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mercoledì 1 ottobre 2008

MiCol un nick : brogliaccio di idee sulla storia di un nick da riordinare

Micol nasce attraverso l'accettazione di una richiesta d'iscrizione nel febbraio del 2005 da parte di un sito di scrittura che in quel momento aveva visto i natali con l'anno nuovo.
Perchè scelsi il nick Micol?
Facciamo un passo indietro, nell'estate del  2000 quando a meno di un mese dalla nascita di mia figlia ancora non si era scelto il nome da imporle.
A me piaceva tanto il sapore speziato di certi nomi femminili quali:
Miriam - Irene - Sara - Marta - Maria, ma le nonne si contrastavano, a mia madre si illuminavano gli occhi se la mia scelta fosse caduta su Irene in quanto era il nome della mia nonna materna... ma allora la suocera si sarebbe offesa se non avessi optato per il nome di sua madre... quindi Irene abolita con grande rammarico perchè era sicuramente il nome con più probabilità di essere scelto.
Così cominciarono le liste lunghissime... certo che noi donne abbiamo una grande varietà di scelta sui nomi propri femminili.
C'era Matilde e poi Giulia, ma anche Maddalena e Francesca, che dire di Federica e Roberta, mmmmmhhh Silvia? Teresa... Katiuscia, Tatiana, Jasmine li abbiamo subito scartati....
Così mio suocero con un tomo in mano arrivò dalla sua camera e gaudioso ci annunciò: "Ho trovato, mia cara che ne dici di MICOL?"!
Fui folgorata... siiiiii! Mi piace, saltellavo con il pancione e ... gioiosa guardavo implorante mio marito:
 "La chiameremo MICOL!"
Fin qui tutto bene a parte l'espressione accigliata di mia suocera che continuava a dire: "Giulia! Mi è sempre piaciuto Giulia!"
 no... no ... MICOL mi piaceva proprio.


II


Il primogenito a casa non era d'accordo:
<Mammina, se è una femmina la chiamiamo AlessiaMerz >(si, detto così tutto attaccato, poi lui aggiungeva anche il cognome che per ovvi motivi di privacy non cito) quando vedeva la show girl in tv cadeva in adorazione e dolce nella sua ingenuità continuava il discorso: <Se è maschietto lo chiamiamo MaxPezzali!> all'epoca il mio piccolo seienne era uno sfegatato fan degli 883.
Io cercavo di fargli capire che insomma non era proprio il caso e che cmq saremmo arrivati a scegliere insieme il nome del futuro frugoletto/a.
Nel pomeriggio di un afoso giorno della prima settimana di agosto nacque la nostra adorata bambina.
Bianca e rosea, paffutta nei suoi 3,860 grammo più grammo meno ma soprattutto bella... bellissima!
(se non lo dico io, chi se no?)
Nel braccialetto tra data/ora e peso alla nascita c'erano solo i cognomi genitoriali... nessun nome alla piccolina.
Nessuno voleva chiamarla Micol.
Mia madre aveva problemi con lo spelling e da Micol arrivò a chiamarla Nicòl[e] (non male a dire il vero però! diciamo che sono un tipo testardo) poi venne fuori che Micol le ricordava Michele (nome di suo padre) allora perchè non chiamarla Michela? Nooo! Basta! e perchè non Claudia o Ludovica o Caterina...
Ah! La confusione era dilagante, persino il ginecologo mi consigliò e pure la puerpera accanto al mio letto!
No e poi no! era una questione di principio.
Così nell'ultima giornata in ospedale arrivarono a portarmi la bimba per l'allattamento (che per tutto il tempo lei era la "Piccolina", "l'Amore di Mamma", "Tesoruccio del mio cuore" etc... conscia che ancora un nome non lo aveva), mi dissero che per registrarla non c'era più tempo per le indecizioni e che dovevo darle il nome, così eravamo arrivati al dunque...
Gia! Il momento della verità.
Eravamo sole io e lei nella stanza. Avremo deciso noi due, complici per la vita.
Dopo averla allattata era così rilassata e serena che si addormentò, l'adagiai sul letto, lei aveva i pugnetti sollevati e un visino così dolce da commuovere.
Io allora sussurrai: "Irene!"
Nessun movimento...
"Giulia!"
Calma piatta!
"Sara!"
Se la dormiva di brutto.
Trepidante pronunciai:
"MICOL!!!"
NOOOOO!!! RESPINTO!!!
un pò mi rincuorai dissi tra me che proprio dormiva e non c'era verso di avere un benchè minimo consenso da parte sua, allora decisi per un altro tentativo e poi avrei riprovato se necessario forse convinta che mi sarebbe andata bene... c'era il nome scelto dal mio piccolo che tanto sapevo essere ansioso per quella scelta, esclusi Merz e dissi piano:
"ALESSIA!"
il sorriso degli angeli comparve sulle sue labbra, i piccoli arti si allungarono in un piccolo stiramento e sembrava dirmi:
"Finalmente mamma ce l'hai fatta a scoprire il mio nome!"
la presi in braccio e la portai in alto e la chiamai:
"ALESSIA... AMORE MIO!"


