segui i miei passi

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martedì 30 giugno 2009

In religioso silenzio...

...ascolto!





Frederic Chopin - Notturno opus 27 n°2

eseguito dal Maestro Maurizio Pollini


Goodnight


venerdì 26 giugno 2009

MIO FIGLIO AFFETTO DA DSA - DIVULGAZIONE

Divulgare questi documenti sono un preciso dovere che sento di compiere per tutti quelli che si riconosceranno, o riconosceranno i propri figli, i propri alunni.
Mi rivolgo non solo ai genitori, ma soprattutto agli insegnanti.
La ricerca sul disturbo dell'apprendimento e attenzione riconosciuti con la sigla ufficiale DSA è in continua evoluzione.
Se avrete pazienza di guardare tutte le proposte video molto di quel che si è fatto sui bambini affetti da questo disturbo e soprattutto quello che non si è fatto vi colpirà enormemente. Come madre di un ragazzo oramai adolescente ho brancolato nel buio per anni, fra psicologici e pediatri, cercando di comprendere la natura del problema di cui è affetto mio figlio.
Il peggio è stato vedermi indicata da un medico come madre ipertensiva e ansiogena, e mio figlio il classico soggetto distratto dai troppi stimoli esterni (PSP, INTERNET, CELLULARE etc).
Ancora di più quando frequentava le classi elementari, mio figlio era un bambino iperattivo che disturbava, spesso sgridato ed emarginato dalle insegnanti.
Ma una madre non si accontenta di semplici risposte o risposte irriverenti, una madre scava nella roccia come una goccia d'acqua anche a danno dei propri errori.
Qualcuno ha detto che è troppo tardi per recuperare mio figlio già in età adolescenziale, io so che non è troppo tardi per riacquistare la fiducia e stima in se stessi... con infinito amore e tanta volontà, salterò con lui l'ostacolo per vederlo diventare uomo.
Mic


Questa segnalazione arriva da una carissima amica che saluto con infinita gratitudine e affetto.







Documentario Sulla Dislessia 1







Documentario Sulla Dislessia 2







Documentario Sulla Dislessia 3


NB

Su YOUTUBE seguono a questi indirizzi un elenco di documenti filmati, fino ad oggi non avevo ricevuto informazioni in merito così charificatrici ed esaudienti.
CONSIGLIATO!

giovedì 25 giugno 2009

Che io sia per me il coltello



 


Qualcosa andrebbe detto, andrebbe fatto, oppure no, meglio star zitti, star fermi.
E' una strana situazione e mi pesa, ma dopo quegli errori commessi per impulsività ho imparato ad essere più cauta e riflessiva.
Sì, c'è qualcuno che ha il merito d'avermi insegnato ad essere prudente.
Tanto per dire, tanto per fare si rischia di cadere nel patetico.
Avere il bisogno di agire costi quel che costi, consci o meno dell'effetto finale è un salto nel buio, non è prevedibile se questo porterà ad urtare violentemente contro un ostacolo o lanciarsi nel vuoto senza trovare atterraggio di fortuna.
La conseguenza minore è trovarsi in dovere di scusarsi per l'errore commesso auspicando che l'ascolto e la disponibilità dell'altro siano favorevoli, al contrario se ci s'imbatterà in un muro impenetrabile, il fantasma della ritorsione colpirà il tessuto molle dell'incomunicabilità.

Meglio non fare, meglio non dire.
Il silenzio è d'oro.
La fiducia è una cosa seria.
In stand by non accade nulla...
si prova un dolore sordo ma composto
si rischia d' apparire freddi e distaccati
ma è l'unica soluzione per uscirne indenni
e non trovarsi nella condizione di dover usare
contro se stessi il coltello
dalla parte della lama.

