segui i miei passi

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martedì 23 dicembre 2008

Ancora una mano...





... e siamo all'antivigilia della vigilia di Natale.
mentre tutto s'annoda tra fiocchi d'organza sintetica,
profumi legnosi e d'agrumi
sembra che precipiti questo tempo
in bilico sul finire del baratro ciclico, cadrà anch'esso dall'ala immensa e circolare del tempo, quando nel suo affannoso rincorrere l'alba e poi il tramonto sulla ruota del criceto, arriverà in cima ad ore 24 e si lascerà cadere nel vuoto... il suo posto è già assegnato al nuovo giorno che al minuto secondo è lì puntuale a prendere servizio... e si penserà che tutti i giorni siano uguali... ma non è così,
per qualcuno sarà Natale... ma sarà Natale davvero per tutti?

Natale è gioia, gioia nel cuore...
io passo per questa mano!

Mic!

giovedì 18 dicembre 2008

Complice un' Orchidea ...

Giocofotografando in pausa caffè!
Mic














Negli occhi
due stelle
d’un nero profondo

Meraviglia
di donna
il suo sorriso è solare

Esuberante
nel cuore
il suo bisogno è amore

Ti prende per mano
delicata Regina
e con tono pacato
in parole sue sagge
lenisce ferite
accarezzandoti piano.

Marisa for Mic
 



Marì ti porto con me!
Sempre e ovunque!
Grazie d*










mercoledì 17 dicembre 2008

Oltre le barricate





Oltre le barricate c'è rimasto poco da raggiungere per appropiarsene.
Solo rovine e cumuli d' immondi indumenti dismessi,
sangue e piccole, quasi invisibili ad occhio umano, pozze di sudore.
Da questa parte non si è al sicuro.
Ma, per lo meno, si ha la sensazione di essere comunque al riparo.
Una piccola guerriera raccoglie dalla sacca quel pò
di coraggio che rimane superstite da una guerra, che ha visto due mondi arrendersi all'implosione.
Cosa sono i sogni?
Dove vivono se non per le vie tracciate dalle stelle
luminose sì, ma quanto distano dalla realtà scura che di ombre è colma?
Forse un essere mai visto in natura si aggira sospettoso e cospira contro di lei e lei questo lo avverte, per questo allarga le narici, per inspirare meglio l'odore nemico, per prepararsi, eventualmente alla difesa.
E quale arma usare? Disarmarlo con la dolcezza che le è propria o usare la forza delle lame d'acciaio?

Mic

giovedì 11 dicembre 2008

X MAMMA

QUESTO VIDEO MA'  LO DEDICO A TE!!!


BY KIKKO

ALIAS =MITIKOKOBE=




LADY SEXY DI VACCAMAN - BELLA GAFO!


TI LOVO!!!

QUANTO MANCA A NATALE?















MORGAN - "CANZONE PER NATALE" (dedicata a me perchè mi piace un casino!)

mercoledì 10 dicembre 2008

Ti Ascolto ... in compagnia di Elvis!







CI SEI! IO SONO QUI! TI ASCOLTO!
GOODNIGHT MIC



Ascoltando Lui: il Grande, il Mitico, l'Inimitabile ed Unico ELVIS*













Elvis Presley - "Suspicious Minds"

venerdì 5 dicembre 2008

Aria di cambiamenti!


Da un paio di giorni le notizie circolano sottovoce nei corridoi e nelle stanze della sede in cui presto servizio.
Il pensiero si affetta sottile fra speranze e preoccupazioni.
Il nuovo che avanza un poco spaventa, un poco aiuta a riprendersi in mano qualche entusiasmo.
Per ora viviamo ancora nell'incoscente bisogno di conferme che ci da l'abitudine quotidiana di quel breve sibilo che il badge annuncia il nostro ingresso o la fine dell'orario di lavoro.
Non abbiamo nessuna certezza, di sicuro l'era del Cinghiale Bianco, vissuta dai nostri padri e parte da chi mi è coetaneo, ha subito una svolta e  sta per concludersi.
In fondo, senza rimanere troppo concentrati nella propria realtà, i segnali arrivano da diverso tempo da tutto il territorio nazionale.
Il disagio generalizzato non distende di certo gli animi, sempre più in ansia e riversi in condizioni d'instabilità e precariato.
Se per questo Ente fosse stata prevista una Cassa Integrazione o peggio la possibilità di una chiusura per mancata o inadeguata gestione del personale dirigente dell'attività e la dichiarazione fallimentare, , oggi saremo di sicuro per strada a far cifra o somma con le migliaia di precari, cassintegrati, licenziati, disoccupati etc etc.
Ma grazie anche alla pazienza, al bisogno di sentirsi uniti in questa barca che fa acqua da tutte le parti eccoci arrivati ad oggi dopo quasi cinque anni di sofferenza e sopportazione degli eventi nostro malgrado avvenuti.
Lunghi periodi senza stipendio, instabilità, malumori, gravi discussioni, scioperi, manifestazioni e tutto quel che ne deriva da una situazione che definirla difficile e ben poco per chi non la vive sulla propria tavola apparecchiata.
Nessuna certezza quindi, ma il segnale forte portatoci dalla Regione Sarda in questi giorni ci fa credere che siamo oramai all'imbocco di un tunnel dotato di nastro trasportatore.
E' questa la sensazione che provo a pelle, mi sembra di essere trasportata mio malgrado e d'altronde che potrei fare... che potremo fare? E' forse il lavoratore che decide del proprio futuro?
Non ci è dato questo potere.
Tra pochi giorni si dovrà adottare lo Statuto tipo per i Consorzi di Bonifica, deliberato e approvato definitivamente dalla Giunta regionale  il 3 u.s. 
( http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?v=9&c=27&c1=1305&n=10&s=1&p=0),
poi sarà la volta dell'attuazione del riordino dei P.O.V. sul personale impiegato e nel frattempo vista la volontà ferrea da parte dell'Assessore dell'Agricoltura in persona a portare a termine nel più breve possibile la Riforma sui Consorzi di BOnifica, ci attendiamo un pò di tutto.
Il discorso sulla Fusione o accorpamento dei Consorzi tra di loro è una meta oramai metabolizzata, probabili saranno i  trasferimenti del personale verso altri enti, evitando così la piaga della riduzione forzata.
Rimane comunque quella sensazione di vago timore.
Ci lasciamo trasportare da quest'onda di innovazioni sul nostro territorio e nelle nostre case.
La sensazione è che non tutto sarà indolore.
Che  ne sarà di noi e delle nostre famiglie? vorrei solo pensare che non venissimo intesi come numeri che producono esclusivamente un costo.
Di certo così non è più possibile nemmeno più andare avanti... ed il Natale per i nostri bambini sta bussando alle porte delle nostre case disadorne e senza doni.
Micol

giovedì 4 dicembre 2008

FAME DI CAREZZE (da un blog)



Mi capita ogni tanto di trovare nelle mie scorribande notturne sul web pensieri d'altri che mi colpiscono e in qualche modo entrano a far parte di alcuni ragionamenti, che io stessa mi sono trovata a fare... o appartengono ad alcune mie sensazioni ed emozioni.
Quando nel blog di una persona ho trovato questi suoi pensieri ho sentito il bisogno di fermare quell'istante riportando da me queste sue impressioni.
NOn ricordo il suo nome, il suo nick o quant'altro di lui... so che nel suo blog ho trovato tanta delicata manifestazione di un animo sensibile e acuto nel saper descrivere percezioni e sentimento.


