segui i miei passi

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venerdì 24 ottobre 2008

*ESILIO *(continua sui commenti)



Io quella troppo empatica,
 troppo ricettiva...

l'ESILIO è l'unica terapia.
(elucubrazioni in una notte d'ordinaria follia)



... e la maestosità del canto sprigiona il mio assolo!
Mic









Janis Joplin



SUMMERTIME



Summertime, time, time,
Child, the living’s easy.
 Fish are jumping out
And the cotton, Lord,
Cotton’s high, Lord, so high.

Your daddy’s rich
And your ma is so good-looking, baby.
 She’s looking good now,
Hush, baby, baby, baby, baby, baby,
 No, no, no, no, don’t you cry.
Don’t you cry!

One of these mornings
You’re gonna rise, rise up singing,
 You’re gonna spread your wings,
Child, and take, take to the sky,
Lord, the sky.

 But until that morning Honey,
 n-n-nothing’s going to harm you now,
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
No, no, no, no, no, no, no, no, no,
Don’t you cry, Cry.





martedì 21 ottobre 2008

Non al denaro, non all'amore, nè al cielo!


Non è dalla statura che si riconosce un vero uomo!









MI TI CO MORGAN!!!!
TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE'- UN GIUDICE

sabato 18 ottobre 2008

CONSUMO MANI



Consumo  mani dentro  notti
a rovistare in cassonetti
di speranze differenziate.
Come closhard ho scelto  un tetto di stelle,
mi vesto con stracci decorati di sogni.
M'avventuro per punti cardinali
smarrendo strade
preventivamente tracciate
e raccolgo sassi che avevo scalciato
nascondendoli in una tasca come fossero amuleti.
Consumo  mani dentro mani invisibili
in notti asfaltate di nostalgie
Mic

venerdì 17 ottobre 2008

I FEEL GOOD

Questa notte il  rumore della pioggia battente  in precipitazione sul tetto sopra di me mi ha svegliata.
La pioggia ha sempre avuto un effetto terapeutico su di me.
Quando ho realizzato il fenomeno, mi  sono accucciata sotto le lenzuola e abbracciato più stretto  il cuscino con un piccolo moto di soddisfazione.
Sono istanti in cui mi  sento piccola ed è come se nell'aria ci fosse qualcosa di buono che mi stringe con un sentimento di protezione.
Forse è qualcosa che la mia psiche associa alla primissima infanzia.
Forse addirittura alla mia vita intrauterina.
Comunque sia, a differenza di chi la pioggia mette melanconia, io mi sento rinascere.
Mi sento attiva, produttiva e di buon umore.
Questa mattina uscita in strada ho subito percepito la differenza.
Il panorama cambia aspetto eppure è quello ordinario.
Saranno i colori, sarà il cielo... quando piove,  saranno i cipressi del viale alla mia sinistra che diventano più scuri e ricevono ogni mattino  il mio saluto in un segno di croce.
Sarà il rumore dei pneumatici che girano sull'asfalto che acquistano un altro rumore, sarà quell'aria frizzantina che entra dai finestrini aperti... sarà... sarà che sono un animale invernale ma anche il volo dei colombi dal cornicione di una casa spaventati dal mio passaggio su una pozzanghera, mi è sembrato spettacolare e guardavo il loro volo spiegarsi nel cielo plumbeo che spontaneo si è  aperto un sorriso dalle mie labbra che ho incrociato sullo specchietto retrovisore e improvvisa da non so dove è arrivata la mia voce


UUAAAAH I FEEL GOOD!!!


 





domenica 12 ottobre 2008

PUZZLE - 1































   

Avrei voluto scrivere qualcosa d' idoneo sulle  immagini postate
e ammetto che l'ispirazione ha bussato timidamente.
Ma in questa notte ancora giovane mi sento come il  puzzle che mi ritrae,
confusamente disordinata in quelle tessere che raffigurano i miei pensieri
e priva di un'emozione particolare che mi dia la possibilità di lasciarmi andare alla poesia
Forse domani o chissà,
forse mai!!

Mic



Un particolare grazie va alla mia madre/sorella spirituale Marisa
per questo dono.
Un bacio
ti voglio bene
D*






mercoledì 8 ottobre 2008

VENT'ANNI





  



Fianco a fianco abbiamo messo un passo avanti all'altro da quel pomeriggio davanti al mare fino ad arrivare qui.



Ricordo ancora che i  tuoi occhi d'acqua marina brillarono più intensi quando ci dividemmo senza respiro dal nostro primo bacio.
Ora quella luce sembra essersi affievolita e sei un pò più bianco sul volto stanco.
Siamo un pò più bianchi sopra i nostri volti stanchi!

