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mercoledì 28 ottobre 2009

A che serve una slitta a qualcuno che non esiste?

Sceglievo fra la frutta esposta alla mercè di tante mani, riponevo in un sacchetto di plastica che poi avrei pesato. Poche cose nella cesta, giusto il necessario per una cena.
Solo dopo con la coda dell'occhio un luccichio mi ha attratta.
Alcuni commessi lavoravano in una corsia, perchè un particolare simile doveva farmi sentire così frustrata.
Addobbi di Natale. Provo un leggero disequilibrio, una strana oscillazione d'immagini tra le zucche sarcastiche di Halloween si facevano spazio abeti e addobbi natalizi.
Non arriverò a Natale! Non ci sarà un Natale.
Natale è morto!  Dio è andato in vacanza alle Seychelles.
Un Dio che ha svuotato ventri per uccidere i figli. E' forse diverso da Erode?
Un Dio che ha cessato la produzione "manna dal cielo!", un dì  fece il miracolo solo per farsi elettorato.
Non arriverò a Natale!
Ruberò la slitta a Santa Claus e volerò tra fiocchi di neve sintetici e stelle di carta argentata.
Prenderò quella slitta, saprò guidarla ha un computer di bordo, e poi non sarà un furto, da indiscrezioni circola voce che Santa Claus non esiste.
A che serve una slitta a qualcuno che non esiste?
Mic







martedì 27 ottobre 2009

Vuoto il mio futuro





Vuota
Vuota di parole
Vuota di senso
Vuota

Avrei bisogno di raschiare il sedimento
Riuscirei a tirare fuori un pò di materia
sporcarmi le braccia di viscida melma

Vuota

Vuota la mano destra
vuota la tasca sinistra
non sento battere l'orologio analogico
dentro la gabbia toracica

Suonano alla porta
non aprirò, la casa è vuota
Vuota la finestra
di quell'ombra che s'affacciava
Vuota la mia testa

Avrei bisogno di pensare
Riuscirei a prendere a calci le mie gambe
procurarmi lividi e finalmente urlare

Vuota mi cullo dentro braccia vuote
Vuoto che mi circonda
Vuoto che circola sostituendo il sangue
sangue rappreso nero cuoio

"Non permetterlo, non lasciarti andare"
ha soffiato il sopravvivere
Avrei bisogno d'andare
senza meta, senza pagare un biglietto

Vuoto il bicchiere mezzo pieno
Vuoti gli orizzonti del mio presente 
Vuoto il mio futuro

Micol


 

giovedì 22 ottobre 2009

C'è post@ per te!

Ho nostalgia di quell'usanza ormai in disuso di scrivere lettere e spedire cartoline da luoghi lontani.
Ricordo che andavo in cartoleria a scegliere il kit per lettera. Carta e busta rigorosamente abinate nei colori e nella consistenza.
Ero diventata una collezionista di carta da lettera, anche se avessi dovuta tenerla chiusa in un cassetto, mi piaceva averla. Le sceglievo preziose, delicate nei toni e nelle fantasie. Classicheggianti, fiorite, effetto marmoreo, grecate, pergamene, carte di pregiate fatture e poi su di esse usavo scrivere con la stilografica o meglio le stilografiche a seconda della grana del foglio tale era l'accoppiamento con la stilografica.
Inchiostro eslcusivamente nero.
Scrivere diventava un rito. Non era solo un banale interloquire con chi avrebbe ricevuto mie notizie, ma era un prezioso attimo di assoluta concentrazione con il pensiero rivolto alla persona destinataria della missiva.
Oggi non si usa più. E.mail; sms; chat; cellulare... insomma c'è un tale traffico di contatti e la possibilità immediata di raggiungerli che del francobollo non si ricorda più neppure il sapore.
Già, la punta della lingua passata ad umettare il retro del francobollo... tante più erano le sostanze chimiche che si assumevano più era lungo l'elenco degli amici e parenti a cui spedire lettere e cartoline.
Comunque rimane il fatto che i rapporti, intendo quelli veri, di amicizie e parentele hanno necessità di vivere quei piccoli segnali di presenza che fanno grande la sorpresa e intenso l'affetto.
Prima di arrivare fin qui sono andata a curiosare sul mio indirizzo e.mail e ho trovato una cartolina.
Il mio umore non era uno dei migliori ma come ho aperto il messaggio ho sentito il calore di un raggio di sole timido ma sincero.