Sarebbe  infinitamente  migliore un mondo dove  l'uomo fosse meno vile e smettesse di rinnegare la propria parte femminile, manifestare apertamente le proprie necessità che non sono debolezze come tanti pensano che siano. Fanno parte della nostra intima percezione dei bisogni naturali che hanno lo scopo di avvicinarci agli altri e mostrarci più disponibili alla condivisione di rapporti. Rapportarsi con rispetto e affetto, ci fa sentire rilassati e se ne beneficia tutti di un'apertura armonica che sempre meno è riscontrabile.
Ecco appresso i pensieri che ho voluto annottare in questo mio diario virtuale:

 

ultimamente mi ritrovo sempre più spesso a pensare che in questo breve viaggio di sola andata le relazioni umane sono l’unico mezzo reale che abbiamo a disposizione per colmare la nostra fame di carezze.

Recentemente ho letto che la psiche dell’uomo – per mantenersi attiva e unitaria nella sua complessità – necessita di un’adeguata ricchezza di contatti col mondo esterno attraverso gli organi sensoriali (si parla appunto di fame di stimoli, ossia fame di riconoscimenti, come di un bisogno basilare dell’individuo umano). Nel contatto tra persone la carezza rappresenta – per chi la riceve – il percepire che l’altro si è accorto di noi. Per contro, la deprivazione sensoriale (per i bambini come per gli adulti) è un deserto in cui nessuno si accorge della nostra esistenza.



Tutti sappiamo che esistono carezze fisiche e verbali: le prime, più vicine alla nostra fame primordiale, hanno un maggior impatto sullo stato dell’io Bambino. Le seconde, invece, si rivolgono alla persona in se stessa (è il caso di riconoscimenti quali “Sei un amico”, “Sei veramente in gamba”, “Ti voglio bene”, “Ti amo”).
L’aspetto singolare (e proprio per questo affascinante) è che in una situazione di vuoto quasi tutti noi preferiamo una carezza negativa a nessuna carezza, ossia siamo orientati a provocare l’ambiente che ci circonda per averne in risposta reazioni negative piuttosto che non averne affatto, poiché se è vero che l’adulto può resistere in una situazione di povertà di stimoli e di riconoscimenti, è altrettanto certo che questa resistenza impegna tutte le energie della persona.



Riuscire a vivere senza un costante rifornimento di carezze è senz’altro segno di forza e autonomia. “Ricordarsi del tempo felice” non sempre è “maggiore dolore”, come dice Dante: può anche essere la considerazione del valore della propria vita e di quanto abbiamo saputo fare, ed essere dunque nutrimento nei momenti in cui l’esperienza presente offre troppo poco al nostro bisogno di carezze.



Fame di carezze

http://menteindisordine.wordpress.com/2008/03/16/fame-di-carezze/



Fame di carezze



C’è però da riflettere su come questa specie di economia delle carezze venga alimentata da alcuni comandamenti negativi sottintesi nelle abitudini della nostra società (quali la povertà di segnali affettivi e di espressione dei sentimenti, l’obbligo di schermirsi quando si è lodati, l’insincerità nelle relazioni interpersonali): “NON dare carezze agli altri”; “NON rifiutare carezze indesiderate”; “NON chiedere carezze, pur avendone bisogno”; “NON accettare carezze, anche se le desideri”; “NON dare carezze a te stesso”.
Al contrario, è necessario regalare carezze agli altri, come e quanto lo si desidera; offrire carezze a se stessi; chiedere le carezze di cui si ha bisogno; accettarle quando ci sono gradite, rifiutarle quando non lo sono.



Questa prospettiva è un cammino personale di felicità.



GRAZIE ALIENO CHE GUARDI AD  UN MONDO FATTO DI SOLI UOMINI


O UOMINI SOLI


MIC



martedì 2 dicembre 2008

Passi Indietro




Mi piacerebbe, in questo istante, poter avere piedi scalzi, ma il pavimento è freddo, la legna è diventata cenere nella gabbia di ghisa e il plaid è scivolato dalle mie spalle...
Mi piacerebbe mostrare il mio sorriso mentre scrivo.
Sorrido di me, di tutti quei passi indietro che ho fatto, degli inchini per salutare il pubblico insoddisfatto della mia esibizione.
Ma mai ho voltato le spalle, ho caminato piuttosto a tentoni senza sapere bene cosa mi aspettasse, senza voltarmi.
Non parlo più e penso che sia inutile parlare quando idiomi differenti si scontrano fiato contro fiato, quando la mano tesa di uno buca l'aria per trovarvi il vuoto... dove sta quell'altra mano che si prega di stringere?
Forse sta dentro ad una tasca a stringere un pugno nascosto o forse dentro ad un'altra mano a scaldare le linee della vita e chissà se queste combaciano.
Sorrido di me, dei miei bisogni nell'aria circostante e mi distraggo sopra un  fulmine che ha lacerato la notte come uno sfregio sulla pelle vellutata... ma anch'esso è pur sempre luce e come il sole porta il canto delle cicale questa saetta  carica di elettricità porta con sè il rumore dei passi del cielo, di tutto il cielo che si muove ed è vivo, come me, come il mio sorriso, come tutto il mio Amore che attende un passo indietro!
Buonanotte

domenica 30 novembre 2008

With A Little Help From My Friends






Joe Cocker - With A Little Help From My Friends

... e mi riparo così, dalle tempeste dell'anima che vorrebbero venire a prendermi...
Ti vengo a cercare, musica: pura emozione, che solo dai e nulla togli.
Dalla mia Isola, dal mio Esilio vedo terre che mai potrò raggiungere.
Scaduto il tempo, il pendolo ha fermato la sua corsa,
portando con sè i giochi e le note stonate cantate col riso
dell'incoscienza,
lasciando cadere i veli blues della notte
sulla memoria

Mic

sabato 22 novembre 2008

VIGILIE



La gola è chiusa
 dalla malinconia,
di quelle Vigilie
senza abeti da abbellire.
Non ci saranno doni
da confezionare,
in un giorno vuoto
che s'affaccia sul mare.

Mic

FORTUNA




Infinitamente grande è la speranza
nella risoluzione di quanto  mi assilla.
Solo un pò di pace anelo impaziente,
un gesto, un dono, un raggio di sole,
 in questo inverno alle porte
che già il mio corpo è gelido
e sembra non riuscire a scaldarsi.
Stavo in cima ad una montagna
con le braccia aperte
volevo abbracciare l'amore
e un pò di fortuna.
Ma lei è bendata,
e non so se sono io
che vago in sua ricerca
oppure è lei che ancora
non mi ha trovata.
Probabilmente dovrei fermarmi.
Forse passerà da queste parti
per sfiorarmi un poco.
Mic

martedì 18 novembre 2008

Dedicata... - 2



a me...



Quale sarà, domani, l’alternativa?


