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giovedì 21 giugno 2007

TI SENTO SAI?




Salvador Dalì - The meditative Rose

"TI SENTO SAI?!"



L'elegante calligrafia che ti è propria, quel tratto in blu che esprime la tua esperienza mi affascina, da leggere e rileggere senza stancarsi, nonostante tutto sia in ordine fra punti esclamativi e quelli interrogativi, lasci troppi spazi bianchi che a fissarli danno un profondo senso di perdizione.
Ogni tanto apro quella pagina e guardo quelle onde davanti ai mie occhi: Ti sento sai?!
Pronuncio piano e assaporo il suono che emettono certe parole e per un istante chiudendo gli occhi, le vedo alimentarsi di vita propria e mi faccio rapire.
Poesie timide, passionali, racconti di vita, qualche frase buttata lì fra parole pratiche di azioni ordinarie, sembrano venire fuori con un evidenza sfacciata che mi rende debole.
Mi senti?
Mi senti dentro, fuori, nell'aria, alle tue spalle, non puoi confondermi così e lasciare in sospeso un senso che dovrebbe considerarsi compiuto.
Dovrai emozionarmi e ancora sorprendermi, incuriosirmi, solleticare la mia fantasia, la mia femminilià.
Dovrai mostrarmi la tua mente.
Il corpo è solo un limite, traccia un confine senza possibilità di concessione, comandato da pulsioni che abnegano la vera bellezza di un sentimento.
Non voglio sapere se hai un passato, null'altro di te se non che arrivi come fossi nata oggi.
Ti sento forte, tenera, insidiosa, commossa davanti ad una nuova emozione che grava sul petto e io non posso far altro che lasciarmi andare, fino a non emettere più respiro, affogare in questo mare di parole, tra le onde in piena che arrivano tumultuose a buttarmi di sotto.
Ti sento sai? Anima che lotta e si ribella e che quieto con le note di una rapsodia.
Anima è mente e pur non mento al mio corpo il desiderio di averti ancora con lo stesso trasporto dei giorni mai dimenticati, della fantasia e dell'attesa, di un amore mai avuto e tanto bramato.
Mai dimenticherò il fondersi delle labbra con il cuore in subbuglio e gli occhi chiusi a cercare di nascondermi dentro il buio dell'intimo dolore.
Dove inizi tu? Dove finisco io? Eppure le mani che non conoscevano le strade, hanno percorso il tuo tempo e le tue rughe fino alle parole amare.
Ora che ti sento non posso fare a meno di te, ti voglio con tutta me stessa, in corsa con l'affanno del ritardo. Sei l'ultima fermata prima che il tramonto trasformi la mia pelle sotto il gelo delle notti bianche di panorami interrotti.
Ti voglio Vita,
Ora ti sento.

mICOL



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