Ciao dolce Dany cm stai? Ti regalo una rosa accompagata da un bacio e per augurarti una buona guarigione!!!


L.D.V.




Grazie L.D.V. sempre attenta e premurosa con tutti e con me,
mi hai donato più di un sorriso.
Grazie, grazie!
D*



Goodnight
 

sabato 17 ottobre 2009

L'amore...e le nuvole e il cielo






E' sabato. Un maestrale forte e gelido spinge in corsa nuvole gonfie e bianche ed è impressionante quell'azzurro intenso che appare di tanto in tanto, fra una formazione e l'altra delle nuvole da far girare la testa da parte a parte per acchiappare con lo sguardo la fortuna di dire c'ero anch'io, anch'io le ho viste quelle nuvole bianche nel cielo.
Forse avranno capito che sono spezzata dentro. Loro, le nuvole tutto osservano e aspettano d'essere sfiorate da qualcosa di nostro che arriva fin lassù, come aerostato invisibile e mi pare di vederle con un tratto di guance gonfie a soffiare su quei fogli di carta leggeri di lacrime asciugate dal vento, perchè salgano ancora più su.
Ho desiderato un bacio, forse più d'uno, quando la pelle era tiepida di sole di un romantico sogno di primavera e avvitarsi in un triplo salto mortale e mezzo carpiato con avvitamento era facile da farsi... eh! L'amore...
l'amore... e le nuvole e il cielo quel genio che tutto copre senza toccare... proprio come il tuo sorriso.
Già, il tuo sorriso! Vorrei mi stancasse ricordarlo perchè non mi frugasse con i suoi denti che masticano il tempo.
Il tempo che senza vergogna ha fatto in modo che cadessero veli lasciandoci nudi gli occhi.

Micol

giovedì 15 ottobre 2009

Perchè ho veleno da consumare


La fauna dell'(eco)-ambiente virtuale muta geneticamente,
metamorfosi impercettibili ma costanti.


Strisciano silenziosi si cibano di sangue e di miele,
si assaggiano l'un l'altro restituendo sapori
di disgustoso voyerismo.

Instabili equilibristi sulla linea di confine del reale.
Opinabile contenuto
di vuoto contingente.

Lacrimosa pena ti assolve per grazia ricevuta e lascio che diventi
  droga
lo spleen che mi circola in vena, che io sia dannata se non ho amato veramente.


Mic


Scritta qualche mese fa, la ripropongo perchè ...

Perchè?

Perchè ho veleno da consumare!


Miic Mic Mic per sempre/forever Mic


sabato 10 ottobre 2009

Lightbynight

lightbynightchiavi di violino opalite
danzano
in pentagramma
di filigrana e luci

foto ds



Puoi lasciare le tue paure, la notte non è poi così minacciosa se si accendono le luci.
La ragazza rumena ha comprato due pacchetti di sigarette, dal fondo della borsa raccoglie in pugno una manciata di centesimi, non è sicura d'aver contato bene, mentre l'uomo in tuta da lavoro alle sue spalle è poggiato al bancone, beve birra deglutendo. Ha lo sguardo sull'orlo del bicchiere, due occhi che cadono su quel sedere.
Fuori l'aria è calda e umida. Le previsioni dicono che pioverà. Ho lasciato da qualche minuto l'ospedale, ho l'impressione d'aver lasciato un mondo a se stante, con il suo odore di disinfettante e malattia, sul rumore dei carrelli che si fermavano davanti alle porte delle stanze, come fossero stazioni a consegnare terapie insieme ad un altro turno di lavoro.
Ma la Città è bella, ancora rumorosa e instancabile, i pneumatici che inghiottono l'asfalto e giovani senegalesi dai tratti delicati si confondono nella notte, t'accorgi poi delle loro sclere sorridenti sopra denti bianchi. Vendono luci azzurrate che assomigliano a stelle tra le fila delle auto parcheggiate.
Piccole luci che agitano con arti magri per richiamare l'attenzione: "Signora compra una luce?"
Questa sera la Signora che vestivo di candida camicia da notte mi ha detto:"Sei un angelo!"
Tutto si è fermato in quell'istante, anche lei aveva ancora le braccia alzate in attesa che la coprissi dell'inconsueto abito fresco di bucato.
Le ho sistemato i capelli sale e pepe cercando di ricomporre ondine corte sul volto pallido.
La notte aspettava che io camminassi in mezzo al traffico, portarmi su scalinate verso la torre che svettava tridimensionale bucando il cielo notturno, come una diva sulla scena madre, abbagliata da riflettori che esaltavano la sua maestosità.

