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martedì 8 giugno 2010

La Signora






In un momento in cui i miei interessi sul web si ridussero quasi a zero mi ritrovai un giorno a leggere il diario virtuale di una signora "di una certa età". Vi arrivai per caso attraverso un motore di ricerca nell'intento di trovare un'immagine idonea a corredare un mio pubblicato.
Provai immediata attrazione sia per i suoi dipinti, che per la bella scrittura da cui versava le sue documentazioni i suoi pensieri.
Fu immediata la mia affezione per le sue parole e l'immagine che mi feci di lei che salvai nei preferiti il suo indirizzo.
Così ogni giorno le faccio visita.
Arrivo in punta di piedi, non ho mai nemmeno lasciato una virgola, ha il suo seguito e leggo anche tra i commenti che le vengono lasciati che l'impressione sulla sua personalità e l'arte che gli è propria è comune alla mia.
Lei m'insegna l'amore per le piccole e buone cose, mi dice che la passione non cesserà mai nemmeno a cent'anni perchè una nuova arriva ad abitarci quando quelle del corpo cominciano a farsi meno e giungono prepotenti quelle del ricordo. La passione diventerà nostalgia e la memoria s'arrenderà su particolari estremi come quelli più piacevoli tanto quelli più dolorosi.
Attraverso i suoi disegni e i suoi dipinti la mano educata al tratto e al colore s'evvince la lucidità della memoria.
Paesaggi, luoghi vissuti e amati, come il bel panorama in un'estate trascorsa in riviera ricordando quello che sarà l'ultimo periodo di vita di sua madre e quale struggimento nelle parole che descrivono l'assenza di presagio di una malattia che repentina non la farà giungere al successivo Natale. Dopo quell'estate i suoi dipinti diventeranno cupi, flebilmente astratti come sragionati perchè quello è il canto di dolore per la morte di sua madre e poi ecco un profilo di suo padre che cattura la solitudine della vedovanza, la senilità e l'oblio. Saranno il ritratto delle sue mani poggiate una sull'altra come a mitigare l'assenza di altre mani che per lunga vita avevano stretto le sue, quelle sono mani d'artista, dita affusolate e unghie curate per un uomo quasi centenario, la signora descrive il suo quadro e aggiunge alcune note, pensieri sparsi a completare quel ritratto. Le mani di suo padre, maniaco della pulizia e della scrittura, uomo dal carattere forte, ma incline ad una dolcezza nascosta.
Ogni giorno leggo e aspiro a fondo la calma che ne traggo da quel racconto autobiografico, in un'atmosfera d'appartamento in un palazzo antico in un centro storico della capitale, oppure quando si trasferisce con il portatile regalatogli dalle nipoti nella sua casa di campagna, conosco ogni suo spostamento ed è facile collocare l'ambientazione figurativa data la sua puntigliosa descrizione vivace e fantasiosa.
E' facile immaginarla intenta tra giardinaggio e ricamo, il pasto che consuma, il piccolo piacere di una libro o l'affitto di un film, poco avezza al mondo esterno come potrebbe un'artista del suo calibro?
Con l'arte ci si misura in solitudine. Non può un'artista comporre un'aria musicale o dipingere un quadro, tanto meno scrivere un romanzo se non trova l'ideale dimensione del rapporto con se stesso da donarsi con l'Arte.
Io stessa non riesco più a dipingere perchè è basilare un luogo fisico su cui piantare l'attrezzatura, avere la giusta luce e l'equilibrio tra l'ispirazione e il mio "la" interiore.
Non posso dipingere in un appartamento di 50mq dove regna il caos e interessi non comuni degli altri abitanti che si scontrano con l'aspirazione alla quiete e alla realizzazione della bellezza che star soli occorre per la creazione.
Quindi un pò invidio "la signora D." (anche l'iniziale del nome abbiamo in comune).
Ogni giorno vado a trovarla e mi siedo nel salottino di midollino intrecciato verde bottiglia foderato di cuscini accoglienti in fantasie di rose bianche e rosa (così lei descrive il luogo dove riposa il quotidiano e attende d'ospitare il passato).
Mi siedo ad osservarla, a leggere nelle sue rughe, il suo umore non sembra particolarmente incline alla malinconia è sempre fresco di mattino anche quando racconta d'aver preso l'auto per recarsi a far la spesa.
Ci manca solo che racconti che il giovedì tra l'ora del pomeriggio che lascia alla sera prima dell'ultimo desinare della giornata ha il bridge con alcune amiche, quelle di sempre.
No questo non lo fa, le sue amiche anzi i suoi amici sono una coppia di labrador che non le levano mai lo sguardo di dosso, pazienti custodi e fedeli compagni di un'esistenza arrivata a sentirsi completa nonostante la vita ha tolto più che dato.
La musica classica fa da sottofondo alla lettura, convincendomi che non sarà così traumatico trovarsi un giorno davanti allo specchio senza più giovinezza e in quegli occhi diventati fessure languide e azzurrine il volto giovane di chi tanto ho amato e perduto rimarrà tale per sempre.