Goodnight
Mic

domenica 21 giugno 2009

IL VIANDANTE

Il viandante è colui che non ha dimora.
Sosta il tempo necessario e confacente alla sua natura.
Come il fuoco illumina in quel breve periodo in cui arde di passione e novità, fino a che consumata ogni forma e materia, soffoca ogni scintilla, lasciando la cenere che ha il sapore dell'avventura già trascorsa.
Appartenente già al passato egli va... va per altri luoghi alla ricerca di un luogo per riposare e meditare.
Nulla lo lega, volitivo com'è con quel suo animo fanciullesco e avventuriero.
Qualche volta piange senza versare lacrime, qualcosa s'affaccia alla memoria che sia un'immagine, una sensazione, una voce... forse anche lui prova nostalgia, ma egli non si volterà mai indietro perchè la sua missione sono nuovi confini da attraversare, altri sorrisi su cui specchiarsi.
Non c'è rimpianto per i bagagli lasciati o perduti, perchè sono capitate situazioni in cui è dovuto scappare nel cuore di una notte tempestosa, o appoggiare i petali di una margherita sul palmo di una fanciulla e guardandola negli occhi barattando quel  "non m'ama" con un "Ti Amo!" per renderla felice.
Ha un cuore buono il viandante, è un cuore libero d'amare e di mentire.
Ha sempre la barba incolta e un sapore di tabacco e caffè nella bocca insonne di carezze e false promesse.
Non gradisce doni oltremisura, non porta con sè souvenir li getterebbe dal primo finestrino di un treno in corsa verso stazioni di città inesistenti.
E' un buon ascoltato e qualche volta parla con gli altri viandanti, se allegro e soddisfatto dell'ultima occasione colta al volo, riesce anche a confidare qualcosa di sè, del suo passato e bere assieme a sconosciuti una birra.
C'è sempre una donna da catturare con il suo fascino, un approccio veloce con una donna che non ha importanza se sia bella oppure no, gode di quel sesso senza sentimento e con un'espressione da promessa le dirà che quando tornerà di sicuro la sposerà.
E' capace di entrare in un saloon e mettersi a suonare il pianoforte d'impronte impolverato, non ricorda quando è stata l'ultima volta che ha scritto in uno spartito una melodia per una donna.
Ogni donna per lui è musica sotto le sue dita e vorrebbe un bicchiere d'acqua per schiarirsi la voce, magari cantare ma la sua voce non è più la stessa si è mischiata con quella di tanti altri che ha incontrato nel suo cammino.
La sua è una sfida  tra il Bene e il Male,  una forza che racchiude dentro di sé: la capacità di scegliere, in ogni momento della vita, il percorso da intraprendere.
Perchè il viandante non conosce prigioni, non conosce punizioni nè processi, quelle sono per chi commette reati come quello di amarlo nell'attesa del suo ritorno.

sabato 20 giugno 2009

VUOTO! - 1

Ho guardato a lungo questa pagina vuota.
Vuoto è il mio sguardo perso nel vuoto.
E' tutto vuoto, senza che io abbia mai riempito
o al contrario rovesciato.
Vuoto perchè è così che vanno le cose vuote.
Li sento circolare, strisciare, avvinghiarsi
tutti quei sentimenti privi d'emozione.
Oppure un'emozione c'è dentro orbite vuote
dove intorno ruotano il senso e il suo opposto.
Cassette di legno tenero che contenevano frutta matura
avvizzita dal tempo e dalla morte.
Dov'è il senso in questo avere distorto di tasche vuote
come il mio seno che non si fa più toccare.
Vuoto è questo silenzio rotto dal fruscio oscillante
di un ventilatore ed il caldo, l'afa opprimente
mi richiamano alla sorgente per placare la gola.
Una gola vuota di sussurri e di parole


Com'è VUOTA questa BUONANOTTE!

mIC

venerdì 19 giugno 2009

MESSAGGERO... (porta pena)

Se non fosse che non si sta assistendo ad un Reality o una Soap ci starebbe pure d'aver voglia di pigiare il tasto rosso sul telecomando e aspettarsi di vedere tutto svanire sul nero dello schermo spento e riprendere quelle azioni quotidiani già dimentichi di quanto visto o sentito.
Ma così purtroppo non è, e lo strazio di questa nazione ci costringe a vivere male e subire peggio una condizione di continua crisi quando dichiarata, quando nascosta e la vergogna di essere rappresentati all'Estero come un teatrino di maschere e colombine.
Ho preso quest'abitudine di non ascoltare più i vari Tg... o per lo meno se non ci sono costretta da condizionamenti famigliari. Quando la sera arriva tardi il mio momento, mi dispongo al pc davanti ai fogli pixel delle varie testate giornalistiche nazionali ed internazionali.
Una parte di me cercava di far ripiego sul disgusto e la contrarietà degli ultimi fatti e misfatti noti o per lo meno ciò che ci vogliono raccontare della scena svoltasi a Villa Certosa ed ora si sposta nella camera da letto di Villa Grazioli dove l'INNOMINABILE fin troppo nominato disdegna ogniresponsabilità di personaggio di Stato, non fosse altro per dare l'esempio consono al ruolo che la fiducia di questo misero e bistrattato popolo gli ha conferito.
Merita... è lungo ma merita immergersi nella lettura dell'articolo apparso su IL MESSAGGERO.it
del quale incollerò  alcuni passaggi, perchè è davvero lungo... ma la riflessione è d'obbligo.



Berlusconi, inchiesta Bari: altre 3 ragazze
parlano di denaro ricevuto. Polemica sui tg


Procura acquisisce cassette di Patrizia D'Addario. L'opposizione:
premier ricattabile, sicurezza dello Stato a rischio. Ghedini: non paga
le donne, può averne grandi quantità gratis




ROMA (18 giugno) - Non si placa la bufera relativa all'inchiesta su feste e ragazze a palazzo Grazioli: oggi si parla di altre tre ragazze che avrebbero preso soldi per partecipare ai party e di un video con Patrizia D'Addario in camera da letto. Il tutto dopo il vertice di ieri sera, durato oltre tre ore, tra il premier Berlusconi, i ministri della Giustizia, Alfano, e delle Regioni, Fitto, e l'avvocato Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e legale del premier, alla fine della giornata in cui da Bari è arrivata la notizia dell'indagine su un presunto giro di ragazze-squillo con l'ipotesi di induzione alla prostituzione in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna, anche in residenze di Berlusconi. Ora altre tre ragazze avrebbero ammesso di aver preso soldi per partecipare alle feste a palazzo Grazioli. E sarebbe emerso un video nel quale compare Patrizia D'Addario in una camera da letto nella quale si intravede una cornice che ritrae Veronica Lario.

