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sabato 11 febbraio 2012

COSI' DECIDO DI SCRIVERE




Sono giorni che ruoto intorno a questa pagina, ho tolto l'ultimo granello di polvere, ma poi era la luce che disturbava sul foglio. 
Ho ripreso l'idea di entrare e scrivere ma poi era la musica in sottofondo che distrubava la concentrazione. 
Ritornavo persuasa e con un' incipit vincente: questa volta avrei messo su un bel pezzo ma mi accorgevo che l'orologio segnava che s'era fatto tardi e avrei sicuramente trovato modo l'indomani più fresca ed energica la strada per versarmi sul mio nuovo affascinante diario virtuale.
Invece no!
La verità è che sto prendendo tempo, perchè qualcosa è accaduto e non è l'eccezionale ondata di maltempo che ci ha investito. 
E' un lutto, una perdita che non riesco ad elaborare e non ho nessuna intenzione di farlo.
Non provo alcuno stimolo per avviarmi ad una riabilitazione, la realtà è troppo scomoda e non mi nascondo che fuggo da essa cercando rifugio e consolazione in quel piano superiore di una coscienza al limite della razionalità benchè, se pur anche questa realtà parallela non ha nessuna via d'uscita dal dolore.
Una protesi a spirale è l'organo meccanico che un potere alienante ha innestato tra la mente e un punto imprecisato del quale non si ha verifica sulla veridicità, ma l'umanità da sempre ne osserva il beneficio del dubbio asserendone l'esistenza su un punto incorporeo chiamato Anima.
Ora non so se il mio sguardo sia caduto sul posacenere romboidale color ambra per puro caso o sia invece la protesi che si è attivata come di solito del tutto autonomamente creando degli scoordinamenti comprensibilmente innaturali alla postura, ai gesti, così alle espressioni del mio volto, stringendo il campo visivo e dilatando visioni improvvise, inoculando ora voci , ora volto amato, e mischiando talvolta come un baro sadico i ricordi come fossero carte al tavolo verde distribuendo e lasciando al caso l'idea che io sia un burattino nelle mani di un improbabile ingegnere del male o più probabilmente un sarcastico manovratore del culto della fede che ho sposato e legatami al palo invocando un'esecuzione che non arriva.
Questa sua strategia m'impone a tratti un'apatia oltre misura concepibile e falli d'attenzione su quello che sono i miei compiti da farsi sul momento e forse scrivo ma non so se lo scrivente è ciò che chi leggerà penserà che sia oppure un'intrusione fenomenale data la mia modesta ma sofisticata follia del genio incompreso.





3 commenti:

keypaxx ha detto...

Ci sono momenti, nella vita, dove la riflessione è necessaria. Ci permette di capire cosa sia veramente meglio fare; se fermarci a pensare o se alzarci per agire. Io credo, e sotto certi aspetti lo scrivi anche tu, la soluzione migliore sia una perfetta simbiosi di entrambi.
Un sorriso per l'inizio della settimana.
^____^

Anonimo ha detto...

mammina.....

La casa di Micol ha detto...

baby
mi basta un segno, un cenno per darmi il sorriso.
Buona giornata
ti vu bi
:0)

Keypass
il "precognitivo" ... pensa che scrissi qualche anno prima ciò che poi mi successe davvero... e la protagonista era un personaggio di tutta invenzione.
Almeno tu gli eventi li fai accadere lontano da te :0)

Zava ha sicuramente un seguito, la bellezza impressa nelle appendici mi dice che verrà educata per servire gli uomini topi, lei intelligente, bella e scaltra saprà trarre in suo favore risorse da un mondo occulto e marcio.
Per la piccola sorella purtroppo non vedo un futuro. E' più fragile ed indifesa caratteristica dei bimbi orfani in tenera età. Ha bisogno di una guida per crescere e cadrà nelle mani sbagliate o forse sarà contesa in un ricatto.
ahahah!
scusa tanto per la fantasia, certo che lasci con il fiato sospeso tu.
Sarà che a me tutte le storie a puntate mi vanno poco a genio, finisco per crearmi un proseguo tutto mio. Avrai il beneficio della mia attenzione, perchè solitamente mi stanco di attendere e... vabbuò!

Buon inizio di settimana anche a te!

*__*