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mercoledì 13 maggio 2009

La gatta pezzata

Sono sveglia dalle cinque del mattino.
Cercavo la posizione giusta per alleviare la crisi.
Seduta sul letto anche dopo la dose.
Non posso riprendere il sonno, il sibilo e l'affanno, con quel comporta cercare aria e non trovarla, l'autotrening per non cadere nel panico, mi spingono ad alzarmi.
Così ho salutato il nuovo giorno prima ancora che si svegliasse la sveglia.
La cucina era già invasa da una lingua di sole, da settimane il nastro della tapparella si è rotto e quella rimane chiusa un pò meno della metà o aperta un pò più della metà dipende dal punto di vista e da quanto si necessita di luce o di privacy.
La caffettiera svettava sul fornello pronta dalla notte prima, aspettava solo di essere accesa e il sibilo con insieme l'aroma si propagano per annunciare il liquido denso e scuro che avrei versato di lì a poco nella tazza. Sorseggio con il telecomando in mano.Ancora stordita dalla levataccia non comprendo bene le notizie. La Ferrari minaccia la ritirata dalla F1 - Dove sta la crisi? non ci sta nessuna crisi - Il Papa davanti al Muro del Pianto - Clandestini e sbarchi, sì e clandestini e sbarchi, no! - Città più sicure, un pensionato viene trovato privo di vita dopo che viene derubato nella sua abitazione...
Terremoto Abruzzo - Notizia non pervenuta.
Dopo la stampa cambio canale per ascoltare musica.
Tecno e gambe vertiginose sono in primo piano.
HO mal di testa, ma dopo l'antistaminico e il cortisone, un antidolorifico mi sembra eccessivo e passo.
Poi mi affaccio alla finestra e le rondini che puntano verso di me spaventate dalla mia presenza, cambiano repentine la traiettoria, il loro nido sta sopra la mia testa fra il cornicione e la finestra.
Gridano i piccolini e sui loro becchi teneri e aperti sorrido un pò acceccata dalla luce ancora non del tutto definita del sole che spacca sul monte.
Poi guardo sulla strada la vita che già si è avviata per raggiungere i posti di lavoro, le scuole, la messa del mattino.
E' allora che vedo la gatta pezzata.
Così era stata soprannominata, arrivava nel nostro cortile da chissà dove per nutrirsi dal piatto dei nostri gatti di casa.
Ora la vedevo con la schiena poggiata sul bordo del marciapiede e parte del suo corpicino peloso nascosto dalla mia auto.
Sul marciapiede passa qualcuno e la guarda.
Le rondini e le tortore cantano la lode alla loro giornata d'ali e cibo.
La gatta pezzata è immobile.
La gatta pezzata non ruberà più gli avanzi del pranzo e della cena dai piattini di plastica e vaschette d'alluminio destinati ai gatti del cortile.
Ora è una rondine, una tortora, un verdone... fra i rami degli ulivi, dei mandorli e dei peschi... ora è quell'uccellino che istintivamemnte cercava di cacciare.
E' contenta delle sue nuove ali, lo capisco quando scendo per salire in macchina e vedo sul suo muso il sorriso del sogno eterno.
Al cospetto della vita e della morte tra le quali sto nel mezzo col grembiulino profumato d'ammorbidente e seduta sul banco di un'aula piena di libri,  dimentico il mio affanno in mezzo al petto e vado per quella strada che ogni giorno si apre a nuovi disegni e lezioni.



2 commenti:

scrivendodinoi ha detto...

pezzo bellissimo...è come trovarsi in un negozio di tessuti...nel momento in cui si srotolano cotoni e sete fiorite...un metro, due metri...di più...e quello che vedi là...ti riempie gli occhi...ma quello che leggo qui...mi lascia senza fiato colpendomi nel cuore...un bacio soffiato

MicolForever ha detto...

Un giorno non lontano, attratta dalla sua vetrina, entrai in un negozio di sete cinesi.

Mi guardavo intorno più per curiosità che per necessità. Mi colse subito la stranezza perchè per quanto io ami il nero giunsi alla conclusione che in quella profusione di colori e stampe di paesaggi, giardini, rami di ciliegio fioriti, uccelli di palude, lunghi steli di bambù e fiori di loto, il tessuto rosso china impreziosito da draghi d'oro stampati in altezza mi stese di meraviglia.

Questo per allacciarmi al tuo commento, per ringraziarti per il piacere che mi fai ogni volta che posi attenzione su di me e anche per quel discorso impegnativo su cui ci siamo cimentate: il piacere di raccontare, la sensibilità di cogliere dalla visione di un sasso il sogno impossibile di vivere come un fiore la brezza del mattino.

grazie fatina mia, tvb!

bacio e...

... buonanotte!

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