Travasami, lasciandomi spellare
sotto la tua silicea terra
da amebe e tarli
in un’invadenza disattesa dalla luna
per tua rugiadosa difesa

Sorseggia la mia indiscrezione
come fai ogni volta
sciogliendo il mio riserbo
col tuo fiato rallentato, più lento
poi, snida la fama del soddisfare
di dentro le tue ciglia abbassate
ripiegandomi le dita
come un gemito che si sfoglia in melodia
laddove far scorrere lo sguardo
incarnando la voce dell’amore
con polvere dal dolce sapore
in calori dai vapori dipinti
essenza d'altri istinti

Ora, l’iride è una gelida gora
che cela nell’ impetuoso utero
la lavica massa di limiti deglutiti
incantati enzimi, mentre
noi, avveniamo
nello stesso modo in cui, Penelope
sciupa la sua tela, per non restituire
più l’attesa al vento
che in ghiaccio si trasforma
uccidendo il suo stesso impulso
quando il nucleo ha bisogno di sentirsi vivo
e il principio non vuol essere la fine
di quell’essere innamorati
che, condiviso nell’amniotico liquido
ancora fantastica


Marì4Mic



Semplicemente, Grazie!
Mic4Marì


sabato 15 novembre 2008

VENTI DELLA NOTTE





Contro i Venti della Notte
ho soffiato in ore piccole
fogli fitti di parole
e
ho speso tutto il mio valore
al mercato delle profonde ferite.
Dall'altro lato della strada
venditori di fumo
promettono a squarciagola
saldi di fine serie.
 Sono cicatrici da indossare,
false rose  da tatuare,
sopra il battito di un seno sinistro.

Mic

venerdì 14 novembre 2008

Anima mia



Anima mia

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà


Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

Nazim Hikmet



giovedì 13 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

BRIDA

Ieri non ce l'ho fatta dal trattenermi dall'acquistarlo appena l'ho visto esposto in vetrina.
Paulo Coelho con BRIDA, non potevo passare oltre senza provare la sensazione di aver perso qualcosa.
Uno degli autori che amo oltremodo per la spiccata sensibilità, spiritualità e capacità narrativa. Le sue storie affascinanti catturano quella parte di me oscura e sempre a caccia di risposte.
E come se fossi stata trasportata in un altro mondo, fatto di magia e occulto, appena aperto il libro già dalle prime pagine sono stata completamente rapita.




testo tratto dal libro:


"Un testo anonimo della Tradizione afferma che,nel corso della propria esistenza, ogni essere umano può adottare due atteggiamenti: Costruire o Piantare. I costruttori possono dilungarsi per anni nei loro compiti, ma arriva un giorno in cui terminano la propria opera. A quel punto si fermano, e il loro spazio risulta limitato dalle pareti che hanno eretto. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Poi ci sono quelli che piantano: talvolta soffrono per le tempeste e le stagioni, e raramente riposano.
Ma al contrario di un edificio, il giardino non smette mai di svilupparsi. Esso richiede l'attenzione continua del giardiniere ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l'un l'altro, perchè nella storia d ogni pianta c'è la crescita della terra intera" P. Coelho



Mi hai riconoscito?
Sono un giardiniere!
Mic

domenica 9 novembre 2008

10/11 Umori e Malumori tra ipotesi d'onnipotenza e ingiustizie gratuite

Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.



Un bel giorno soleggiato di primavera, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di una chiesa con un cappello ai suoi piedi e un cartello su cui era scritto: "Sono cieco, aiutatemi per favore". Un copywriter che passeggiava lì vicino si fermò e notò che nel cappello del cieco c'era solo qualche misero spicciolo. Si chinò e versò altre monete; poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase. Quello stesso pomeriggio il copywriter tornò da quell'uomo, e vide che il suo cappello era pieno di monete da uno e due euro, e anche di qualche banconota. Il cieco riconobbe il passo dell'uomo: chiese se fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto. Il copywriter rispose: "Niente che non fosse vero, ho solo scritto il tuo in maniera diversa". Sorrise e andò via. Il cieco non seppe mai che sul suo cartello c'era scritto: "Oggi è primavera, e io non la posso vedere".


******************

Mi farebbe piacere aprire una discussione in merito alla libertà di espressione siano esse presentate sotto forma di scrittura, pensiero e parola.
Perchè non tutto ciò che si legge  è da considerare dettato da delirio e nevrosi.

sabato 8 novembre 2008

DOLCISSIMA M_elodia!







PFM - DOLCISSIMA MARIA




Sabato mattina, la casa piena di voci, suoni, presenze e di tutta quella confusione risultato di una settimana lavorativa.
Gli occhi pieni di sonno davanti ai biscotti tuffati nel cappuccino, appena il giusto per gustarli.
Occhi pieni di sogni che non sono arrivati a riempire di corredo da sposa, le casse chiuse, stipate negli scaffali delle mie notti.
Quelle nuvole di pizzi e organze dal profumo dolciastro, confetti bianchi leccati sulle pareti di dura glassa ad arrivare al cuore di mandorla, in contrasto con il dolcissimo zuccheroso candore.
Questa è il senso della vita, questo il senso dell'Amore.


... e non mi lascerà mai la musica!

good luck
Mic


... lui non lo ha mai saputo, ma da ragazzina volevo sposarlo!!!  





PFM Maestro della voce- Live in Japan 2002



 FRANZ DI CIOCCIO

Artista poliedrico, oltre alla musica e al cinema si dedica al giornalismo collaborando con alcune testate nazionali. È il primo a presentare in televisone i videoclip con la sua trasmissione "Punk e a capo", diventata subito un cult. Durante gli anni 80, ha presentato sulle reti allora Fininvest, "So to speak" una trasmissione dove veniva insegnata la lingua inglese prendendo spunti da interviste e viaggi all'estero.


È autore del libro "Due volte nella vita" (Mondadori), un affascinante viaggio attraverso i concerti ed i tour mondiali della PFM.


È direttore artistico di due etichette discografiche; FermentiVivi (di area rock) e Immaginifica (di area progressive).


Il 27 dicembre 2006, Franz Di Cioccio è stato insignito del titolo di Commendatore al Merito della Repubblica, onorificenza attribuita dal Presidente della Repubblica a personalità che si sono particolarmente distinte nel campo della scienza, delle lettere, delle arti e dell´economia. Di Cioccio inoltre è il primo artista dell´area rock a ricevere questo importante riconoscimento. L'attestato di Commendatore è stato consegnato il 20 aprile 2007. Di Cioccio è inoltre Cittadino Benemerito della Città di Pratola Peligna e Cittadino Onorario di Provvidenti.


(fonte Wikipedia - query Franz Di Cioccio)

venerdì 7 novembre 2008

In uNa noTTe CoSì



In Una Notte Così


Conosco la noia del mare intravisto dai vetri di un bar,

nel cuore il ridicolo e un cane che abbaia in continuità,
capire in un lampo di non possedere nessuna certezza:
so tutto su questa tristezza,
questo teatrino meccanico.

So bene che quando si è soli si dice sempre qualche bugia,
si cena sperduti nelle cronache regionali, ci si sente una spia,
che poi si vorrebbe anche telefonare a un compagno di scuola,
cantare insieme a squarciagola,
lontani da tutti e da qui,
ma voglio credere ancora
in una notte così
che per gente per bene, normale, se vuoi,
gente un po' come noi,
esista ancora un amore e, per questo cammino,
in qualche punto del nostro destino,
un altro sole nascosto nel cielo o più su
qualcuno a cui dire:
non mi lasciare più.