III


Questa la premessa.
Il nome rimase in un cantuccio chiuso della mia mente fino al giorno che dalla mailing list di un Forum  abitualmente frequentato da genitori con minori portatori di handicap e anche per problemi spiccioli di quotidianità familiare, arrivò la segnalazione dell'apertura di un sito di scrittura: PAROLE IN FUGA.
Incuriosita e con la mania della scrittura, mi avvicinai e per qualche giorno mi aggirai in anonimato fra quelle pagine bianche di un sito ben strutturato e con ancora pochi iscritti che davano una buona impressione per affiattamento e qualità di pubblicazioni, così mi iscrissi mettendo la prima pietra che edificò la mia stanza di "poetessa e scrittrice".
Nacqui così con il nick di MICOL.
Fui ben contenta dell'accoglienza, dei primi commenti reciproci e a poco a poco, delle conoscenze che si facevano più affiattate.
Rispolverai le vecchie agende che stavano chiuse in una scatola in cantina.
Trovai le mie poesie adolescenziali e quelle che ripercorrevano le mie esperienze di vita.
Il materiale era vasto e mi dedicai al "rimontaggio" di alcuni versi sparsi, qualche poesia venne pubblicata integralmente così com'era in origine ed altre furono ispirazione per nuove.
Visto il successo proseguii con le sperimentazioni, le ricerche e mi piacque moltissimo la nuova veste di questa creatura virtuale che prendeva lentamente ma con costanza un'identità propria.
Non so dire se MICOL fosse qualcosa di indipendente da me.
So per certo che dava voce a tante di quelle emozioni assopite o negate che finalmente si rendevano libere di esistere.
Nel corso di questi anni ho cercato di separarmi dal "personaggio" che Micol si portava appresso ogni volta che accedevo ad un nuovo sito.
Venivo riconosciuta e avevo l'impressione che si attendesse sempre la conferma di quell'impressione suscitata in chi mi aveva incrociata nel cammino della mia esperienza sulla scrittura.
Ammetto di esser stata sofferente e un paio di volte ho voluto testare se presentandomi con altri nick venissi apprezzata e considerata alla pari della Micol che aveva oramai la propria "fama".


