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lunedì 4 maggio 2009

Volevo stringere una mano...

Ho il volto tirato e stanco, questa mattina solo una traccia di trucco per levare il pallore e nascondere il segno sotto gli occhi delle gocce saline che hanno lasciato impronta.
Una notte insonne popolata di fantasmi e ricordi.
Un cane abbaiava instancabile in uno dei cortili fra le case.
Il silenzio della notte non riusciva a darmi pace, il letto divenne un rosario di grani di pietra di fiume.
Il mio corpo sussultava al dolore che provocava quella membrana opale che s'allunga dentro.
NOn c'era respiro che chetasse la mia mente.
Ho il volto insonne di una notte bianca.
Così bianca che il buio ebbe paura di venire fuori.
Volevo stringere una mano che mi fosse di conforto il suo calore e la sua forza, stringevo invece un crocefisso d'argento.

Mic

12 commenti:

MicolPoesia ha detto...

ecco un momento che ha quasi del perfetto... Chopin, un Angelo seduto sul divano difronte a me... ed il resto è un passo di danza,

il mio limite d'espressione, la mia paura di sbagliare che poi, per tanta paura sbaglio sempre.

shhhh! fermatevi pensieri... Chopin...sinfonia da ascoltare ad occhi chiusi, sorrido al mio Angelo mentre mi faccio portare via dalla musica lontano ... in volo... fra quelle ali che mi terranno stretta e mi accompagneranno sul leggero vento offerto da Morfeo.

Goodnight little Mic

MicolForever ha detto...

...è proprio il caso di dire...

mi faccio compagnia!

anonimo ha detto...

ci sono dei momenti che farsi compagnia da soli è l'unico modo per sentirsi un po' soli ma in mani sicure

scrivendodinoi ha detto...

mi piace questo parlare tra te e te...tirando fuori pensieri che altrimenti rimarebbero dentro...un abbraccio principessa

MicolForever ha detto...

La verità?

sono venuta per cancellare tutto questo che è stato commentato.

Certe volte mi sento così amara che

dimentico di evitare di oltrepassare la

linea di demarcazione del sensato, della coerenza, dell'essere quel che sono una donna matura.

Quando mi rileggo dopo giorni quello che un momento di follia ha avuto necessità di venir fuori, mi faccio paura da sola.

NOn so che dire in mia discolpa... nessuno è immune da qualche sofferenza.

Io la esterno così, pur comprendendo che non sia "normale".

Per favore non giudicatemi negativamente.

Grazie Marì (dolce amica mia)

e grazie all'anonimo del cui pensiero scritto denota sensibilità e anche se sconosciuto ho sentito quella pacca sulla spalla...

Mic

anonimo ha detto...

allora eccoti un'altra pacca sulla spalla : sono passati 5 giorni da quando hai pubblicato questo post e sicuramente ora sarai più serena e più dolce, Buon W.end!

PerFiloPerSegno ha detto...

Micol non ha bisogno di condizionali!

Lei è sempre dolce e le rare volte che l'ho troavata mi ha trascinata con l' allegra esuberanza della sua personalità, anche se leggere ciò che scrive alle volte potrebbe dare un'impressione differente, fuori dalle pagine lei è una trascinatrice e lascia un'impronta di virtù rara al giorno d'oggi.

Chi è che non vive momenti momenti di sconforto? Purtroppo cara amica mia, leggo solo ora del lutto che comprensibilmente ti ha fatto cedere.

Sono situazioni di grande doloroso coinvolgimento, ma tu cerca di non deprimerti più del dovuto consentito... ti sono vicina e ti abbacio forte

io ci sono e ci sarò sempre

tua Filò :))

ciao!

p.s. ti ricordi? "dai fammi un sorriso...!" e come potevo dirti di no? Ora voglio vedere il tuo. :)*


scrivendodinoi ha detto...


sono d'accordo con Filò...parole sacrosante...un abbraccio alle signore e una stretta di mano all'anonimo

PerFiloPerSegno ha detto...

[IMMAGINE]

scrivendodinoi ha detto...

[IMMAGINE]


...anche da me :)

MicolForever ha detto...

Ancora febbricicante ma abbastanza lucida per ringraziare degli auguri.

Buonagiornata Ragazze!!!! :)

MicolForever ha detto...

Avevo promesso a me stessa che non avrei più scritto su ciò che sono i miei umori.

E forse non dovrei farlo.

Manco certamente di autocontrollo, di autodisciplina, ma è davvero difficile mettersi a piombo dopo tanta tensione è necessario lasciarsi andare.

Lo è per me che per chi non mi conosce a fondo o per lo meno per quelli a cui non ho concesso di conoscermi spesso vengo ritenuta una persona fredda, distaccata, eccessivamente introversa se non addirittura antipatica.

Certo poi è un attimo entrare in contatto con me e scoprire qualcosa di diverso.

Ho dovuto chiudere molte porte in questo ultimo anno.

Un'esperienza personale mi ha forgiato tantissimo e ho cominciato con il "tagliare" i rapporti logori e che mi assoggettavano ad un per così dire rapporto di convenienza e il dovere mi portavano a prolungare.

Ho cominciato con il mondo del lavoro.

Da mesi è assoluto mutismo con il collega che siede alla scrivania collocata nella stessa stanza dove opero.

Lo stesso vale per altri colleghi la cui strafottenza, presunzione condita da una bella glassa di ignoranza hanno superato ogni limite di decenza.

Non ho bisogno e non sento la mancanza di quelle lunghe chiacchierate confidenziali che avvenivano solo qualche anno fa, sono state tempo irrimediabilmente perduto se poi il risultato è che mi è stato riservato un servizio irrispettoso.

...e poi quelli che si dichiaravano amici solo quando era loro il bisogno, certo gli amici si vedono nel momento del bisogno strano che per i miei momenti X non esistessero... quindi zac... un bel taglio e un bel sospiro di sollievo.

Non mi serve avere un'amicizia se non l'avverto VERA e per vera intendo che devo fiutare il profumo del pane della lealtà, intendo specchiarmi in quella persona e vederci riflessa la luce del rispetto e della pura emozione.

Tutto il resto non mi serve. Tutto il resto non equivale all'amicizia ma solo ad un mucchio di gente che fa confusione nel quotidiano.

Probabilmente essere tanto esigente mi ha portato a perdere affetti grandi per delle incomprensioni per le quali non mi è stata più data la possibilità di spiegare dopo la prima sbandata... ma la vita è una corsa in moto ad alta velocità.

Ci sono volte che l'adrenalina indotta dalla paura inocula una sensazione immensa di potenza da credere che nulla di irreparabile potrà accaderci e quindi ci incita ad alzare il culo dalla sella e mettersi in piedi come uno stant-man pronti ad abbracciare il vento ingenuamente dimentichi delle conseguenze.

Io sono caduta a metà corsa. Non sono più riuscita ad alzarmi.

Evidentemente Non sono stata una brava acrobata o non ne avevo la stoffa.

Ma il mio cuore custodisce preziose assenze e non ha paura di rimanere solo a correre incontro al vento.


Goodnight

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