Conosco quel vuoto che ci spinge a comprare stravaganti dolciumi,
e la sensazione di non essere niente, di cadere in frantumi,
perché poi si rida e ci si allacci le scarpe con così grande cura,
so tutto su questa paura,
che in qualche modo è anche qui,
ma voglio credere ancora
in una notte così
che per gente per bene, normale, se vuoi,
gente un po' come noi,
esista ancora un amore e, per questo cammino,
in qualche punto del nostro destino,
un altro sole nascosto nel cielo o più su
qualcuno a cui dire:
non mi lasciare più,
non mi lasciare più,
non mi lasciare più.
Mimì




Girovagando per il web cercando notizie sulla vita di Domenica Bertè in arte Mia Martini, ho trovato una  recensione che mi ha colpito per quello che ritengo sia la versione veritiera della personalità e di quelle verità nascoste ai più sull'artista. Suppongo sia tutto scritto da qualcuno che l'abbia conosciuta molto da vicino.
Riporto qui, fra le mie buone cose da conservare, l'articolo:

L’album ‘Macramè’ di Ivano Fossati, pubblicato nel 1996, l’anno dopo la scomparsa di Mia Martini, non conteneva nessuna dedica da parte del cantautore nei confronti di Mimì. Forse per una forma di pudore o forse perché alcuni ricordi, quelli che fanno più male, si tende a dimenticarli. Ma inconsciamente, qualche traccia rimane e viene fuori, nonostante e malgrado tutto. In quel lavoro, basta ascoltare i due brani contenenti due frammenti tratti da lettere portoghesi, recitati da Mercedes Martini, per evidenziare i richiami e i riferimenti ad un tormentato amore, sia per i contenuti (‘ho dimenticato le mie afflizioni e il mio piacere’ ), sia per la coincidenza del cognome dell’attrice in questione, sia per l’accostamento fin troppo evidente alle atmosfere di ‘Oltre la collina’. Ma siamo sicuri anche che Fossati a questa osservazione direbbe, com’è nel suo stile, che non è così e liquiderebbe l’argomento. Lo ha fatto in altre occasioni, quando ha ribadito che ‘La costruzione di un amore’ è un brano universale, in forte contraddizione con quanto dichiarato da Mimì :“Ivano lo ha dedicato a me”. L’incontro tra i due è stato uno scontro frontale tra la freccia del nord e quella del sud. Fossati probabilmente non ha sopportato in questo rapporto l’idea che potesse essere relegato al ruolo di principe consorte dell’artista famosa, considerata da lui, all’epoca della loro storia, soltanto una splendida voce e basta. Nel ’94 , dieci anni dopo la fine del loro rapporto, nella sua prima biografia ‘Per niente facile’, sentenziò che era la più grande interprete che avessimo in Italia e non solo. Che avrebbe ripreso dal vivo, e non l’ha ancora fatto, ‘Canto alla luna’, contenuto nell’album ‘Danza’. E nello stesso periodo, la stessa Mimì si sfogò con il club affermando che avrebbe dovuto però evitare di dirlo anche nei confronti di Fiorella Mannoia. Nel 2004, in una intervista a Radio Capital afferma, in preda della rimozione, che l’unica artista che si è calata maggiormente nella comprensione di ciò che ha scritto è stata la Mannoia, dimenticando che, dopo aver sentito nel ‘94, in studio di registrazione, in compagnia di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi, la versione emozionante de “I treni a vapore” realizzata da Mia Martini, non aveva esitato a decantare la sua capacità di non cantare solamente ma di dipingere quadri con la sua voce. In questi mesi sono stati pubblicati due libri su di loro “La regina senza trono” e “Il volatore”, nei quali ognuno di loro parla dell’altro. Mimì lo fa in maniera appassionata, sincera, senza veli, Fossati mostra una (in) solita reticenza, quasi a volere glissare l’argomento , ben sottolineata dall’autore Andrea Scanzi : “…le rare volte che abbiamo parlato di “Danza “, Ivano ha gentilmente cambiato discorso. Si è solo limitato a dire ‘contiene buone cose’. Credo che esistano, per lui, tre tipi di ricordi. Quelli che ama rivivere. Quelli che vorrebbe dimenticare. E quelli che fanno male….” Probabilmente, i ricordi della storia con Mia Martini appartengono al secondo e terzo tipo. Fatto curioso è che da qualche anno vive insieme a Mercedes Martini, della quale afferma: “E’ arrivata come una benedizione inaspettata e forse anche immeritata, ma sto facendo del mio meglio”. Buon per lui… L’unico aspetto in cui Fossati sembra sciogliersi un pochino di più è legato alla jella e all’ostracismo: “ …Sentivo la forza immensa di questa donna che era veramente un’artista, con tutte le lettere maiuscole. Penso di avere imparato moltissime cose da lei. I musicisti erano molto attenti a lei, ma la gente non l’ha mai afferrata nella sua pienezza. Era di una bravura dirompente, a livelli non italiani. Ha lottato per rendere internazionale la musica italiana, si è sforzata in maniera sovrumana, ed è stata ripagata con un atteggiamento criminale. Sarebbe stata degnissima di una carriera internazionale e avrebbe fatto benissimo… …come si potesse esercitare una tale crudeltà e idiozia insieme su Mimì, non l’ho mai capito. Era una cosa molto brutta, molto italiana, inclassificabile. Un comportamento criminale dell’ambiente e di una parte di pubblico. Un caso tipico di cattiveria umana che si sviluppa contro altre persone. La teoria del branco, tutti contro uno. E’ stata una vicenda pesante, generata dalla parte più oscura dell’animo umano e al tempo stesso mescolata a certe nostre abitudini mentali latino-cattoliche e italiane in particolare, perché nemmeno in Sud america ho visto usare una tale tendenza a usare la cattiveria in questo modo… …Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui”. Il capitolo del libro "Il volatore", dedicato a Mia Martini, dal titolo “Buona notte, dolce notte”, si conclude con un riferimento dell’autore a questo brano: "Il momento più bello di ‘Danza’ è la traccia numero sei. Buona notte, dolce notte. Fossati la riprenderà per ‘Ventilazione’, ma non suonerà così bene. In ‘Danza’ sono voci che si sposano. ‘Per capirlo dovrei cantare/ una vita in più/ Ma la vita va/ quieto amore mio/ niente, niente che non va.’ Niente che non va".

Il blog interamente dedicato all'artista è:

http://questimieipensieri.blogspot.com/

Buonanotte girovaghi e saltimbanchi
musici e poeti!
Mic







martedì 4 novembre 2008

NON ROMPETE!!







BANCO DEL MUTUO SOCCORSO "Non Mi Rompete"

Ho poche cose con me. Rientro dall' esilio solo perchè ho nostalgia di certi gesti.
Sarà questione di ore, probabilmente tra un attimo cambierò idea.
Non riesco a gestire più gli umori che si contrastano, si contraddicono, si abbracciano e poi si urlano addosso.
Non vorrei lasciare le mie impronte digitali ovunque il mio passaggio si fermasse.


L'indignazione per certe persone sta arrivando a livelli massimi di guardia.


