segui i miei passi

Photobucket

martedì 21 giugno 2011

PAROLE E VETRI




Le ho viste affidarsi a mezzi di trasporto inconsueti pur di raggiungerti. Le mie parole.
Mi commuovono sono come bambini incompresi ed innascoltati ma tenaci si arrampicano sfidando la pietra e i muri che visti da qui sembrano grattacieli.
Le mie parole sono esangui quando la sensazione di inadeguatezza e inutilità provano a schiacciarle e rubini, smeraldi, turchesi e altre pietre e diamanti loro sono di grande valore quando s'impegnano ad abbassare il capo per studiare il volto di chi ha potato la siepe.
Avrei potuto portare, le mie parole, ancora su quelle labbra dipinte d'audace colore sulle gradazioni in bianco e nero del mio ritratto e avrei potuto attendere di darle vita per versarle in un volo diretto sulle tue labbra schiuse su un "si" dolce come frutti sgranati di melograno.
Con lentezza, le mie parole, su muovono e si cullano sul solco fra i miei seni pieni come lune e di dune ad accostare il paragone al deserto, così fa capolino l'irriverente pensiero in quelle pronunciate carezze, il gioco che diventa palpito d'ala, battito di cuore, vibrazione e martelletto e tutto a te mi porta quando non so dove più mi trovo a scivolare tra vetri sparsi nel letto di una stanza esplosa in una lampada fulminata.
Mic

7 commenti:

prufrock1962 ha detto...

hai scritto una cosa bella bella

MicolForever ha detto...

ho scritto una cosa sentita sentita 

Grazie!!!
p.s il tuo giudizio sulla qualità della mia scrittura è importante ed è anche da supporto e da stimolo per una piccola scrivana come me!
ciao!

anonimo ha detto...

[IMMAGINE]

anonimo ha detto...

Dolcissime parole. [IMMAGINE]

MicolForever ha detto...


[IMMAGINE]

Perchè tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.

E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.

Così si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.

Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.

E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

Pablo Neruda

g r a z i e! per l'attenzione...  [IMMAGINE]

 

anonimo ha detto...

sarà perchè non ho avuto mai il tempo, sarà perchè era da molto che non mi soffermavo a leggere con attenzione...non lo so bene cosa sia ma so che  queste tue "parole" sono veramente bellissime ! 
Mi hanno raggiunto !![IMMAGINE] .
Bravissima Dani !
Dolcissima Dani!
Sentimentalissima Dani !
Tenerissima Dani !
ecc. ecc. 

Smack !! [IMMAGINE]

Giusi
 

MicolForever ha detto...

Ehi Giusy calma... tutti questi complimenti!!! Non ci sono abituata [IMMAGINE]

Il tempo è prezioso soprattutto ora che devi goderti gli agi pensionistici non è necessario spenderlo per soffermarti a leggere le mie "sclerate" !
Questa volta non ti sono arrivata ermetica come altre volte, l'hai capita! [IMMAGINE]

Buona domenica
baci