IV


I siti di scrittura sono un serbatoio di personaggi che hanno in comune la passione per la scrittura o forse perchè proprio attraverso la scrittura, almeno per la maggior parte di loro, si crea quel transfert adatto a manifestare più apertamente le proprie emozioni e trarne il vantaggio della socializzazione anche per quei soggetti dalle problematiche reali più svariate.
Trovavo abbastanza positiva l'atmosfera creativa che veniva a instaurarsi in questi luoghi virtuali.
Ma non ho mai perso di vista la possibilità che pur trovando testi che mostravano un 'accentuata sensibilità e buoni sentimenti, dietro a quelle pubblicazioni c'era sempre un soggetto per me del tutto anonimo.
In fondo vedere come l'affiattamento tra gli autori avveniva e avviene, se si parla al presente, in modo immediato ed enfatico, il sospetto non mi ha mai lasciato, che dietro a tanta dichiarata manifestazione dovesse esserci una implicita richiesta di soddisfazione del proprio ego.
Così, nel tempo ho imparato a testare e a verificare le diverse personalità.
I gruppi, gli amici, non nego che nascano e durino nel tempo, ma quante realtà vengono a scontrarsi?
Fin dagli inizi trovai ostilità in alcuni soggetti, la loro mania di protagonismo non accettava che altri fossero benvoluti e apprezzati, fosse come artisti che come persone.
Le esperienze negative non sono mancate all'appello e queste mi hanno chiuso ancora di più nella certezza che il male arriva anche in un luogo dove si "predica" la Poesia e dove ci stanno concentrazioni di menti ed energie tutto è possibile.
Non rinnego le mie esperienze sui siti di scrittura, ma oggi sono arrivata alla conclusione che l'espormi pubblicamente non mi è confacente.


v


Dall'inizio dell'anno sono stata scelta come Amministratrice dei Forum su un sito di scrittura.
La mia attività è per la maggior parte del tempo incentrata sul controllo perchè non vengano disattese le misure del Regolamento, dell'attività degli iscritti e quindi di moderazione e lo svolgimento di mansioni di servizio lasciandomi poco spazio all'ispirazione e alla scrittura.
Ricollegandomi al discorso delle personalità come nella vita reale anche in un luogo virtuale queste attraversano periodi di crisi e di scontri.
Le affinità sono spesso indebolite proprio dal fatto che dietro ad un monitor ci si sente più disinibiti anche per quella personalità più introversa e spesso le polemiche sfociano da discussioni banali o perchè a "monitor" diversamente che a  "pelle" come nella vita reale, qualcuno non entra nelle  grazie di un altro e si trova quasi lecito scendere in grosse polemiche che nulla hanno a che vedere con l'attività letteraria.
Ci sono momenti che questo insieme di umori negativi mi privano dell migliori buone intenzioni, dato che confluiscono sulla mia persona perchè io le dipani, mostri la mia autorevolezza e qualche volta cerchi di risistemare i rapporti.
In realtà sono molto distaccata e questo è sicuramente positivo, non condizionata da quelle che potrebbero essere le amicizie che mi porterebbero a giudizi di parte.
Realmente e tanto meno virtualmente non mi è riuscito di legarmi in rapporti amichevoli di "massa" ma come spesso accade nella mia vita reale, ho mantenuto quelle che io considero vere amicizie con un paio di persone a me molto vicine e che frequentino o meno il sito restano qualcosa al di fuori di quella bagarre.

(continua ./...)



 



2 commenti:

anonimo ha detto...

...io non mi lascerò certo influenzare dai famigliari e dalla gente ignorante!

Mio marito disse Micol fra i primi nomi, qualche anno fa se per caso avessimo avuto una figlia, e non eravamo sposati, a me piacque subito ed oggi sono incinta e non ho dubbi.

Se le persone non capiscono come si pronuncia e si scrive, impareranno a farlo!

Insomma, è un nome anche facile da dire e memorizzare!..

Se le persone si fanno sopraffare da pregiudizi e ignoranza è un loro limite!

Non banalizzerò la mia vita con i soliti nomi con cui chiamano decine e decine di figli, solo perchè siamo abituati a omologarci!

MicolForever ha detto...

Anonim@,

E' giusto nn farsi influenzare dagli altri soprattutto quando le scelte riguardano i nostri figli.

Permettimi di farti gli auguri. :0)