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martedì 28 agosto 2007

VOGLIO FARE CON TE CIO' CHE LA PRIMAVERA FA CON I CILIEGI









E' Bello Amore                     


E' bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.

Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.

Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo

qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.

Pablo Neruda








Non Ti Amo Se Non Perchè Ti Amo


Non t'amo se non perché t'amo
e dall'amarti a non amarti giungo
e dall'attenderti quando non t'attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore.

Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine t'odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.

Forse consumerà la luce di Gennaio,
il raggio crudo, il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma.

In questa storia solo io muoio
e morirò d'amore perché t'amo,
perché t'amo, amore, a ferro e fuoco.

Pablo Neruda









                                                       

                                             

                                                          

                                                                 Sete di Te



Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.


Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.


Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.


Pablo Neruda 

  



Lasciami Libere Le Mani


Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La pasion - sangue, fuoco, baci -
m'accende con tremule fiammate.
Ahi, tu non sai cos'è questo!
è grave; la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
verso il tuo corpo pieno, come la notte, d'astri!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e s'estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra -
com'io son venuto per contenerti,
desiderarti,
riceverti!

Pablo Neruda



                             




 






lunedì 27 agosto 2007

IO TI CHIESI


 




IO TI CHIESI


Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste



HERMANN HESS













 




sabato 25 agosto 2007

A SPILLARE FRA LE DITA



A spillare fra le dita
rose senza spine
spargo di dolci baci
petali di labbra.
Le mie braccia di donna
hanno nostalgia dei tuoi sospiri,
perchè dal sole dei tuoi sorrisi
voglio rinascere ancora
e sussurrare
che T'Amo e t'amo e t'amo!

Micol

venerdì 24 agosto 2007

LE INCOMPIUTE DI MICOL

Quelle che ritengo essere le mie opere incompiute, sono tutti quei lavori pittorici che sono iniziati come oggetto di studio ed esercio e lasciate inconcluse.
Sono quelle che periodicamente prendo fra le mani e m'illudo di completare per riporle in una cartella o in un cassetto.
Forse un giorno lo stimolo a renderle compiute arriverà e nel frattempo, desidero che non rimangano nascoste e forse così romperò l'incatesimo che le tiene incatenate ad una stasi senza tempo.






my soul - acrilico su cartoncino telato -








nonni paterni - china acquarellata su cartoncino preparato e virato al the -






girl - studio del ritratto a matita e carboncino su carta speciale







cesto pesche - studio sanguigna su carta disegno




Questi solo alcuni perchè possiedo una cartella piena... mi limito a questi... attendendo che il caldo passi e il pennello ritorni a muoversi sulla tela!

bye-bye

Mic

mercoledì 22 agosto 2007

CANTO DI OPHELIA







CANTO DI OPHELIA

Inebetita spargo
dei fiori i petali mortali
e la ragione
è stata avvelenata
dalla stretta azzurra
delle spire di serpe.

Delirio su pagine
e pagine
ancora pagine
(pagine)
-pagine-
/pagine/
di poeti dannati,
empatie, solitudini,
rinunce, falsità,
tradimenti, delusioni
sull'amore
dall'amore
nell'amore
amore,
amore.
AMORE!!!
Parole
senza tempo,
rimosse dal vento,
portate dal pianto,
incatenate da fede,
speranza e carità.

Dio!
Spada di Damocle,
flebili candele accese
su stanze buie,
danza e rogo di tulle.
Colpisci e affonda
dentro questo cuore cieco,
dentro questo palpitare muto
che pur mi assorda,
fa cessare ogni lamento.
Pietà!
Consuma la colonna
che tiene ancora in piedi
questo corpo che di sola anima
vivrebbe in eterno.
Ma non è questo il cibo,
non è lo stesso fosse acqua
a spegnere il fuoco dell'Ade
che mi arde.