L'inchiesta. La Procura di Bari avrebbe intenzione di avviare presto verifiche per accertare se l'imprenditore barese Giampaolo Tarantini abbia in più occasioni, e a beneficio di diverse persone influenti, ingaggiato e fornito ragazze affinchè queste partecipassero a feste organizzate in luoghi esclusivi. Ciò - è il sospetto investigativo - potrebbe essere avvenuto per consentire a Tarantini di avvicinare e ingraziarsi persone di potere a beneficio della sua attività imprenditoriale. Al momento è un'ipotesi investigativa che sarebbe suffragata da elementi emersi nelle conversazioni intercettate dalla Guardia di finanza nell'inchiesta su un presunto giro di mazzette per le forniture di protesi da parte della società dei fratelli Tarantini, la Tecnohospital di Bari.

Proprio indagando su episodi di corruzione, il pm barese Giuseppe Scelsi ha intercettato i colloqui in cui Giampaolo Tarantini parla delle ragazze che ha ingaggiato per farle partecipare ad alcune feste a Palazzo Grazioli, residenza romana del premier Berlusconi. Fonti vicine alle indagini fanno sapere che gli accertamenti potrebbero essere estesi ai motivi che avrebbero indotto Tarantini ad ingaggiare le escort, spendendo migliaia di euro. In quest'ultimo caso, le verifiche potrebbero riguardare l'attività della Tecnohospital, che ha rapporti d'affari anche con strutture pubbliche per la fornitura di protesi sanitarie. In questo caso gli accertamenti riguarderanno l'eventuale relazione tra l'ingaggio delle donne (quindi il reato di induzione alla prostituzione) e commesse per la fornitura di protesi.
 
Ghedini: il premier non ha mai pagato le donne. «Il presidente Berlusconi, che è dedicato al lavoro h24, è uomo ricco di denari e di simpatia e di voglia di vivere - dice Niccolò Ghedini - Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia bisogno di pagare 2.000 euro una ragazza, perchè vada con lui, mi sembra un po' troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis. Secondo lo schema disegnato dalla D'Addario, che a noi non risulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole, non c'è alcuna possibilità che ci sia un collegamento tra il presidente e questa indagine». Ghedini torna sull'espressione «utilizzatore finale» usata ieri: «Mi spiace ma il inguaggio tecnico è quello; colui che riceve è l'utilizzatore finale. Può essere un linguaggio crudo, ma è così. Se il termine ha potuto offendere la sensibilità di qualcuno, è ovvio che me ne dispiaccio e me ne scuso».

Finocchiaro: altra grave affermazione di Ghedini. «Oggi, dopo aver parlato ieri di "utilizzatore finale" a proposito del premier, Ghedini chiede scusa adducendo come motivazione dell'errore la sua abitudine e attitudine ad usare un linguaggio ed un lessico giuridico - dice Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd - Prendiamo atto delle sue scuse, anche se osserviamo che dietro a quelle parole si nasconde una concezione della donna che ci fa rabbrividire. Ma, dopo aver letto l'intervista di oggi al Corriere vorrei chiedere a Ghedini a che tipo di linguaggio appartiene la sua considerazione riguardo al fatto che il premier, di donne "potrebbe averne grandi quantitativi, gratis". A me non sembra che queste parole appartengano al lessico giuridico. Certo è che anche questa mi sembra un'affermazione grave e infelice che rivela un'idea squallida e commerciale dei rapporti tra uomini e donne. Cos'altro ci dirà domani Ghedini per difendere Silvio Berlusconi? Magari la lettura dell'editoriale de Il Foglio di oggi potrebbe dargli qualche suggerimento».


continua>>
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=62578&sez=HOME_INITALIA&npl=N

Altra voce che è apparsa come un'unghia sulla lastra della lavagna è quella di Giuliano Ferrara - IL Foglio - che critica le dichiarazioni del difensore legale del Cavaliere, arrivate in discolpa del suo cliente da ogni responsabilità e coinvolgimenti nelle presunte feste, festicciole e compagnia cantante.
L'articolo:





