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lunedì 19 marzo 2007

CHOPIN NOCTURNE NO. 8 OP. 27 NO. 2


 




Delle parole suonate

agili e accurate

sono reclusa.

Esse scendono in scale,

giocano con note

e si sollevano aeree

in promesse di fuga.

Di questo scivolare

dagli appigli

di faticose prese

sembro confusa

o forse solo arresa.

Se solo il mio volto

non fosse rigato dal danno,

sarei grazia perfetta

nell’aggirarmi silenziosa

fra arredi e velluto

del salotto auditorio

illuminato soltanto

dal chiarore lunare.

Micol

5 commenti:

nuccina1 ha detto...

Forse le fughe in musica sono meno dolorose delle fughe delle nostre anime.

Un saluto Micol.


Nucci

lucialabella ha detto...

_concordo con il commento di Nuccina

Luce

sangervasio ha detto...

questa poesia è un miracolo

YokiSono ha detto...

se avessi notti così incarterei il sole

e lo riporrei in fondo ad un cassetto

MicolForever ha detto...

commenti ricevuti su Nuovapoesia.it:


gimba Lun Mar 19, 2007 7:48 am :E come non essere incirciati dalla musica di Chopin specie se notturni e chiari di luna.Il suo romanticismo ci coatta irresestibilmente il cuore fino

ad un pianto di piacere.Mi viene qui in mente La pioggia nel pineto,si che tu pianga/ma di piacere....Brava Daniela,appropriata lirica al tema scelto.

Un abbraccio commosso.

Gimba