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venerdì 8 giugno 2007

PARETI GALERA


PARETI-GALERA
(POESIA ATIPICA)(RACCONTO ANOMALO)


I resti della cena noncuranti sul tavolo, chi avevo seduto accanto ha raggiunto altre distrazioni e così guardo le mie mani testimoni di privazioni.
Poche parole, le ultime della giornata e poi le luci si spengono sopra i loro occhi, pace notturna e intorno ancora gli echi di discorsi lasciati a metà e rovesciati giochi .
Ora potrei farlo che nessuno udirebbe, ma soffocare ancora un grido non mi riuscirebbe, allora piango e nel silenzioso assenso come fossi un mantello, calo su tutto quanto abbia un senso.
Mi guardo intorno soffocata da pareti -galera, un tempo ricordo che erano bianche e un malessere mi assale gravando su membra già stanche.
Vorrei senza rumore andare in un ovunque senza meta con una valigia carica del poco che mi somiglia per sparire nel mistero di chi non lascia addio.
Insoddisfazione , disaffezione chissà poi cosa sia ,
quella molla scatta dentro e dopo si è persa ogni magia.
Ho cambiato pelle e di tutti i pretesti che mi sono figurata non mi hanno poi convinta veramente, anche se, mi dicono, abbia tutto quel che si dovrebbe avere
ed io ingrata, non sento che l’inquietudine di stare disarmata dietro una barricata.
Vuoi per insofferenza o solo egoismo che non sono questi i patti che avevo stretto con me stessa.
Così mi serro in prigione, sia casa, sia ufficio e prima del cappotto, indosso una maschera abbinata ad un vecchio vestito.
Non mi affaccio più sopra uno specchio perchè questa faccia è quella che conosco più di tutte e non mi è difficile truccarla dando le spalle al mondo.
Sveglia dal torpore del vagar mentale mi accorgo di non aver mosso un passo verso quel bagaglio ed ora indebolita dai progetti illimitati, rimango qui, carceriera fra arredi e parati
Mi muovo in un labirinto con qualcosa che muore dentro e stento a riconoscerla quest’anima mia ormai distorta.
Vorrei gioire, forse solo giocare ma con le manette ai sogni, mi è impossibile anche respirare.

Micol

17/05/06

2 commenti:

divento ha detto...

Ed è un morso che ti stringe forte l'anima dentro. Pareti amate e odiate allo stesso tempo tana e prigione. Un rifugio, un eremo.

foglidiparole ha detto...

Scusami per questo messaggio forse fuori luogo, non vorrei disturbare ma volevo avvertirti che foglidiparole ha risolto i problemi tecnici ed ha riaperto: ora possiamo scrivere e confrontarci come un tempo.


Caro saluto.

Nadine (Swan)