ROMA (18 giugno) - «Caro Cav., un premier non si difende così». È Giuliano Ferrara a firmare un editoriale in prima pagina del Foglio non certo tenero nei confronti di Silvio Berlusconi per le ultime vicende che lo vedono coinvolto. «Può essere che abbia ragione» Berlusconi a denunciare un «piano eversivo contro di lui», si legge, ma «il problema è che le armi affilate di questa campagna provengono tutte da Berlusconi in persona e dal suo entourage». Ferrara rimprovera «una licenziosità di comportamento difficile da classificare», «uno stile di vita esposto comunque ai noti meccanismi di condizionamento e di ricatto, vero o falso che sia il singolo racconto scandalistico, che sono l'eterna tentazione di coloro che frequentano in condizioni non perfettamente trasparenti gli uomini pubblici». E poi «un'autodifesa spesso risibile, esposta al ludibrio della stampa italiana e internazionale». Il Foglio fa l'esempio dell'«utilizzatore finale» evocato da Ghedini: «Una bestialità culturale e civile» che «riduce la storia in cui si cerca di invischiare il suo cliente, il che è veramente grave, a qualcosa di simile a quella che capitò all'onorevole Cosimo Mele». Per Ferrara, il premier «non può comportarsi come un deputato di provincia preso con le mani nel vasetto della marmellata». Il Foglio chiede uno scatto di reni al premier: «O accetta di naufragare in un lieto fine fatto di feste e belle ragazze oppure si mette in testa di ridare il senso e la dsignità di una grande avventura politica». Per il quotidiano, «tocca a lui tirarsi su da questa incredibile condizione di minorità civile in cui si è ficcato, e reagire con scrupolo, intelligenza e forza d'animo. La situazione si è fatta grave, e perfino seria».

Fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=19003&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=

 (per leggere Il Foglio sul web occorre un abbonamento)

... ed ora lascio Cavalieri e Principesse/miss/veline al loro destino e vado ad aspirare il profumo che sa di buono dei miei sogni sul cuscino!


GOODNIGHT
MIC

giovedì 18 giugno 2009

LASCIAMINONMILASCIARE

Quando le parole di una canzone portano la melanconia
di chi non vuole staccarsi da un faticoso Paradiso!











LASCIAMI NON MI LASCIARE - Marco Masini




Lasciami, che cosa cambia?
Che ci facciamo in questo pomeriggio,
con gli occhi chiusi come una finestra
davanti al mare azzurro e giallo di Viareggio?
Lasciami in questo albergo
di specchi strabici e di tende consumate,
ad ascoltare l'infinito tango
del tempo che da inverno ridiventa estate.

Lasciami
un po' per giorno, un po' così,

piccoli
presentimenti di un addio,

oppure lasciami
tutto d'un colpo, adesso e qui,

dillo tu
quello che sto pensando io.


Perché gli uomini sono vigliacchi
e si fanno lasciare, lo sai,
e non sanno guardarti negli occhi
quando tutto è finito oramai.


Tu invece strappami come un cerotto
e la ferita non farà più male,
adesso lasciami su questo letto,
solo un cratere bianco sul guanciale.

Che aspetti? Vattene sei cosi' bella,
fammi vedere come sai volare,
perché io penso che hai sbagliato stella,
perché io penso che hai sbagliato amore!

Lasciami,
tu che sei forte più di me,

staccami
da questo faticoso paradiso, te,

oppure cambiami
se ci riesci, amore mio,

fallo tu
quello che non son mai riuscito a fare io!


Perché gli uomini sono insicuri
e si lasciano spesso da sé
e poi piangono e imbrattano i muri
di rimorsi, rimpianti e perché...

***

Va bene, lasciami tre sigarette,
senza fiammiferi, senza rancore,
e questa strana luna senza notte,
e questa nuvola di dispiacere...

***

Adesso lasciami che c'ho da fare,
non so che cosa, come, dove e quando,
ti prego lasciami ricominciare,
lo so benissimo che sto sbagliando!

Amore lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare!

Amore lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare!

Amore lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare,
lasciami, non mi lasciare..


... mamma mia!!!  Che dire... beh ha una bella forza questo personaggio
Ad essere sincera lui non è uno dei miei cantanti preferiti, ma devo ammettere che talvolta ha incontrato i miei gusti, come in questo caso che ha saputo sposare bene le parole in musica e allora ho scelto un'altro pezzo: questa notte si fa a modo mio e ho voglia di avvicinare il cuore al suicidio!
goodnight Mic



martedì 16 giugno 2009

I miei Fraticelli

Io non ne ho cognizione ma credo che ancor prima pronunciassi la mia prima parola  sono certa che mi fu data una matita o un piccolo rudimentale colore da tenere nel pugno stretta della manina e  tracciai una piccola linea, uno scarabocchio, un cenno di ellisse, ecco credo che prima d'imparare a camminare io dichiarai a tutti una passione che mai più mi lascerà: il disegno.
Successivamente attraverso la scuola e tanto tantissimo studio autodidatta imparai a riempire gli spazi e le forme con il colore e dopo arrivò anche la pittura, e l'uso di diversi materiali. La conoscenza attraverso la manipolazione di crete, ceramiche, e poi i calchi di gesso e ancora il decoro sulla terracotta (la mia materia preferita) dove tutto può aggrapparsi e prendere forma. Il decoupage, la sperimentazione sulle tele di pitture da decoro (quella per hobbystica da parete) persino il tentativo elementare di trompe oeil.