Vent'anni insieme!

A riffletterci su mi prende una vertigine, perchè ancora vedo quella ragazza spensierata a cui regalavi rose e un sogno già concreto.
Era solo la Vigilia di Natale e già avresti voluto sposarmi, ridevo ignara e pensavo ad uno scherzo, guardavo il tuo entusiasmo credendo fosse solo il gioco del tuo essere ragazzino, invece mi sono distratta un attimo ed eravamo davanti all'altare a consacrare il corpo e lo spirito in un destino che inconsapevoli noi, era già stato scritto da che eravamo nati.
Ci siamo dedicati la vita con sacrificio e umiltà.
Vorrei non deluderti mai, ma mi gira questo carattere che hai imparato a schivare o fingere di non capire. Esseri silenziosi e felini, ci ruotiamo intorno in una danza conosciuta nei minimi particolari.
Alle volte manca la voglia o solo un poco di entusiasmo per annusare la vita in modo differente e questo guanto diventa stretto.
Nonostante tutto rimaniamo abbracciati a volte avvertiamo le preoccupazioni di un futuro  frustrante, ma noi ci proviamo ugualmente  e  tentiamo di confidarci timidi progetti che mai realizzeremo.
Prendiamo il caffè mattino dopo mattino senza buongiorno. A poco a poco abbiamo imparato a non parlare più di noi stessi, forse perchè siamo una "cosa" sola o forse perchè due isole sono terra anche se divise dal mare.
Amore mio che razza di dedica sarà questa, vent'anni insieme, e il coraggio l'abbiamo tirato fuori e a muso duro ci siamo trovati disillusi e io ho socchiuso un pò di più gli occhi per tentare di cambiare questa realtà.
... ma tu lo sapevi che non ero la migliore ... forse per questo mi hai così tanto amato!

A Franco
(con tutto l'amore che posso!)


sabato 4 ottobre 2008

BAGAGLIO




Quanto bagaglio sopra le spalle
in viaggi d'affrontare,
souvenir a riempire tasche
e fazzoletti per salutare.

Qualche volta lo sguardo si perde
nell'orizzonte
insieme alla meta
e si perdono mani

che vorrei tornassero indietro.
Quanto bagaglio da fare e disfare
nelle stanze precarie della memoria
lembi d'anima da ripiegare
e riporre con cura o rattoppare.
Quanto bagaglio stropicciato
dentro valigie da trainare
forse basterebbe solo un miraggio
che si facesse compagno
in questo viaggio.

Micol

mercoledì 1 ottobre 2008

MiCol un nick : brogliaccio di idee sulla storia di un nick da riordinare

Micol nasce attraverso l'accettazione di una richiesta d'iscrizione nel febbraio del 2005 da parte di un sito di scrittura che in quel momento aveva visto i natali con l'anno nuovo.
Perchè scelsi il nick Micol?
Facciamo un passo indietro, nell'estate del  2000 quando a meno di un mese dalla nascita di mia figlia ancora non si era scelto il nome da imporle.
A me piaceva tanto il sapore speziato di certi nomi femminili quali:
Miriam - Irene - Sara - Marta - Maria, ma le nonne si contrastavano, a mia madre si illuminavano gli occhi se la mia scelta fosse caduta su Irene in quanto era il nome della mia nonna materna... ma allora la suocera si sarebbe offesa se non avessi optato per il nome di sua madre... quindi Irene abolita con grande rammarico perchè era sicuramente il nome con più probabilità di essere scelto.
Così cominciarono le liste lunghissime... certo che noi donne abbiamo una grande varietà di scelta sui nomi propri femminili.
C'era Matilde e poi Giulia, ma anche Maddalena e Francesca, che dire di Federica e Roberta, mmmmmhhh Silvia? Teresa... Katiuscia, Tatiana, Jasmine li abbiamo subito scartati....
Così mio suocero con un tomo in mano arrivò dalla sua camera e gaudioso ci annunciò: "Ho trovato, mia cara che ne dici di MICOL?"!
Fui folgorata... siiiiii! Mi piace, saltellavo con il pancione e ... gioiosa guardavo implorante mio marito:
 "La chiameremo MICOL!"
Fin qui tutto bene a parte l'espressione accigliata di mia suocera che continuava a dire: "Giulia! Mi è sempre piaciuto Giulia!"
 no... no ... MICOL mi piaceva proprio.