Ed ora,
quale riso abbonda
in quella me che si riconosce
nel vagare disperato
attraverso sentieri segnati
da dinoccolati piedi nudi
e nel canto di Ophelia
che nella follia ossessa
- PAZZA! -
mi urla addosso.


Micol




domenica 19 agosto 2007

Della Poesia La Fine In Me



 


Sarà l'atmosfera vacanziera, ancora prima lo stress quotidiano tra lavoro e famiglia, il fatto è che non sento un benchè minimo alito di poesia che riesca ad emozionarmi a tal punto da farmi scrivere.
L'ispirazione non va cercata, quella arriva come voce d'anima in un solo istante e va presa docilmente fra le mani mentre ancora è in atto il suo volo effimero di farfalla.
E' un silenzio che mi lascia basita, non mi riconosco... scivolo in quest'apatia dilatata dal caldo e dalla moltitudine di affannosi pensieri, continua nel vuoto la sua caduta, povera la mia poesia così sorda al mio richiamo.
Cerco di darmi delle spiegazioni. Forse leggo troppo! Forse mi lascio condizionare dalle tante... troppe parole scritte dalle altrui voci interiori.
E' come se avessi perso la mia identità, sono il prodotto delle tante identità assimilate nel corso della mia frequentazione dei siti di scrittura, dei blog orientati sulla poesia, la narrazione... leggo, leggo in continuazione e in me s'innesca la metamorfosi, il transfert psicologico "personaggio-lettore"!
Allora succede che ogni pezzettino di carta che m'invita ad essere unto dall'inchiostro della mia penna, diventa poi carta oltraggiata da stupide frasi di una stupida donna che parla di se.
Siamo tutti bravi a scrivere, persino la lista della spesa potrebbe diventare un interessante oggetto di discussione letteraria... ma chi è lo scrittore umile che ammette il proprio fallimento?
Siete tutti grandi!
Vi vedo, mentre vi muovete fra un sito e l'altro, fra un blog e l'altro, fra un gruppo e un'altro... vi vedo, lì ansiosi di pubblicare la vostra creatura, la vostra ultima opera, quella che dopo esperienza e studio, dopo attento lavoro è la migliore di tutto il vostro repertorio. Sì, è musicale, rispetta norme e metrica, è quella giusta (fino a quella successiva)... pubblicata si attende il gradimento: 1,2,3 commenti... SIII (plateale orgasmo), il successo è avvenuto! Oddiooooo, consacrami Poeta!
Mah! ... deve essere accaduto qualcosa, non è l'ispirazione che mi è venuta a mancare, ora ho capito: è la nausea che mi è giunta osservando il bisogno di considerazione, il bisogno di protagonismo, l'attaccamento ad un mondo che non sarà mai vero a sufficienza.
Disamore, disistima verso se stessi e allora ... sono stanca di raggionarci sopra, non me ne voglia nessuno, molti dei miei amici scrivono, non ce l'ho con nessuno solo con me stessa. Con quella parte di me che non riesce a far parte del "branco"!
Esilio volontario, sto nella mia Isola, continuerò ad osservare e ad attendere la mia compagna di molte notti, forse tornerà, in fondo Lei mi manca, ma per un bisogno intimo e mai pubblico. Un bisogno che solo io e Lei comprendiamo.


Concludo "rubando" una frase pubblicata  da un amico "Poeta Sincero", speriamo non mi chieda i diritti d'autore - a dire il vero neppure il permesso gli ho chiesto, ma è una frase che appena lessi mi colpì per l'immediato e forte messaggio: "COSA SCRIVO A FARE ch'ormai è già tutto scritto."


...già!... meditate gente ... meditate!

bye bye Micol










Della Poesia La Fine In Me
(27/04/2006)




Ricerca ostinata

di un mondo estinto,

brama inconscia

della sua bellezza

che lieve accarezza

con nostalgica assenza

ali che più non spiego.

Ed è vuoto a perdere

l’anima sopita,

dentro un labirinto

senza via d’uscita.


Micol