Ma il periodo più prolifico sotto il profilo artistico pittorico mi fu dato dalle scuole, scoprendomi volenterosa e instancabile nell'accettare sfide e tensioni.
Fra i molteplici lavori dei quali campano in bella mostra nelle pareti di aule e corridoi per la scuola ci furono richieste molto più elaborate e per coincidenza mi vidi a vestire di saio alcuni personaggi che furono fatti santi nel nome della rinuncia e della povertà.
Nomi "famosi" oserei dire.
San Francesco in onore della parodia musicale "Forza venite gente", dipinto in quattro scene distinte su tela grezza.
a) San Francesco - Il Santo
b) San Francesco- La chiamata
c) San Francesco - San Francesco e Santa Chiara
d) San Francesco - Scena

(al momento non ritrovo le testimonianze fotografica dei soggetti elencati sopra)


Poi fu la volta di un'altro santo:



Questo  è il  Bozzetto su cartoncino, acquarello e china,
esecuzione per tiratura stampa su pergamena, distribuzione su richiesta privata
anno 1998.


Lui invece è San Crispino






Opera titolata: San Crispino - realizzazione tecnica mista acrilico - olio, su tela
Richiesta privata soggetto scenografico per rappresentazione teatrale "Istituto P.S.I.A." -
 Laboratorio Teatro e Cinema - 2007


Buonanotte
Mic





sabato 13 giugno 2009

A mio figlio

Quanto ho desiderato che tu arrivassi a riempire la mia vita.
Penso che la maternità sia un atto d'Amore infinito, ma anche un peccato di egoismo.
Ti volevo per me. Volevo una Persona che fosse solo mia.
E sei arrivato.
La mia felicità era grande e tale che non ti ho mai lasciato fisicamente nè con il pensiero costantemente rivolto a te anche in quelle ore che ci separavano.
Eravamo in simbiosi tutto si svolgeva in armonia in quel mondo in cui eri entrato a far parte e che io curavo custodendolo con tutta me stessa.
Sei anni dopo la tua nascita la nostra casa si è riempita di un'altro vagito. Quello di tua sorella.
In quel momento ho reciso con grave dolore per te, il cordone ombelicale che ci teneva uniti.
Mi è stato detto che soffri dell'amore irrisolto. Mi hanno detto che in quel preciso istante si è innestato un processo di regressione nella tua personalità già fragile e immatura.
In tutti questi ultimi anni mi sono divisa equamente fra te e tua sorella, ma tu non hai sopportato il mio "tradimento", convinto come sei che io ti ho escluso dal mio rapporto con te.
Questo mi addolora profondamente.
Sei mio figlio, il mio bene più prezioso.
Tu e Lei siete due persone distinte ma unite nel sangue e nel nome del mio amore.
Ma tu non riesci a fartene una ragione in quella tua mente e in quel tuo cuore ferito.
E' di queste ore il secondo fallimento della tua carriera scolastica.
Orgoglioso e fiero non comprendi le prese di posizione da parte di noi genitori solo per farti capire che non è il modo giusto per crearti un futuro.
Perchè noi ti saremo sempre accanto, ma la vita è tua e devi camminare anche da solo.
Il dispiacere che tu non possa godere della stima degli altri, perchè hanno un concetto di te distorto dal tuo comportamento e io sto male a vederti deciso e caparbio facendoci credere di affrontare con superficialità e distacco un'esperienza negativa che invece dovrebbe insegnarti parecchio.
La tua Preside ha usato parole come: "Il senso di colpa (il mio) non aiuta a costruire, ma ostacola progetti futuri per suo figlio"
Sì, mi sento in colpa.
In colpa per averti protetto troppo dalle insidie della vita e sbagliato ad interpretare i tuoi segnali di malessere.
Non mi celo dietro alla stanchezza di un'esistenza critica sotto tanti punti di vista. Perchè ritengo di avere delle responsabilità, ma mi discolpa il fatto che a quindici anni un pò di responsabilità sul risultato delle proprie azioni negligenti è necessario prendere atto.
Sono stata in quell'aula dei professori per più di un'ora e mezza, per capire anche insieme a chi ti ha accompagnato per questi anni nel tuo percorso scolastico, cosa impedisce il tuo progresso e cosa ti assilla.
Come vedi, molte persone si preoccupano per te.
Te che con un certo vittimismo accusi il contrario.
Un tempo ti lasciavo dei bigliettini sparsi per casa, con messaggini d'affetto.
In cuor mio perchè volevo recuperare il tempo in cui non ti davo, secondo il mio punto di vista, sufficente ascolto o attenzione, oggi ti scrivo qui con la speranza che leggerai.
Come madre ho grandi sogni e progetti per il mio unico figlio maschio.
Vorrei un giorno, anche se in piccola parte vederli realizzati.
So bene che ce la farai.
Perchè anche se noi ti sembreremo distratti nelle nostre beghe quotidiane, noi ci siamo SEMPRE!
Siamo sempre presenti e in attesa di vederti realizzato.
Ora lasciamo decantare questo nuovo vino, sa di aspro, come un traguardo mai raggiunto.
Ci riprenderemo dopo questa sconfitta e tu sarai forte perchè il temperamento non ti manca.
Devi solo far venire alla luce il coraggio che tieni nascosto.
TI ADORO IMMENSAMENTE
MAMY


venerdì 12 giugno 2009

11 GIUGNO 1984 - 2009 Enrico BERLINGUER







Enrico BERLINGUER Politico italiano, segretario del Pci e padre del “compromesso storico”, nato a Sassari il 25 maggio 1922 e morto a Padova l’11 giugno 1984.