Micol




13 commenti:

diversamenteintelligente ha detto...

Fai parte dei "riflessivi"... ti serve quiete, calma ed atmosfera adatta per creare...
Immagino la sofferenza di non poterlo fare nell'ambiente che descrivi.
Peccato.

Musica sognante.
Non correggere nulla... perchè non c'è nulla da correggere. E' perfetto così...

MicolForever ha detto...

Faccio parte di un mondo interiore destinato all'estinzione.
Mi accorgo spesso d'essere lontana dall'attualità di questo tempo che imprigiona masse psicologiche in circuiti di progresso anomalo (che definirei più propriamente regresso).
Hai colto la mia sofferenza per non potermi dedicare all'arte come la mia indole richiederebbe.
Così rinunciare per me è d'obbligo ma ciò provoca frustrazione soprattutto quando l'ispirazione prepotente preme sul desiderio di riprodursi ma devo soffocarla a causa della situazione contingente.
Ti ringrazio per l'attenzione mi hai fatto sentire compresa.
Buonanotte



LucreziaNon3Qui ha detto...

Se volessi con un pensiero favorire l'atmosfera non riuscirei a far di più.
Ragazza mia tu "ci hai" classe...
Ti raccomando il ranocchietto, è un un oracolo di saggezza e fama.

besos

MicolForever ha detto...

Un oracolo? Che predirà quindi del mio futuro il saggio e famoso ranocchio arboreo?
Voglio sapere tutto sull'amore... i soldi, alla faccia dello scudo fiscale li lascio depositati in Swissera! (mi scappa da ridere)
che faccio rido?
massììì...
besos

diversamenteintelligente ha detto...

Chiedevi una formula per uscire dalla tua "prigione" emozionale... ecco, ridere... è uno dei primi passi per intraprendere la giusta strada...
(Lu... dopo passo a pagarti la somma pattuita...) [IMMAGINE]

Ehhmm... sarà pure famoso, ma... chi è il ranocchio arboreo ? [IMMAGINE]

MicolForever ha detto...

diversamente... rido perchè oggi ho la luna buona, mi sono alzata con il piede giusto e ho un atteggiamento tutto sommato positivo perchè ho fatto un bellissimo sogno e se i sogni son desideri speriamo che si realizzi.
... e poi non voglio una formula per uscire dalla mia "prigione emozionale" ... ho detto che vorrei sapere tutto sull'ammmmoreee!!! ... inzomma se devo considerare il fatto che Olivier Martinez m'inviti a cena, dovrò prepararmi psicologicamente.
Buona giornata!!!

LucreziaNon3Qui ha detto...

rano-rano...non così pubblicamente, la trattativa doveva rimanere internos... ;-)

diversamenteintelligente ha detto...

@ Micol: una che esce a cena con Martinez, non ha bisogno di sapere nulla sull'ammmmore... sa già tutto !! [IMMAGINE]

@ Lucrezia: dici che è stato troppo evidente, vero ? Già... hai ragione... mi son lasciato prendere dall'entusiasmo... [IMMAGINE]

LucreziaNon3Qui ha detto...

Questo Olivier Martinez?.... [IMMAGINE]

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MicolForever ha detto...

Si,è lui!
Ma non si trova in natura, è autoctono delle metropoli cinematografiche
Però... si concede alla fantasia! :o)

diversamenteintelligente ha detto...

Una sognatrice, insomma.... [IMMAGINE]

MicolForever ha detto...

forse... [IMMAGINE]

LucreziaNon3Qui ha detto...

Qualche volta non fa male sognare... io sogno anche ad occhi aperti!
:-)))))