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martedì 24 luglio 2007

Calendario




 


"Nutrito di cose innocenti e di poco, sempre pronto e impaziente di volare, volare via: questa è la mia natura."  _Nietzsche_

Sono giorni che si rincorrono nell’apatia offerta da questo caldo impressionante, non c’è possibilità di ripresa.


Momenti in cui anche le riflessioni si affacciano precise, lasciando un segno di  impazienza e insofferenza.


Vorrei potermi levare di dosso tanti pensieri, tante preoccupazioni.


Vorrei tanto che la chiusura del diaframma cessasse di stringere, per lasciare libero sfogo alla voce e lotto ogni giorno per stare a galla, almeno per non affogare dentro l’oblio.


Mi ritrovo a vivere il film della mia vita, personaggi ed interpreti tutti in primo piano.


Ma io dove sono?


Non vorrei sentirmi così divisa, appiattita e stonata.


Sì, qualcosa stona.


Cerco l’accordo da tempo, da troppo tempo e mi rassegno a questo stridulo rumore.


Ma poi ci riprovo, sono testarda, m’impegno e l’energia viene meno.


Nessun consiglio, nulla che possa lenire da questo pianto interiore, è tutto sbagliato.


Sono io ad essere sbagliata.


Quando è cominciata non riesco a ricordare.


Stavo in piedi ad osservare l’orizzonte… sono stata inondata di luce, abbagliata e divenuta cieca.


La cecità m’impedisce un percorso distinto, sbatto contro tutto e tutti, chiedo continuamente di scusarmi, ma la mia condizione non merita ascolto.


Sono diversa.


Diversa da quelli che mi circondano. Lo percepisco dagli atteggiamenti, perché loro sono perfetti.


Io no!


La diversità impone una continua attenzione per essere accettata, per non essere umiliata.


Così mi allungo insoddisfatta e incompleta attendendo che trascorra il giorno.


Giorni su giorni.


Fogli di calendario che si susseguono.


Che strappo con rabbia e dolore.


Prego che il tempo faccia in fretta il suo corso.


Non attendo più nulla.


Solo che mi porti via.


Che tutto finisca.


Datemi solo la soddisfazione di lasciare un buon ricordo.




6 commenti:

5867dori ha detto...

Ragazza: un bacio!:)

chicom ha detto...


mmmm


sembra una sceneggiatura di una rappresentazione teatrale


ma appunto per questo può essere rivista, corretta, se serve stracciata e riscritta, in assoluto niente è giusto, nemmeno sbagliato


un abbraccio, aspettando l'inizio :)

Pecco73 ha detto...

Tu non sei sbagliata. Scontato scriverti che meriti di più, ma è la verità! Prova ad investire le tue notevoli risorse interiori in qualcosa che, nei limiti delle possibilità oggettive, possa gratificarti. Un bacio.

MicolForever ha detto...

già chicom... non siamo forse personaggi allo sbaraglio sul palco allestito dalla vita?

ma ora che mi rileggo forse hai ragione, intravedo influenze delle tragedie sheaksperiane, quel che ho sempre amato nei suoi personaggi è stata la pazzia dichiarata e il fascino per la morte! Nonchè i monologhi estenuanti al cospetto dell'infinito.

Sì, forse è il mio amore per l'arte che di più urla, si dimena bestia in gabbia e vuole uscire dal quadrato per indossare i panni di un'Ophelia o una Giulietta, una Desdemona... ma forse è rimasta solo una parte della Bisbetica domata... come fu fatto dire ad Amleto: "Fragilità, il tuo nome è donna!"

grazie

Mic

MicolForever ha detto...

Pier, io non merito nulla di più. Ho sempre creduto in quel Grande Libro già scritto alla nostra nascita.

Possono esserci coincidenze (nulla accade per caso) ma anche ai miscredenti il termine Destino fa riflettere.

Ecco, io sto qua... seduta sulla sponda del fiume... un pò Maria, un pò Veronica e un pò Pilar!

MICO_e_L_h(o)!

Gautier ha detto...

Sono giunto qui leggendo la tua poesia su Rosso Veneziano e vedo che questo tuo post inizia con una citazione di Nietzsche così come ho iniziato il mio. Curiosa coincidenza.

No, non ci si può definire sbagliati solo perchè si coglie la propria diversità rispetto alla media. Anzi, c'è certamente un potenziale e una ricchezza nella diversità di cui essere intimamente fieri...

un sorriso

Gautier