Delle parole suonate
agili e accurate
sono reclusa.
Esse scendono in scale,
giocano con note
e si sollevano aeree
in promesse di fuga.
Di questo scivolare
dagli appigli
di faticose prese
sembro confusa
o forse solo arresa.
Se solo il mio volto
non fosse rigato dal danno,
sarei grazia perfetta
nell’aggirarmi silenziosa
fra arredi e velluto
del salotto auditorio
illuminato soltanto
dal chiarore lunare.
Micol
5 commenti:
Forse le fughe in musica sono meno dolorose delle fughe delle nostre anime.
Un saluto Micol.
Nucci
_concordo con il commento di Nuccina
Luce
questa poesia è un miracolo
se avessi notti così incarterei il sole
e lo riporrei in fondo ad un cassetto
commenti ricevuti su Nuovapoesia.it:
gimba Lun Mar 19, 2007 7:48 am :E come non essere incirciati dalla musica di Chopin specie se notturni e chiari di luna.Il suo romanticismo ci coatta irresestibilmente il cuore fino
ad un pianto di piacere.Mi viene qui in mente La pioggia nel pineto,si che tu pianga/ma di piacere....Brava Daniela,appropriata lirica al tema scelto.
Un abbraccio commosso.
Gimba
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