Traboccherò di nausea fino ai conati. Questo malessere deve trovare la sua via d'uscita o ne verrei irrimediabilmente schiacciata e io non sono una che si ricostruisce dalle rovine. sarò io stessa destinata alla totale rovina.


Sono così avvilita dalle continue tensioni che  arrivano da ogni parte.


Vivo questa realtà nelle ore lavorative, a casa la malattia ... si aspetta la risoluzione del problema... ci sono i dubbi, le paure, le ore di sonno perse, dare una parvenza di serenità ai ragazzi... e l'ansia continua a salire a mordere lo stomaco, a stringermi la mandibola.


Il mio cuore che spazza ingiustizie e contraddizioni, che si limita ad assistere in silenzio solo con qualche ritmo accelerato e poi nuovamente la forza di ritornare nella giusta forma, oramai sembra pesi dieci volte il suo volume.


Credevo poi di aver trovato un' isola su cui avere un pò di tranquillità, invece scopro l'ignobile natura umana che ancora si mostra nella veste peggiore.


Potere e assoluta mancanza di rispetto per chi ha prestato il suo lavoro, il proprio entusiasmo, il tempo prezioso.


Continuo a pensare ad un mondo in esilio.


Voglio rintanarmi in una stanza, chiudere porte e finestre.


Cercherò il buio, il silenzio e i miei pensieri d'amore.


Porterò con me pochissime cose, la mia compagna di sempre: la musica, la poesia e una bottiglia d'acqua... basteranno per sopravvivere... altrimenti il mio sguardo fisso davanti al vuoto, diventerà un salto nel vuoto.


Mic



venerdì 24 ottobre 2008

*ESILIO *(continua sui commenti)



Io quella troppo empatica,
 troppo ricettiva...

l'ESILIO è l'unica terapia.
(elucubrazioni in una notte d'ordinaria follia)



... e la maestosità del canto sprigiona il mio assolo!
Mic









Janis Joplin



SUMMERTIME



Summertime, time, time,
Child, the living’s easy.
 Fish are jumping out
And the cotton, Lord,
Cotton’s high, Lord, so high.

Your daddy’s rich
And your ma is so good-looking, baby.
 She’s looking good now,
Hush, baby, baby, baby, baby, baby,
 No, no, no, no, don’t you cry.
Don’t you cry!

One of these mornings
You’re gonna rise, rise up singing,
 You’re gonna spread your wings,
Child, and take, take to the sky,
Lord, the sky.

 But until that morning Honey,
 n-n-nothing’s going to harm you now,
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
No, no, no, no, no, no, no, no, no,
Don’t you cry, Cry.





martedì 21 ottobre 2008

Non al denaro, non all'amore, nè al cielo!


Non è dalla statura che si riconosce un vero uomo!









MI TI CO MORGAN!!!!
TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE'- UN GIUDICE

sabato 18 ottobre 2008

CONSUMO MANI



Consumo  mani dentro  notti
a rovistare in cassonetti
di speranze differenziate.
Come closhard ho scelto  un tetto di stelle,
mi vesto con stracci decorati di sogni.
M'avventuro per punti cardinali
smarrendo strade
preventivamente tracciate
e raccolgo sassi che avevo scalciato
nascondendoli in una tasca come fossero amuleti.
Consumo  mani dentro mani invisibili
in notti asfaltate di nostalgie
Mic

venerdì 17 ottobre 2008

I FEEL GOOD

Questa notte il  rumore della pioggia battente  in precipitazione sul tetto sopra di me mi ha svegliata.
La pioggia ha sempre avuto un effetto terapeutico su di me.
Quando ho realizzato il fenomeno, mi  sono accucciata sotto le lenzuola e abbracciato più stretto  il cuscino con un piccolo moto di soddisfazione.
Sono istanti in cui mi  sento piccola ed è come se nell'aria ci fosse qualcosa di buono che mi stringe con un sentimento di protezione.
Forse è qualcosa che la mia psiche associa alla primissima infanzia.
Forse addirittura alla mia vita intrauterina.
Comunque sia, a differenza di chi la pioggia mette melanconia, io mi sento rinascere.
Mi sento attiva, produttiva e di buon umore.
Questa mattina uscita in strada ho subito percepito la differenza.
Il panorama cambia aspetto eppure è quello ordinario.
Saranno i colori, sarà il cielo... quando piove,  saranno i cipressi del viale alla mia sinistra che diventano più scuri e ricevono ogni mattino  il mio saluto in un segno di croce.
Sarà il rumore dei pneumatici che girano sull'asfalto che acquistano un altro rumore, sarà quell'aria frizzantina che entra dai finestrini aperti... sarà... sarà che sono un animale invernale ma anche il volo dei colombi dal cornicione di una casa spaventati dal mio passaggio su una pozzanghera, mi è sembrato spettacolare e guardavo il loro volo spiegarsi nel cielo plumbeo che spontaneo si è  aperto un sorriso dalle mie labbra che ho incrociato sullo specchietto retrovisore e improvvisa da non so dove è arrivata la mia voce


UUAAAAH I FEEL GOOD!!!


 





domenica 12 ottobre 2008

PUZZLE - 1































   

Avrei voluto scrivere qualcosa d' idoneo sulle  immagini postate
e ammetto che l'ispirazione ha bussato timidamente.
Ma in questa notte ancora giovane mi sento come il  puzzle che mi ritrae,
confusamente disordinata in quelle tessere che raffigurano i miei pensieri
e priva di un'emozione particolare che mi dia la possibilità di lasciarmi andare alla poesia
Forse domani o chissà,
forse mai!!

Mic



Un particolare grazie va alla mia madre/sorella spirituale Marisa
per questo dono.
Un bacio
ti voglio bene
D*






mercoledì 8 ottobre 2008

VENT'ANNI





  



Fianco a fianco abbiamo messo un passo avanti all'altro da quel pomeriggio davanti al mare fino ad arrivare qui.



Ricordo ancora che i  tuoi occhi d'acqua marina brillarono più intensi quando ci dividemmo senza respiro dal nostro primo bacio.
Ora quella luce sembra essersi affievolita e sei un pò più bianco sul volto stanco.
Siamo un pò più bianchi sopra i nostri volti stanchi!

Vent'anni insieme!

A riffletterci su mi prende una vertigine, perchè ancora vedo quella ragazza spensierata a cui regalavi rose e un sogno già concreto.
Era solo la Vigilia di Natale e già avresti voluto sposarmi, ridevo ignara e pensavo ad uno scherzo, guardavo il tuo entusiasmo credendo fosse solo il gioco del tuo essere ragazzino, invece mi sono distratta un attimo ed eravamo davanti all'altare a consacrare il corpo e lo spirito in un destino che inconsapevoli noi, era già stato scritto da che eravamo nati.
Ci siamo dedicati la vita con sacrificio e umiltà.
Vorrei non deluderti mai, ma mi gira questo carattere che hai imparato a schivare o fingere di non capire. Esseri silenziosi e felini, ci ruotiamo intorno in una danza conosciuta nei minimi particolari.
Alle volte manca la voglia o solo un poco di entusiasmo per annusare la vita in modo differente e questo guanto diventa stretto.
Nonostante tutto rimaniamo abbracciati a volte avvertiamo le preoccupazioni di un futuro  frustrante, ma noi ci proviamo ugualmente  e  tentiamo di confidarci timidi progetti che mai realizzeremo.
Prendiamo il caffè mattino dopo mattino senza buongiorno. A poco a poco abbiamo imparato a non parlare più di noi stessi, forse perchè siamo una "cosa" sola o forse perchè due isole sono terra anche se divise dal mare.
Amore mio che razza di dedica sarà questa, vent'anni insieme, e il coraggio l'abbiamo tirato fuori e a muso duro ci siamo trovati disillusi e io ho socchiuso un pò di più gli occhi per tentare di cambiare questa realtà.
... ma tu lo sapevi che non ero la migliore ... forse per questo mi hai così tanto amato!

