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venerdì 16 gennaio 2009

I DIARI

  






Com’è complesso e intricato il funzionamento del sistema nervoso! Lo squillo elettrico del telefono trasmette un formicolio di aspettativa alle pareti uterine; il suono della sua voce attraverso il filo, aspro, impudente, intimo, mi fa contrarre l’intestino. Se nelle canzonette si sostituisse la parola "amore" con "desiderio", ci si avvicinerebbe molto di più alla verità… Eddie, ho pensato. Quale ironia. Sei un sogno: spero di non incontrarti mai. Ma il tuo braccialetto è il simbolo del mio sangue freddo… la mia scissione della sera. Ti amo perché tu sei me… quello che scrivo, il mio desiderio di vivere molte vite. Nel mio piccolo sarò un piccolo dio. Sulla scrivania, a casa, c’è il racconto più bello che io abbia mai scritto. Come posso dire a Bob che la mia felicità scaturisce dall’essermi separata da una parte della mia vita, una parte di dolore e bellezza, per trasformarla in parole scritte a macchina su un foglio? Come può sapere, lui, che io giustifico la mia vita, le mie forti emozioni, le mie sensazioni, trasferendole sulla carta stampata?
  

Sylvia Plath

Brano tratto da I DIARI


2 commenti:

DanteDellamorte ha detto...

Ma dannazione, io penso di essere originale tipo una volta ALL'ANNO, e vengo subito smentito... bella foto.

MicolForever ha detto...

Credo d'aver pensato la stessa cosa quando ho visto da te!

Non mi sono sentita di disturbare con un commento ma... credo d'aver perso la cognizione del tempo a leggere fra le pareti nere del tuo Tempio.