... ed ora che sono giunta sopra il monte che mi resta da fare?
scendere per il sentiero che di strada ne avrò da percorrere ma mi porterà dritta fra le braccia dei miei avi o resterò sdraiata in un sofà d'erba e farfalle a guardare il cielo che programmi trasmetterà?
Bevo un infuso fumante di unicorni bianchi che galoppano in riva ai mari del nord e il vento attiva un ricordo e concepisce un profumo di corpi avvinghiati uniti mai in lotta d'amore e potere e se la tua pelle non ho mai morso io ne conosco ugualmente il sapore.
Sinestetica magia d'appropriarmi di un respiro dal vetro che imprigiona la tua fotografia, d'averlo sul mio fiato, e i capelli foglie strette di palmette e mani rami dramatizzano sulla mia testa la loro verità e ho difficoltà a tradurrne i segni ed il labiale, parliamo due lingue diverse inverse e bislacche da tirare fuori dalle tasche quando andrai al cinema a sgranocchiare per svilire la noia o la tensione.
La corteccia caduta scricchiola sotto il tuo passo ma non so dove stai e sto ferma sotto vento annusando la contraddizione termica del tuo corpo che sventra l'aria circostante e attendo nell' attenderti avvolta in un adagio che filtra sul mio udito la sola unica nota acuta che affilata stalattite trafigge l'arteria. Solo ora comprendo dopo aver attraversato, accartocciato, intrecciato, abortito il mio pensiero con quello altrui, che questa non è poesia e mai lo sarà solo un drenare di materia emozionale e scorie d'impulsi elettrici cerebrali.
... e continuo a pretendere un Angelo che trasfiguri ancora e poi per sempre la mia Arte e la mia Ragione in una Bellezza il cui tocco della mano sulla mia non posso fare a meno di cercare, una creatura chiamata Nostalgia contaminata dall'inclinazione sinestetica di cui sono posseduta
... e corro sul pianoro in alternanza di fuga e inseguimento dove io sono la preda e ancora io la cacciatrice, vigile sul volo del rapace che si nutre da principio di bulbi oculari per accecare la vittima perchè si arrenda all'evidenza che prima del tutto era il nulla e prima che fosse luce era la notte più cupa come nella vittima la cecità e l'oblio.
Micol
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