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venerdì 2 marzo 2007

inutile tentetivo di strapparmi dalla mia pazzia








Fili di rame attorcigliano
la mia ribellione,
non hai abbastanza talento
per capire che mento
sotto questo ruvido sorriso.
Pettino fili di lana,
rozzi capelli su bambole di pezza.
Ti pare assurdo che io le ami
vorresti portarle via da me
(inutile tentativo
di strapparmi dalla mia pazzia)
e giri intorno ad una sedia vuota
mentre mi celo nell’angolo nascosto
di un mondo di legno verde
su cui posare matite colorate.
Sto giocando e tu sei fuori
da fare la mosca cieca
o la trottola che spacca il selciato.
Tu sei l’uomo, quello adulto,
il concreto, razionale, disincantato
che mi osserva dall’alto in basso,
io ti guardo con il collo piegato di lato
vorrei che mi lasciassi giocare,
non so ancora cosa farò da grande,
perché grande non sarò mai.

Micol



 

3 commenti:

anonimo ha detto...

un bacio brava Mi'

chicom ha detto...


bella poesia, quasi sconvolgente nella sua pazzia :)


sorrisi nascosti e desideri di uscire da tutto, guardando il mondo con okki di bambina


ciao ciao

chicom

Pecco73 ha detto...

Un grido sussurrato. Una poesia riuscitissima.