A Franco
(con tutto l'amore che posso!)


sabato 4 ottobre 2008

BAGAGLIO




Quanto bagaglio sopra le spalle
in viaggi d'affrontare,
souvenir a riempire tasche
e fazzoletti per salutare.

Qualche volta lo sguardo si perde
nell'orizzonte
insieme alla meta
e si perdono mani

che vorrei tornassero indietro.
Quanto bagaglio da fare e disfare
nelle stanze precarie della memoria
lembi d'anima da ripiegare
e riporre con cura o rattoppare.
Quanto bagaglio stropicciato
dentro valigie da trainare
forse basterebbe solo un miraggio
che si facesse compagno
in questo viaggio.

Micol

mercoledì 1 ottobre 2008

MiCol un nick : brogliaccio di idee sulla storia di un nick da riordinare

Micol nasce attraverso l'accettazione di una richiesta d'iscrizione nel febbraio del 2005 da parte di un sito di scrittura che in quel momento aveva visto i natali con l'anno nuovo.
Perchè scelsi il nick Micol?
Facciamo un passo indietro, nell'estate del  2000 quando a meno di un mese dalla nascita di mia figlia ancora non si era scelto il nome da imporle.
A me piaceva tanto il sapore speziato di certi nomi femminili quali:
Miriam - Irene - Sara - Marta - Maria, ma le nonne si contrastavano, a mia madre si illuminavano gli occhi se la mia scelta fosse caduta su Irene in quanto era il nome della mia nonna materna... ma allora la suocera si sarebbe offesa se non avessi optato per il nome di sua madre... quindi Irene abolita con grande rammarico perchè era sicuramente il nome con più probabilità di essere scelto.
Così cominciarono le liste lunghissime... certo che noi donne abbiamo una grande varietà di scelta sui nomi propri femminili.
C'era Matilde e poi Giulia, ma anche Maddalena e Francesca, che dire di Federica e Roberta, mmmmmhhh Silvia? Teresa... Katiuscia, Tatiana, Jasmine li abbiamo subito scartati....
Così mio suocero con un tomo in mano arrivò dalla sua camera e gaudioso ci annunciò: "Ho trovato, mia cara che ne dici di MICOL?"!
Fui folgorata... siiiiii! Mi piace, saltellavo con il pancione e ... gioiosa guardavo implorante mio marito:
 "La chiameremo MICOL!"
Fin qui tutto bene a parte l'espressione accigliata di mia suocera che continuava a dire: "Giulia! Mi è sempre piaciuto Giulia!"
 no... no ... MICOL mi piaceva proprio.


II


Il primogenito a casa non era d'accordo:
<Mammina, se è una femmina la chiamiamo AlessiaMerz >(si, detto così tutto attaccato, poi lui aggiungeva anche il cognome che per ovvi motivi di privacy non cito) quando vedeva la show girl in tv cadeva in adorazione e dolce nella sua ingenuità continuava il discorso: <Se è maschietto lo chiamiamo MaxPezzali!> all'epoca il mio piccolo seienne era uno sfegatato fan degli 883.
Io cercavo di fargli capire che insomma non era proprio il caso e che cmq saremmo arrivati a scegliere insieme il nome del futuro frugoletto/a.
Nel pomeriggio di un afoso giorno della prima settimana di agosto nacque la nostra adorata bambina.
Bianca e rosea, paffutta nei suoi 3,860 grammo più grammo meno ma soprattutto bella... bellissima!
(se non lo dico io, chi se no?)
Nel braccialetto tra data/ora e peso alla nascita c'erano solo i cognomi genitoriali... nessun nome alla piccolina.
Nessuno voleva chiamarla Micol.
Mia madre aveva problemi con lo spelling e da Micol arrivò a chiamarla Nicòl[e] (non male a dire il vero però! diciamo che sono un tipo testardo) poi venne fuori che Micol le ricordava Michele (nome di suo padre) allora perchè non chiamarla Michela? Nooo! Basta! e perchè non Claudia o Ludovica o Caterina...
Ah! La confusione era dilagante, persino il ginecologo mi consigliò e pure la puerpera accanto al mio letto!
No e poi no! era una questione di principio.
Così nell'ultima giornata in ospedale arrivarono a portarmi la bimba per l'allattamento (che per tutto il tempo lei era la "Piccolina", "l'Amore di Mamma", "Tesoruccio del mio cuore" etc... conscia che ancora un nome non lo aveva), mi dissero che per registrarla non c'era più tempo per le indecizioni e che dovevo darle il nome, così eravamo arrivati al dunque...
Gia! Il momento della verità.
Eravamo sole io e lei nella stanza. Avremo deciso noi due, complici per la vita.
Dopo averla allattata era così rilassata e serena che si addormentò, l'adagiai sul letto, lei aveva i pugnetti sollevati e un visino così dolce da commuovere.
Io allora sussurrai: "Irene!"
Nessun movimento...
"Giulia!"
Calma piatta!
"Sara!"
Se la dormiva di brutto.
Trepidante pronunciai:
"MICOL!!!"
NOOOOO!!! RESPINTO!!!
un pò mi rincuorai dissi tra me che proprio dormiva e non c'era verso di avere un benchè minimo consenso da parte sua, allora decisi per un altro tentativo e poi avrei riprovato se necessario forse convinta che mi sarebbe andata bene... c'era il nome scelto dal mio piccolo che tanto sapevo essere ansioso per quella scelta, esclusi Merz e dissi piano:
"ALESSIA!"
il sorriso degli angeli comparve sulle sue labbra, i piccoli arti si allungarono in un piccolo stiramento e sembrava dirmi:
"Finalmente mamma ce l'hai fatta a scoprire il mio nome!"
la presi in braccio e la portai in alto e la chiamai:
"ALESSIA... AMORE MIO!"