“Sono convinto che il mondo, anche questo terribile e intricato mondo di oggi, può essere trasformato e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo può riempire degnamente una vita”.


°°°



"I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le Istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli Enti locali, gli Enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le Università, la RAI TV, alcuni grandi giornali. Bisogna agire finchè la giusta rabbia dei cittadini verso tali degenerazioni non diventi un'avversione verso il movimento democratico dei partiti".
Enrico BERLINGUER

fonti web:
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/berlingu.htm



Hanno detto di lui:


«Ammirazione» per Enrico Berlinguer, in quanto «leader della sinistra che ebbe sempre di mira una prospettiva nazionale», e forte richiamo alla questione morale, in quanto «problema della democrazia e delle sue basi di consenso e di legittimazione che si sgretolano se viene meno il nesso tra etica e politica».
Gianfranco FINI

***



"E' come se quest'uomo integro, verso il quale ho sempre provato un'istintiva amicizia, che in qualche modo sentivo ricambiata, fosse caduto vittima di uno sforzo troppo grande""
Luigi Pintor

§§§



"Un uomo introverso e malinconico, d'immacolata onestà, e sempre alle prese con una coscienza esigente, solitario di abitudini spontanee, più turbato che alettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona fede" di cui ci resta un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto, basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese.
Indro Montanelli

***


"Il dono breve e discreto che il cielo aveva dato a Berlinguer era di unire parole ad uomini, ora la sua voce è sparita e se è vero, come dice il poeta, che la vita si spegne in un falò di astri in amore, in questi giorni è bruciato il firmamento"."
Roberto Benigni


§§§


“Caratteristica fondamentale di Enrico Berlinguer è stata, a mio avviso, quella di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte della classe politica italiana. Penso alla vanità, all’esibizionismo, all’arroganza, al desiderio di primeggiare”
Norberto Bobbio











Enrico Berlinguer, segretario del Pci,
stringe la mano ad Aldo Moro, presidente della Dc,
il 20 maggio 1977



Il 1978 è l’anno in cui si delinea, fra il leader del Pci e quello della Dc, Aldo Moro, l’idea del necessario “compromesso storico”.
Berlinguer, in questa fase, sarà il primo esponente comunista ammesso a lavori para-governativi, come le riunioni dei segretari dei partiti di maggioranza in qualità di osservatore esterno, sebbene fuori dal governo.
La mattina del 16 marzo 1978, proprio quando il Pci si prepara a dare l’appoggio esterno al governo di Giulio Andreotti, Moro viene rapito dalle Brigate Rosse.