II


Il primogenito a casa non era d'accordo:
<Mammina, se è una femmina la chiamiamo AlessiaMerz >(si, detto così tutto attaccato, poi lui aggiungeva anche il cognome che per ovvi motivi di privacy non cito) quando vedeva la show girl in tv cadeva in adorazione e dolce nella sua ingenuità continuava il discorso: <Se è maschietto lo chiamiamo MaxPezzali!> all'epoca il mio piccolo seienne era uno sfegatato fan degli 883.
Io cercavo di fargli capire che insomma non era proprio il caso e che cmq saremmo arrivati a scegliere insieme il nome del futuro frugoletto/a.
Nel pomeriggio di un afoso giorno della prima settimana di agosto nacque la nostra adorata bambina.
Bianca e rosea, paffutta nei suoi 3,860 grammo più grammo meno ma soprattutto bella... bellissima!
(se non lo dico io, chi se no?)
Nel braccialetto tra data/ora e peso alla nascita c'erano solo i cognomi genitoriali... nessun nome alla piccolina.
Nessuno voleva chiamarla Micol.
Mia madre aveva problemi con lo spelling e da Micol arrivò a chiamarla Nicòl[e] (non male a dire il vero però! diciamo che sono un tipo testardo) poi venne fuori che Micol le ricordava Michele (nome di suo padre) allora perchè non chiamarla Michela? Nooo! Basta! e perchè non Claudia o Ludovica o Caterina...
Ah! La confusione era dilagante, persino il ginecologo mi consigliò e pure la puerpera accanto al mio letto!
No e poi no! era una questione di principio.
Così nell'ultima giornata in ospedale arrivarono a portarmi la bimba per l'allattamento (che per tutto il tempo lei era la "Piccolina", "l'Amore di Mamma", "Tesoruccio del mio cuore" etc... conscia che ancora un nome non lo aveva), mi dissero che per registrarla non c'era più tempo per le indecizioni e che dovevo darle il nome, così eravamo arrivati al dunque...
Gia! Il momento della verità.
Eravamo sole io e lei nella stanza. Avremo deciso noi due, complici per la vita.
Dopo averla allattata era così rilassata e serena che si addormentò, l'adagiai sul letto, lei aveva i pugnetti sollevati e un visino così dolce da commuovere.
Io allora sussurrai: "Irene!"
Nessun movimento...
"Giulia!"
Calma piatta!
"Sara!"
Se la dormiva di brutto.
Trepidante pronunciai:
"MICOL!!!"
NOOOOO!!! RESPINTO!!!
un pò mi rincuorai dissi tra me che proprio dormiva e non c'era verso di avere un benchè minimo consenso da parte sua, allora decisi per un altro tentativo e poi avrei riprovato se necessario forse convinta che mi sarebbe andata bene... c'era il nome scelto dal mio piccolo che tanto sapevo essere ansioso per quella scelta, esclusi Merz e dissi piano:
"ALESSIA!"
il sorriso degli angeli comparve sulle sue labbra, i piccoli arti si allungarono in un piccolo stiramento e sembrava dirmi:
"Finalmente mamma ce l'hai fatta a scoprire il mio nome!"
la presi in braccio e la portai in alto e la chiamai:
"ALESSIA... AMORE MIO!"


III


Questa la premessa.
Il nome rimase in un cantuccio chiuso della mia mente fino al giorno che dalla mailing list di un Forum  abitualmente frequentato da genitori con minori portatori di handicap e anche per problemi spiccioli di quotidianità familiare, arrivò la segnalazione dell'apertura di un sito di scrittura: PAROLE IN FUGA.
Incuriosita e con la mania della scrittura, mi avvicinai e per qualche giorno mi aggirai in anonimato fra quelle pagine bianche di un sito ben strutturato e con ancora pochi iscritti che davano una buona impressione per affiattamento e qualità di pubblicazioni, così mi iscrissi mettendo la prima pietra che edificò la mia stanza di "poetessa e scrittrice".
Nacqui così con il nick di MICOL.
Fui ben contenta dell'accoglienza, dei primi commenti reciproci e a poco a poco, delle conoscenze che si facevano più affiattate.
Rispolverai le vecchie agende che stavano chiuse in una scatola in cantina.
Trovai le mie poesie adolescenziali e quelle che ripercorrevano le mie esperienze di vita.
Il materiale era vasto e mi dedicai al "rimontaggio" di alcuni versi sparsi, qualche poesia venne pubblicata integralmente così com'era in origine ed altre furono ispirazione per nuove.
Visto il successo proseguii con le sperimentazioni, le ricerche e mi piacque moltissimo la nuova veste di questa creatura virtuale che prendeva lentamente ma con costanza un'identità propria.
Non so dire se MICOL fosse qualcosa di indipendente da me.
So per certo che dava voce a tante di quelle emozioni assopite o negate che finalmente si rendevano libere di esistere.
Nel corso di questi anni ho cercato di separarmi dal "personaggio" che Micol si portava appresso ogni volta che accedevo ad un nuovo sito.
Venivo riconosciuta e avevo l'impressione che si attendesse sempre la conferma di quell'impressione suscitata in chi mi aveva incrociata nel cammino della mia esperienza sulla scrittura.
Ammetto di esser stata sofferente e un paio di volte ho voluto testare se presentandomi con altri nick venissi apprezzata e considerata alla pari della Micol che aveva oramai la propria "fama".


