure gelosa, potrei lasciare tutto dove sta e appropriarmi di eventuali novità ed è forse questo distacco che mi procura quest'apatia nel prendere la decisione definitiva.
Sono stata sempre persuasa che il tempo matura l'evento di ogni situazione, in questo caso dovrei, dico dovrei fare leva su sentimenti ed emozioni e imboccare la strada giusta per la soluzione.
Ho quarantacinque anni. Scritto così mi procura una vertigine, presuntuoso dire che non me li sento addosso?
No! In certi momenti no... ma in altri, vorrei già essere arrivata al capolinea...
Già, ma questo fa parte di un altro discorso.
Resta il fatto che in fondo alle scale o in alto, in cima ad un faro, io non perderò la capacità di sognare, certo è magra come consolazione.
Sarà perchè ho già cominciato a farlo da questo preciso istante sotto l'influenza magica di qualcosa che ancora riesce a farmi sentire viva: la musica!
Ed ora se permettete mi concedo un lento abbracciata ad un compagno di danza immaginario e vado via così, sulla scia di una melodia, sui passi di un'illusione e che altro non è la vita se una stramaledetta magnifica illusione.
Mic
sabato 28 febbraio 2009
Sono innocente!!

Quella appena trascorsa è stata una giornata piena di tensioni
Un risveglio che mi ha catapultato giù dal letto. Organizzarsi in moto frenetico nello stato confusionale di una casa (che non sento più mia) che ancora dormiva. In strada già mi attendeva, un traffico caotico che m'innervosiva... e poi una mattinata di lavoro in mezzo a tensioni e arrabbiature feroci. Di quelle che mordono lo stomaco e i nervi difficili da controllare.
Controllarsi, auto-punirsi per colpe non commesse.
Correre per corridoi sbattendo porte di stanze fin troppo rumorose.
Non so fino a che punto riuscirò a sostenere questa situazione.
Non lo so.
La mente urla, lo sguardo è cambiato. Sono piena di risentimento, continuo a domandarmi: "perchè a me?!" quali errori ho commesso, quali scelte sbagliate ho intrapreso.
Fino a che punto sono responsabile?
Chiudo ogni accesso possibile all'esterno, vorrei che nessuno mi rivolgesse la parola perchè non desidero trovarmi nella condizione di rispondere. Voglio tacere, tenere per me tutte le parole. Sono gelosa della mia voce.
Nessuno è degno di sentirla.
La mia realtà è abitata da fin troppe persone. Io bramo l'esilio, l'eremo, il confino.
Questo malessere deve trovare una via di fuga o mi dilanierà.
Lo sento, arriva bruciante, mi soffoca e lo sforzo per addomesticarlo è sempre più esile.
Vorrei fuggire, vorrei arrampicarmi su per questo muro e buttarmi dall'altra parte.
EVASIONE!
E' una prigione senza sbarre, né cancelli.
Ho diritto alla mia ora d'aria, voglio guardare il cielo e bearmi della sua esistenza.
Gioire del primo volo di rondini, sorridere sul verde cupo delle colline.
Liberatemi:
Sono innocente!!
venerdì 27 febbraio 2009
Day after day
Uniche compagne la musica e una sigaretta fra le dita che si consuma lenta a ricordare i miei giorni.
Pensavo a questo febbraio che sta scivolando via, ma ieri non era Natale?
Sono così terribilmente uguali i giorni che si susseguono l'uno all'altro da non concedermi il tempo di accorgermi che volano via.
Pagine di agende con la mia calligrafia a testimoniare i miei umori, passano, vengono girate.
Qualcuno mi ha detto che ho una bella pelle, sembra che io non invecchi.
Ma qual'è la vera età che mi guarda dallo specchio?
Vivo come le pagine delle mie agende.
Giorno dopo giorno... dopo giorno.
Nessun progetto, nessun entusiasmo.
Vivo o meglio lascio che la vita mi trasporti.
Non ho altro da fare.
La mia anima già è traghettata da Caronte nell'Ade degl'inferi.
Il mio corpo viaggia solo, cammina per strade terrene errabondo e senza meta.
Tra poco andrò ad abbracciare un incubo, che di sogni non ne ho più. Quell'incubo che mi attende freddo, ogni notte, fra le lenzuola.
clik!
E NON POTERLO RACCONTARE A NESSUNO.
Jim Morrison
sabato 22 novembre 2008
FORTUNA
Infinitamente grande è la speranza
nella risoluzione di quanto mi assilla.
Solo un pò di pace anelo impaziente,
un gesto, un dono, un raggio di sole,
in questo inverno alle porte
che già il mio corpo è gelido
e sembra non riuscire a scaldarsi.
Stavo in cima ad una montagna
con le braccia aperte
volevo abbracciare l'amore
e un pò di fortuna.
Ma lei è bendata,
e non so se sono io
che vago in sua ricerca
oppure è lei che ancora
non mi ha trovata.
Probabilmente dovrei fermarmi.
Forse passerà da queste parti
per sfiorarmi un poco.
Mic