Non è una cosa facile, nel mondo di oggi, ritrovare le coordinate della figura di Enrico Berlinguer, ricostruire quanto avevano contato il suo carisma e la sua politica, quale spessore di amori e di odii aveva suscitato. E poi quale eredità ha lasciato, che cosa nella grande miniera di idee che aveva messo in campo soprattutto nell’ultima parte della sua vita può essere utile oggi.
Enrico Berlinguer è morto l’11 giugno dell’84.
Molte delle vicende di cui è stato protagonista sono ancora aperte, molte intuizioni che aveva avuto, se le guardiamo con gli occhi di oggi, dimostrano la sua preveggenza, la sua capacità di cogliere alla radice i problemi drammatici del nostro tempo.
Credo che pochissimi, fra i politici italiani, abbiano avuto come Berlinguer la capacità di intuire in anticipo quel che stava succedendo, le linee direttrici del cambiamento. I
n un momento come quello attuale, con la pace messa in pericolo dalla volontà di comando dell’unica superpotenza rimasta, fa una certa impressione ripercorrere il Berlinguer dei primi anni ’80, che esprime una visione quasi avveniristica del futuro.
Che si rende conto, ben prima della fine dell’impero sovietico, come ormai il cuore del conflitto non è più fra paesi capitalisti e paesi socialisti ma fra il Nord e il Sud del mondo: fra un occidente sempre più ricco ed arroccato a difesa dei suoi privilegi e le masse povere del terzo e del quarto mondo.
In sintonia con lo svedese Olof Palme, che dopo non molto morirà in un attentato mai del tutto chiarito, Berlinguer era arrivato a prospettare un governo mondiale dell'’economia, inteso però come strumento di riequilibrio e di redistribuzione delle ricchezze.
Oggi ha poi un significato speciale ricordare che Berlinguer credeva profondamente nell’Europa. La vedeva come il laboratorio di una nuova sinistra possibile, da contrapporre sia al decrepito comunismo reale che a un neoliberismo d’oltreoceano, portatore di ingiustizie profonde. Proprio in quest’ottica credeva fosse importante difendere “l’anomalia europea”, la sua cultura e la forza antagonista dei suoi partiti, dei sindacati e dei movimenti, dai continui tentativi di omologazione che vedeva messi in atto da Ronald Reagan e dalla nuova destra americana.
E anche se non poteva certo immaginare la deriva militar- autoritaria di quelle scelte, aveva colto subito le minacce della rivoluzione conservatrice che cominciava allora, con l’esaltazione del capitalismo selvaggio come cura ai mali dell’economia e dell’egoismo individuale come sostituto ad una società solidale.
Quando era segretario del Pci Berlinguer veniva spesso descritto dai giornali come un uomo chiuso, un po’ fuori dal mondo, un“sardo-muto”,l’opposto di un protagonista di quella politica-spettacolo che già allora stava prendendo piede.
E invece Berlinguer aveva una capacità di comunicazione fortissima. I commentatori dell’epoca riconoscevano che pochi riuscivano come lui a “rompere” lo schermo della Tv, a parlare alla gente, molto al di là del suo stesso partito, che peraltro era un grande partito del 30 per cento. C’era una passione e una sincerità nel suo modo di esprimersi che l’aveva fatto diventare una specie di contraltare rispetto a tanti altri politici del suo tempo, e in particolare rispetto a Bettino Craxi.
Berlinguer aveva capito molto presto che dietro l’etichetta della modernità, del rinnovamento, delle grandi riforme istituzionali, Craxi aveva obiettivi ben più concreti e inquietanti: far saltare il banco della politica italiana, annettersi il Pci e sdoganare il Msi, farla finita con la cultura dell’antifascismo e della Resistenza.
A completare il disegno, c’era la volontà di arrivare a un presidenzialismo di stampo populista, di mettere la mordacchia al “parco buoi”, come Craxi definiva graziosamente il Parlamento, trasformando la democrazia italiana in senso parzialmente autoritario. Contro questi pericoli, che sono poi quelli con cui oggi ci troviamo a fare i conti, Berlinguer si era battuto con tutte le sue forze, fino a quell’ultimo comizio sul palco di Padova, continuato eroicamente quando ormai era stato colpito dal malore, con frasi sempre più smozzicate sugli scandali, sulla loggia P2, sulla nostra democrazia malata.



Fonte web:
http://www.metaforum.it/berlinguer/attualita_valentini.htm


L'eredità e l'attualità di Enrico
Relazione di Chiara Valentini


giovedì 11 giugno 2009

Nacqui per amare




Seppur io nacqui per amare
ora soffoco il canto
del candore primitivo.
Le tenebre annodano
la chioma  ribelle
che s'attorciglia sul desio
della conoscenza.
La memoria è un arco teso
dentro la profondità delle mie braccia
tese anch'esse fino a dissanguarsi
nell'attesa e nel vuoto
della bocca muta.
Eppur io nacqui per amare
ed offrii la mia terra
persino le mie ossa
ma l'Amore è un ladro
che sottrae e poi abbandona.

Mic




 

mercoledì 10 giugno 2009

**Giocattoli rotti








Sono folle di te,
amore che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti
delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono
solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta
di lacrime salate,
io voglio
solo addormentarmi
sulla ripa
del cielo stellato
e diventare
un dolce vento
di canti d’amore
per te.

Alda Merini






Mic

lunedì 8 giugno 2009

I sogni son desideri...



Hanno una forma i desideri
Hanno un nome
un profumo speciale.
Hanno l'urgenza d'esser goduti
Hanno quella fretta
che i fanciulli sanno.
Hanno un colore i desideri
Hanno un umore
quello dei sogni
d'accarezzare.

Mic

domenica 7 giugno 2009

DEDICATA A CHI...

... ha ali grandi per volare dentro il mio cielo!
(for my Angel)











Steve Vai "Lotus Feet" live with the Holland Metropole Orchestra"

Mic

sabato 6 giugno 2009

Avevi un sorriso di grano maturo in quei giorni di luglio






In questa notte di silenzi, non c'è musica nè poesia

s'addentrano indiscrete, sciolte nel vino d'aroma di legni,
malinconia e nostalgia.

Tuoni alti squarciano il cielo e una pioggia improvvisa
benedice lo sguardo dalle tempeste
che han visto
porte chiudersi violente
prima che la sabbia fine
invadesse le bocche.
Vicino al mare vorrei essere, adesso, in quest'ora scura,
schiarita dall'opalescenza della spuma adagiata sulla riva
dove i miei passi lascerebbero orme
che l'onda spietata andrà a carpire e nascondere
negli abissi dove gridano le forze segrete.
Ed avevi un sorriso di grano maturo in quei giorni di luglio
e io già deliravo di febbre e di presagio ostile

per quell'assenza che giungeva inattaccabile
sul mio sonno
d'assillo che fra le linee delle tue mani nude,
ancora mi tiene prigioniera.

