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lunedì 9 maggio 2011

... E LA GIORNATA SI E' FATTA LUNGA ...





Ora che le giornate si fanno più lunghe, più lunga è anche la mia attesa perchè la notte avanzi a prendermi sulle ginacchia e m'accarezzi il capo.



... e sono ancora più inquieta.



La luce rivela ogni cosa agli occhi dell'uomo  ma la notte ha il fascino del mistero e accoglie a se tutto coprendo col suo manto di seta nera.



La signora in camice bianco dietro il banco della farmacia ha sorriso materna e mi ha dato un'età che non ho dimenticato ma mi prende in giro alle spalle, appaio così più giovane solo perchè ho cura della memoria, la coltivo ogni giorno e la mia pelle diafana quasi totalmente priva di rughe è solo il risultato della mancanza d'emozioni forti, d'espressioni estreme.



Non è una conquista perchè ciò significa che non ho goduto appieno la vita e avrei pagato per avere rughe segnate dalle risate, grida tracciate agli angoli degli occhi donate da amplessi sublimi, labbra ristrette dal cedimento procurato dagli infiniti baci e diapositive sulla fronte di luoghi ameni che non ho mai visitato.



Questo volto che appare sereno, lo sguardo vivace e aperto sul mondo, incorniciato dalla curiosa moltitudine di riccioli ribelli (unica ribellione visibile)  è la giornata che si è fatta lunga, troppo lunga ed il tramonto è solo cominciato ed è difficile per chi  mi guarda accorgersi dell'ombra dietro i miei occhi e il mio sorriso perchè sono come la notte accogliendo la memoria nascondendola alla luce perchè sia come appena venuta al mondo, priva della stanchezza degli anni e della rassegnazione senile alla separazione. Una memoria coraggiosa nella sua caparbietà d'insitere nel suo percorso alimentandosi dal solo scopo della sua esistenza.
Essere qui e nel tempo a venire.

Mic




 

6 commenti:

anonimo ha detto...

BUONANOTTE!

badaban ha detto...

Goldin - l'abitudine della luce

I glicini
Da dove viene questa luce

a mano a mano che si cammina
si vede un pò di più,
da quale parte arrivi
barlume fragranza assenza silenzio.

Viene dai primordi del tempo
alba e origine
lunga corsa a coprire
ciò che poi è stato svelato.
Ma se il tempo ha questo respiro
non può essere che sia
prima e ora
nel medesimo punto.

O forse la luce tutto circonfonde
e unisce,
indica come avvenuto e
avvenne.

Questa luce a cadere sull'acqua
nel punto in cui si è
e non si è

dispersione e profondità
inabissarsi rinascere

questa luce che è sguardo
ombra e colore
nel momento preciso
essere lì.

MicolForever ha detto...

badaban
ti ringrazio per questo testo/poesia e per avermi portato a conoscenza un autore che non mi era noto.
Ho potuto apprendere che quello riportato qui è un brano dallo spettacolo ideato e condotto da Marco Goldin che con la superlativa Antonella Ruggero (rimane per me una delle più significative voci femminili che hanno scritto la storia della musicale italiana), è stato estratto l'album "L'abitudine della luce". Tra musica, arte e poesia si è così svolta una tournee artistica a tutto tondo attraverso le opere pittoriche degli impressionisti lo stesso Goldin è stato ispirato per i testi, le musiche sono state scritte da Roberto Colombo.
(Spiacente ma I Glicini - non è fra le tracce trovate... continuerò la ricerca)
Ancora grazie
Buonagiornata!

MicolForever ha detto...

#1
Buongiorno!

PietroFratta ha detto...

Cura della memoria.
Mi pare davvero fondamentale. 
Che altro siamo, in principio?

MicolForever ha detto...

Eredità è memoria che genera altrettanta eredità.
Siamo la memoria dei nostri padri e lo saremo per i nostri figli.
Ma c'è altrettanta memoria che non verrà data in eredità, cesserà la sua esistenza quando cesseremo di vivere.
Una memoria da custodire nelle stanze segrete di una profondità abissale che ci rende al contempo liberi e prigionieri-
Grazie Piè del passaggio