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lunedì 16 luglio 2007

L'AMORE SULLA PIETRA




Le pietre sonore di Pinuccio Sciola





L'AMORE SULLA PIETRA  


So perfettamente che il tuo sguardo mi accarezza in ogni istante, che sei pieno di me e mi osservi con sottile sofferenza.
La tua mano è sempre leggera sulla mia gamba o forte stringe la mia, lo fai naturalmente quasi ad infondermi sicurezza, o forse sei tu quello ad averne più bisogno, ma io sono una creatura indomabile, persa fra il tuo sedile di guida e il posto passeggero.



Guardiamo insieme la lunga strada che ci attende, un viaggio incominciato mai, folle per quelle risate delle quali mi vestivi e presto hai cancellato la loro eco.

Nel pomeriggio delle parole sottovoce non hai fatto altro che dirmi "ti amo" fino a stordirmi, a spaccarmi il cervello, a dirlo insieme a tutto il resto che ho sempre desiderato che tu mi dicessi e dopo tutte quelle parole, le mie sopra le tue, alito contro vento, hai afferrato i miei capelli e preteso ogni mia unghia, ogni mio dente.
Le mie narici affondate nella tua gola hanno avvertito il rantolo del guerriero perduto davanti all'amore di una donna, no… non una donna qualunque, la sua donna.
Si può misurare l'amore?



… e  l’amore?... Che cos’è l’amore?
quanto ti amo io?
quanto tu!
Perdonami non ho metri di paragone!



... non so rispondere!...



E' probabile che io non sappia amare… è ancora senza una risposta, ancora non ho dato un senso a tutto questo insistere sul sentirsi amati e sulla ragione che caparbia cerca  di difende il gioco che sa di effimero e se, mentre pellegrino in questa vita come nomade scalza, riesca finalmente a trovare casa... a fermare questo girotondo di emozioni e contraddizioni.

Non mi da tregua questo difetto che mi porto dentro da secoli, da quando tu eri già predestinato in questa spaccatura fra me e il mondo intero e se mi conosci bene sai che non reggo la finzione.
Andrò via di nuovo pur restando qui e non c'è nulla per cui valga la pena soffrire, in fondo ci amiamo anche per questo traffico d'estraniazioni.

Ora mi fa del male, questa pazienza che dimostri diventando più forte dinnanzi al nostro tempo, mi attendi sempre e quando ritorno dai miei viaggi, sei sempre accogliente e così dolce da commuovermi.
Le lacrime che hai asciugato ieri ti hanno stupito, non sei mai preparato davanti al mio dolore, nemmeno fingi di dispiacerti perchè non riesci mai a leggere dentro allo specchio su cui riflettevi il tuo volto.

Assaggi la mia assenza, alle volte indispettito e certe altre comprensivo, ti rivolgi attento ai miei umori raggiungendomi quando questi si placano, proprio come il mare fa dopo una tempesta, in quell' attimo esatto in cui vanno a morire sullo specchio di luce i marosi… e come te che emani come faro da un alto scoglio il conforto dello scampato pericolo.
Mi fai male quando dici di amarmi più di quanto io ti possa amare e allora ti ho chiesto di tacere con un bacio arrendevole, perchè solo le mie labbra potessero dire qualcosa di più sopra le tue e la tua bocca non avesse voce per dire altro se non per prendere fiato.
Ti sei rannicchiato dentro e sopra il mio ventre e ubriacato il mio cuore, ti ho sentito simile ad un figlio dall'amore nato e mai perduto.
Ho ripreso a camminare con te, anche se non sono ancora disposta a lasciare il mio orgoglio e le mie utopie, torneremo ai nostri silenzi e tesori preziosi diverranno certi momenti perchè ci scaldino le giornate invernali davanti a legna da ardere, quella che avrà il compito di riscaldare tutti i nostri freddi inverni, fino all’ultimo.
Perdonami, tu che ti attardi alla fermata, aspettando che io scenda dai miei voli, vorrei poterti rassicurare che mi sforzerò che ciò non accada più… ma rinnegherei me stessa.



Davanti allo specchio osservo le mie rughe e alle mie spalle, tu in piedi, guardi con fare distratto che riconoscerei fra mille e penso ai tuoi capelli sopra il verde mare dei tuoi occhi, che hanno lasciato il nero ebano per il grigio dei giorni monotoni.



"Amore"! Scavo a mani nude mai colma e mai soddisfatta, sempre in cerca di un significato, qualcosa vorrà pur dire se ancora sono qui accanto a te e se anche scoprissi il film muto dei miei pensieri, farò di tutto per non arrivare in ritardo all'appuntamento che ci siamo dati, per scolpire insieme i suoni della nostra storia su pagine di pietra.


Daniela S.

7 commenti:

kuppotto ha detto...

sei meglio di walter weltroni .

poetamaledetto0 ha detto...

quella pietra è più viva di me...

Pecco73 ha detto...

Ciao, colonna sonora che ti rappresenta, testo della tua prosa poetica pure, dove entrano come ingredienti l'amarezza e l'amorevolezza tua e altrui a dare quella miscela che fa la vita, che tu sai così bene trasmettere a chi ha la fortuna di leggerti.

anonimo ha detto...

Ti bacio prima di andare nel esagona. Sei nel mio cuore con le mie pensieri e i miei sogni.

Ti stringo forte.Sei con me.

Fra

anonimo ha detto...

TU SCOLPISCI LE PIETRE CON LA DOLECZZA. SEI FANTASTICA!!!!!

GF (ti bacio)

sognodiluce ha detto...

Son venuta per ringraziarti del passaggio e leggere le tue perle,

son da poco in millestorie ma mi trovo benissimo e spero di crescere

assieme al resto del gruppo e apportare un contributo, mi piace molto strutturato sempèlicemente

specie per me che sono un po imbranata....approfitto per inserirti tra i miei amici>


MicolForever ha detto...

Grazie Carolina! ... e io ricambio l'invito!


Un abbraccio!