Micol





venerdì 5 giugno 2009

Dolce protervia







Un ricamo tra le pagine di una donna innamorata
*

"L'amore non porta orgoglio nè rancore"
*
e mi sono chinata su quelle parole da cullare
per coglierne il pianto ed il sospiro.
Mi sento così limpida e cristallina.
Non conosco orgoglio e nè rancore.
Non alloggia in me invidia tanto meno arroganza.
Ed è il modo in cui ritorna il bisogno
a farmi muovere lenta su un tappetto di spine
seguendo un antico percorso d'equilibri instabili.
Mi stordisco nell'idea di un tempo trascorso
dove ancora mi riconosco,
comunque sola a dipanare il filo di un discorso
ingarbugliatosi nel giro di un soleggiato mattino.
Sono solo una donna che ha lasciato cadere
la tunica per mostrare il rovescio della coppa.
Quella coppa che sollevata si riempiva di luce
e voce di un sax
in esercizio estroverso di carezzevoli sorrisi.
Il mutamento ha segnato in me la ruga
appoggiata come ala di gabbiano
all'angolo delle mie labbra, non chiedere
ad Ovidio dei duellanti all'alba di un livido
sfondo, si ode ancora il galoppo della mia corsa
in guerra per conquistarla.
E non c'è rammarico nemmeno per la sconfitta
fin tanto che ad aspettarmi c'era quella dolce protervia
di un guerriero nemico che di Te ancora non sapevo.

Micol


 

giovedì 4 giugno 2009

Privacy si, privacy no (odio le mura domestiche)

Si vive tutti qui, in quattro dentro ad una stanza.
Questo prima, fino a qualche tempo fa era il mio luogo notturno per rilassarmi dopo una giornata di corsa.
Ora non più... telecomando in zaping fisso in mano a suo signore il re della casa, ora che di canali ne abbiamo ottocentomila, ma che c'avrà di tanto interessante da vedere se poi alla fine non si guarda nulla a girare e rivoltare.
Pubblicità che spara a volume sostenuto... ahòòò pochi minuti a mezzanotte!
Non si dorme questa notte?
Ho bisogno del mio spazio.
Ho bisogno della mia privacy.
Ho bisogno di leggere e di scrivere.
Ho bisogno di lasciarmi andare alle emozioni ascoltando la mia musica preferita in cuffia.
Ok!
Arriva pure Milo (il gattone grigio fumo) miagola e si struscia sulla mia gamba sinistra... vuole mangiare, certo ha fatto il suo mestiere di animale tutto il dì ora c'ha fame.
Il mio maschietto ha avuto un incidente e il suo volto d'angelo è deturpato da echimosi ed escoriazioni, se ne frega delle mie preoccupazioni,  lui è attento sul display del suo cellulare, legge sms e sorride, digita ad una velocità impressionante rumoreggiando sui tasti una musichetta rompiballe.
La piccola ora mi chiede: "Maààààà vieni a leggermi una storia? altrimenti non dormo!"

ma che è, vi siete messi d'accordo? ce l'avete con me?
Ariaaaaaa!!! ho bisogno d'aria!
ok!
si
vado
pazienza per il post...
ho scritto sul momento mentre l'occhio indagatore del capo di casa mi osservava e io con le mani sulla tastiera l'ho guardato fino ad ora con un sorrisetto da: embè?

Goodnight

martedì 2 giugno 2009

Spazio ho bisogno di tanto spazio.





Spazio ho bisogno di tanto spazio.
Ho bisogno d' aria, di tanta aria.
e ho bisogno d' ali, grandi ali,
da spiegare immense a occupare
spazio, tanto spazio nel cielo.
Ho bisogno d' acqua, tanta acqua
e terra da lambire, tanta terra!
Mi consumo nella passione
di quel che non posseggo
e vivo custodendone il respiro.

Mic

Vuoto di senso!




Nella musica i metronomi
segnano il tempo insieme al controtempo
che non si vede
 e in mezzo c'è il senso delle cose.
Ci sei pure tu, ma ancora non lo sai!


(tratto da "I GIORNI DELL'ABBANDONO di Elena Ferrante)








Goodnight Mic

lunedì 1 giugno 2009

Quando l'amore vi chiama





Quando l'amore vi chiama seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi.
E quando vi parla, abbiate fiducia in lui.
Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino.
Perché l'amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi.
E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide.
Allo stesso modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e scuoterle fin dove si aggrappano alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sè.
Vi batte fino a spogliarvi.
Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci.
Vi macina fino a ridurvi in farina.
Vi impasta rendendovi malleabili.
Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio.
Tutto questo vi farà l'amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita.
Ma se nella vostra paura dell'amore cercherete solo il piacere e la pace, allora meglio farete a coprire la vostra nudità e ad abbandonare l'aia dell'amore per il mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutte le vostre risate, e piangere, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non dà nulla se non se stesso, e non prende che da se stesso.
L'amore non possiede, né può essere posseduto.
Perché l'amore basta all'amore.
E non potete pensare di comandare il cammino dell'amore: se vi trova degni, è lui a dirigere il vostro cammino.
L'amore non ha altro desiderio che realizzare se stesso.

Gibran


Goodnight Mic