III


Questa la premessa.
Il nome rimase in un cantuccio chiuso della mia mente fino al giorno che dalla mailing list di un Forum  abitualmente frequentato da genitori con minori portatori di handicap e anche per problemi spiccioli di quotidianità familiare, arrivò la segnalazione dell'apertura di un sito di scrittura: PAROLE IN FUGA.
Incuriosita e con la mania della scrittura, mi avvicinai e per qualche giorno mi aggirai in anonimato fra quelle pagine bianche di un sito ben strutturato e con ancora pochi iscritti che davano una buona impressione per affiattamento e qualità di pubblicazioni, così mi iscrissi mettendo la prima pietra che edificò la mia stanza di "poetessa e scrittrice".
Nacqui così con il nick di MICOL.
Fui ben contenta dell'accoglienza, dei primi commenti reciproci e a poco a poco, delle conoscenze che si facevano più affiattate.
Rispolverai le vecchie agende che stavano chiuse in una scatola in cantina.
Trovai le mie poesie adolescenziali e quelle che ripercorrevano le mie esperienze di vita.
Il materiale era vasto e mi dedicai al "rimontaggio" di alcuni versi sparsi, qualche poesia venne pubblicata integralmente così com'era in origine ed altre furono ispirazione per nuove.
Visto il successo proseguii con le sperimentazioni, le ricerche e mi piacque moltissimo la nuova veste di questa creatura virtuale che prendeva lentamente ma con costanza un'identità propria.
Non so dire se MICOL fosse qualcosa di indipendente da me.
So per certo che dava voce a tante di quelle emozioni assopite o negate che finalmente si rendevano libere di esistere.
Nel corso di questi anni ho cercato di separarmi dal "personaggio" che Micol si portava appresso ogni volta che accedevo ad un nuovo sito.
Venivo riconosciuta e avevo l'impressione che si attendesse sempre la conferma di quell'impressione suscitata in chi mi aveva incrociata nel cammino della mia esperienza sulla scrittura.
Ammetto di esser stata sofferente e un paio di volte ho voluto testare se presentandomi con altri nick venissi apprezzata e considerata alla pari della Micol che aveva oramai la propria "fama".


IV


I siti di scrittura sono un serbatoio di personaggi che hanno in comune la passione per la scrittura o forse perchè proprio attraverso la scrittura, almeno per la maggior parte di loro, si crea quel transfert adatto a manifestare più apertamente le proprie emozioni e trarne il vantaggio della socializzazione anche per quei soggetti dalle problematiche reali più svariate.
Trovavo abbastanza positiva l'atmosfera creativa che veniva a instaurarsi in questi luoghi virtuali.
Ma non ho mai perso di vista la possibilità che pur trovando testi che mostravano un 'accentuata sensibilità e buoni sentimenti, dietro a quelle pubblicazioni c'era sempre un soggetto per me del tutto anonimo.
In fondo vedere come l'affiattamento tra gli autori avveniva e avviene, se si parla al presente, in modo immediato ed enfatico, il sospetto non mi ha mai lasciato, che dietro a tanta dichiarata manifestazione dovesse esserci una implicita richiesta di soddisfazione del proprio ego.
Così, nel tempo ho imparato a testare e a verificare le diverse personalità.
I gruppi, gli amici, non nego che nascano e durino nel tempo, ma quante realtà vengono a scontrarsi?
Fin dagli inizi trovai ostilità in alcuni soggetti, la loro mania di protagonismo non accettava che altri fossero benvoluti e apprezzati, fosse come artisti che come persone.
Le esperienze negative non sono mancate all'appello e queste mi hanno chiuso ancora di più nella certezza che il male arriva anche in un luogo dove si "predica" la Poesia e dove ci stanno concentrazioni di menti ed energie tutto è possibile.
Non rinnego le mie esperienze sui siti di scrittura, ma oggi sono arrivata alla conclusione che l'espormi pubblicamente non mi è confacente.


v


Dall'inizio dell'anno sono stata scelta come Amministratrice dei Forum su un sito di scrittura.
La mia attività è per la maggior parte del tempo incentrata sul controllo perchè non vengano disattese le misure del Regolamento, dell'attività degli iscritti e quindi di moderazione e lo svolgimento di mansioni di servizio lasciandomi poco spazio all'ispirazione e alla scrittura.
Ricollegandomi al discorso delle personalità come nella vita reale anche in un luogo virtuale queste attraversano periodi di crisi e di scontri.
Le affinità sono spesso indebolite proprio dal fatto che dietro ad un monitor ci si sente più disinibiti anche per quella personalità più introversa e spesso le polemiche sfociano da discussioni banali o perchè a "monitor" diversamente che a  "pelle" come nella vita reale, qualcuno non entra nelle  grazie di un altro e si trova quasi lecito scendere in grosse polemiche che nulla hanno a che vedere con l'attività letteraria.
Ci sono momenti che questo insieme di umori negativi mi privano dell migliori buone intenzioni, dato che confluiscono sulla mia persona perchè io le dipani, mostri la mia autorevolezza e qualche volta cerchi di risistemare i rapporti.
In realtà sono molto distaccata e questo è sicuramente positivo, non condizionata da quelle che potrebbero essere le amicizie che mi porterebbero a giudizi di parte.
Realmente e tanto meno virtualmente non mi è riuscito di legarmi in rapporti amichevoli di "massa" ma come spesso accade nella mia vita reale, ho mantenuto quelle che io considero vere amicizie con un paio di persone a me molto vicine e che frequentino o meno il sito restano qualcosa al di fuori di quella bagarre.

(continua ./...)



 



Devo arrendermi...

Devo arrendermi alla notte.
Portarmi sulla scia
del nastro che mi lega
ad un letto di spine
sotto un tetto di sapone.
La sopra scivolano disarmati
colombi tubanti senza ali.
Mistero d'oltremare
raggiungi le mie palpebre
dove arrendermi alla notte
ha il sapore del sale.

Micol

martedì 30 settembre 2008

QUANTO MANCA

Quanto manca alla fine della strada
quella per arrivare
(anche se in ritardo)
all'appuntamento mancato
all'abbraccio scaduto
Quello che mi avrebbe dato l'occasione
di ritrornare sui miei passi
quelli incerti
di un mattino assolato.
Quanto manca alla fine dei miei giorni
incalcolabili sulla retta
da qui alle stelle.
Sono rimasta li
sulla terra battuta
caduta di lato
fallita equilibrista
scontata illusionista.

Micol


lunedì 29 settembre 2008

Sono una sognatrice


No, non sono quella fanciulla delle favole che si sveglia stiracchiosa e sorridente in mezzo ad un bosco cinguettante o in una stanza reale fra cuscini di piume... sono piuttosto quella che sta nelle cucine a rassettare le tazze della colazione dei principi e principini.
Ricordo che quando ero una giovinetta di belle speranze mi soffermavo a meditare su quello che sarebbe potuto essere il mio futuro.
I miei desideri erano così semplici e dignitosi che bastavano ad arreddare i sogni.
Poi cosa sia successo nel bel mezzo del cammino mi è ancora oscuro...
Ma capita che arrivino quei momenti, che con i gomiti puntati sul davanzale della finestra guardo l'orizzonte e i miei pensieri spaziano incuranti di quel che accade intorno.
Sorrido ancora spensierata pensando a cosa farò da grande.
Dentro quegl'istanti dimentico che grande lo sono già e mi concedo un ballo da debuttante, o un giro in un'altalena vestita di ghirlande con la punta dei piedi che va incontro al cielo.
Sono una sognatrice e probabilmente è questo il mio più grande difetto.
Trovarmi a vivere una realtà incompatibile con i miei sogni mi crea non pochi disagi.
Ma alla fine ce la farò... sono sicura che con un pò d'impegno riuscirò a diventare grande.