IV


I siti di scrittura sono un serbatoio di personaggi che hanno in comune la passione per la scrittura o forse perchè proprio attraverso la scrittura, almeno per la maggior parte di loro, si crea quel transfert adatto a manifestare più apertamente le proprie emozioni e trarne il vantaggio della socializzazione anche per quei soggetti dalle problematiche reali più svariate.
Trovavo abbastanza positiva l'atmosfera creativa che veniva a instaurarsi in questi luoghi virtuali.
Ma non ho mai perso di vista la possibilità che pur trovando testi che mostravano un 'accentuata sensibilità e buoni sentimenti, dietro a quelle pubblicazioni c'era sempre un soggetto per me del tutto anonimo.
In fondo vedere come l'affiattamento tra gli autori avveniva e avviene, se si parla al presente, in modo immediato ed enfatico, il sospetto non mi ha mai lasciato, che dietro a tanta dichiarata manifestazione dovesse esserci una implicita richiesta di soddisfazione del proprio ego.
Così, nel tempo ho imparato a testare e a verificare le diverse personalità.
I gruppi, gli amici, non nego che nascano e durino nel tempo, ma quante realtà vengono a scontrarsi?
Fin dagli inizi trovai ostilità in alcuni soggetti, la loro mania di protagonismo non accettava che altri fossero benvoluti e apprezzati, fosse come artisti che come persone.
Le esperienze negative non sono mancate all'appello e queste mi hanno chiuso ancora di più nella certezza che il male arriva anche in un luogo dove si "predica" la Poesia e dove ci stanno concentrazioni di menti ed energie tutto è possibile.
Non rinnego le mie esperienze sui siti di scrittura, ma oggi sono arrivata alla conclusione che l'espormi pubblicamente non mi è confacente.


v


Dall'inizio dell'anno sono stata scelta come Amministratrice dei Forum su un sito di scrittura.
La mia attività è per la maggior parte del tempo incentrata sul controllo perchè non vengano disattese le misure del Regolamento, dell'attività degli iscritti e quindi di moderazione e lo svolgimento di mansioni di servizio lasciandomi poco spazio all'ispirazione e alla scrittura.
Ricollegandomi al discorso delle personalità come nella vita reale anche in un luogo virtuale queste attraversano periodi di crisi e di scontri.
Le affinità sono spesso indebolite proprio dal fatto che dietro ad un monitor ci si sente più disinibiti anche per quella personalità più introversa e spesso le polemiche sfociano da discussioni banali o perchè a "monitor" diversamente che a  "pelle" come nella vita reale, qualcuno non entra nelle  grazie di un altro e si trova quasi lecito scendere in grosse polemiche che nulla hanno a che vedere con l'attività letteraria.
Ci sono momenti che questo insieme di umori negativi mi privano dell migliori buone intenzioni, dato che confluiscono sulla mia persona perchè io le dipani, mostri la mia autorevolezza e qualche volta cerchi di risistemare i rapporti.
In realtà sono molto distaccata e questo è sicuramente positivo, non condizionata da quelle che potrebbero essere le amicizie che mi porterebbero a giudizi di parte.
Realmente e tanto meno virtualmente non mi è riuscito di legarmi in rapporti amichevoli di "massa" ma come spesso accade nella mia vita reale, ho mantenuto quelle che io considero vere amicizie con un paio di persone a me molto vicine e che frequentino o meno il sito restano qualcosa al di fuori di quella bagarre.

(continua ./...)



 



Devo arrendermi...

Devo arrendermi alla notte.
Portarmi sulla scia
del nastro che mi lega
ad un letto di spine
sotto un tetto di sapone.
La sopra scivolano disarmati
colombi tubanti senza ali.
Mistero d'oltremare
raggiungi le mie palpebre
dove arrendermi alla notte
ha il sapore del sale.

Micol