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martedì 15 agosto 2006

SE DIMENTICO




Se dimentico

il respiro che dai alle parole
(che nessun altro può sentire)
riuscirà a mostrarsi naturale
anche questa solitudine,

che nella trama scucita
incespicherà sull'orlo
della corsa verso il vuoto

e se nella resa dimenticherò,
sopra la voce rea
il sibilo del dardo,
potrò finalmente fermarmi
a fissare lo sguardo sgomento
sopra il respiro del vento

Micol 

5 commenti:

anonimo ha detto...

Ciao Micol credo che sia uno dei tuoi

brani piu' raffinati. Grazie

Nuvola (che fa sempre casini e non riesce ad iscriversi)

anonimo ha detto...

ps vorrei sentire le cose come le senti tu perchè a dirle non sarei

mai capace. Nuvola

MicolForever ha detto...

Nuvoletta dolce, credimi la cosa è reciproca... scrivi un incanto e se mi doni una poesia la pubblico qui, dato che questo blog diventerà per me un diario importante.

Grazie per essere passata. Ti abbraccio fortissimo. D*

anonimo ha detto...

Il respiro del vento è come una preghiera che non si recita ma si respira. Il vento quando è una brezza ci porta il suono di antiche battaglie sopite o di nuove speranze ormai scolorite che danzano nell'aria come scogliere nel mare tempestosto delle antiche chimere. E se stringi gli occhi e respiri più affondo, lo senti arrivare quel vento leggero, come quel galeone che un bel giorno ti prende e ti porta nel sogno argentato di un cuore che pulsa, come fosse un amore che prende per sempre e non solo un'altro fuoco fatuo che poi ogni volta si spegne...

E' bello quello che hai scritto, porta il lamento della malinconia e la tristezza profonda di chi non riesce mai ad andare via...

Pier

anonimo ha detto...

Come faccio a correggere QUEL : "affondo con a fondo?... che cavolo.......scusami.

Puoi corregere tu per me?

In verità avrei anche molto altro da correggere se solo potessi.. ma non posso..

Scusami.

Pier