Goodnight Mic

mercoledì 7 ottobre 2009

Le piccole cose s'imparano!



Mi piacerebbe sorprendermi
su quelle piccole cose che ancora devo imparare.
Sorprendermi con occhi innocenti su piccole cose.
Mi piacerebbe arrampiccarmi sul muretto di recinzione
e stupirmi per quel mondo che c'è al di là del muro.
Mi piacerebbe rincorrere utopie come farfalle
con la certezza che non ci sarà bisogno che le acchiappi
ma saranno loro a posarsi sul palmo della mia mano aperta.
Mi piacerebbe che cessassero le ingiustizie, le discriminazioni
i crampi alle gambe per il troppo camminare,
avanti e indietro e di angolo in angolo,
senza per questo aver raggiunto una soluzione.
Mi piacerebbe che la gente fosse come me ,
si emozionasse come me,
comprendesse come me,
persino amasse come me,
avesse i miei stessi bisogni...
perchè allora saprei davvero
finalmente stupirmi
davanti alle piccole cose,
perchè avrei la certezza che le piccole cose
sarebbero veramente apprezzate.
Perchè le piccole cose diventerebbero importanti,
se le vedeste tutti con lo stesso sguardo
di me innocente e fragile.

Daniela S.
aka Micol









 


Accadono cose nella vita che sono come domande.
Passano minuti o anni e poi la vita risponde




martedì 6 ottobre 2009

Il debito del destino.

Il debito del destino.Panoramica dalle Mura




Una pausa mi ha portata a salire gradinate infinite per arrivare sulle alte mura della Città. Quella parte più antica per offrirmi uno scorcio di panoramica su quella Città che pareva coricarsi verso il mare.
Fra le cupole delle maestose Chiese la vista di una nave.
Ho sorriso chiudendo gli occhi e immaginando porti mai visti dove vorrei attraccare.
Dopo mi attendeva un'immagine in camice bianco, una dottoressa dal volto dolce e il sorriso largo.
Due ore solo per intervistarmi, riempire un'infinità di moduli con crocette ed appunti dettati dalle mie risposte.
Attese. Lunghe... estenuanti!
ma non per me. Ho imparato la pazienza.
Nella Cappella mi sono seduta senza pensieri nè preghiere.
La luce dalle larghe finestre mi comunicava un senso di pace.
Sarei rimasta lì dimenticando me stessa se non fossero venuti a cercarmi.
Il destino mi è debitore.

Goodnight Mic



Il debito del destino.Chiesa Sant'Anna

domenica 4 ottobre 2009

La somma nulla






 


Il giorno non è che la somma nulla

di una doppia negazione,



 


 


la luce è la notte della notte,



 


 


e la musica il silenzio del silenzio



 Apperry Yann



immage:
Aspettando Godot... goodnight Mic



sabato 3 ottobre 2009

Tra un minuto





Lascio che la stanchezza mi sopraffaga.
Scivolo nel vuoto dei pensieri andati a riposare prima di me.
Tra un minuto sproffonderò nel buio del mio sonno
e arriverà il mattino ad illuminare la confusione.

Mi dirò: "Andrà bene!"
con occhi umili di nuova esperienza.


... se fossi solo meno FRAGILE!





"Domani non lo ha mai iniziato nessuno."
M.Pellacani


goodnight Mic