martedì 23 settembre 2008

You respect me, me respect'u


Qui finalmente carta bianca!
Ho infinite possibilità per metterci su ciò che mi passa per la testa.
La barra di Splinder m'invita con: Organizza/Scrivi.
Mi rendo conto che è più difficile di quanto credessi, mi riferisco all'organizzare.
Gli argomenti da trattare sarebbero diversi, ma ho una tale confusione mentale che l'unico pensiero che mi verrebbe da postare è...è...
Vorrei ma non posso liberarmi la coscienza o lavarmi la bocca o ... mettere su un pò di musica, creare un'atmosfera e poi via, lasciare che le parole trovino strada, viottoli, panorami... orizzonti!
Invece questa sera ho qualcosa che mi preme, mi fa sentire come in trappola.
Sono un topolino che squittisce disperato cercando una via di fuga o la soluzione per mangiare il formaggio senza farsi del male e rimetterci il musetto.
Insomma proprio a me succede, che quando minaccio una mosca che potrei farla fuori con un colpo di paletta, prima l'avviso per darle modo di volare via, io che non faccio del male neppure al più piccolo degli insetti (a parte i ragni che mi fanno uno schifo tremendo e ci trovo pure soddisfazione a schiacciarli) ecco... io provo un angosciante senso d'ingiustizia nei miei confronti e sento sopra di me la minaccia di una mano munita di paletta e so per certo che l'estremo gesto m'arriverà fra capo e collo senza la premura d'esser prima avvisata!
Sig!
clik!



lunedì 22 settembre 2008

Candela






Per quanto sia breve l'esistere tremulo della fiamma di una candela
essa scalda ed illumina solo a guardarla e incanta la cera che si scioglie
scivolando di lato in una goccia, che liquida si condensa, in bianca lacrima.
Mic

Io ho un vizio!





<Io ho un vizio!>
<Già! Che scoperta! ... sei l'unica> direte voi.
<Non è un vizio comune a tutti.>
<Sì... sì... dicono tutti così!> (continuate pure a ridervela.)
<ll mio, è un vizio che non so se considerare tale!>
<Che sarà mai, allora!>
<Qualche volta fumo 2,3 al massimo 5 sigarette in un giorno, ma poi smetto, magari poi riprendo!>
<... naaaaaaa! ma quello non è un vizio oramai è una regola.>
Il vizio è qualcosa di differente è un'abitudine subdola e guardinga perchè si sa è qualcosa di non convenzionale, un perseguire continuo nel tempo di un'azione o di un modello di vivere non conveniente al raggiungimento di una buona condotta o di una coscienza serena
<... insomma... ho un vizio.>
<Ok! piccola raccontaci delle tue perversioni... tutti ne abbiamo una, non è un vizio se ti fa star bene!>
<Ahhhhh!!! Perversioni? no! no!... voglio dire, sì forse ... ma ecco, (qui ci trovo bene lo spazio per un colpetto di tosse nervosa e imbarazzata)... insomma non sono qui per parlare di perversioni e poi non confondiamo le due cose... la perversione non è un vizio come è comune pensare. la perversione è la degenerazione di un comportamento, il ribaltamento, la visione distorta di un comportamento altrimenti non -perverso.
Ecco io sto uscendo fuori dal seminato, dai binari, dal recinto... e accipicchia non mi ricordo più di ciò per cui ho iniziato a scrivere ... ahh! sì!
Dicevo: Ho un vizio!
Ho il vizio d'essere e pensare per la bambina che vive in me.
Questo m'impedisce di comprendere e imparare ad esistere in un mondo fatto di adulti.
Vedere tutte quelle persone che hanno grandi poteri, grandi risorse, scalatori del successo, arrivisti e saltimbanchi, professori e supplenti pieni di boria per fare finalmente i professori, comizianti e oratori...
per difendermi lascio sempre uscire la bambina che c'è in me... è un vizio.
Non accetto di giocare la partita, mi nascondo, voglio annullarmi... personalità dissociata gridano i sapienti.
Ho visto il mio corpo e il mio volto crescere e cambiare, ho guardato il tutto da spettatrice, ma quello, il corpo è solo un involucro quello che c'è dentro è un parcogiochi, un giardino incantato, una bambina interrotta e la fantasia dell'infanzia.>



domenica 21 settembre 2008

A mia sorella





L'incontro con una persona a noi affine inconsapevolmente ci forma e ci completa.
Piccole tessere vanno a formare un puzzle che è il percorso che l'incontro dà inizio ad una storia.
Della mia vita mi è difficile quantificare quante e quali persone ho conosciuto dando a loro la possibilità di avvicinarmi più intimamente o meno.
So per certo che i legami che ho saldato sono avvenuti perchè c'è stata una reciproca apertura e disponibilità, nonchè come ho citato sopra, affinità per carattere o gusti, esperienze condivise e tutto questo ha fatto si che si creassero ottimi rapporti.
Sono un'istintiva e notoriamente introversa.
Ho sempre preferito la stretta anzi strettissima cerchia d'amici piuttosto che ritrovarmi al tavolo con cento persone falsamente dichiarate tali.
Sono molto sensibile e perciò selettiva.
La mia non è presunzione, è la conoscenza della sofferenza delle delusioni che nella spiaggia della mia esistenza fra la sabbia generosa mi hanno punto come subdole spine.
Sono perciò spesso una persona definita solitaria, ma non è un difetto... anzi ho tempo per apprezzare ciò che più mi piace, quando il tempo mi lascia spazio per avere a disposizione un buon libro, un bel film (che quasi sempre guardo sola perchè i miei gusti non sono condivisi almeno in famiglia), la scrittura, la pittura e la buona musica.
Ma quelli sono anche i momenti di meditazione e quiete dal caos dei pensieri altrui.
Così apprezzo tantissimo quando dopo tempo un'amica mi telefona o mi viene a trovare.
Apprezzo molto di più la sua presenza.
Ma capita che c'è una persona speciale della quale  non si potrebbe o vorrebbe fare a meno e succede che il rapporto diventa così vero e importante e ci si arriva a conoscere così a fondo da sentirsi come sorelle.
Quando ho sentito le sue parole morirle in gola ho capito che era arrivato il momento di un arrivederci un pò più lungo dal buongiorno di ogni mattino  o del sorriso per quella buonanotte materna di ogni notte.
Lei è mia sorella e mia madre... non è una semplice amica, è una persona che dice: "so cosa provi!"
e io so che non mente! perchè come me non sa mentire.
Lei è quella che lo scorso Natale, mentre mi trovato gettata nel letto diceva: "Non piangere come spiegherai le tue lacrime?" e allora mi tirava su con qualcosa di buffo che le era capitato o mi raccontava episodi della sua vita per tirarmi fuori oppure finivamo per ridere tra le lacrime cercando di essere spalla l'una dell'altra.

E' meravigliosa quest'amicizia, quest'incontro di solitudini di due persone troppo simili per non essere specchio l'una dell'altra.

Ora chiedi tempo, sei stanca, delusa e anche un poco arrabbiata.
Mi hai detto: con te non cambia nulla, ci sarò sempre... ma ho bisogno di staccare!
... e io tremo all'idea di perderti!
Ma capisco che ti devo lasciare andare, mi troverai ad aspettarti!

SEI IMMENSA MARI' TI VOGLIO UN MONDO DI BENE SORELLA MIA DELL'ANIMA!

CIAO!
D*